Ultimamente, grazie soprattutto alla Trilogia (e alla morte?), sta riscuotendo molto successo (perlomeno nelle librerie di Bologna). Credo tu li abbia elencati proprio tutti, compreso l'Analfabeta che secondo me è l'unica pecca in una produzione altrimenti altissima. È un peccato che si sia messa a pensare allo stalinismo (per quanto giustificata dalla sua esperienza personale) trattatando col suo solito stile un tema materiale troppo sottile e complesso, s'è abbassata ed è stata superficiale. Fare i romanticoni - bambina a scuola costretta a piangere la morte di Stalin, poverina! - con queste cose è davvero banale!