Io sono nato nel 1970, perciò per me gli 80 sono gli anni dell’adolescenza più che dell’infanzia.
A coloro che sono nati +/- 10 anni dopo di me e in quegli anni avete trascorso l’infanzia, posso solo dire che mi dispiace per voi.
Abbiate pazienza, ma dopo 11 pagine di commenti ricordate solo cartoni animati, pubblicità, dolciumi e giocattoli di plastica. Non c’è uno di voi che ricordi gli amici, levarsi dalle palle i genitori, fare cose di nascosto (dal rubare la frutta sugli alberi al giocare ai dottori), sfondare una vetrata con una pallonata, andare da soli a comprare il latte per la mamma o le sigarette per il papà. Ma l’infanzia che avete vissuto, era la vostra o quella dei responsabili di marketing della Mattel e della Polistil? Scusate, non voglio essere polemico, ma dovreste essere furibondi con chi vi ha scambiato l’infanzia con un prodotto incellofanato!
Per me gli anni 80 sono stati gli anni dell’adolescenza, e messe da parte le esperienze personali, non sono stati un gran che per il semplice motivo che (col senno di poi) è stata la decade in cui, dopo una di casino, i giovani hanno fatto la pace coi vecchi e hanno smesso di contestare, e almeno tre generazioni si sono sedute insieme davanti alla TV a farsi rimbecillire.
Furono gli anni di fanfani (vecchio), PERTINI (di altri tempi), craxi, andreotti, forlani (il cosidetto CAF), de mita, de michelis (che schifo!), martelli. la malfa, Natta, Occhetto….gli anni in cui corruzione, concussione, e tutta una serie di reati fino all’abigeato, divennero parte del curriculum di ogni politico (anche se non ancora allo stato conclamato)… e si stava zitti!
Oppure, se qualcuno protestava, iniziava a essere out.
E non è stato bello, perché in realtà in quegli anni furono messe le basi affinché (nella decade successiva) un evento storico e drammatico come l’indagine di Mani Pulite sprofondasse nello schifo che sollevava. Dopo un po’ molti giornalisti iniziarono a dire non essere ipocrita: così fan tutti, tu non ruberesti al suo posto? E se qualcuno aveva ancora qualche dubbio, fu sufficiente ammazzare due giudici per non iniziare nemmeno il discorso.
Negli anni 70 un moralista era colui che rimproverava una donna per una gonna sopra il ginocchio o una scollatura oltre il mento; negli anni 90 un moralista era colui che diceva che non bisognava rubare. Nel mezzo ci sono gli anni 80. Scusate ma a livello morale e sociale, sono insalvabili.
Il tutto si ottenne grazie a una seconda (la prima era stata negli anni 60/70) ondata di benessere collettivo. Ormai tutti, anche i più sfigati, avevano tutto e anche un po’ di superfluo; magari arrivava usato, o arrivava con qualche anno di ritardo, ma arrivava. Tutte le necessità erano soddisfatte, anche tanti capricci, perciò è stato il momento di iniziare a infilare il suppostone… possibile non rendercene conto nemmeno dopo 30 anni?
Io non sono un nostalgico degli anni 70, anzi, mi sembra che a distanza di 20 anni generarono un’ondata di ipocrisia che levati! Ma dagli 80 in poi c’è stato un rilassamento generale che non va bene, che ci ha portato a ingoiare assolutamente di tutto senza nemmeno fare un ruttino. Soprattutto c’è stato uno scollamento totale rispetto alla nostra storia che ha impedito alle generazioni passate di lasciarci un qualsivoglia retaggio buono o cattivo, qualcosa in cui specchiarci o da cui ribellarsi, ma – appunto - qualcosa.
Detto questo, sì, non c’è dubbio che avere 20 anni è bellissimo, ma tutto ciò è soggettivo, sarebbe stato bello anche negli anni ‘50 o ’20, perché no?