Ormai lo saprete, dico sempre di non amare il fantasy ed in effetti non mi attira particolarmente. Però, salvo rari casi, le poche volte che mi ci sono avvicinata sono rimasta soddisfatta di ciò che ho letto e devo dire che questa non fa eccezione. Lo Hobbit è un romanzo gradevolissimo che introduce la saga del Signore degli anelli. In apertura facciamo subito la conoscenza di Bilbo Baggins, uno hobbit piccolo, ma molto intelligente ed ingegnoso. Bilbo, con la mansione di scassinatore, viene coinvolto dallo stregone bianco Gandalf in un'avventura tanto strampalata quanto pericolosa: recuperare un tesoro custodito da un feroce drago in cima ad una montagna. Il tesoro apparteneva ai nani e più precisamente al nonno dell'attuale re dei nani che è pronto a riappropriarsi di ciò che gli spetta in compagnia di altri dodici esemplari della specie. Riluttante a lasciarsi coinvolgere e soprattutto ad allontanarsi dalla sua confortevolissima caverna, Bilbo intraprende tuttavia questo viaggio che, insieme ai nani, lo condurrà attraverso terre selvagge e a contatto con creature tra le più strane e diverse, alcune buone come le aquile, altre tremende come i ragni, gli orchi e i lupi. La strada fino al tesoro sarà lunga e impervia e non è detto che, una volta raggiunto, i guai siano finiti.
Un bel libro avventuroso e accattivante, scritto con prosa semplice che induce a proseguire la lettura. Una lettura consigliata e, per quanto mi riguarda, un altro pregiudizio sfatato.