bouvard
Well-known member
Difficile scrivere un commento su questo libro, difficile persino definirlo con un aggettivo: inconsueto? originale? complesso? intelligente? cervellotico? Sicuramente è originale, cervellotico e complesso in quanto a struttura, complesso, intelligente ed inconsueto in quanto a stile e contenuto.
L'ambientazione e la trama non avrebbero, di per sé, niente di complicato, trattandosi, infatti, della storia degli inquilini, presenti e passati, di uno dei tanti palazzi di Parigi. La complessità e l'originalità del libro risiedono nel sistema scelto da Perec per raccontarci queste vicende. Il palazzo altro non è, infatti, che una scacchiera, in cui ci si muove con il movimento del cavallo, ogni volta che si entra in una stanza, ci viene raccontata o la storia dei proprietari, o ci viene fatta una descrizione minuziosa degli oggetti che contiene. E questo vale anche quando si finisce nelle scale di servizio, o nelle cantine. Ogni capitolo è una sorta di tessera che Perec fornisce al lettore, affinché questi possa, alla fine, ricostruire la trama del libro ridotta ad un puzzle.
La lettura, spesso, è rallentata dai numerosi e lunghi elenchi, o dalle descrizioni minuziose di quadri ed oggetti che si trovano nelle stanze, infatti per quanto possa sembrare paradossale, in questo libro gli oggetti inanimati hanno, dal punto di vista del narrare, lo stesso "peso" e la stessa importanza delle persone.
Inoltre la lettura già complessa di suo - non ultimo per gli indovinelli riportati - per quanto comunque affascinante, è ulteriormente complicata dai numerosi riferimenti che Perec fa ad altri autori, di cui a fine libro fornisce l'elenco. Io ad esser sincera ho riconosciuto solo quelli a Calvino
aura:
Per chi si volesse cimentare in qualcuno degli indovinelli presenti nel libro ne riporto due:
- Tre russi hanno un fratello. Questo fratello muore senza lasciare fratelli. Come mai?
- Qual è l'intruso nel seguente elenco: italiano, corto, polisillabico, scritto, visibile, stampato, maschile, parola, singolare, americano, intruso?
L'ambientazione e la trama non avrebbero, di per sé, niente di complicato, trattandosi, infatti, della storia degli inquilini, presenti e passati, di uno dei tanti palazzi di Parigi. La complessità e l'originalità del libro risiedono nel sistema scelto da Perec per raccontarci queste vicende. Il palazzo altro non è, infatti, che una scacchiera, in cui ci si muove con il movimento del cavallo, ogni volta che si entra in una stanza, ci viene raccontata o la storia dei proprietari, o ci viene fatta una descrizione minuziosa degli oggetti che contiene. E questo vale anche quando si finisce nelle scale di servizio, o nelle cantine. Ogni capitolo è una sorta di tessera che Perec fornisce al lettore, affinché questi possa, alla fine, ricostruire la trama del libro ridotta ad un puzzle.
La lettura, spesso, è rallentata dai numerosi e lunghi elenchi, o dalle descrizioni minuziose di quadri ed oggetti che si trovano nelle stanze, infatti per quanto possa sembrare paradossale, in questo libro gli oggetti inanimati hanno, dal punto di vista del narrare, lo stesso "peso" e la stessa importanza delle persone.
Inoltre la lettura già complessa di suo - non ultimo per gli indovinelli riportati - per quanto comunque affascinante, è ulteriormente complicata dai numerosi riferimenti che Perec fa ad altri autori, di cui a fine libro fornisce l'elenco. Io ad esser sincera ho riconosciuto solo quelli a Calvino
Per chi si volesse cimentare in qualcuno degli indovinelli presenti nel libro ne riporto due:
- Tre russi hanno un fratello. Questo fratello muore senza lasciare fratelli. Come mai?
- Qual è l'intruso nel seguente elenco: italiano, corto, polisillabico, scritto, visibile, stampato, maschile, parola, singolare, americano, intruso?
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