Incipit

darida

Well-known member
Paula - Isabel Allende

Ascolta, Paula, ti voglio raccontare una storia, così quando ti sveglierai non ti sentirai tanto sperduta.
La leggenda familiare inizia i primi anni del secolo scorso, quando un robusto marinaio basco sbarcò sulle coste cilene con la testa piena di progetti di grandezza e protetto dal reliquiario di sua madre appeso al collo; ma perché risalire così indietro, basta dire che la sua discendenza fu una stirpe di donne impetuose e di uomini dalle braccia forti per il lavoro e dal cuore sentimentale. Alcuni, dal carattere irascibile, morirono sputando schiuma dalla bocca, ma forse la causa non fu la rabbia, come vollero le malelingue, ma qualche pestilenza locale.

:)
 

darida

Well-known member
Io, robot - Isaac Asimov

Avevo riletto i miei appunti e non ne ero soddisfatto. Avevo trascorso tre giorni alla U.S. Robots, ma avrei ottenuto lo stesso risultato se fossi rimasto a casa a consultare l'Enciclopedia Terrestre.
Susan Calvin era nata nel 1982 e quindi aveva settantacinque anni. Questo lo sapevano tutti. Per una coincidenza quasi simbolica, la U.S. Robots & Mechanical Men Corp., era stata fondata esattamente settantacinque anni prima: proprio nell'anno in cui era nata Susan Calvin, Lawrence Robertson aveva fondato quello che doveva diventare il più straordinario colosso industriale della storia dell'umanità. E anche questo lo sapevano tutti.
 

ayuthaya

Moderator
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Baudolino

Ratispone Anno Dommini Domini mense decembri mclv kronica Baudolini cognomento de Aulario
io Baudolino di Galiaudo de li Aulari con na testa ke somilia un lione alleluja sieno rese Gratie al siniore ke mi perdoni
a yo face habeo facto il rubamento più grande de la mia vita cio è preso da uno scrinio del vescovo Oto molti folii ke forse sono cose de la kancel cancelleria imperiale et li o gratati quasi tutti meno ke dove non veniva via et adesso o tanto Pergamino per schriverci quel ke volio cioè la mia chronica anca se non la so scrivere in latino
se poi scoprono ke i folii non ci sono più ki sa ke cafarnaum viene fuori et pensano ke magari è una Spia dei vescovi romani ke voliono male all'imperatore federico
ma forse non li importa a nessuno in chancelleria schrivono tutto anca quando non serve et ki li trova [questi folii] se li infila nel büs del kü non se ne fa negott.

(ho sottilineato qll che nel libro è come "cancellato")

Grande Eco!!! Qst libro è troppo bello!!! :mrgreen:
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
"Sulla via Gorochovaia, in uno dei grandi edifici i cui inquilini sarebbero bastati essi soli a popolare tutta una cittadina distrettuale, nel suo appartamento, Ilia Ilic' Oblomov stava passando la mattinata a letto"

OBLOMOV - I.Goncarov
 

isola74

Lonely member
Il giorno prima della felicità- Erri De Luca

Scoprii il nascondiglio perchè c'era finito il pallone.
Dentro la nicchia della statua, nel cortile del palazzo, c'era una botola coperta da due tavolette di legno. Mi accorsi che si muovevano quando ci misi i piedi sopra. Mi prese paura, recuperai la palla e sgusciai fuori tra le gambe della statua.
 

isola74

Lonely member
La versione di Barney, Mordecai Richler

Tutta colpa di Terry. E' lui il mio sassolino nella scarpa.
E se proprio devo essere sincero, è per togliermelo che ho deciso di cacciarmi in questo casino, cioè di raccontare la vera storia della mia vita dissipata.
 

darida

Well-known member
I lavoratori del mare - Victor Hugo

Il giorno di Natale del 182... fu memorabile a Guernesey: nevicò. Nelle isole della Manica è da ricordare un inverno in cui gela; se poi cade la neve, è addirittura un avvenimento.
Quella mattina la strada che costeggia il mare da Saint-Pierre Port al Valle era tutta bianca: aveva nevicato dalla mezzanotte all'alba. Verso le nove, poco dopo il sorgere del sole, la via era quasi deserta, non essendo ancor l'ora per gli Anglicani di andare alla chiesa di Saint-Sampson, né per i Wesleiani di recarsi alla cappella di Eldad. In tutto il tratto di strada che divide la prima dalla seconda torre c'erano solo tre passanti: un fanciullo, un uomo, una donna; e nessun legame visibile era tra loro perché camminavano a distanza l'uno dall'altro.

(ci ho pianto su tanto,ma tanto eh!...:cry: :mrgreen:)
 

pigreco

Mathematician Member
Altro incipit "capolavoro":

"Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c'è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: "No, non voglio vedere la televisione!" Alza la voce, se no non ti sentono: "Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!" Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: "Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!" O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace."

Se una notte d'inverno un viaggiatore - Calvino
 

pigreco

Mathematician Member
Adoro gli incipit in cui un narratore ci prende per mano e ci introduce nella storia:

"Le storie d'amore catastrofiche contraddistinte da ossessione sessuale sono un mio interesse professionale ormai da molti anni. Si tratta di relazioni la cui durata e la cui intensità differiscono sensibilmente, ma tendono ad attraversare fasi molto simili: riconoscimento, identificazione, organizzazione, struttura, complicazione e così via. La storia di Stella Raphael è una delle più tristi che io conosca."

Follia - McGrath
 

pigreco

Mathematician Member
Potrei sbagliarmi, ma ancora nessuno ha postato questo... :)

"A lungo, mi sono coricato di buonora. Qualche volta, appena spenta la candela, gli occhi mi si chiudevano così in fretta che non avevo il tempo di dire a me stesso: "Mi addormento". E, mezz'ora più tardi, il pensiero che era tempo di cercar sonno mi svegliava; volevo posare il libro che credevo di avere ancora fra le mani, e soffiare sul lume; mentre dormivo non avevo smesso di riflettere sulle cose che poco prima stavo leggendo, ma le riflessioni avevano preso una piega un po' particolare; mi sembrava d'essere io stesso quello di cui il libro si occupava: una chiesa, un quartetto, la rivalità di Francesco I e Carlo V."

Alla ricerca del tempo perduto - Proust
 

pigreco

Mathematician Member
E questo dove lo mettiamo?!

"Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa - non importa quanti esattamente - avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m'interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione. Ogni volta che m'accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell'anima mi scende come un novembre umido e piovviginoso, ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinanzi alle agenzie di pompe funebri e di andar dietro a tutti i funerali che incontro, e specialmente ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere risoluto in istrada e gettare metodicamente per terra il cappello alla gente, allora decido che è tempo di mettermi in mare al più presto."

Moby Dick - Melville
 

elisa

Motherator
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[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Italo Calvino, Il castello dei destini incrociati

In mezzo a un fitto bosco, un castello dava rifugio a quanti la notte aveva sorpreso in viaggio: cavalieri e dame, cortei reali e semplici viandanti. Passai per un ponte levatoio sconnesso, smontai di sella in una corte buia, stallieri silenziosi presero in consegna il mio cavallo. Ero senza fiato; le gambe mi reggevano appena: da quando ero entrato nel bosco tali erano state le prove che mi erano occorse, gli incontri, le apparizioni, i duelli, che non riuscivo a ridare un ordine né ai movimenti né ai pensieri.
[/FONT]
 

darida

Well-known member
Il deserto dei tartari - Dino Buzzati

Nominato ufficiale, Giovanni Drogo partì una mattina di settembre dalla città per raggiungere la Fortezza Bastiani, sua prima destinazione.
Si fece svegliare ch'era ancora notte e vestì per la prima volta la divisa da tenente. Come ebbe finito, al lume di una lampada a petrolio si guardò allo specchio, ma senza trovare la letizia che aveva sperato. Nella casa c'era un grande silenzio, si udivano solo piccoli rumori da una stanza vicina; sua mamma stava alzandosi per salutarlo.
Era quello il giorno atteso da anni, il principio della sua vera vita. Pensava alle giornate squallide dell'Accademia militare, si ricordò delle amare sere di studio quando sentiva fuori nelle vie passare la gente libera e presumibilmente felice; delle sveglie invernali nei cameroni gelati, dove ristagnava l'incubo delle punizioni. Ricordò la pena di contare i giorni ad uno ad uno, che sembrava non finissero mai.
Adesso era finalmente ufficiale, non aveva più da consumarsi sui libri né da tremare alla voce del sergente, eppure tutto questo era passato. Tutti quei giorni, che gli erano sembrati odiosi, si erano oramai consumati per sempre, formando mesi ed anni che non si sarebbero ripetuti mai.


(oggi mi sento nostalgica, dev'essere per via del tempo, e mi e' venuta in mente la Fortezza :))
 

alessandra

Lunatic Mod
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Furore - John Steinbeck

Nella regione rossa e in parte della regione grigia dell'Oklahoma le ultime piogge erano state benigne, e non avevano lasciato profonde incisioni sulla faccia della terra, già tutta solcata di cicatrici. Gli aratri avevano cancellato le superficiali impronte dei rivoletti di scolo. Le ultime piogge avevano fatto rialzare la testa al granturco e stabilito colonie d'erbacce e d'ortiche sulle prode dei fossi, così che il grigio e il rosso cupo cominciavano a scomparire sotto una coltre verdeggiante. Agli ultimi di maggio il cielo impallidì e perdette le nuvole che aveva ospitate per così lungo tempo al principio della primavera. Il sole prese a picchiare e continuò di giorno in giorno a picchiar sempre più sodo sul giovane granturco finchè vide ingiallire gli orli d'ogni singola baionetta verde. Le nuvole tornarono, ma se ne andarono subito, e dopo qualche giorno non tentarono nemmeno più di ritornare. Le erbacce si vestirono d'un verde più scuro per mascherarsi alla vista, e smisero di moltiplicarsi. La terra si coprì d'una sottile crosta dura che impallidiva man mano che il cielo impallidiva, e risultava rosa nella regione rossa, bianca nella grigia.
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Non sarebbe bello avere un elenco di questi incipit in modo da poterli ritrovare facilmente ottenendo pure l'ulteriore risultato di non avere doppioni tra i proposti? :D
 

alessandra

Lunatic Mod
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Cecità - José Saramago

Il disco giallo si illuminò. Due delle automobili in testa accelerarono prima che apparisse il rosso. Nel segnale pedonale comparve la sagoma dell'omino verde. La gente in attesa cominciò ad attraversare la strada camminando sulle strisce bianche dipinte sul nero dell'asfalto, non c'è niente che assomigli meno a una zebra, eppure le chiamano così. Gli automobilisti, impazienti, con il piede sul pedale della frizione, tenevano le macchine in tensione, avanzando, indietreggiando, come cavalli nervosi che sentissero arrivare nell'aria la frustata. Ormai i pedoni sono passati, ma il segnale di via libera per le macchine tarderà ancora alcuni secondi, c'è chi dice che questo indugio, in apparenza tanto insignificante, se moltiplicato per le migliaia di semafori esistenti nella città e per i successivi cambiamenti dei tre colori di ciascuno, è una delle più significative cause degli ingorghi, o imbottigliamenti, se vogliamo usare il termine corrente, della circolazione automobilistica.
Finalmente si accese il verde, le macchine partirono bruscamente, ma si notò subito che non erano partite tutte quante. La prima della fila di mezzo è ferma, dev'esserci un problema meccanico, l'acceleratore rotto, la leva del cambio che si è bloccata, o un'avaria nell'impianto idraulico, blocco dei freni, interruzione del circuito elettrico, a meno che non le sia semplicemente finita la benzina, non sarebbe la prima volta. Il nuovo raggruppamento di pedoni che si sta formando sui marciapiedi vede il conducente dell'automobile immobilizzata sbracciarsi dietro il parabrezza, mentre le macchine appresso a lui suonano il clacson freneticamente. Alcuni conducenti sono già balzati fuori, disposti a spingere l'automobile in panne fin là dove non blocchi il traffico, picchiano furiosamente sui finestrini chiusi, l'uomo che sta dentro volta la testa verso di loro, da un lato, dall'altro, si vede che urla qualche cosa, dai movimenti della bocca si capisce che ripete una parola, non una, due, infatti è così, come si viene a sapere quando qualcuno, finalmente, riesce ad aprire uno sportello, Sono cieco.
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Non saprei come ottimizzare la cosa.. :)

Tipo riproporre l'elenco aggiornato in ogni nuova pagina che si inaugura? In modo che chi mettesse la sua nuova citazione non dovrebbe andare indietro di mille pagine ma avrebbe sempre l'elenco a portata di rotella del mouse :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Non saprei come ottimizzare la cosa.. :)

Tipo riproporre l'elenco aggiornato in ogni nuova pagina che si inaugura? In modo che chi mettesse la sua nuova citazione non dovrebbe andare indietro di mille pagine ma avrebbe sempre l'elenco a portata di rotella del mouse :)

mi sembra una buona idea, prova a vedere se riesci a realizzarlo per ogni tot di incipit, come dici tu all'inizio pagina :)
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
"Quando la cassiera gli ebbe dato il resto dei cinque franchi, Giorgio Duroy uscì dal ristorante. Siccome aveva un bel portamento, sia per natura, sia per posa di ex sottufficiale, si impettì, si arricciò i baffi con un gesto militaresco abituale, e girò su quelli che stavano a tavola uno sguardo rapido e circolare, uno di quegli sguardi da bel giovane, che si stendono intorno come una rete nell'acqua"

Bel-Amì, Guy de Maupassant
 
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