DaneelOlivaw
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Me lo segno alloraA proposito del libro, la protagonista mi ha ricordato fin dall'inizio lo stile di Vani, o meglio di Atena, della Basso, e ho appena scoperto che è autistica.
Me lo segno alloraA proposito del libro, la protagonista mi ha ricordato fin dall'inizio lo stile di Vani, o meglio di Atena, della Basso, e ho appena scoperto che è autistica.
Non saprei se consigliarlo. Per i miei gusti scade troppo spesso nel sentimentale e sessuale (finora però solo col pensiero). Preferisco la Basso ma tanto questo era gratis e poi ci sono anche parti ironiche che mi piacciono.Me lo segno allora![]()
Caspita, l'ho scelto per la sfida letteraria che inizia lunedì. Però l'altro non l'ho ancora letto. Come mai va piuttosto male? In caso lo cambio. Di lei ho già letto L'arte della gioia, Lettera aperta e Il filo di mezzogiorno."Le certezze del dubbio" di Goliarda Sapienza che è una sorta di continuazione de "L'università di Rebibbia"
Per ora va piuttosto male...
Lo trovo "gommoso"...tipo del pane mal cotto. In breve è lei uscita dal carcere che si confronta (nelle prime 40 pagine che ho letto) con sua amica giovane conosciuta a Rebibbia. È scritto come una specie di flusso di coscienza che trovo pesante. Forse inizia a cambiare in queste ultimissime pagine che sto leggendo dove è più centrata nel descrivere l'ambiente in cui vive , amici, il quartiere. Le precedenti 40 pagine mi ci sono voluti giorni e giorni a superarle.E non per questioni di tempo!Caspita, l'ho scelto per la sfida letteraria che inizia lunedì. Però l'altro non l'ho ancora letto. Come mai va piuttosto male? In caso lo cambio. Di lei ho già letto L'arte della gioia, Lettera aperta e Il filo di mezzogiorno.
Allora non è un problema perché anche 2 dei 3 che ho letto (in realtà li ho ascoltati, forse questa cosa mi ha facilitato) erano così e mi sono piaciuti. Infatti ci avevo trovato attinenze con Virginia Woolf. Però forse è il caso che io legga prima l'altro. Non sapevo fosse il seguito.È scritto come una specie di flusso di coscienza
Non so se si tratta di un seguito "ufficiale", però fa riferimento al periodo del carcere per cui quella esperienza si trova appunto ne "L'università di Rebibbia".Allora non è un problema perché anche 2 dei 3 che ho letto (in realtà li ho ascoltati, forse questa cosa mi ha facilitato) erano così e mi sono piaciuti. Infatti ci avevo trovato attinenze con Virginia Woolf. Però forse è il caso che io legga prima l'altro. Non sapevo fosse il seguito.
Non mi ha entusiasmato, poi mi dirai.L'uomo che portava a spasso i libri di Carsten Henn