Giordano, Paolo - La solitudine dei numeri primi

Antonella457

New member
la solitudine dei numeri primi

io l'ho letto appena uscito- l'ho trovato scontato e tristissimo. mi ha lasciato solo un grande senso di angoscia. ironia della sorte ne ho due, uno acquistato da me ed uno regalato subito dopo in occasione del mio compleanno...sigh!
 

Mizar

Alfaheimr
Ma allora è vero che vendono questa roba al pubblico chiamandola "libri"?
Non è dunque una leggenda metropolitana!
 

Marty Wilde

Outsider is better
Mi ha conquistato nella parte dei protagonisti quando sono adolescenti, ma poi andando avanti mancava qualcosa... il finale mi ha lasciato con l'amaro in bocca.
Però Paolo Giordano sa farci con le parole. Libro scritto in maniera eccellente.
Peccato per la trama che non ha saputo trattenermi fino all'ultimo...
 

Mfrigerio

New member
Io l'ho letto tutto ieri.... in un giorno.. visto che sono a casa ammalata :(

Devo dire che è scritto molto bene, la lettura è scorrevole e la storia interessante.... anche se dopo averlo finito rimane dell'amaro in bocca. I personaggi sembrano vuoti, sembra si muovano su una scena come zombi senza anima. E se è questo che voleva mostrare l'autore ci è riuscito anche se descrive davvero poco le emozioni.

Il finale abbastanza deludente.

Tutto sommato però devo dire che non mi è dispiaciuto leggerlo anche se c'è sicuramente di meglio.

:wink:
 

Valuzza Baguette

New member
Incuriosita da alcune frasi tratte da questo romanzo l'ho letto anche io.
Mi è piaciuto?ni..
in alcuni punti è veramente bello,ma per lo piu l'ho trovato abbastanza piatto.
Un dramma adolescenziale...sarà che ogni libro che ho letto su questo tema non mi è piaciuto particolarmente.
Non mi sento di consigliarlo sinceramente.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Fino a circa pagina 100 ha un suo perché. L'insieme dei problemi che affliggono gli adolescenti del romanzo fanno ben sperate in un intreccio interessante per un romanzo estivo. Anoressia, autismo, autolesionismo, bullismo, omosessualità, tutti insieme appassionatamente. Poi il romanzo rivela la propria vera natura: superficialità e virata nel romanticismo.Da lasciar perdere.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Questo titolo, La solitudine dei numeri primi, è rimasto ai margini della mia curiosità per molti anni, sin da quando uscì nel 2008. Da allora ho avuto più volte la tentazione di leggerlo, ma poi – più o meno consapevolmente – gli ho preferito altro, anche altri libri di Giordano. A distanza di tredici anni dalla loro comparsa nel mondo, faccio la conoscenza di Alice e Mattia… due adolescenti troppo feriti dal mondo per volerne fare ancora parte, troppo attaccati alla vita – o forse annientati dai loro traumi – per andarsene davvero. Due anime spezzate che, senza averlo davvero cercato, hanno trovato l'incastro perfetto l'uno nell'altra. Alice e Mattia sono due diversi, lo sentono distintamente, lo sanno loro e lo sa il mondo che li circonda. Sono due corpi che saltano dall'infanzia all'adolescenza, all'età adulta in modo asincrono rispetto ai loro coetanei, ma perfettamente accordato ai loro tempi reciproci. Le loro vite si incontrano, si lacerano, si ritrovano per un doloroso momento e si separano ancora… Chi saprà mai quale sarebbe stato il loro destino se le cose, in varie fasi della loro vita, fossero andate diversamente? Due anime inquiete che, come i numeri primi, sono destinate a sfiorarsi con lo sguardo, ma a non incontrarsi mai davvero. E se il destino, una volta tanto, potesse cambiare con la forza della volontà?
Un libro intenso, delicato, fluido che si legge in poche ore e lascia dietro di sé quella scia dolceamara del "E se…". Una storia che, volendo guardarla in modo oggettivo, forse manca di un ulteriore livello di approfondimento, ma che in fondo va anche benissimo così… così che ognuno di noi possa avere lo spazio di immaginare quel dolore, di riflettere sulle mancanze, di imbastire - perché no? -il proprio finale. Lo consiglio? Sì… in definitiva, sì… proprio per la sua – forse solo apparente - incompiutezza.
 
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