Borges, Jorge Luis

velmez

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Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986) è stato uno scrittore, poeta e traduttore argentino.

È ritenuto uno dei più importanti e influenti scrittori del XX secolo ed è stato ispirato tra gli altri da Macedonio Fernández, Rafael Cansinos Assens, dalla letteratura inglese (Chesterton, Shaw), Franz Kafka, Emanuel Swedenborg e dal Taoismo. Narratore, poeta e saggista, è famoso sia per i suoi racconti fantastici, in cui ha saputo coniugare idee filosofiche e metafisiche con i classici temi del fantastico (quali: il doppio, le realtà parallele del sogno, i libri misteriosi e magici, gli slittamenti temporali), sia per la sua più ampia produzione poetica, dove, come afferma Claudio Magris, si manifesta "l'incanto di un attimo in cui le cose sembra stiano per dirci il loro segreto".

Oggi l'aggettivo «borgesiano» definisce una concezione della vita come storia (fiction), come menzogna, come opera contraffatta spacciata per veritiera (come nelle sue famose recensioni di libri immaginari).



Premetto che non ho mai letto nulla di questo autore che molto mi incuriosisce...
dato che sono in vena di acquisti, mi consigliate da cosa cominciare?
 

ayuthaya

Moderator
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peccato che nessuno risponda... anch'io vorrei accostarmi a qst scrittore che mi immagino particolare e affascinante, ma non saprei da dove cominciare... Qualcuno di voi ha letto l'Aleph? Può essere un buon inizio?
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
peccato che nessuno risponda... anch'io vorrei accostarmi a qst scrittore che mi immagino particolare e affascinante, ma non saprei da dove cominciare... Qualcuno di voi ha letto l'Aleph? Può essere un buon inizio?

sicuramente è un ottimo inizio a parer mio, visto che anche io ho iniziato dall'Aleph :HIPP
 
G

giovaneholden

Guest
Sottoscrivo anche io l'inizio con l'Aleph,ma anche Finzioni va bene...
 

Lin89

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Ho letto, sotto consiglio di un amico, quattro suoi racconti. Precisamente "La Biblioteca di Babele", "La Lotteria di Babilonia", "Rovine Circolari e "La Casa di Asterione". Li ho trovati tutti e quattro magnifici! Mi ha letteralmente mandato in pappa il cervello e credo proprio che ne leggerò presto molti altri. :mrgreen:
 

irene

Reader
Io avevo iniziato Finzioni, ed era maledettamente affascinante anche se un po' confuso per la mia testolina >.< l'ho dovuto abbandonare per mancanza di tempo, ma conto di riprenderlo... è una sfida :D
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
E' un autore molto complesso.. La sua letteratura è fatta di mille rimandi e citazioni!!

Se posso io ti consiglirei "Altre inquisizioni" (esiste un'edizione Feltrinelli), è piccino e ti fai un'idea (soprattutto della mostruosa cultura di quest'uomo); se poi ti sembrerà una lettura fattibile prosegui con "Finzioni".. ;)
 

Lin89

Active member
Grazie dei consigli e son d'accordo sulla complessità. Stargli dietro nei racconti che ho letto all'inizio mi è risultato un po' difficile. Ma una volta immersa nei suoi mondi, non ne volevo uscire più. E una volta finiti, son stata lì a rovellarmi il Gulliver per ore a farmi congetture su congetture. E' decisamente quel tipo di autore che il mio cervello ama particolarmente. Potrebbe nascerne un bell'amore. :mrgreen:
 

pigreco

Mathematician Member
Vi consiglio questa bellissima e inedita intervista pubblicata oggi su Repubblica.

Domanda per gli esperti di Borges: ad un certo punto l'autore scrive "Allora ho scritto una poesia per nulla lacrimevole su Dio che, facendo prova di una magnifica ironia, mi aveva dato al contempo i libri e il tedio. Pensavo agli 800.000 volumi della biblioteca e alla mia impossibilità di leggerli."

Qualcuno sa il titolo della poesia in questione?
 

Mizar

Alfaheimr
Vi consiglio questa bellissima e inedita intervista pubblicata oggi su Repubblica.

Domanda per gli esperti di Borges: ad un certo punto l'autore scrive "Allora ho scritto una poesia per nulla lacrimevole su Dio che, facendo prova di una magnifica ironia, mi aveva dato al contempo i libri e il tedio. Pensavo agli 800.000 volumi della biblioteca e alla mia impossibilità di leggerli."

Qualcuno sa il titolo della poesia in questione?

Io lo so.
Ma, ovviamente, chiedo anche un prezzo: se vuoi saperlo, non dovrai mai più leggere Repubblica.
 

pigreco

Mathematician Member
Io lo so.
Ma, ovviamente, chiedo anche un prezzo: se vuoi saperlo, non dovrai mai più leggere Repubblica.

Ahahahahahaha... Mitico! Allora, ti tranquillizzo subito: politicamente non sono vicino a Repubblica (in realtà in questo momento non saprei a chi sentirmi vicino...). Ho però la brutta abitudine di leggere più o meno tutti i quotidiani, almeno gli articoli di opinioni/editoriali e le pagine della cultura. Sono perdonabile...? Posso sapere di quale poesia si tratta? :)
 

Mizar

Alfaheimr
Ahahahahahaha... Mitico! Allora, ti tranquillizzo subito: politicamente non sono vicino a Repubblica (in realtà in questo momento non saprei a chi sentirmi vicino...). Ho però la brutta abitudine di leggere più o meno tutti i quotidiani, almeno gli articoli di opinioni/editoriali e le pagine della cultura. Sono perdonabile...? Posso sapere di quale poesia si tratta? :)

Oh scherzavo: l'avrei detto (per pietà) anche se fossi stato un lettore accanito di Re.

Credo si tratti della Poesia dei Doni in L'Artefice.

Nessuno umili a lagrima o rimbrotto
la confessione della maestria
di Dio, che con magnifica ironia
mi dette insieme i volumi e la notte.

Di una città di libri fe' padroni
due occhi spenti, cui leggere è dato
negli scaffali dei sogni soltanto
gl'insensati paragrafi che accorda

al desiderio l'alba. Invano il giorno
spalanca loro i suoi libri infiniti,
alcuni come gli ardui manoscritti
periti in Alessandria. Narra un mito

greco di un re che tra fontane ed orti
muore di fame e di sete; a quel modo
io erro senza meta per la mia
alta e profonda biblioteca cieca.

Atlanti, secoli, enciclopedie,
Oriente ed Occidente, dinastie,
simboli, cosmi e cosmogonie
porgono i muri, tutto inutilmente.

Lento nella mia notte, la penombra
vana tento con la canna indecisa,
io, che mi figuravo il Paradiso
sotto la specie di una biblioteca.

Qualcosa, cui di certo non si addice
il nome caso, governa la sorte;
qualcuno ricevette già, in confuse
sere, i molti volumi e la mia ombra.

Errando per i lenti corridoi
a tratti sento con divino orrore
che sono l'altro, il morto, che avrà mosso
i medesimi passi in giorni uguali.

Chi dei due ora scrive questi versi
d'un io plurale e d'una sola ombra?
Che importa la parola che mi nomina
se è indiviso e uno l'anatema?

Groussac o Borges, guardo questo amato
mondo che si deforma e si cancella
in una pallida cenere vaga
che rassomiglia al sogno e all'oblio
 

Dallolio

New member
Ciao, quando avete tempo, visto che mi sembra che il tema vi appassioni molto, potreste dare un'occhiata alla stupenda poesia che ho postata nello spazio Poetico? si chiama Metamorfosi di Natura ed è una delle sue migliori...
Mi piacerebbe discuterne.
 

Heteronym

New member
I conti sono straordinari, particolarmente Finzioni, L'Aleph ma anche Il libro di sabbia, che contiene il bellissimo conto "Il libro di sabbia," su un misterioso libro di pagini infinite, in cui tutti i libri possibili esistono.

Ma dopo avere letto quasi tutti i conti che Borges ha scritto, sono adesso i saggi che me piacciono di più.
 
“I giusti”. Jorge Luis Borges

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.


Un mio caro amico una volta mi disse: "Il mondo si divide in chi ama Borges e chi no: i secondi non hanno capito nulla".
In quel periodo mi stavo laureando su una tesi sui labirinti proprio in Borges..
 

Al-Mutasim

New member
borges

ho letto in questo periodo dei libri di borges e mi piacciono molto. Nella sua vasta produzione mi trovo un pò sperduto, (letti aleph, finzioni, inquisizioni), in via di lettura storia dell'infamia. Anche il mio nickname è il nome di un personaggio inventato da borges, di un racconto inventato. Quindi essendo in un periodo borgesiano, volendo latino americano, comincio col chiederle un consiglio su cosa senza esagerare visto l'esiguo tempo e la limitatezza della nostra esistenza conviene che assolutamente non manchi di acquistare
Grazie
 
Hai già letto molto.

A me capita di rileggere spesso i racconti dell'Aleph e più ancora di Finzioni quando mi capitano episodi particolari.

Per tornare alla tua domanda, direi che "Il manoscritto di Brodie" "Il libro di sabbia" per approfondire la narrativa.
"Il manuale di zoologia fantastica" scritta con la Guerrero per rendersi conto delle potenzialità di Borges

Sulla poesia si va a sensibilità personale il più delle volte...tenendo conto dell'età in cui sono state scritte. "L'oro delle tigri" e "La Rosa profonda" sono le raccolte forse più riconosciute.

La questione della saggistica è anche interessante se si ha la pazienza di superare le parti meno discorsive.
"Altre inquisizioni" senz'altro e forse "Storia dell'eternità"

Sopratutto però consiglio di fare attenzione alle traduzioni di Borges. In commercio ne esistono due. L'una è di Franco Lucentini, grande scrittore torinese. Superata però dai meno famosi Scarano e Melis che sono due docenti di letteratura ispano americana e hanno messo in luce i limiti del lavoro di Lucentini su Borges. Queste ultime sono presenti sulle classiche Mondadori, mentre (e garantisco sull'Aleph e Su FInzioni una differenza notevole) le altre due sono su Adelphi.
 
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