Ammaniti, Niccolò - Fango

~ Briseide

Victorian Lady
Briseide, l'hai letto anche TI PRENDO E TI PORTO VIA??

No... qui ne avevo sentito parlare molto bene, ma finchè non getterò nel dimenticatoio questa brutta esperienza di lettura non credo prenderò ancora in mano un suo libro :mrgreen:
 

Lentina

Mobile Member
A me è piaciuto abbastanza,infatti l'ho letto tutto d'un fiato! Sulla prevalenza dell'elemento della violenza, secondo me, si può riflettere pensando al comportamento dei vari personaggi. Anche perché mi sembra che gli episodi si possano paragonare alle notizie che sentiamo al tg.
 
A me è piaciuto abbastanza,infatti l'ho letto tutto d'un fiato! Sulla prevalenza dell'elemento della violenza, secondo me, si può riflettere pensando al comportamento dei vari personaggi. Anche perché mi sembra che gli episodi si possano paragonare alle notizie che sentiamo al tg.

secondo me un conto è sapere che una persona è stata uccisa o violentata e un conto è conoscere nei minimi dettagli la vicenda. Già è raccapricciante di per sè apprendere una notizia di quel genere e lo trovo altamente irrispettoso approfondire una violenza in quei termini quando si tratta di una storia vera e si possono ferire ulteriormente delle persone che già stanno soffrendo. Infatti hai ragione quando dici che le descrizioni di violenza riportate sul libro le possiamo sentire nei tg ma non per questo bisogna giustificarle. Te lo sto dicendo io, che nonostante sia una "mangiatrice" di thriller, sono iper sensibile a questi fatti e me la prendo con i tg quando descrivono quelle cose.
Da questo punto di vista, quindi, mi rimane difficile apprezzare uno scrittore che esalta o comunque metta la violenza come parte integrante di un libro, ma è un mio giudizio assolutamente personale
 

~ Briseide

Victorian Lady
Sono d'accordissimo con Ambra. Anzi, il fatto che ne se parli già abbastanza nei tg, secondo me, è ancor più un'aggravante a carico del cattivo gusto di Ammaniti... Non capisco proprio a cosa possa servire raccontare una vicenda già così triste e macabra in minimi dettagli... che insegnamento se ne può trarre? cosa è in grado di donare un libro così? cosa, se non disgusto?
 

Lentina

Mobile Member
Il vostro punto di vista è più che comprensibile,il mio era un paragone per dire che cose così forti (purtroppo) ce le ritroviamo quasi più nella vita reale che dentro ai libri. Giustamente certe descrizioni urtano la sensibilità di alcuni,ma credo che l'intento di ammaniti sia stato proprio quello di fare un libro pulp,di conseguenza un libro che provoca disgusto,uno splatter insomma.
 

Luigi

New member
A me pare uno spaccato della società moderna nelle perversioni e nelle violenze che ci circondano.
Sono d'accordo che in tv c'è una sorta di overdose di questi temi però spesso sono spettacolarizzati.
Ammaniti (anche se spesso risulta crudo) analizza questi temi da dentro, entrando nella testa dei protagonisti, scavando nel loro interiore.
Proprio l'analisi dei particolari che rende questo autore e questo libro unico.
(vi do un consiglio, se vi è saputo orripilante questo libro non andate a vedere mai il film di Pasolini "Salò o le 120 giornate di Sodoma"..........:OO:OO:OO:OO:OO
 

sun

b
Anche se non amo i libri di racconti, devo dire che sto libro mi è piaciuto parecchio e l'ho letto tutto in un amen. Bravo Ammaniti
 
Finito di leggerlo ieri sera e purtroppo vado controcorrente, quanti pomodori prenderò??

C'è qualcosa di questo autore che proprio non mi piace, l'avevo già notato in TI PRENDO E TI PORTO VIA. Ho come l'impressione che parli della violenza non per raccontare di un fatto ma per parlare solamente di violenza. Trovo eccessivo talvolta le descrizioni così crude che nel contesto avrei evitato o perlomeno non avrei approfindito meticolosamente.


Siamo in tre (Briseide), ma fatto salvo Ti prendo e ti porto via, i libri di Ammaniti proprio non mi vanno giù. Fango è davvero l'ultimo che leggo.

Lo zoologo è l'unico racconto che salvo.
 
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velvet

Well-known member
Un libro in perfetto stile Ammaniti, non concordo con chi dice che è diverso dagli altri, io non li ho letti tutti, ma mi sembra che rientri nel suo genere e nel suo stile. Ad esempio il primo racconto ‘L’ultimo capodanno dell’umanità’ mi ha ricordato molto ‘Che la festa cominci’.

Ammaniti ha, a mio parere, molto talento. Certamente il suo stile è molto particolare, osserva e descrive la realtà nei minimi dettagli ed entra completamente nei personaggi, pensa e parla con loro e non solo, presenta al lettore anche i loro istinti, le reazioni inspiegabili (anche violente) che a volte ha l'animo umano; per questo in alcuni tratti è molto crudo e capisco che possa non piacere o comunque infastidire tanta cruenza, anche a me in certi punti è successo (soprattutto nel racconto 'Rispetto'), ma non credo si possa dire che è immotivata, fine a sé stessa o evitabile, al contrario.
Se ad esempio io assistessi ad una efferata aggressione la reazione sarebbe di spavento, raccapriccio, ed è quella reazione che Ammaniti ti porta a provare con le sue parole. Se invece quella violenza, quella durezza, quei dettagli non ci fossero proverei probabilmente pena, compassione, che sono le reazioni ad un racconto, non all’osservazione della realtà.
Questa osservazione minuziosa della realtà viene poi accompagnata e mescolata con una buona dose di ronia ad una smodata fantasia così che alla fine trovi a chiederti se sia la realtà a superare la fantasia o viceversa…

In conclusione non un capolavoro ma una piacevole lettura che regala grosse sorprese, ovviamente non consigliato a chi non sopporta la crudezza delle immagini (evocate dalle parole).
 
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Pasifae

New member
L'Ammaniti delle origini: creativo, ma grezzo, prima che diventasse grezzo e basta. Per gli amanti del genere, l'Ammaniti al suo peggio, attrezzato con tutto l'armamentario di schifezze varie pop/midcult e ammiccamenti di quart'ordine che gli è consono. Qui, poi, è davvero un pusher di storielle da niente. Vivamente sconsigliato a chiunque non sopporti dei grandiosi, sadici, amaro-esilaranti, assolutamente non-lieti finali. Adorabile cannibale!
 
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alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
In questi racconti si comincia a vedere l'Ammaniti successivo, qui è ancora "in erba" ma ho apprezzato comunque quasi tutti questi racconti, seppure pulp e talvolta gratuitamente violenti, insomma per stomaci forti. Non vi è alcun messaggio e non credo voglia esserci, si tratta solo di una visione della realtà non solo priva di edulcorazioni, ma che mostra solo i lati più crudi portandoli all'assurdità e al massimo dello squallore.

1) L'ultimo capodanno dell'umanità: il migliore, mi è piaciuto più di tutti. Originale e tremendamente ironico. Per me ha prevalso l'aspetto comico dietro la solita vena amara e pessimista dello scrittore, ma mi rendo conto che chi non dovesse conoscere lo scrittore resterebbe spiazzato.
2) Rispetto: parla di violenze gratuite da parte di un gruppo di uomini trogloditi e brutali ai danni di un gruppo di ragazze. Brutto, inutilmente crudo e pesante, non ne vedo lo scopo né il significato, non vi è peraltro nessuna trovata originale che in genere, per me, è il punto di forza di Ammaniti.
3) Ti sogno, con terrore: ottimo. Un piccolo noir che non si capisce dove voglia andare a parare ma mette l'adrenalina addosso, fino al finale inimmaginabile (per me), spietato e folle, geniale. Qui si vede la lucida follia dello scrittore, perché, col senno di poi, questo racconto è un viaggio credibilissimo nella mente di una persona delirante. Non so se consigliarlo, perché la notte dopo averlo letto ho avuto incubi notturni.
4) Lo zoologo: spassosissimo e intelligente, con elementi soprannaturali. Inutile dire che è originale, lo sono tutti o quasi.
5) Fango: molto tarantiniano, e io adoro Tarantino.
6) Carta: ci sono elementi notevoli ma è troppo breve, meno succoso degli altri.
7) Ferro: un modo particolare di esaltare le diversità, forse non volutamente. E c'è anche il lieto fine, tié :mrgreen:
In conclusione, mi ha soddisfatto, ma è forse uno dei più crudi di Ammaniti insieme a Come Dio comanda, non me la sento di consigliarlo a tutti.
 
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