Figli...

gamine2612

Together for ever
:rolleyes:io non sono esperta di adolescenti ho solo due nipoti già adulti.
Attualmente i ragazzi precorrono i tempi, :mrgreen: a quanto mi dicono amiche varie, quindi Carcarlo se riesci a capirci tu istruisci il figlio.😅
 

malafi

Well-known member
Io non mi sarei mai sognato di portare i miei genitori all'esame di maturità (vabbè 43 anni fa), ma nemmeno (10 anni fa) mi sarei mai sognato di andare all'esame di maturità di mio figlio.
E' solo una moda: non sono nè per la demonizzazione nè per la santificazione dell'amore delle famiglie di oggi.
Passerà.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Scusa Malafi,
torno un attimo indietro, che ne vale la pena.

Mia moglie mi ha riferito i pettegoleggi delle madri delle compagne di classe di mia figlia, secondo cui appena arriverà il momento, tutti i giorni, per colazione, nel nesquick, oltre ai teneri panbiscotti con fave al cacao Mulino Bianco, pillole anticoncezionali come coriandoli, che loro problemi non ne vogliono, a cui è seguita una ola di approvazione materna.
Io non sono proprio d'accordo, perchè per mia figlia ho sempre preferito farla accompagnare a scuola da una suora coi baffi e il fiatone, inculcarle i sensi di colpa o aspettare che s'innamori del padre, che mi sembra più sano e naturale.
 

gamine2612

Together for ever
Divagando a tema adolescenti e non.
Non ho figli miei purtroppo, ma cerco di essere aggiornata sull'evoluzione giovanile ;).
Ieri ad esempio con un'amica abbiamo accompagnato due 17enni a vedere una mostra d'arte.
Avevano avuto come compito delle vacanze oltre a leggere, andare a teatro , ad un concerto, vedere una mostra.( prossimo anno faranno la maturità)
Dato che è in corso la Mostra di Monet in una città vicina la mia amica ha proposto di accompagnarcele e loro sono state concordi.
Premetto che una delle ragazze è quasi "figlioccia" della mia amica ,figlia dei suoi vicini e lei l'aiuta molto negli studi.

:)E' andata bene alle ragazze è piaciuta (autore di facile comprensione), hanno apprezzato sia la mostra che la visita della città (non ci erano mai state prima) e sono state tranquille. Non hanno dato segni di noia e stanchezza e neppure insofferenza della nostra presenza forse ingombrante:mrgreen:
Ai saluti hanno richiesto di essere invitate per altra occasione.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
COMPITI

A casa mia, pilastro dell'educazione è inculcare il senso del dovere, e chi non lo compie deve provare vergogna.
Poi a volte la si butta sul ridere, soprattutto quando io attacco raccontando che io alla vostra età e tutti si scompisciando quando racconto la storia del piccolo scrivano fiorentino a cui non crede nessuno...ma i compiti di scuola si fanno, punto.
Gli si può dare una mano, studiano in macchina, studiano la sera, studiano prima di partire, ma andare a scuola senza i compiti per noi è sempre stato impensabile.

A onor del vero però, alle medie abbiamo incontrato alcune difficoltà perchè i compiti arrivavano anche su classroom (un software per gli studenti) e soprattutto arrivavano di domenica alle 14 che - è comprensibile - eravamo fuori casa e senza i libri.
Ma va be', le medie sono finite e si va avanti.

Adesso alle superiori i compiti possono arrivare:
1. attraverso comunicazione orale e quindi vengono scritti sul diario
2. attraverso classroom
3. attraverso un'app apposita che è stata scaricata sul cellulare di mio figlio e per essere sicuri anche su quello di mia moglie
4. attraverso le e-mail che i professori spediscono agli studenti
Ovviamente le comunicazioni possono avvenire qualsiasi giorno della settimana e a qualsiasi ora.
Ne consegue che tutti i ragazzi sono continuamente su whatsapp a dirsi chi ha pubblicato cosa e dove.

Bene, dopo essere impazziti a capire cosa bisogna studiare, dopo che questo cosa viene implementato con ulteriori comunicazioni, viene fuori che l'interrogazione si baserà su quello che c'è scritto sul libro, sugli appunti presi in classe e sulle schede scaricabili da classroom: 24 pagine di grafici a colori (per via dei grafici) che ti mangiano 15€ di cartucce alla volta.

Il bello è che quando hai fatto i compiti, non è che li devi portare a scuola, no.
Li devi scannerizzare, caricare su classroom e spedire oppure spedire via e-mail (dipende dal prof).
Persino per disegno.
- ma scusa, come facciamo a scannerizzare un disegno su A3? -
- ha detto che va bene anche se gli spediamo una foto -
- una foto? - penso io che da ingegnere qualche disegnino l'ho fatto - ma come fa a controllare se il disegno tecnico è fatto bene da una foto? -
Bo!

Poi però piove, e quando piove le scuole per sicurezza chiudono, perchè gli insegnanti e i ragazzi lungo il tragitto possono farsi male.
Perciò i genitori devono impazzire a portarli dai nonni (se ci sono ancora e ancora in salute, se no ti attacchi) e poi correre a lavorare, perchè durante questo tragitto invece non ci si può fare male.
A quel punto si fa la DAD e per ogni lezione bisogna collegarsi cliccando un apposito link che arriva o su classroom, o sull'app, o per e-mail, ma non sai mai su quale dei tre; ma il bello è che per ogni lezione ne arrivano due di cui uno farlocco., perciò ad ogni cambio di lezione bisogna sfogliare tutte le app ed e-mail e provare tutti i link.

Io oggi ho gettato la spugna: non posso impartire un'educazione prussiana a mio figlio se poi viene giudicato da questi casinisti.
Casinisti che, a un mese dell'inizio delle lezioni, non sono riusciti a partorire un orario delle lezioni che ancora adesso ci viene comunicato su classroom, sulla app o per e-mail una volta alla settimana.

Ma siete anche voi nella stessa condizione?
 
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isola74

Lonely member
Noi abbiamo Argo!!

mi arrivano le notifiche anche di domenica sera e mio figlio (a cui non va bene niente) sostiene che non è tenuto a sapere le cose che i proff mandano di domenica!!o_Oo_O e la cosa bella è che riesce a fregarsene , sono io quella che va in ansia!
 

velvet

Well-known member
Scusa Malafi,
torno un attimo indietro, che ne vale la pena.

Mia moglie mi ha riferito i pettegoleggi delle madri delle compagne di classe di mia figlia, secondo cui appena arriverà il momento, tutti i giorni, per colazione, nel nesquick, oltre ai teneri panbiscotti con fave al cacao Mulino Bianco, pillole anticoncezionali come coriandoli, che loro problemi non ne vogliono, a cui è seguita una ola di approvazione materna.
Io non sono proprio d'accordo, perchè per mia figlia ho sempre preferito farla accompagnare a scuola da una suora coi baffi e il fiatone, inculcarle i sensi di colpa o aspettare che s'innamori del padre, che mi sembra più sano e naturale.
Ma voi papà non volete proprio vederle crescere, eh? (cit.)
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Ma voi papà non volete proprio vederle crescere, eh? (cit.)
Giusto.
Proprio perchè voglio vederla crescere, penso che la cosa migliore sia spiegarle le cose fin dalla tenera età e poi quando sarà il momento, così come si parla di preservativi con mio figlio, parlare con lei di pillola (anche se penso sia meglio parlarne anche con un medico) e preservativi, che la pillola non previene HIV, epatite e tutto il resto.
Dargliela di nascosto, mi sembra una brutalità.
Comunque farla uscire di casa che puzza d'aglio in compagnia di una suora baffuta, resta un metodo anticoncezionale valido. ;)
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
DSA

Il ragionamento della professoressa dell’Istituto Aeronautico (diciamo) di mio figlio, esperta di DSA, è stato il seguente:
1. non bisogna vergognarsi di avere una DSA;
2. la DSA non è una disabilità;
3. la DSA non comporta una inidoneità perché basta dare il giusto supporto a chi ne è affetto, che ce la fa esattamente come gli altri, perciò chi ha una DSA può tranquillamente pilotare un aereo.
4. se il problema di un ragazzo è la lentezza, per dargli la sufficienza richiederò che invece di risolvere otto esercizi ne faccia almeno quattro.
5. chi è affetto da DSA riceve il giusto supporto fino al percorso degli studi, anche fino all’esame di stato.

Da ignorante in tema di DSA, il mio ragionamento è invece il seguente:
1. per carità, è fuori discussione;
2. grazie per l’informazione, aggiungo un mattoncino alla mia conoscenza che mi fa capire quanto io sia ignorante anche in tema di disabilità;
3. qui resto un po’ perplesso: da persona ignorante in materia ma rispettoso del lavoro altrui, vorrei crederci, però vorrei che mi venissero fornite ulteriori spiegazioni per poterlo fare.
4. qui invece mi viene da essere in disaccordo, perché o per diventare piloti bisogna saper fare otto esercizi e chi non è in grado non è idoneo, oppure se per una persona affetta da DSA bastano quattro esercizi per diventare pilota, allora ne bastano quattro anche a chi affetto non è. A me sembra logico, ma forse la mia logica si sta basando su un numero troppo limitato di premesse e mi porta fuori strada.
5. qui invece mi perdo proprio, perché sarò ignorante in tema di DSA, ma arriva il momento che o sei capace di fare il tuo lavoro o sei fuori, o peggio, puoi fare dei danni.

Per favore, potete aiutarmi a capire meglio gli ultimi tre punti?

Poi, per scendere nel pratico: mio è figlio è balbuziente (diciamo), ma grazie ai ragionamenti di cui sopra è stato accettato dall’Istituto Aeronautico, grazie alla professionalità dei suoi insegnanti prenderà il brevetto per pilotare un Boeing 747, ma poi come farà a parlare con la torre di controllo e atterrare lui e i 400 passeggeri che si porterà appresso?
Io questo ancora non l’ho capito.
 

qweedy

Well-known member
Premesso che sono ignorante in materia, ho la sensazione che la professoressa si riferisca al percorso scolastico, cioe' che chi e' affetto da Dsa puo' prendere il diploma da pilota, e verra' supportato durante tutto il percorso scolastico. E così pure per la balbuzie o per altro.
Che poi possa pilotare un aereo, non lo decide la professoressa, ma il mercato del lavoro e la compagnia aerea che assume. Immagino che chi e' fortemente miope, o chi soffre di qualche problema cardiaco o psichiatrico o di epilessia, ad esempio, abbia difficolta' ad avere l'idoneita' fisica per pilotare un aereo, ma magari il diploma puo' prenderlo.
E magari puo' lavorare nell'ambito, ma nei servizi a terra.
Cosi, a caldo, queste sono le mie riflessioni.
 
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DaneelOlivaw

Active member
A me sembra che all' istituto areonautico si impari unicamente la meccanica.
Niente a che vedere col pilotare un aereo.

A parte questo, nemmeno io so dare un giudizio.
In pratica ti stai chiedendo se col trattamento privilegiato possano uscire dei diplomati meno competenti?
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Premesso che sono ignorante in materia, ho la sensazione che la professoressa si riferisca al percorso scolastico, cioe' che chi e' affetto da Dsa puo' prendere il diploma da pilota, e verra' supportato durante tutto il percorso scolastico. E così pure per la balbuzie o per altro.
Che poi possa pilotare un aereo, non lo decide la professoressa, ma il mercato del lavoro e la compagnia aerea che assume. Immagino che chi e' fortemente miope, o chi soffre di qualche problema cardiaco o psichiatrico o di epilessia, ad esempio, abbia difficolta' ad avere l'idoneita' fisica per pilotare un aereo, ma magari il diploma puo' prenderlo.
E magari puo' lavorare nell'ambito, ma nei servizi a terra.
Cosi, a caldo, queste sono le mie riflessioni.
Ciao Qweedy,
grazie per la risposta.

La professoressa ha tirato in ballo proprio la miopia per spiegarmi cosa sia una DSA, e perciò come esempio di problema che può essere supportato e risolto con un semplice paio d'occhiali, e che perciò non deve precludere il pilotare l'aereo.

I problemi cardiaci, psichiatrici o l'epilessia credo siano invece esempi di disabilità che ne precluderebbero il percorso.

Secondo me, la professoressa ha confuso il diploma di perito aeronautico che ti apre tante porte, col pilotare un aereo di linea che è una delle porte ma se e soltanto se sei idoneo e quindi oltre a non essere disabile, non balbetti, non hai gravi problemi alla vista, eccetera; solo che prima di correggere la prof, sono stato zitto e mi sono tenuto il dubbio.
Quello che non mi torna è che lei ha specificatamente parlato di esame di stato a cui partecipare con tanto di mappe (cioè le schede che aiutano a risolvere gli esami) e a me sembra incredibile che lo stesso esame che abilita a fare una professione, possa essere affrontato con aiuti o senza!
 

velvet

Well-known member
Anche io non sono un'esperta in materia DSA. Ma credo che il giusto supporto per chi ha un DSA non sia la "riduzione del compito" tipo fai 4 esercizi invece di 8, ma fornire a chi ne è affetto strumenti e metodi per affrontare lo studio in maniera diversa dagli altri e arrivare allo stesso risultato. Cosa che sicuramente non può avvenire immediatamente ma con una progressione nel tempo.
So ad esempio che per la dislessia si utilizzano supporti visivi o auditivi per non focalizzare l'apprendimento unicamente sul testo scritto. Ma alla fine il ragazzo dislessico deve imparare le stesse cose degli altri.
Non sono esperta neanche in areonautica ma credo che prendere il diploma areonautico e prendere il brevetto siano due cose diverse e se ci sono delle abilità specifiche richieste per il brevetto queste andranno verificate.
Spero di non aver detto sciocchezze.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
A me sembra che all' istituto areonautico si impari unicamente la meccanica.
Niente a che vedere col pilotare un aereo.

A parte questo, nemmeno io so dare un giudizio.
In pratica ti stai chiedendo se col trattamento privilegiato possano uscire dei diplomati meno competenti?
Ciao Daneel, grazie anche a te per il tuo contributo.
Non posso essere troppo esplicito, perciò prendi Aeronautico con le pinze, OK?
Impari tante cose che ti indirizzano sia alla progettazione di un aereo, alla sua manutenzione o al suo pilotaggio.
L'esempio del pilotaggio però, mi è stato fatto.

Credo che se un trattamento è necessario non sia giusto chiamarlo privilegiato (SCUSAMI non voglio farti un appunto, sono io che sono maniacale per certe cose!), però sì, il dubbio mi viene:
1. o per essere abili bisogna superare un certo esame in certe condizioni, e allora chi non lo supera non è abile e va scartato
2. o si può essere abili anche non superando quell'esame in quelle condizioni perciò possiamo cambiare l'esame o le condizioni, ma allora le cambiamo per tutti, non solo per chi ha una DSA
3. oppure stiamo abbassando il livello e non ci sono storie.
Però, ripeto, sono ignorante in materia, non ho dati, non avrei comunque le basi per analizzarli, perciò sto solo cercando di informarmi e di capire.
 
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