Berto, Giuseppe - Il male oscuro

elisa

Motherator
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Il romanzo è la cronaca della nevrosi che si scatena nel protagonista in seguito alla morte del padre, e il tema centrale del racconto autobiografico è rappresentato dall'avvicinamento dell'autore alla psicoanalisi,vista fino alla fine con sprezzante e ironica diffidenza.

Un libro intenso, ironico, importante.
 
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sergio Rufo

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Lo sto rileggendo dopo forse 25 anni. Ieri l'ho scelto a caso mella mia libreria ma da un po' lo addocchiavo. Lo vedevo li', comprato anni fa, ma non mi decidevo alla rilettura.
I porci con le ali mi avevano stancato alla fine...e mi ero detto che avrei letto qualcosa di diverso dopo, ne' troppo impegnativo ( sono stanco ) ne troppo porco, pero'.
E invece mi vado ad infilare in questo libro ( o flusso di coscienza) molto difficile, tenace, resistente, ma assolutamente bellissimo.
In un certo qual senso e' il libro di ciascuno di noi.
 

sergio Rufo

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credo che mi leggero' piu' che volentieri Il cielo e' rosso e La cosa buffa.
Li cerchero' su Ebay, magari.
Strano che autori simili pubblicati anni fa vadano , per alcune loro opere, fuori catalagono.
Editoria italiana, insomma....
 

sergio Rufo

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quando Berto racconta il bellissimo episodio della ragazzetta di via Piave, ( strusciamento fortemente erotico in portineria) asserisce una verita' sacrosanta.
La psicoanalisi delucida i reconditi aspetti inconsci di ogni nostro atto o crede di farlo.
L'amore con una ragazzetta viene decantato dal nostro animo come l'idea dell'amore perfetto: nasce una sorta di idealizzazione assoluta e totale.
Non sono baci e orgasmi, ma appunto amore.
Poi la ragazzeeta si scopre una semplicissima troietta che per qualche lira lo fa con tutti.
Che succede allora? che quei baci e quegli strofinamenti hanno meno valore forse?
 

sergio Rufo

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la psicologia da quell'enorme contenitore di astruserie strampalate per aria, riesce persino a ripercorrere a ritroso la vita di una persona fino al momento che da piccolo tirava la coda al gatto. Quella persona, tirando e tirando, da adulta divemtera' fascista.
 

sergio Rufo

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ieri incominciato La cosa buffa, altro gran libro di Berto.
Edizione trovata grazie a Julia in una vecchia libreria di libri fuori catalogo.
Cosa trovo in esso? un segnalibro con riportate delle dichiarazioni di Berto sulla scrittura e sulla narrativa italiana.

" Io non credo alla forma, alla espressione linguistica ricercata, alla maniera, insomma.
Io credo che per sfuggire al moderno, alla angoscia perche' questo e' il moderno, serve solo una cosa: l'umorismo"
 

sergio Rufo

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il nostro eroe della Cosa buffa e' assillato dall'idea della morte improvvisa.
Non si sa mai che arrivi mentre si dorma, e allora che fare? per presentarsi bene a questa eventualita' , se ne va a letto tutto elegante.
Grande ragazzo questo Antonio.

Sono " particolari" cosi' che fanno creativo un grande scrittore.
 

sergio Rufo

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e' incredibile come un romanzo come La cosa buffa non sia piu' in catalogo oggi in italia.
Erano anni che non leggevo un romanzo di un umorismo e di una comicita' cosi' psicologiche.
La psicologia esistenziale di due ragazzi ( o dei ragazzi in generale) alle prese con un tema scottante ed importante: i sentimenti.
Una visione del mondo che si apre in una raffinatezza di sfumature impareggiabile.
 

sergio Rufo

New member
La cosa buffa

Nell'anno il miglior romanzo letto.
Negli anni uno dei migliori.
Potrei stare qui a dire e ridire il perche', ma faccio prima: volete un consiglio?
andate su ebay. Vi sono parecchie copie in vendita a un prezzo di 6.90 euro. Compratelo ( tu julia sei obbligata) aspettatelo a casa , leggetelo.
Poi mi direte.
Un romanzo perfetto. profondo, ironico, comicissimo, psicologico, esistenziale, vero: la vita altro non e' che una cosa buffa che si prende gioco di noi, del nostro raziocinio, delle nostre motivazioni.
La vita non si fa leggere nelle sue contraddizioni, la vita altro non e' che una lotta eterna tra il si e il no , tra quello che siamo e quello che vorremmo essere.
Il mio caro amico Antonio e' splendido e del resto ha ragione: quando si e' a letto con una donna rimane l'insolubile mistero del desiderio: la vogliamo angelicalizzare perche' l'amiamo o la vogliamo porca perche' la desideriamo?
Sembrera' una domanda banale ma e' la splendida metafora dell'ambivalenza della condizione umana, di piu': della vita questa cosa buffa.
 

mame

The Fool on the Hill
Non mi è piaciuto per niente. Temo di non avere il carattere giusto per sopportare le lagne infinite di un quarantenne pieno di problemi e fissazioni perché il padre non lo stimava. Si scorrono oltre quattrocento pagine chiedendosi di quale peccato "grave" si sia macchiato questo padre, e che razza di Peter Pan arrivi a quarant'anni senza aver raggiunto una maturità tale da fargli comprendere un carattere per quello che era, accettare una persona semplicemente diversa da lui e perdonare un padre, visto che comunque nessuno di noi è perfetto nella vita. Già all'inizio del romanzo il protagonista ha un'età tale da dovere aver superato certe intransigenze e lotte generazionali da adolescenti e stare in piedi sulle sue gambe. Considerata poi la mia stima per psicologi e psichiatri, questo libro decisamente non era per me, anche per quello stile alla Joyce che spesso diventa intrinsecamente illeggibile.
 
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