mi ricordo quando...

maurizio mos

New member
Mi ricordo...

Mi ricordo un pomeriggio, ero alle superiori, era il 1968, uscii di scuola con i soliti amici e tutto a un tratto ci trovammo a parlare della società, di Nietzche e Kant, del Viet Nam e della Baez e di com'eravamo noi e gli altri e poi ci accorgemmo che s'era fatto buio, erano quasi le otto di sera...
Ancora oggi vorrei ritrovarmi a quell'angolo di strada, parlare e parlare e pensare, essere sicuro che noi, domani...
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
mi ricordo la prima volta che l'ho sentito per telefono, le uscite "clandestine", il "finto" regalo che fece da galeotto (o per meglio dire da esca :D)...

mi ricordo le risate, ma tante... talmente tante che la mia coinquilina credeva che stessi gridando e avessi bisogno di aiuto!!!

mi ricordo quel pomeriggio di quattro anni fa: seduti uno vicino all'altra, Machu Picchu ai nostri piedi, e il mondo nelle nostre mani... c'era perfino un accenno di arcobaleno dopo la pioggerella della mattina. Siamo rimasti per un po' in silenzio, abbracciati, a contemplare la Perfezione, quando dal "nulla" è spuntato un brillante e sono state pronunciate le fatidiche parole...
 

zanblue

Active member
Mi ricordo quando....
Ebbi la fortuna di conoscere Reza.
Professione:bambino,anzi venditore di poesie,il suo ufficio:la strada.
Età presunta 7 anni,pochi kili,2 occhi grandi che ti inchiodano.
Mi ricordo,la prima volta che ci sedemmo sui gradini di un take-away a condividere una porzione
di patatine fritte, in assoluta assenza dell'inutilità delle parole.Mi accarezzava con lo sguardo,lo fa tutt'ora ogni volta
che mi incrocia. Reza é un'adulto incastrato nel corpo di un bambino.
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
..eravamo a Bruges, cielo terso, il fiume che scorre per la città pieno di turisti, uno spettacolo in una piazzetta, il cioccolato, il ponticello in mattoni, i cigni..
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
mi ricordo quando, per la seconda volta nella mia vita, ho messo piede nell'aeroporto di Kathmandu. Ma qll volta ero da sola, completamente sola e ci sarei dovuta restare per 3 mesi.
Ricordo che un dipendente dello studio per cui avrei lavorato aveva in mano un cartello col mio nome e mi ha accompagnata nel mio spartanissimo alloggio, a cui ho rinunciato il giorno stesso preferendo l'accogliente cameretta di un albergo poco distante. Mi ricordo che qll stessa sera, sola nella mia stanzetta, alla luce di una candela perchè l'energia elettrica lì è "razionata", sono scoppiata a piangere... Credevo che nn ce l'avrei mai fatta, senza di lui, senza averlo vicino...

...quante volte ho pianto ancora nel mio lungo soggiorno in Nepal! Eppure, adesso, ho ricordi meravigliosi: i pranzi coi miei colleghi (e la cuoca mi metteva sempre da parte una porzione di cibo un po' meno speziato), l'incomparabile vista -dalla finestra della mia camera- della bellissima Durbar Square di Patan, le estenuanti contrattazioni coi tassisti per farmi portare a Thamel, le domeniche a Messa condividendo la stessa fede con persone di un altro colore (che gioia aver trovato una Chiesa cattolica!!!), l'impazienza che arrivassero le 4 del pomeriggio, quando -tenendo conto del fuso- potevo ritrovarlo in chat, e sentirlo un po' più vicino...
 
Ultima modifica:

maurizio mos

New member
Mi ricordo quando...

Mi ricordo quando mi portò a conoscere la "sua" Sardegna, lontana dalle spiagge: una strada tra i monti, prati e sugheri, l'aria profumata e la sensazione di vivere in un sogno.
 

ila78

Well-known member
Mi ricordo la prima sera che siamo usciti io e lui da soli, ristorante giapponese, io lo adoro, a lui fa schifo ma l'avrei scoperto moooolti mesi dopo, :D non conosceva la salsa wasabi e io gli ho fatto uno "scherzetto" mica male: "Dai, assaggiala è buonissima!" lui ne prende un boccone abbondante e come la assaggia ovviamente la sua faccia prende tipo 18 tonalità di colori cangianti dal rosso fuoco, al violetto....io ridevo come una pazza, quando ha ripreso la facoltà di parlare mi fa "Questa me la paghi" . Quando, più tardi, mi riaccompagna a casa faccio per entrare dal cancello e lui a tradimento mi bacia e poi mi fa "Te l'avevo detto che me la pagavi!" . Mai punizione fu più gradita! :mrgreen::mrgreen:
 

zanblue

Active member
Mi ricordo quando..
Quando da adolescente evitavo il dialogo con gli altri,..quando tutti mi dicevano che ero strana,
quando Marco si é seduto accanto a me,mi ha preso le mani e mi ha detto:"Adesso raccontami chi sei"
 

Evy

Member SuperNova
c'erano le macchine fotografiche coi rullini da 12-24-36 pose, e l'ansia di ritirarle per vedere se le foto erano venute bene...Io ovviamente sapevo già che i soggetti da me ripresi venivano fuori stile "testa decapitata" :mrgreen:
e poi metterle nell'apposito album, e sfogliarle vedendo cosi gli scatti.
 

Go daigo

New member
La preparazione alla maturità. Piangevo sul libro di filosofia come una disperata perché Kant proprio non lo riuscivo a digerire. Poi il giorno dell'esame orale,quando sono entrata dentro l'aula e ho sentito un peso che si scioglieva.Quante cose sono cambiate dopo aver lasciato il liceo...
 
M

maredentro78

Guest
Mi ricordo ogni natale a Parigi da mia zia,la magia e l'amore per quella città che ha un fascino indescrivibile.
Mi ricordo le giornate passate a pulire e sellare i cavalli solo per il piacere di stare con loro.
Ricordo la mia prima volta che vidi nascere un vitellino,a 5 anni,seduta nella paglia sporca di cacca di mucca,lì affascinata.
 

ila78

Well-known member
Mi ricordo quando mia mamma, tornata dall'ospedale, mi "presentò " il mio fratellino....era il giorno del mio settimo compleanno e io, forse intuendo che la mia vita era cambiata per sempre, guardai perplessa quel cosetto minuscolo e chiesi "Mamma, ma non avevi detto che mi regalavi una bambola?" :mrgreen:
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Mi ricordo quando, in villeggiatura alla Selva, io e la mia più cara amica (vicina di casa lì) ci davamo il solito appuntamento: io mi arrampicavo sull'ulivo che si affacciava verso casa sua e lei faceva capolino dalla finestra, mandandomi un cenno di assenso se "tutto era ok" e potevo raggiungerla...

Allora lì facevamo un sacco di cose: innanzitutto ci rifugevamo nella nostra cara pineta, munite dei nostri diari segreti fitti fitti, che pazientemente ci leggevamo l'un l'altra per aggiornarci sulle pene d'amore dell'anno scolastico appena terminato...! Oppure ci davamo all'"avventura"!!! Il "maschiaccio" a dire il vero ero sempre io: ero io ad arrampicarmi sugli alberi, io ad andare in avanscoperta nei campi incolti pieni di arbusti, perchè lei era terrorizzata dai serpenti e aveva paura di sporcarsi o farsi male!!! Allora lei "dirigeva le operazioni" dall'alto della terrazza di casa sua (sono tutte ville alla Selva), comunicandomi le decisioni coi walkie-talkie...

Quanto tutto qst mi sembra lontano, ora...
 

ila78

Well-known member
Il top della "tragressione" era comprare e leggere "Cioè". Io avevo il permesso di comprarlo (anche se i miei storcevano il naso) la mia amica del cuore assolutamente no, quindi veniva a casa mia e lo leggevamo nella mia stanza e, per lei, ritagliavo le foto degli attori che le piacevano dai numeri vecchi e gliele "passavo" di nascosto dai suoi...:mrgreen:
 

Meri

Viôt di viodi
Ila mi hai ricordato che il sabato pomeriggio, spesso compravo un fotoromanzo e me lo gustavo nella vasca da bagno...
 

ila78

Well-known member
Mi ricordo anche quando il numero di Cioè me l'ha beccato il prete nella borsa del catechismo (insieme al quadernetto delle preghiere e al Vangelo) :OO
Mancava poco che facessi la fine di Giovanna d'Arco....
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
..il bancone dei ricci di mare, la spiaggia vuota, il mare calmo, l'aria fresca, le macchine che passanno accanto, le stelle..
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Il top della "tragressione" era comprare e leggere "Cioè". Io avevo il permesso di comprarlo (anche se i miei storcevano il naso) la mia amica del cuore assolutamente no, quindi veniva a casa mia e lo leggevamo nella mia stanza e, per lei, ritagliavo le foto degli attori che le piacevano dai numeri vecchi e gliele "passavo" di nascosto dai suoi...:mrgreen:

Ahahah Cioè...che ridere...anch'io lo leggevo qualche volta!
Però mi ricordo soprattutto che non vedo l'ora di andare a casa di mia cugina per impadronirmi dei suoi "Intrepido", "Il monello" e "Lanciostory", rigorosamente proibiti da mia mamma! (In effetti, pensandoci ora, avevo solo 10-11 anni)
Oltre alle storie a fumetti leggevo gli annunci dei miei coetanei (o, preferibilmente, più grandicelli) che cercavano amicizie, non so quante lettere avrò scritto (quasi tutte senza risposta) e quanti soldi avrò speso in francobolli!
 
Alto