Bukowski, Charles - Storie di ordinaria follia
- Creatore Discussione isabella
- Data di inizio
Sara-black
New member
Devo ancora leggerlo.. ma penso che lo farò presto appena finito quello attuale. Me ne hanno parlato bene, dicono che sia facile da leggere, non pesante e scritto molto bene.. A breve darò un mio parere personale.. certo l'ho regalato a mio fratello a Natale e penso proprio che sia stato un ottimo acquisto, lui non ha mai letto nulla e già lo ha finito.. magari ho azzeccato il genere! Altri titoli che mi potete consigliare di questo autore?
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anche pulp e donne mi sono piaciuti...
Sara-black
New member
Grazie! li metterò nell'elenco dei prossimi libri da comprare!
Alfredo_Colitto
scrittore
Il fascino di bukowsky secondo me sta proprio nell'avere accettato senza remore la logica del mercato, ma mettendola a nudo nei suoi libri con ironia e la sorpresa di chi si è ritrovato famoso per caso. Anche il suo male di vivere non è un nemico da battere, ma un compagno di vita.
Ai fan di Bukowsky consiglio il libro del mio amico Paolo Roversi: "Bukowsky - scrivo racconti, poi ci metto il sesso per vendere" (edizioni Stampa Alternativa). In appendice c'è anche l'intervista con Fernanda Pivano
Ai fan di Bukowsky consiglio il libro del mio amico Paolo Roversi: "Bukowsky - scrivo racconti, poi ci metto il sesso per vendere" (edizioni Stampa Alternativa). In appendice c'è anche l'intervista con Fernanda Pivano
roversi è un tuo amico???io di lui ho letto il mio nome è bokowski...davvero molto molto bello!!!!
Alfredo_Colitto
scrittore
Sì, un amico che non vedo quasi mai, visto che risiede a milano ma lavora in svizzera, ma sempre un amico. "il mio nome è bukowsky" io non l'ho letto, ma se ti piace come scrive ti consiglio "la mano sinistra del Diavolo" (mursia)non_so_dove_volare ha scritto:
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accetto il consiglio!!!tra l'altro già ce l'ho, perchè a mio fratello piace e quindi ne ha un po'....sì è avvicinato a questo scrittore proprio con il mio nome è bukowski perchè lui è un patito di charles!!
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ioamodavidesegre
New member
l ho iniziato ieri sera,non riesco a smettere di leggerlo..lo sto sottolineando quasi interamente,ho troppe riflessioni da farci su!è denso di tutte le emozioni..geniale!non vedo l ora di parlarvene per intero!
+°Polvere di stelle°+
Eclectic Mod
Già! ho fatto anche io così!
Ma io l'ho già letto, ed lo trovato un opera veramente molto bella!
Lisistrata
New member
l'ho letto negli anni '80 e capisco che possa piacere alla follia come tediare a morte (per esser cortese)
il bello di Bukowski è l'essere schietto, diretto, intelligente
(“…la Vita, per brutta che paia, vale altri tre giorni”)
il brutto è che è autoreferenziale al massimo, è come stare ad ascoltare un essere brillante e pieno di esperienze/avventure, ma che parla solo ed esclusivamente di sè
per me è un limite
:boh:
il bello di Bukowski è l'essere schietto, diretto, intelligente
(“…la Vita, per brutta che paia, vale altri tre giorni”)
il brutto è che è autoreferenziale al massimo, è come stare ad ascoltare un essere brillante e pieno di esperienze/avventure, ma che parla solo ed esclusivamente di sè
per me è un limite
:boh:
des.de
des.de
sono d'accordo con quello che dici. Sarà scritto bene e tutto, ma son tutte storielline che potrebbe raccontarti chiunque.. io sono a metà libro,però fin'ora non mi dice più di tanto. :boh:
In linea di massima credo sia giusto che ognuno attraversi il suo periodo di immersione nei racconti di Bukowski (possono bastare "storie di ordinaria follia" "Compagno di sbronze" e "Musica per organi caldi". A continuara coi vari Pulp; Confessioni di un codardo; Niente canzoni d'amore; Post office; Quello che mi interessa è grattarmi sotto le ascelle ecc si rischia la ridondanza e alla fine viene a noia).
Se le argute e a volte poetiche riflessioni sulle condizioni di un emarginato in America e su come l'America stessa tratta i suoi derelitti non fossero inframezzate da lui che scopa, caca, vomita... bè, semplicemente non sarebbe Bukowski.
A suo tempo lo apprezzai molto e, piccola nota marginale a proposito dei suoi racconti, trovo che abbia un particolare talento per i titoli.
Se le argute e a volte poetiche riflessioni sulle condizioni di un emarginato in America e su come l'America stessa tratta i suoi derelitti non fossero inframezzate da lui che scopa, caca, vomita... bè, semplicemente non sarebbe Bukowski.
A suo tempo lo apprezzai molto e, piccola nota marginale a proposito dei suoi racconti, trovo che abbia un particolare talento per i titoli.
lettore marcovaldo
Well-known member
L'ho preso in mano qualche tempo fa. Per soddisfare la curiosità nata dopo aver letto e sentito in giro le lodi dell'autore. L'ho trovato assolutamente indigesto già al terzo racconto ....:?? unica concessione che fossi, in quel momento, sostanzialmente "mal disposto" e mi aspettassi un libro diverso e quindi gli concedo il beneficio del dubbio di un nuovo attacco , che non sarà comunque a breve ...
Solitamente preferisco i romanzi ai racconti, leggendo i quali non faccio in tempo ad affezionarmi ai personaggi e a sentirmi parte della storia. Qui è un po' diverso poichè il protagonista, si chiami Charles Bukowski o Henry Chinaski, è sempre lo stesso, perciò, ti piaccia o no, devi stringere con lui una conoscenza piuttosto approfondita 
Ripetitivo, ma anche innovativo nel linguaggio, nel suo modo di mescolare il reale all'assurdo al punto che tutto può essere l'una e l'altra cosa. Chi altro scrive come lui? Sarebbe possibile inquadrare i suoi scritti in un genere?
Il bello di Bukowski, secondo me, è che è totalmente libero, e di conseguenza è liberatorio leggerlo; le cose più assurde appaiono naturali, lui è diverso e orgoglioso di esserlo, in barba a chi ha una vita e una testa più politically correct, e se il male di vivere è l'alto prezzo da pagare per questo, ben venga, non essendoci altra soluzione.
Certo, dapprincipio è spiazzante per un lettore non abituato, ma si fa in fretta ad affezionarsi a questo protagonista cinico, ribelle ma anche tenero, esilarante in vari momenti anche se sempre con un retrogusto amaro. Lo si accetta e lo si prende così come è, con i suoi pregi e i suoi difetti, il suo genio e la sua follia, la sua sofferenza, i suoi sprazzi di misoginia, le sbronze e le dettagliate descrizioni di qualsiasi genere di sfogo fisico
Ripetitivo, ma anche innovativo nel linguaggio, nel suo modo di mescolare il reale all'assurdo al punto che tutto può essere l'una e l'altra cosa. Chi altro scrive come lui? Sarebbe possibile inquadrare i suoi scritti in un genere?
Il bello di Bukowski, secondo me, è che è totalmente libero, e di conseguenza è liberatorio leggerlo; le cose più assurde appaiono naturali, lui è diverso e orgoglioso di esserlo, in barba a chi ha una vita e una testa più politically correct, e se il male di vivere è l'alto prezzo da pagare per questo, ben venga, non essendoci altra soluzione.
Certo, dapprincipio è spiazzante per un lettore non abituato, ma si fa in fretta ad affezionarsi a questo protagonista cinico, ribelle ma anche tenero, esilarante in vari momenti anche se sempre con un retrogusto amaro. Lo si accetta e lo si prende così come è, con i suoi pregi e i suoi difetti, il suo genio e la sua follia, la sua sofferenza, i suoi sprazzi di misoginia, le sbronze e le dettagliate descrizioni di qualsiasi genere di sfogo fisico