Carcarlo
Nave russa, vaffanculo!
Tom (II)
Mercoledì Tom sta meglio, viene a prendermi e andiamo al lavoro.
Poi andiamo a pranzo con uno stronzo.
Gli avrei infilato il piatto con le sue lasagne non dico dove.
Per fortuna ci facciamo venire tutti fretta, le lasagne se le caccia giù per la gola e andiamo via.
Il pranzo di lavoro più veloce della mia vita.
Continuiamo la giornata in azienda e poi andiamo a farci un giro.
Mi fa vedere i dintorni.
E' una zona pianeggiante, tutta boschi di alberi che non riconosco.
Tronchi enormi di almeno 30 metri.
Maestosi, imponenti, ma il bosco sottostante buio, quasi tetro.
Mi porta a vedere la diga che è stata ricoperta di massi, perciò quando l'acqua tracima, fa una bellissima cascata.
Per noi europei sono posti strani perchè non ha senso passare da una città che si chiama Hamburg (tedesca) a un'altra che si chiama Colmar (francese), passando dal fiume Susquehanna (pellerossa)!
Poi andiamo a casa sua, una casa di legno di 350mq in mezzo al bosco, immersa nella foresta.
Saliamo su una macchinina elettrica, di quelle che si vedono nei campi da golf, e mi fa visitare il giardino dove ha piantato i mirtilli, i peschi, i pruni e un ciliegio ma ha dovuto circondarli di reticolato per proteggerli dai cervi.
Qui c'è pieno di cervi al punto che è normale trovarne di morti, travolti dalle auto, ai bordi delle strade.
Ha messo anche una gabbia per intrappolare una marmotta che dorme sotto alla veranda.
- voglio prenderla, perchè col cane è un casino. Poi la libererò nel bosco, lontano. -
Mi fa entrare per conoscere la moglie, ma ha una crisi e andiamo via col cuore in gola lasciandola alle cure della sorella.
Strada facendo ci fermiamo a prendere dei sigari in un shop tutto legno con delle poltrone dove gli avventori (il più smilzo oltre i 150Kg) sono seduti intenti a sfumazzare.
Entriamo nella sala a temperatura e umidità controllata e ne prende un mazzo.
Me ne dà uno, scelgo il trinciatore e me lo scappello come piace a me: un taglio netto, lungo tutta la circonferenza, così il fumo passa bene, senza intoppi, tanto flusso, poca pressione, e non mi brucia la gola.
Alla cassa hanno anche i toscani: Antico (quelli che piacciono a me), Classico e 1492.
Tom è della Louisiana e vuole farmi assaggiare la sua cucina.
Andiamo a Philadelphia, al Green Soul.
Lui si prende un doppio cognac, io una specie di margarita ai mirtilli, che è pure leggero, profumato ed equilibrato.
Ci danno un tavolino per due e un menù gigantesco.
- Cosa preferisci? - mi domanda lui.
- Fai tu - dico io - lascio fare a te che sei del posto -
Ci portano degli antipasti a base di uova sode con una specie di maionese, mostarda e spezie, e pomodori verdi fritti su un letto di barbabietole con sopra una salsina piccante. le uova sono discrete; i pomodori invece, sono proprio buoni perchè al fritto uniscono armoniosamente il dolce col piccante.
Lui continua coi doppi cognac mentre io passo a un cocktail ancora più leggero celeste e dal sapore di zenzero fresco.
Ci portano grits coi gamberi. Il grits è una specie di polenta fatta di mais fresco, molto aromatico, a cui, secondo me, hanno aggiunto latte di cocco verde; i gamberi invece, sono in una salsa appena piccante. E' un accostamento strano, il gusto giocoso, quasi infantile ma piacevole, anche perchè mi ricorda la cucina creola di Bahìa.
- Buono - dico io, mentre mi gusto quel mais giovane, quel gusto di miglio.
- Quando ero piccolo mia mamma, per noi bambini, lo faceva con la marmellata e la gelatina di frutta. -
Ci portano anche dei dolci di miele, cioccolata e panna acida.
La cena è accompagnata dal jazz di un complesso di 2 sax, tromba, trombone, pianoforte, contrabbasso, batteria e chitarra elettrica; i 2 sax e il chitarrista erano proprio bravi.
Usciamo, prendiamo un uber dove mi addormento e torniamo al mio albergo.
- Vuoi che ci fumiamo il sigaro? - domanda lui.
- Tom... non sto in piedi. -
- Nemmeno io -
- Dai, sarà per un'altra volta -
Stamani siamo tornati in azienda, visita a clienti e clienti dei clienti.
Non ci siamo fermati un minuto e per strada, da mangiare, ho preso una borsina di beef jerky, una sorta di bresaola spessa, dolce, affumicata, aromatizzata con ginepro e peperoncino: non è male, di sicuro meglio di tutto il resto.
Poi ci siamo salutati, ho preso un altro uber e sono finito nel New Jersey.
Poco fa ero fuori, nel posteggio del Holiday Inn a fumarmi il sigaro di Tom.
Mi sa che prima di tornare a casa passerò da un mall - un supermercato - e prenderò qualche confezione di grits: sono sicuro che piacerà ai bambini!
Mercoledì Tom sta meglio, viene a prendermi e andiamo al lavoro.
Poi andiamo a pranzo con uno stronzo.
Gli avrei infilato il piatto con le sue lasagne non dico dove.
Per fortuna ci facciamo venire tutti fretta, le lasagne se le caccia giù per la gola e andiamo via.
Il pranzo di lavoro più veloce della mia vita.
Continuiamo la giornata in azienda e poi andiamo a farci un giro.
Mi fa vedere i dintorni.
E' una zona pianeggiante, tutta boschi di alberi che non riconosco.
Tronchi enormi di almeno 30 metri.
Maestosi, imponenti, ma il bosco sottostante buio, quasi tetro.
Mi porta a vedere la diga che è stata ricoperta di massi, perciò quando l'acqua tracima, fa una bellissima cascata.
Per noi europei sono posti strani perchè non ha senso passare da una città che si chiama Hamburg (tedesca) a un'altra che si chiama Colmar (francese), passando dal fiume Susquehanna (pellerossa)!
Poi andiamo a casa sua, una casa di legno di 350mq in mezzo al bosco, immersa nella foresta.
Saliamo su una macchinina elettrica, di quelle che si vedono nei campi da golf, e mi fa visitare il giardino dove ha piantato i mirtilli, i peschi, i pruni e un ciliegio ma ha dovuto circondarli di reticolato per proteggerli dai cervi.
Qui c'è pieno di cervi al punto che è normale trovarne di morti, travolti dalle auto, ai bordi delle strade.
Ha messo anche una gabbia per intrappolare una marmotta che dorme sotto alla veranda.
- voglio prenderla, perchè col cane è un casino. Poi la libererò nel bosco, lontano. -
Mi fa entrare per conoscere la moglie, ma ha una crisi e andiamo via col cuore in gola lasciandola alle cure della sorella.
Strada facendo ci fermiamo a prendere dei sigari in un shop tutto legno con delle poltrone dove gli avventori (il più smilzo oltre i 150Kg) sono seduti intenti a sfumazzare.
Entriamo nella sala a temperatura e umidità controllata e ne prende un mazzo.
Me ne dà uno, scelgo il trinciatore e me lo scappello come piace a me: un taglio netto, lungo tutta la circonferenza, così il fumo passa bene, senza intoppi, tanto flusso, poca pressione, e non mi brucia la gola.
Alla cassa hanno anche i toscani: Antico (quelli che piacciono a me), Classico e 1492.
Tom è della Louisiana e vuole farmi assaggiare la sua cucina.
Andiamo a Philadelphia, al Green Soul.
Lui si prende un doppio cognac, io una specie di margarita ai mirtilli, che è pure leggero, profumato ed equilibrato.
Ci danno un tavolino per due e un menù gigantesco.
- Cosa preferisci? - mi domanda lui.
- Fai tu - dico io - lascio fare a te che sei del posto -
Ci portano degli antipasti a base di uova sode con una specie di maionese, mostarda e spezie, e pomodori verdi fritti su un letto di barbabietole con sopra una salsina piccante. le uova sono discrete; i pomodori invece, sono proprio buoni perchè al fritto uniscono armoniosamente il dolce col piccante.
Lui continua coi doppi cognac mentre io passo a un cocktail ancora più leggero celeste e dal sapore di zenzero fresco.
Ci portano grits coi gamberi. Il grits è una specie di polenta fatta di mais fresco, molto aromatico, a cui, secondo me, hanno aggiunto latte di cocco verde; i gamberi invece, sono in una salsa appena piccante. E' un accostamento strano, il gusto giocoso, quasi infantile ma piacevole, anche perchè mi ricorda la cucina creola di Bahìa.
- Buono - dico io, mentre mi gusto quel mais giovane, quel gusto di miglio.
- Quando ero piccolo mia mamma, per noi bambini, lo faceva con la marmellata e la gelatina di frutta. -
Ci portano anche dei dolci di miele, cioccolata e panna acida.
La cena è accompagnata dal jazz di un complesso di 2 sax, tromba, trombone, pianoforte, contrabbasso, batteria e chitarra elettrica; i 2 sax e il chitarrista erano proprio bravi.
Usciamo, prendiamo un uber dove mi addormento e torniamo al mio albergo.
- Vuoi che ci fumiamo il sigaro? - domanda lui.
- Tom... non sto in piedi. -
- Nemmeno io -
- Dai, sarà per un'altra volta -
Stamani siamo tornati in azienda, visita a clienti e clienti dei clienti.
Non ci siamo fermati un minuto e per strada, da mangiare, ho preso una borsina di beef jerky, una sorta di bresaola spessa, dolce, affumicata, aromatizzata con ginepro e peperoncino: non è male, di sicuro meglio di tutto il resto.
Poi ci siamo salutati, ho preso un altro uber e sono finito nel New Jersey.
Poco fa ero fuori, nel posteggio del Holiday Inn a fumarmi il sigaro di Tom.
Mi sa che prima di tornare a casa passerò da un mall - un supermercato - e prenderò qualche confezione di grits: sono sicuro che piacerà ai bambini!