Figli...

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
C'è una cosa a cui ho pensato spesso in questo ultimo periodo... ovvero che esiste un momento (che non saprei definire e probabilmente neanche esiste nella sua "istantaneità") in cui realmente una donna che aspetta un bambino non è più una persona ma sono due... Grande scoperta, eh?
Ma quel che mi ha fatto riflettere, stupire, tremare, emozionare è che la "presenza" nel mondo di quest'altra vita non è qualcosa di virtuale, ma di assolutamente concreto, reale... Cos'è che materialmente divide l'esserino che abbiamo nel grembo dal mondo che fra qualche tempo lo accoglierà? qualche centimetro di tessuto che ce lo "nasconde" e grazie al quale possiamo permetterci di dire "quella donna aspetta un bambino" e non "il bimbo c'è già, solo che non lo vediamo ancora"...
Come se quel bimbo che è dentro fosse diverso da quello che a un certo punto viene fuori...
Già... perchè a un certo punto – in un giorno inaspettato o programmato – quel momento arriva: il "velo" si dissolve (anche se a me piace più pensare alla "violenza" benefica di qualcosa che si squarcia...) e, il mondo dice, tu nasci...

Che questo sia vero o no, quel che è certo è che fra qualche ora finalmente ci vedremo...
A domani, Mattia!
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
C'è una cosa a cui ho pensato spesso in questo ultimo periodo... ovvero che esiste un momento (che non saprei definire e probabilmente neanche esiste nella sua "istantaneità") in cui realmente una donna che aspetta un bambino non è più una persona ma sono due... Grande scoperta, eh?
Ma quel che mi ha fatto riflettere, stupire, tremare, emozionare è che la "presenza" nel mondo di quest'altra vita non è qualcosa di virtuale, ma di assolutamente concreto, reale... Cos'è che materialmente divide l'esserino che abbiamo nel grembo dal mondo che fra qualche tempo lo accoglierà? qualche centimetro di tessuto che ce lo "nasconde" e grazie al quale possiamo permetterci di dire "quella donna aspetta un bambino" e non "il bimbo c'è già, solo che non lo vediamo ancora"...
Come se quel bimbo che è dentro fosse diverso da quello che a un certo punto viene fuori...
Già... perchè a un certo punto – in un giorno inaspettato o programmato – quel momento arriva: il "velo" si dissolve (anche se a me piace più pensare alla "violenza" benefica di qualcosa che si squarcia...) e, il mondo dice, tu nasci...

Che questo sia vero o no, quel che è certo è che fra qualche ora finalmente ci vedremo...
A domani, Mattia!
Le emozioni che ho provato io, quando è nato mio figlio, non le posso esprimere scrivendo qualche riga qui, e sono di sicuro diverse, forse meno intense di quelle della mamma che lo ha portato in grembo per 9 mesi. Ma ciò a cui pensavo di più era l'incredibile fenomeno che aveva creato una "presenza" che prima non esisteva.
Ora, al contrario di quello che ha scritto e che prova Ayu, io non ho di certo percepito la sua esistenza sebbene egli fosse "nascosto" nella pancia della mamma, ma forse proprio per questo abbiamo la fortuna di vivere diversamente la nascita, la comparsa direi io, per il papà, di una nuova vita che in un certo senso è uscita da noi maschietti. La sorpresa di quando esce dal pancione forse per il papà è ancora maggiore (?).
Di certo, comunque, un fenomeno di tal portata dovrebbe far riflettere tutti, soprattutto oggigiorno, che l'amore per il prossimo è sacro e prezioso. Non solo per il prossimo con il nostro stesso sangue, ma per tutti i bambini e per chi bambino non lo è più.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Il 2015 è stato abbastanza impegnativo.
Dicembre però si sta dimostrando molto magnanimo, al punto di aver tempo di leggere e partecipare anche a questa discussione.
Desidero discutere post altrui, e poi magari più avanti raccontare qualcosa anch’io.

Onestamente non capisco perché il post #31 di Ayuthaya non ha ricevuto altro like oltre al mio di pochi minuti fa.
Ma non vi rendete conto di cosa sta dicendo?
Rileggetelo un po’: è bellissimo.
… io sono assolutamente convinti che siamo genitori nella misura in cui siamo stati figli …. i genitori sbagliano sempre. Sbagliano perchè il "modello" di figlio… i genitori non sbagliano mai. Non sbagliano mai se amano i propri figli…
Anche se in realtà alcuni genitori che amano i figli sbagliano perché non sono capaci né di dar loro esempio, né di mettersi in discussione.


Io credo che fare un figlio, scegliere deliberatamente di dare vita ad un altro essere umano, sia una responsabilità enorme.
E, ecco, io non credo di volere dei figli … ma al tempo stesso credo che prima di scegliere di fare un figlio ci si dovrebbe fare un bell'esame di coscienza, e chiedersi se davvero i nostri potrebbero essere solo errori "irrilevanti" oppure no. E io penso che, al di là delle insicurezze e dei timori che penso chiunque potrebbe provare davanti a un evento così importante, le mie difficoltà siano su un piano diverso, e non potrei essere nemmeno una madre mediocre.
Insomma, non credo potrei mai assumermi la responsabilità di rischiare di "rovinare" la vita di un essere umano che non ha certo chiesto di essere messo a mondo.
Intanto porsi il problema è un modo per ridurre il numero di sbagli e le loro conseguenze, perciò non scoraggiarti!
Poi, sbagliare nell’educare il figlio non significa per forza rovinarlo.
Anzi, è meglio commettere un errore nell’educare che non educare per niente nel timore di sbagliare.


Questa me la segno
Non mi scorderò mai del parroco che, mamma da pochi mesi, mi disse "ricorda che la persona più importante continua a essere tuo marito, perchè un giorno vostro figlio si staccherà da voi e prenderà la sua strada, ma voi due rimarrete uniti per sempre..."
e la dirò a mia moglie quando vorrò farla sentire un po’ in colpa, anzi, corro a dirglielo subito!


in attesa di scrivere cose più "serie", chiedo ai genitori con più esperienza: è proprio necessaria la fase in cui l'argomento preferito di conversazione del frugoletto è "cacca- scorreggette- muco- cagole- spussette"???? :W:W:W
No, no!
L’argomento cacca invece è importantissimo.
Farla e trattenerla, è una delle prime forme di controllo del proprio corpo.
Il bambino che si schifa (troppo) della propria cacca, rischia di diventare stitico, che a tre anni può essere un problema maggiore del non voler mangiare.
Saperne ridere e scherzare (ovviamente a 3 anni seduti sul gabinetto, non a 26 all’università), è fondamentale.
Io a mio figlio gli inventai la favola di un bambino emarginato che per amico aveva una sua cacca che si dimostrava meglio di tante persone (era una storia molto simbolica…:mrgreen:) e un’altra di un signore povero povero che voleva viaggiare, ma non potendo permetterselo, attaccava le sue caccole alle carlinghe degli aeroplani… Insomma, non so se grazie a 'ste storie, ma cacca e naso, non sono mai stati un problema, che se lo diventano sono guai.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
"Avere dei cuccioli è veramente fantastico. Fai dei marmocchi, puliscili, mettili a letto, girali, voltali, strigliali e che tutto quel ben di Dio ti brulichi intorno; se ridono, bene; se strillano, meglio; gridare equivale a vivere; guardali poppare a sei mesi, gattonare a un anno, camminare a due, svilupparsi a quindici, amare a venti. Chi ha queste gioie, ha tutto."

Victor Hugo, L'uomo che ride
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Il baby-sitter della badante

Sono nato e cresciuto in un paesone dell’hinterland di una grande città.
Anticamente fu un villaggio senza nemmeno una storia, poi un giorno, grazie all’immigrazione interna, diventò di colpo una cittadina.
Gli immigrati provenivano tutti dallo stesso luogo perciò capitava che due che erano vicini di casa lì, lo fossero anche nel paesino di nascita.
Abitavo di fianco alle case popolari e all’epoca si giocava in strada, perciò tutti i miei amici abitavano lì; loro venivano a casa mia e io andavo alla loro.
Ricordo la casa di un mio amico: saletta con angolo cottura, tre stanzine e un bagno per padre, madre e nove figli.
In cucina avevano un cassettone dedicato esclusivamente al pane e una cassa di gallette, così i bambini, anche se erano soli in casa, potevano mangiare in qualsiasi momento.
Di questo mio amico persi le tracce quando aveva 14 anni: era stato ricoverato in punto di morte per eccesso di canne… o almeno è quello che raccontarono a mia mamma che – tenera! – ci credette.

Adesso abito in campagna.
Ci sono dei paesi lungo la provinciale, ma noi abitiamo un po’ fuori, quasi nel bosco.
Quando vogliamo, noi ci caliamo nella civiltà.
Per esempio per portare i bambini in palestra.
Quando li vado a prendere io, mi aspettano già preparati, così salgono in macchina al volo e torno al lavoro senza nemmeno perdere un minuto.
Mia moglie invece ci si ferma a chiacchierare e fa più vita sociale di me.
Questa settimana ero via, in trasferta.
Giovedì mi chiama mia moglie e mi racconta che una delle mamme della palestra le ha chiesto un favore, e cioè se sabato notte le teniamo il figlio di 8 anni (come il nostro) perché lei deve andare a lavorare in città.
- Sai è disoccupata – mi spiega – ha trovato da fare da badante a una signora anziana in città, ma se nessuno le tiene il figlio come fa? E’ separata. Il suo ex abita a Padova. I suoi sono di Bari. Mi ha detto che nessuno glielo può tenere…cosa dovevo fare? Ti dispiace? –
- Ma no, figurati – rispondo io – buttiamo un materasso per terra e si divertiranno a fare campeggio –
Lei conosce solo di vista mia moglie e mio figlio; me nemmeno quello.
Vado sotto casa sua con la macchina, scendono, ci presentiamo molto di fretta perché nevischia, le dico di stare tranquilla, di non preoccuparsi, che tra gente che lavora… poi verso casa mi domando come si sentirà ad affidare suo figlio a uno che nemmeno conosce.
Che poi io sono uno grosso, dai tratti nemmeno gentili, c’ho la barba di qualche giorno e insomma, non sembro nemmeno un’educanda.
Poverina.
Intanto Loris – lo chiamerò così – parlando con mio figlio, ci organizza una bella serata di play station e videogiochi dell’orrore… al che mi tocca interromperlo e spiegargli che in casa nostra non c’è.
- Non importa, giochiamo al tablet –
- Mi dispiace, non abbiamo nemmeno quello. –
Allora dice qualcosa della TV e mi tocca deluderlo di nuovo.
Resta muto per qualche secondo al che attacca con non so che storia che lui su playstore mi scarica una app e da lì mezzo miliardo di giochi…
- Loris, Loris. Stai tranquillo. Andiamo a casa dove abbiamo un sacco di cose da fare, altro che videogiochi. –
Infatti, invece di videogiocare, gioca con mio figlio fino a quando mia moglie li chiama perché devono fare la pizza, e poi l’infornano, e mentre vedono un cartone sul PC, cuoce e si cena: pizza, arrosto e poi ancora pizza, gelato e poi film d’avventura.
Fa fatica a seguirlo, è una trama banalissima, ma dura più di 20 minuti, non è infarcito di pubblicità e perciò nella lungaggine si perde; viene da sorridere perché non era mica un film di spionaggio!:wink:
Arriva l’ora e li spediamo a dormire.
Lui è agitato perché dice che fa sempre brutti sogni.
Lo rincuoriamo ma gli diciamo di spegnere la luce e di dormire, ma lui ansioso interrompe e chiede permesso: vuole sapere se possono parlare prima di addormentarsi.
- Ma sì, certo, dice mia moglie! –
Andiamo a letto anche noi osservando che è molto agitato, un po’ timido, educato e dolce con nostra figlia e i gatti. Parla di continuo, decisamente troppo e racconta cose che faremmo a meno di sapere, ad esempio che dorme spesso fuori casa anche se non sa nemmeno da chi, e se proprio si ricorda, da amiche del papà, che fanno i pigiama-party… che poi capiamo che non sono proprio pigiama party, è che è la scusa che hanno trovato per spedirlo a dormire una volta qui e una là. Ci ha raccontato anche che è già zio, perché la compagna del padre ha un’altra figlia di 15 anni che è già mamma. Mio figlio sente ma non capisce nemmeno il discorso.
Pensiamo però che l’importante è che i due bambini si divertano insieme, stiano bene e se ciò dà a lei la possibilità di farsi 50 0 100 euro, tutto grasso che cola.
Poi alle due di notte mia moglie va da loro e gli dice che sì, che va bene, che potevano parlare ma non tutta la notte!

Stamani ci svegliamo con tranquillità, anche perché la sera gli avevo detto che appena si sarebbero alzati li avrei messi a fare i compiti, perciò ci credono e ci lasciano almeno 15 minuti di calma, e meno male perché mia moglie si è svegliata con un mal di testa spaventoso. Loris invece, ci dice che niente sogni brutti.
Insomma, che anche se piove, me li prendo tutti e tre, saliamo in macchina, facciamo un paio di km e andiamo a vedere le stalle: ci sono i cavalli, i maiali, le caprette, i conigli, le galline, il fiume in piena, e intanto continuo a spedire whatsapp a sua mamma con filmati bucolici.

Ne approfitto per riflettere su quando ero bambino, i miei amici, le case popolari, l’arca piena di pane e gallette che si sbriciolavano; ricordo che quando uno di loro riceveva un regalo come un pallone o una divisa della Juve, era un evento, non solo per lui, ma per tutti, perché tutti godevano di quel regalo.
E poi che mentre a casa mia c’erano librerie ovunque, nelle loro, se andava bene, Novella 2000 (o simili) e rifletto che oggi invece è diverso: anche i più sfortunati hanno una sacco di cose superflue (tablet, play-station, cellulari da 800€, sacramenti vari…), che l’accesso all’informazione, ciò che veramente consente di non essere sconfitti dalla lotta di classe, c’è, è a disposizione di tutti, solo che non lo si sa usare, non si sa aprire la porta.
Ma insomma: tutti sti tablet, TV, netflix… e poi ‘sto bambino non sa cos’è un vulcano o dirmi il nome del suo paesino vicino a Bari?
Ed ecco che ho partorito la mia certezza quotidiana!

Tra un whatsapp e l’altro lei mi dice che ha perso la corriera e che perciò prenderà un treno che la porterà a Villaquelcheè e che da lì aspetterà un’altra corriera e che…tranquilla la interrompo io: verniamo noi a prenderti in stazione, tanto i bambini iniziano ad avere i piedi umidi perciò se li metto in macchina col riscaldamento faccio solo che bene.
Dopo 20 minuti siamo lì.
Sale in macchina.
Chiacchieriamo del più e del meno, mi dice che è stata una notte lunga, che ha dormito pochissimo.
La lascio sotto casa, scendo per far scendere anche i bambini, la saluto e torniamo a casa nostra.
Loris ovviamente entusiasta, che voleva restare con noi e tornare sabato prossimo.
- Tutto bene? – mi domanda mia moglie.
- Sì, sì – tutto bene rispondo io.
Ma insomma, c’è qualcosa nella mia espressione che non va e approfittando che restiamo soli un attimo mi dice di dirle cosa è successo.
Io non volevo dirglielo, sapevo che se la sarebbe presa ma ho dovuto.
- Che insomma, che io credo che una badante si veste in un altro modo. –
- Va be’ ma se una va a badare a una vecchia, cosa gliene frega alla vecchia di come si veste? –
- Appunto. –
- E allora cosa c’è? –
- C’è che proprio perché una va a badare una vecchia, con sto freddo, non capisco perché dovrebbe girare con delle scarpe coi tacchi alti un palmo, nere e dorate, i leggins (o fusò, non me ne intendo) sguarati sulle cosce e sotto i pizzi; e poi altri pizzi e pizzetti qui e là, e profumo, e… -
- Dici che è andata a divertirsi e c’ha mollato il bambino! – esclama lei.
- Ma…io direi che è andata a lavorare ma non proprio a tenere una vecchia. –
Insomma che io ci sono rimasto così così; mia moglie su tutte le furie.
- Mai più! Mai più!! La prossima volta le dico di portarselo appresso !!! – e poi - poteva almeno cambiarsi, poteva! Non farsi trovare conciata così! -
- Non ha potuto: mi ha scritto dal treno e mi ha trovato in stazione... -
Ho lasciato perdere l’argomento.
Tra un po’ ne riparleremo con più calma.
Io le dirò che quando ci chiederà di riprenderglielo, magari possiamo dirle di sì lo stesso: in fondo siamo stati bene tutti, in primis nostro figlio e per il resto, insomma, che ci frega? E poi cosa dovremmo fare: lasciarlo andare ai pigiama party?
Certo che finché uno vede i cavalli, le caprette, i conigli, galline e i maiali è facile costruirsi delle certezze quotidiane, essere ottimi sociologi e fare il solone di turno a proposito di come eravamo, come siamo, la lotta di classe; poi ti imbatti nelle persone, nelle meschinità quotidiane, in quelle piccole disgrazie che avvinghiano chi ci si ritrova, soprattutto i bambini, e ti viene uno schifo, ma uno schifo che io riesco ad esprimere solo ricorrendo alle peggiori bestemmie, perché su, mica si può parlarne adoperando la grammatica, la sintassi e l’ortografia!

Una differenza tra come eravamo e come siamo però la vedo, adesso, netta nei miei occhi di quasi cinquantenne: in quella casa popolare dove prendevano il pane e le gallette da un’arca, alla sera rincasava una madre che puzzava di lisoformio e un padre con la tuta sporca, rincasavano due persone con enormi difficoltà, soprattutto ad educare i bambini, ma almeno, per quel che potevano, davano l’esempio, l’esempio di quelli che ce la mettevano tutta. Quello di Padova e ‘sta stordita qui invece, no, e non dico altro.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Che bravo mio figlio: ha preso 8 e mezzo!!!

L’anno scorso mio figlio ha fatto la III elementare e ha iniziato a fare anche inglese.
Per un anno, di inglese, ha fatto tutti e soli i colori, nel senso che un giorno colorava di yellow, un altro di pink e un altro di green.
Alla fine dell’anno, in pagella, ha preso 8 ma può fare di più.
Al di là del voto in se, mi sono domandato se è che non colorava abbastanza.

Adesso è in IV e ieri hanno fatto la verifica di spelling.
Non c’è che dire che vanno a tappe forzate che nemmeno i legionari di Giulio Cesare.
La maestra mi dice che è andato così così.
- Perché? – domando io.
- Le consonanti le sa, ma le vocali no. –
- Fammi l’alfabeto – gli dico a mio figlio davanti alla maestra.
E lui – aaah, aaeeh, eaeh…. – insomma, un gargarismo.
- Mah… - faccio io.
E lui – ma i numeri li sapevo! –
Insomma che saliamo in macchina e gli spiego che sì, che ieri con me sapeva le vocali, è vero, ma che se non le sa durante l’interrogazione non va bene, che deve fare più esercizio…
- E’ che mi confondo! –
- Lo capisco – dico io, - mi confondo io, figurati tu! E’ per quello che al telefono invece di bi, si, ei…dico bravo, ciarli, alfa…e a me mi si capisce e agli altri no, però lo spelling devi impararlo lo stesso, e finchè ti confondi devi fare esercizio. Capito? –
- Si… -
- Anche perché se no poi ti bocciano! –
- No. –
- Come no? –
- Perché la maestra mi ha dato 8 e mezzo. –
- …. –

Ora.
Vediamo un po’.
A uno che non sa nemmeno le vocali gli danno 8,5?
E quello sarebbe un così così?
Va bene che sapeva le consonanti e i numeri, perciò almeno il 5 doveva prenderlo, mettiamo anche il 6 per incoraggiamento.
Ma non 8,5!
Io come faccio a spronarlo a fare di meglio se ha già un ottimo voto?

No, perché poi quando lo obbligo a studiare, io divento il mostro che non è soddisfatto nemmeno dell’8,5!!
Ma soprattutto lui resta un asino, con l’8,5 ma asino!!!
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
A scuola, l'orario delle lezioni è dalle 08:00 alle 13:00.

In tempi di coronavirus la scuola è online, al che si suppone che il bambino sta davanti al PC dalle 08:00 alle 13:00, che così faccio lo stesso io e posso lavorare.
E invece no, perchè siamo in democrazia e tutti hanno diritto a un opinione.

OK, iniziamo un dibattito genitori - prof e alla fine si decide che:
1. siccome alcune famiglie hanno figli sia alle elementari che alle medie,
2. hanno un solo PC,
3. le medie fanno lezione solo al mattino,
allora 1 + 2 + 3 = le elementari dovranno farla solo al pomeriggio.

- Potrebbero comprarsi un altro PC - penso io - uno per figlio.
- Mica li regalano - sento che mi corregge la mia coscienza
- Invece 1 TV per stanza gliel'hanno regalata - gli rispondo malamente, anche se alla fine lascio perdere.

Passano le prime settimane di lezione pomeridiane e gratta grata viene fuori che i compagni di classe di mio figlio hanno tutti fratelli minori, perciò anche loro alle elementari o all'asilo, non alle medie.
- allora si può fare lezione al mattino? - domandiamo raccogliendo il sostegno dei maestri che confermano anche quello vivissimo del provveditorato scolastico
Dall'altra parte del PC si sente il silenzio dei genitori e le proteste dei bambini.
A farla breve la situazione è la seguente: siccome si tirano le 2 del mattino davanti alla pleistescion, la mattina si dorme fino a mezzogiorno (per la gioia di mamma e papà), perciò l'idea di tornare a lavarsi la faccia alle 07AM e litigare coi figli per andare a letto alle 21:30 non li entusiasma, preferendo fare lezione alle 16.

Alla fine abbiamo ottenuto un compromesso: si farà lezione alle 10:00 del mattino.
Non c'è che dire.
Un popolo si stacanovisti.
 

velvet

Well-known member
A scuola, l'orario delle lezioni è dalle 08:00 alle 13:00.

In tempi di coronavirus la scuola è online, al che si suppone che il bambino sta davanti al PC dalle 08:00 alle 13:00, che così faccio lo stesso io e posso lavorare.
E invece no, perchè siamo in democrazia e tutti hanno diritto a un opinione.

OK, iniziamo un dibattito genitori - prof e alla fine si decide che:
1. siccome alcune famiglie hanno figli sia alle elementari che alle medie,
2. hanno un solo PC,
3. le medie fanno lezione solo al mattino,
allora 1 + 2 + 3 = le elementari dovranno farla solo al pomeriggio.

- Potrebbero comprarsi un altro PC - penso io - uno per figlio.
- Mica li regalano - sento che mi corregge la mia coscienza
- Invece 1 TV per stanza gliel'hanno regalata - gli rispondo malamente, anche se alla fine lascio perdere.

Passano le prime settimane di lezione pomeridiane e gratta grata viene fuori che i compagni di classe di mio figlio hanno tutti fratelli minori, perciò anche loro alle elementari o all'asilo, non alle medie.
- allora si può fare lezione al mattino? - domandiamo raccogliendo il sostegno dei maestri che confermano anche quello vivissimo del provveditorato scolastico
Dall'altra parte del PC si sente il silenzio dei genitori e le proteste dei bambini.
A farla breve la situazione è la seguente: siccome si tirano le 2 del mattino davanti alla pleistescion, la mattina si dorme fino a mezzogiorno (per la gioia di mamma e papà), perciò l'idea di tornare a lavarsi la faccia alle 07AM e litigare coi figli per andare a letto alle 21:30 non li entusiasma, preferendo fare lezione alle 16.

Alla fine abbiamo ottenuto un compromesso: si farà lezione alle 10:00 del mattino.
Non c'è che dire.
Un popolo si stacanovisti.

Anche noi in seconda elementare siamo impegnati con le lezioni online...
Devo riconoscere alle maestre di mio figlio che si stanno impegnando molto e hanno diviso i bambini in 3 gruppi in base alle disponibilità dei genitori (chi lavora, chi ha altri fratelli ecc...) e quindi loro ripetono 3 volte al giorno la stessa lezione..!!
Nonostante questo c'è sempre qualche genitore che ha qualcosa da ridire sulla piattaforma, sui compiti, e così via... :W
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
La maestra scrive ai genitori indicando giorno, ora e link per la lezione.
La maestra scrive ai genitori che i bambini devono leggere la favola del gatto e del topo e fare tre operazioni del piffero.
Poi ci sono 3 giorni di tempo.

Quando è il momento di collegarsi alle 10 del mattino, chi non si presenta, chi si presenta in ritardo - io già sclererei - chi non sapeva che bisognava leggere la favola del gatto e del topo - io inizierei a urlare - chi l'ha letta ma non l'ha capita - io inizierei a dare pugni sul tavolo - chi l'ha capita ma non la ricorda - io inizierei a sacramentare - chi l'ha ricorda ma non sa dove ha messo il cervello...
... ma per fortuna la maestra non sono io, bensì una persona molto calma (o imbottita di psicofarmaci, non lo so, o un automa) perchè con una voce perfettamente accordata come tempi, intonazione e volume, regge impassibile per ore la situazione.

Eppure ci sarebbe da dare dell'ASINO e della CAPRA.
Ma non in maniera velata, no, proprio urlare ASINI e CAPRE, e non solo agli alunni, ma pure ai genitori, anche perchè bene o male sono sempre gli stessi.
E invece no: la Maestra è un esempio di calma e compostezza.
E non deve essere facile, soprattutto non deve essere facile sapendo che dietro ai monitor, più sono svogliati e disattenti gli alunni, più sono attenti i genitori a cogliere qualsiasi opportunità per dare addosso ai maestri.

Ma insomma!
Io ho visto i compiti di mio figlio: letteralmente 4 scemenze.
Lui voglia di farli meno di zero, ma è normale, è un bambino.
Ma io che sono suo padre, amorevolmente, gli ho spiegato che o si faceva venire la voglia di farli o lo ammorbidivo su uno scoglio come i polpi, e lui, amorevolmente, si è messo a studiare.
Ma perchè mi sarei vergognato a fare certe figure davanti ai maestri e tutti gli altri genitori!
Ma gli altri no?
A me dei pettegolezzi frega zero, ma una cosa così non sarei più uscito di casa!
 

velvet

Well-known member
Sono perfettamente d'accordo con te!
Anche io nei primi giorni di lezione sono rimasta allibita davanti al comportamento di alcuni bambini e molto di più di alcuni genitori.

Un esempio: bisognava dire una poesia o qualcosa di simile e tanti bambini alzavano la mano. La maestra ovviamente dava la parola ora ad uno ora ad un altro, finchè una mamma interviene: "Maestra, c'è Chiara che vuole dire la poesia!" :OO

Per non parlare dei genitori che suggeriscono quando la maestre fanno le domande! E la loro voce tra l'altro si sente forte e chiara!

Ho ammirato non sai quanto la calma, ma anche decisione e determinazione, delle maestre!
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Noi invece oggi abbiamo avuto anche la prima conferens col per la ns bimba di quasi 4 anni.
Non sapevo se ridere o piangere... ma è un modo di dire: volevo piangere e basta.

Il problema era fare 3 gruppi di bambini divisi per età in modo da fare 3 incontri a tre ore diverse.

Io, magari sbaglio, avrei spedito una meil o un uatsap ai genitori dicendo:
A. Gruppo A: da 3 a 4 anni, dalle 09 alle 10, userneim UA e pasuor PA
B. Gruppo B: da 4 a 5 anni, dalle 10 alle 11, userneim UB e pasuor PB
C. Gruppo C: da 5 a 6 anni, dalle 11 alle 12, userneim UC e pasuor PC
Se ci riesci bene e se no ti togliamo la patria potestà.

Invece no.
Hanno creato 3 Rappresentanti che facevano da interfaccia maestre - genitori, perciò è diventato un Vietnam di meil e messaggini maestre -> rappresentanti, rappresentanti -> genitori e viceversa, in cui mancava sempre o la username, o la pasuor o l'orario, o il link, o la fascia d'età, o se c'erano erano sbagliate, a cui si sommavano ma la mia bimba vuole partecipare anche alle altre, possiamo anticiparla di 30 minuti, possiamo posticiparla di 8 secondi...
Superati i 40 messaggi, dopo la 3 meil, venuta meno la mia pazienza e senso dello iumor, ho lasciato tutto in mano alla mamma.

Pensavo che alla fine sarebbe venuto fuori un incontro tra la seconda classe e un gruppo di camionisti scambisti australiani, oppure con i cosmonauti della Soyuz
Invece no, ci sono riusciti veramente a far incontrare i bambini che si sono distratti un pochino.
Purtroppo ero al telefono per lavoro, se no sarei intervenuto per chiedere che la settimana prox organizzassero tutto loro (i bambini).
Il bello è che ogni anno interrompono le lezioni 3gg a febbraio per fare i corsi di aggiornamento, che uno poi si domanda se è che l'aggiornamento parta dal paleolitico e perciò non sono ancora arrivate al PC o cosa.
Ma vabbe ce l'abbiamo fatta.

In compenso ero (veramente) occupato al telefono a litigare con una azienda con cui collaboro perchè sono andati tutti in cassa integrazione e non hanno detto nulla a nessuno, nè ai collaboratori esterni, nè ai clienti, nè ai fornitori, nemmeno un out of office qualunque.

Possibile che tutti c'hanno un cellulare da minimo 600€ col quale chattano col Canada, un PC che serve a trascorrere le notti insonne ad ammazzrsi con un altrettanto cretino australiano invasato da videogiochi sparatutto, e poi quando c'è da fare una cosa minimamente seria col livello di difficoltà pari a scartare una caramella, sembra una fumeria di oppio piena di scimmie?
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Questa scuola online è proprio un'esperienza per tutti: prof, genitori e bambini!

Intanto ci arriva una mail dalla maestra dell'asilo lamentandosi che alcuni bambini non fanno i compiti
- Ha 3 anni: che compiti doveva fare? - domando a mia moglie.
- colorare i disegni che ci ha spedito per e-mail -
- e non li ha fatti? -
- ne ha fatti altri, quelli del libro che le ha regalato la zia a natale, ma non quelli della maestra -
- perchè? -
- perchè per stampare quelli della maestra mi ci parte il toner e adesso non è il momento -
- e poi? -
- e poi non abbiamo fatto la pasta di pane, la pasta di sale... -
- ma non è sempre lì col pongo? -
- appunto, solo che la maestra vuole la pasta di sale, che facciamo le foto, le spediamo, le mette insieme... e secondo te io ho tempo di fare la pasta di sale o voglia di buttare via la farina con tutto il pongo già pronto che abbiamo? -
- non ha fatto nemmeno l'arcobaleno... -
- eh, chiameranno il telefono azzurro! -
- ma sta qui, non era quella che quando c'erano le lezioni normali e le avevamo chiesto di insegnare le lettere (a ns figlio più grande) aveva detto che non erano nel programma ministeriale? -
- sì, è lei -
- e adesso nel programma ministeriale, di colpo, c'hanno messo che noi, lavorando in quarantena, dobbiamo fare la pasta di sale? -

Elementari: arriva l'orario delle lezioni nel gruppo whatsapp.
Mio figlio ha la materia B dalle 10 alle 11, e la materia A dalle 11 alle 12.
La maestra di B però, che finalmente è riuscita a capire come si usa whatsapp (grazie ai corsi di aggiornamento I suppose), esordisce con - mi dispiace ma la mia lezione sarà dalle 10 alle 10:30 perchè alle 11 ho lezione con un'altra classe e io, tra una lezione e l'altra devo prendermi una boccata d'aria -
- Ma va, è uno scherzo? -
- Pare di no, che parli sul serio -
- sul serio? -
- ma siamo tutti qui che impazziamo con casa, bambini, lavoro mio, lavoro tuo, molla i lavori per collegare i figli...e sta qui deve riposare dopo 2 mesi che è a casa a fare nulla? -

Abbiamo notato che i due maestri delle materie A e C fanno sempre lezione insieme, e se A spiega, C sta incollato allo schermo ad osservare gli altri bambini, prende appunti e sgrida dicendo a Tizio di stare attento, a Caio di non giocherellare con la matita, a Sempronio fa i complimenti perchè aveva tutto pronto...
Poi, una volta alla settimana, fanno delle osservazioni sulla condotta dei bambini, che sentendo certi appunti davanti agli altri bambini e genitori, probabilmente si sentono punti nel vivo a pare righino diritto, più che a scuola.
Invece di chiedere inutilmente ordine e disciplina minacciandoli di sbatterli sugli scogli come polpi - che è quello che avrei fatto io che amo la psicologia - ci riescono con un po' di metodo: che bravi!

La maestra A poi, all'ultimo momento ha cambiato l'orario: lei dalle 10 alle 11 e la B dalle 11 fino a quando vuole, se poi interrompe prima, almeno bambini e genitori sono liberi e non devono aspettare i comodi suoi.
Brava, brava!

Visto che tutti, maestri, genitori e figli, stiamo vivendo le stesse esperienze, penso sia un'occasione per discuterne con i bambini e far loro apprezzare certi comportamenti virtuosi e ne traggano esempio.
 

qweedy

Well-known member
Noi invece oggi abbiamo avuto anche la prima conferens col per la ns bimba di quasi 4 anni.
:paura::OO:?


Questa scuola online è proprio un'esperienza per tutti: prof, genitori e bambini!

Intanto ci arriva una mail dalla maestra dell'asilo lamentandosi che alcuni bambini non fanno i compiti
- Ha 3 anni: che compiti doveva fare?

:paura: Mi sembra folle che a tre anni debbano fare i compiti in modo così rigido! Poveri bambini e poveri genitori! :OO
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
:paura: Mi sembra folle che a tre anni debbano fare i compiti in modo così rigido! Poveri bambini e poveri genitori! :OO

Non credo sia follia.
Anzi, probabilmente le intenzioni sono buone.
Credo sia solo un po' di imbranataggine nel fare le cose.
Mi spiego:

Vuoi che gli alunni di una classe continuino a vedersi e a rapportarsi con la maestra?
PER-FET-TO
Organizza degli incontri via whatsapp, zoom, skype...
Invece un incontro solo dopo 1 mese e mezzo...:?

Hai bisogno che durante gli incontri i bambini facciano tutti la stessa cosa se no non riesci a gestirli?
PER-FET-TO
Ti stampo tutte le pitturine che vuoi e se non ho toner, lo ricalco col foglio sullo schermo.

Anzi, sai cosa?
Che se 3gg alla settimana me la tieni occupata 2 ore, io poi ti faccio un regalo che non finisce più.
Scrivo al provveditorato dicendo che ti facciano presidente, che ti diano l'aumento, quello che vuoi.
Ma mi devi tenere occupata la bambina, non me o mia moglie, perchè se no non hai capito il problema delle Famiglie e dei bambini.

Che poi una maestra possa anche esigere dai bambini, di qualsiasi età, e quindi esigere anche la collaborazione delle Famiglie, ci sta.
Le maestre hanno degli obiettivi, quindi dei doveri, perciò sono un'autorità e noi non possiamo remare contro.
Ma allora quando chiediamo di fare pre-scuola, insegnare, i numeri e le lettere, non mi rispondi che non sono nel programma ministeriale, perchè io sono disposto anche a collaborare e ubbidire, ma da chi mi da l'esempio; non da chi si sveglia solo al momento sbagliato!
 

qweedy

Well-known member
Credo che la rigidità sia nel pretendere che tutti debbano colorare lo stesso disegno oppure tutti modellare la pasta di sale, quando magari in una famiglia è meno difficoltoso usare il pongo, oppure colorare un disegno sull'album o sul libro, oppure fare un collage con ritagli di giornale.
Capisco la necessità di far fare un lavoretto manuale ai bambini, ma un po' di elasticità ci poteva stare, considerando che essendo i bimbi così piccoli significa far lavorare i genitori, che magari teoricamente starebbero facendo smart working.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Qui le videolezioni vanno avanti.

Quelle di mia figlia, all'asilo, sono un po' più semplici, e da quando ai genitori non ci chiedono di fare una copia della Pietà di Mighelangelo scala 1:1 da far colorare ai bambini, sono un successo.
Quelle 2 ore che sta davanti al PC con le Maestre e le compagne, sono una meraviglia (anche per noi....).
Potessero essere 12 ore al giorno, le farei un abbonamento a telecom solo per lei.

Quelli di mio figlio vanno avanti bene, ma senti delle cose che fanno riflettere.
Sherazade, tanto per non fare un nome, si collega sempre con 1 oretta di ritardo, non saluta nemmeno, la devono rimproverare continuamente perchè usa la webcam per guardarsi come se fosse allo specchio e non molla il cellulare nemmeno durante l'interrogazione. Quando poi si rompe, spegne e se ne va,
Massimiliano, tanto per non fare un altro nome, trascorre il tempo a tochignare Zoom e mandare a tutti messaggi e messaggini, cavolate...pur di dar fastidio, esattamente come faceva in classe. Poi anche lui, quando si stufa, se ne va, ma a differenza della sua compagna, non spegne il collegamento: evidentemente è meno ordinato.
Compiti? Lasciamo perdere.
Ora, finchè sono i Maestri che ti dicono che tuo figlio c'ha un problema, ok, puoi sempre dire che il problema ce l'ha il prof (è un modo di dire, è ovvio!).
Ma quando tutti i santi giorni sei costretto ad assistere da casa tua al problema, non puoi far finta di nulla.
Oppure per capirlo ti devono piantare un chiodo nel cranio?
A quel punto, insomma, il problema sono i genitori.
Genitori incapaci di distinguere (non dico coniugare) i verbi dovere, potere e volere, perciò assolutamente incapaci di vivere e di educare.
Quando dal mio ufficio sento certe cose, mi viene pietà per i Maestri, e per i bambini che vengono letteralmente buttati via dai genitori.
Perchè un bambino maleducato, viziato, capriccioso, è un bambino, un figlio, buttato via.

Pino e Tino invece, puliti, ordinati, discreti.
Sempre Sì Maestra.
Sono stato spesso a casa loro, e a casa è sempre un Sì Mamma, Sì Papà.
Non sono dei soldati, sono semplicemente educati e si godono quello che ricevono (tanto o poco che sia).
Massimiliano invece, che riceve molto di più, non si gode nulla.
Sherazade invece, anche da cose che dice, non riceve nulla, ma lei viene da una famiglia con disagi sociali (chiamiamoli così).
Ma Massimiliano no, lui, ogni volta, si collega da una casa diversa: avere, ha, anche troppo.
Chi niente e chi troppo, ma soprattutto, imparare a godersi ciò che si ha, pochissimi.
Pino e Tino sono tra i privilegiati, perchè sono amati e vengono educati, magari anche con castighi, come mi dice sua mamma.
Loro sono calabresi, di quelli che erano fidanzatini dai 13 anni, arrivati a 18 si sono sposati, lui è venuto su a fare il muratore, poi lei, poi sono arrivati i bambini.
Di quelle famiglie dove non senti una parolaccia nemmeno se crolla il soffitto.
Mai tensione.
Come facciano io non lo so. Sarà la n'duja? La purmonella? La salama? A soppressata? La cotenna sotto sugna? I piatti di 300 grammi di pastasciutta a testa con mestolate di ragù? I trigliceridi over 500?
Ma non c'è dubbio che sono esemplari.
(qualche volta gli chiedo se mi rivelano il segreto, perchè io a volte sono teso e un po' nervoso, e sono sicuro che non è il caffè!)
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Oggi, la conclusione della video lezione è stata clamorosa.

I Maestri hanno confermato che le lezioni andranno avanti fino al 18 VI.

Due madri sono intervenute dicendo di no, che va bene così, che devono finire già, perchè loro non possono andare in giro col tablet.
Le conosco bene: fanno le casalinghe.
Non è che - come altri genitori - non sanno come dividersi tra lavoro, casa e videolezioni.
Loro no.
E' che tutte le notti fanno le 2 del mattino, perciò non riescono 2 o 3 volte alla settimana a mettere i loro figli davanti al PC alle 10, e se proprio devono alzarsi presto, è per andare in giro a farsi i fatti loro, coi figli e il covid.
Non lavorano in fabbrica davanti a una pressa, non lavorano in ufficio incollati a uno schermo, non fanno 100.000Km l'anno in macchina.

In più hanno tirato di nuovo fuori il problema dei compiti delle vacanze: quest'anno no, quest'anno proprio non si possono dare.

I Maestri - io non so cosa assumano per tenere i nervi calmi - hanno risposto che quelle sono le date comunicate dal provveditorato.

Io invece avrei risposto in maniera molto volgare.
Proprio da villano.
E per motivi pedagogici: i bambini devono imparare il senso del dovere, e vedere umiliati gli adulti pelandroni, mi sembra un sistema molto veloce ed efficace.
Mi rendo conto che non è nemmeno bello umiliare una persona, ma non va nemmeno bene che un adulto possa dire simili corbellerei davanti a tanti bambini come se niente fosse.

Il colmo, è che per fare queste benedette videolezioni, i Maestri hanno dovuto girare come matti a consegnare PC (pagati con le mie tasse) a destra e a manca, perchè di colpo, tutte queste famiglie con 3 smart TV per persona non hanno i soldi per 1 PC da usarsi a scopi scolastici.

Mi dispiace, ma sono sempre più convinto che gli spartani facevano bene a levare i figli alle famiglie.
Non è possibile crescere con padri perennemente assenti (fino a quando poi c'è da parlare di pallone) e madri cuscino.
Bisognerebbe considerare che per l'anno prossimo, invece delle videolezioni, ci siano dei collegi (obbligatori per tutti) dove porti i bambini a settembre e ti restituiscono uomini e donne a giugno.
Ovviamente, ci sarebbero i video collegamenti con la famiglia di 2 ore al giorno....
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Oggi i prof. hanno comunicato che non ci saranno più compiti fino a settembre, e che al limite si potranno concordare individualmente (sic!)

Considerato che siamo a maggio, che negli ultimi mesi hanno fatto poco o niente, vuol dire quanto segue:
A. vuoi un figlio asino? Uno che ragli che lo sentono in tutta la vallata? Servito! Tanto a noi lo stipendio ce lo danno lo stesso, anche se non gli diamo e gli correggiamo i compiti.
B. vuoi un figlio un po' meno asino? Parliamone a 4cchi e vediamo che compiti fargli fare, ma nel rispetto della privacy, non sia mai che si sappia in giro.

A pranzo, con mia moglie, ho osservato che magari, l'anno prossimo, a ottobre, i maestri potrebbero dare a ogni alunno la facoltà di compilarsi la pagella da soli, e che se magari non sanno scrivere i numeri, tra tutti, magari con l'appoggio della maestra di sostegno, aiutarli con un normografo; oppure, lasciar perdere i numeri arabi che richiedono un minimo di algebra, e adoperare direttamente i pallini: vuoi un nove? Ti metti 9 pallini!
Mia moglie mi ha detto di smetterla.

A me non sembra giusto che come negli USA ognuno si debba pagare gli studi.
E' una cosa che mi fa ribollire il sangue.
Ma poi vedi queste cose qui e pensi che forse la gente, sotto sotto, si meriti l'ingiustizia.
Anzi, in fondo, nell'ingiustizia ci viva anche meglio, perchè chi sta male ha almeno una speranza, non vede la luce ma se l'immagina: il paradiso, il paradiso dei lavoratori, il paradiso con 77 vergini...; ma chi sta bene pare butti la propria vita nel cesso dove l'unico avvenire è il sifone.

Forse la cosa giusta sia trovare la via di mezzo: lavoro minorile sottopagato di giorno, e scuola serale (gratis) al posto della cena.
No, eh.... :?
 
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