Kafka, Franz - Tutti i racconti

Bianca

The mysterious lady
Recensione- Fonte Libro
Questo volume presenta la raccolta completa dei racconti di Kafka. Favole visionarie e fantastiche, essi sembrano una rappresentazione simbolica della problematica esistenza dell'uomo contemporaneo, incessantemente confuso in una realtà che delude le sue aspirazioni, che dispone di lui suo malgrado, lasciandolo senza certezze. La forza di Kafka sta proprio nel non offrirci nessuna soluzione e nel metterci dentro alla nozione dello squallore e dell'abbandono.
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Questo libro, l'ho trovato interessante, a volte angoscioso e triste. Una lettura che consiglio.
 
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Ondine

Logopedista nei sogni
Qui recensisco solo il racconto "Un digiunatore".
Questo è il primo scritto di Franz Kafka che leggo e ho scelto questo racconto perché cercavo qualcosa di breve come approccio ma intuivo che sarebbe stata una lettura difficile perché solitamente in poche pagine si devono, per necessità, condensare quanti più significati possibili ed io di questo autore sapevo solamente che la sua è una scrittura caratterizzata dalla metafora e questo racconto è un racconto metanarrativo.
L’abnegazione di quest’artista al digiuno (perché nel racconto il digiuno è vissuto come vera e propria forma d’arte da parte di quest’uomo che viene usato come fenomeno da baraccone per la folla curiosa) viene vista da Kafka come la devozione dello scrittore verso la scrittura, verso la sua arte appunto.
Ho letto un po’ la biografia di Kafka, per capire meglio cosa c’è dietro l’apparente semplicità di questo racconto e perché lo scrittore identifica la propria arte con il digiuno, e ho scoperto che l’autore aveva un rapporto di amore e odio col cibo perché voleva essere vegetariano ma non riusciva a dare continuità a questo suo proposito e queste intermittenze lo facevano sentire in colpa, in più c’è da dire che il cibo era per lui direttamente collegato al sonno e se dormiva non poteva scrivere, per questo rifiutava il cibo, così come anche il sesso, in quanto lo distraeva dalla scrittura, la scrittura per lui è una “passione vorace” che necessita di una cura totale e richiede l’abbandono di qualsiasi altra attività e desiderio e il corpo diventa unicamente strumento di scrittura.
Questa passione per la scrittura è una passione che porta Kafka a rendere il proprio corpo uno strumento di scrittura, a non introdurre in esso un altro corpo (assunzione di cibo animale) né ad introdurre esso in un altro corpo (realizzazione di rapporti sessuali), ma a circondarlo di un isolamento protettivo ed espressivo (e infatti nel racconto il digiunatore è chiuso dentro una gabbia).
La scrittura di Kafka, il suo stile sono, come il corpo del digiunatore, estremamente “scarni”, essenziali.
Ho trovato molto difficile questo racconto e per capirne il senso ho dovuto, per forza di cose, fare una ricerca perché, essendo completamente digiuna (scusate ma qui questo termine ci sta tutto) di questo autore, altrimenti non ne avrei colto il senso.
Non so se leggerò altro di Kafka, mi sembra che la sua scrittura sia troppo ermetica per quanto mi riguarda, comunque questo racconto l’ho trovato interessante, sia per quanto riguarda la vita personale dell’autore sia per quanto riguarda l’uso allegorico di descrivere la sua condizione di scrittore.
 
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