Ghost Writer - ha senso scrivere i libri degli altri?

Alfredo_Colitto

scrittore
Molti scrittori di bestseller, soprattutto quelli che pubblicano tanti libri, si servono di ghost-writer, letteralmente “scrittori fantasmaâ€�, ai quali affidano alcune parti del romanzo che loro non hanno il tempo o la voglia di scrivere. Poi le amalgamano con le parti scritte da loro, correggono lo stile, fanno la revisione finale, e il libro è pronto. Non lo si dice troppo in giro, ma si fa. E quando qualcuno ne parla, spesso è con sufficienza o con malcelato sdegno, con un’aria da “Come siamo caduti in basso.â€�
Ma perché? Chi l’ha detto che un libro vale unicamente se l’autore ha scritto da solo ogni singola parola? Certo, ci sono libri bellissimi scritti in questo modo. Ma ci sono anche scrittori che quando da soli non ce la fanno più a stare dietro agli impegni editoriali affidano alcune parti delle loro opere ad “apprendistiâ€� di fiducia. Intanto gli apprendisti imparano il mestiere, fanno tesoro dell’esperienza, e un giorno saranno a loro volta bravi scrittori. È davvero una cosa così brutta?
Vorrei sapere che ne pensate.
 
Diciamo che per chi è appassionato di un autore in particolare, sapere che alcune parti dei suoi romanzi sono scritte da altri potrebbe essere una delusione. Ma alla fine non si nota quasi mai se un libro è stato scritto in questa maniera, quindi la gente li legge lo stesso, e piacciono lo stesso.
 
Devo essere sincera, sono una delle persone che ci rimane male, Alfredo. Io se acquisto un libro di un autore preferisco che tutte le parole siano di quell'autore. Questo mi succede anche con i cantanti, mi informo se le canzoni che cantano siano scritte da loro o da altri.
Con questo non sto dicendo che ciò che ho espresso sia sacrosanto!E comunque li leggo ugualmente.
 

Candy Candy

Active member
a me non me ne fraga niente di chi la scritto l'importante e che sia scritto bene e che poveri ghost-writer siano pagati bene visto che restano all'ombra e l'autore invece si arricchisce grazie a loro.
cmq io farei la ghost writer x imparare 8)
 

RosaT.

Leghorn Member
Non trovo niente di male ricorrere a queste persone, perchè se gli impegni sono pressanti un aiuto non è male e in quasi tutte le professioni c'è bisogno di un "apprendistato" ... ma quello che non mi piace è che se ne parli come hai detto Alferdo
"con sufficienza o con malcelato sdegno, con un’aria da “Come siamo caduti in basso.� "
Credo che una persona dovrebbe assumersi le proprie responsabilità ed essere onesto soprattutto quando il proprio lavoro è pubblico.

Forse sono troppo polemica ma questo è il mio pensiero ........ :wink:
 
Ah vorrei precisare una cosa, io preferisco che il libro sia completamente scritto dall'autore ma non dico assolutamente che chi si avvale di questa opzione venga giudicata con sdegno!Lungi da me esprimermi così con chi sta facendo il proprio lavoro!
 

mado84

New member
a me invece crea un fastidio che non so neanche quantificare, per il semplice fatto che ritengo che il libro deve essere un'opera completa dello scrittore e non un puzzle.
 
ma lo sai mado che James Patterson non scrive di solito da solo?Me ne sono ricordata ora......
 

mado84

New member
si ambra, anche honeymoon è frutto di una collaborazione. ma se ci pensi bene c'è una bella differenza, perchè la collaborazione non è tenuta nascosta, lo scrivono anche in prima pagina. a me da fastidio il fatto che un autore non renda note queste collaborazioni. e poi bisognerebbe sapere anche come viene scritto il libro, se in comune o no
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Alfredo_Colitto ha scritto:
Molti scrittori di bestseller, soprattutto quelli che pubblicano tanti libri, si servono di ghost-writer, letteralmente “scrittori fantasmaâ€�, ai quali affidano alcune parti del romanzo che loro non hanno il tempo o la voglia di scrivere. Poi le amalgamano con le parti scritte da loro, correggono lo stile, fanno la revisione finale, e il libro è pronto. Non lo si dice troppo in giro, ma si fa. E quando qualcuno ne parla, spesso è con sufficienza o con malcelato sdegno, con un’aria da “Come siamo caduti in basso.â€�
Ma perché? Chi l’ha detto che un libro vale unicamente se l’autore ha scritto da solo ogni singola parola? Certo, ci sono libri bellissimi scritti in questo modo. Ma ci sono anche scrittori che quando da soli non ce la fanno più a stare dietro agli impegni editoriali affidano alcune parti delle loro opere ad “apprendistiâ€� di fiducia. Intanto gli apprendisti imparano il mestiere, fanno tesoro dell’esperienza, e un giorno saranno a loro volta bravi scrittori. È davvero una cosa così brutta?
Vorrei sapere che ne pensate.

se ci fai qualche esempio di chi è diventato un bravo scrittore dopo aver fatto il ghost - writer magari ci ripenso, ma il fatto di sapere che può essere solo ed esclusivamente un fatto economico non mi fa ben vedere la cosa.
Lo capirei se fosse come nelle botteghe antiche di pittori in cui il maestro scriveva il suo nome e poi "e scuola", ossia se fosse citato da qualche parte che il libro è stato redatto anche da altri, allora lo troverei un fatto più onesto, come l'aiuto regista ad esempio.
 

Alfredo_Colitto

scrittore
Elisa, hai centrato il problema!
Io il lavoro del ghost writer lo vedo esattamente come le scuole degli antichi pittori, ma purtroppo si preferisce la soluzione ipocrita di far finta che i ghost writer non esistano, per vendere al pubblico una illusione. Non saprei dirti quanti di loro sono diventati bravi scrittori. Uno però lo conosco (non posso fare il nome...) ha scritto le "autobiografie" di alcuni personaggi televisivi, e ora scrive programmi per la Rai.
 

bosch

New member
penso che comunque l'autore principale debba visionare lo scritto del Ghost-Writer, se va bene a lui e ritiene un lavoro alla sua altezza va bene anche a me...

Se questo serve a far crescere nuovi scrittori, ben venga.
 

Hoya

Duck Member
bosch ha scritto:
penso che comunque l'autore principale debba visionare lo scritto del Ghost-Writer, se va bene a lui e ritiene un lavoro alla sua altezza va bene anche a me...

Se questo serve a far crescere nuovi scrittori, ben venga.

Quoto :wink:
Certo che in ogni caso sarebbe più apprezzabile se la presenza del ghost-writer fosse citata. :)
 

elydark

New member
Se il ghost-writer viene citato lo posso anche accettare, io però non riuscirei mai a fare la ghost-writer nemmeno per il mio scrittore preferito soprattutto se non mi citasse, mi darebbe troppo fastidio sapere che il mio lavoro viene attribuito a qualcun altro. E poi non so fino a che punto fare il ghost-writer possa aiutare a diventare bravi scrittori, limita la creatività e anzi penso sia anche difficile scrivere qualcosa ideato da qualcun altro dovendo anche attenersi a un certo stile..
 
Beh, ripensadoci bene, alla fine molti autori citano i ghost-writer nei ringraziamenti, anche se li celano: ad es, Ken Follett ringrazia alcune persone per la loro "attenta lettura e integrazione all'opera"...
 

lisse74

New member
che discussione interessante!
posso fare una domanda? ma voi pensate che il fenomeno dei ghost writer sia molto diffuso?
io la trovo una cosa scorretta nei confronti del lettore, se uno scrittore ha bisogno di una collaborazione per terminare il proprio romanzo, perchè non ammetterlo?
e poi mi sembra anche una forma di sfruttamento del lavoro del ghost writer, che magari spera di aprirsi una carriera, imparare la professione, ma invece non credo che nessuno sia mai emerso nel mondo della letteratura facendo il gw.
 

Alfredo_Colitto

scrittore
Beh, ripensadoci bene, alla fine molti autori citano i ghost-writer nei ringraziamenti, anche se li celano: ad es, Ken Follett ringrazia alcune persone per la loro "attenta lettura e integrazione all'opera"...
Infatti. Perché gli autori sanno quanto valgono... Certo che sarebbe più giusto citarli, ma questo va contro la nostra morale romantica: ci piace di più immaginare lo scrittore solo contro un mondo gretto e materialista, che pensarlo come un artigiano ben integrato nella società. Un falegname, per esempio. Quando ci facciamo fare fare un armadio, il falegname fa fare un sacco di lavoro ai suoi apprendisti, ma non è che li cita quando manda la fattura...

Comunque stiamo parlando di un fenomeno soprattutto americano. in italia la scrittura non rappresenta un giro d'affari abbastanza grande da impiegare ghost writer. Gli unici che potrebbero farlo sono Faletti e Buticchi, ma a quanto ne so non lo fanno.

Da noi il ghost writer scrive soprattutto i libri delle veline, dei calciatori e dei conduttori televisivi :?
 
Alto