Baricco, Alessandro - La sposa giovane

Monica

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Baricco per me è uno di quegli autori che mi lasciano perplessa,perchè leggo uno o due suoi libri e lo trovo interessante poetico,affascinante,ne leggo altri e non mi piacciono,non mi coinvolgono non mi lasciano niente.E' questo il caso de "La sposa giovane".

La storia è ambientata agli inizi del 900 in un luogo di periferia di una città del Sud non meglio precisata.Un giorno alla porta di questa casa bussa una giovane donna.Ha 18 anni e viene da lontano.La famigli l'accoglie nella loro ricca dimora:è la giovane sposa promessa ad un figlio che però è lontano,per curare gli affari dell'azienda tessile di famiglia.La sposa lo attende dentro quelle mura,fatte di regole e ritmi immutabili:in questa strana famiglia,composta da un padre benevolo,una madre che un tempo è stata bellissima,una figlia storpia,uno zio che dorme da anni,anche nei momenti meno opportuni.E Modesto,il maggiordomo preciso e fedele.Ogni personaggio è custode di una storia intima e lontana.

L'autore sfoggia per buona metà del libro una fastidiosa ostentazione della lingua italiana,con frasi che sembrano esageratamente pensate,studiate aride,poi per fortuna Baricco entra nella trama e si rimane attratti dall'atmosfera surreale che pervade la storia.Finita la lettura però ti lascia con addosso la senzazione di qualcosa di irrisolto che non è piacevole.Almeno per me.

 

catoate

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Baricco per me è uno di quegli autori che mi lasciano perplessa,perchè leggo uno o due suoi libri e lo trovo interessante poetico,affascinante,ne leggo altri e non mi piacciono,non mi coinvolgono non mi lasciano niente.E' questo il caso de "La sposa giovane".

La storia è ambientata agli inizi del 900 in un luogo di periferia di una città del Sud non meglio precisata.Un giorno alla porta di questa casa bussa una giovane donna.Ha 18 anni e viene da lontano.La famigli l'accoglie nella loro ricca dimora:è la giovane sposa promessa ad un figlio che però è lontano,per curare gli affari dell'azienda tessile di famiglia.La sposa lo attende dentro quelle mura,fatte di regole e ritmi immutabili:in questa strana famiglia,composta da un padre benevolo,una madre che un tempo è stata bellissima,una figlia storpia,uno zio che dorme da anni,anche nei momenti meno opportuni.E Modesto,il maggiordomo preciso e fedele.Ogni personaggio è custode di una storia intima e lontana.

L'autore sfoggia per buona metà del libro una fastidiosa ostentazione della lingua italiana,con frasi che sembrano esageratamente pensate,studiate aride,poi per fortuna Baricco entra nella trama e si rimane attratti dall'atmosfera surreale che pervade la storia.Finita la lettura però ti lascia con addosso la senzazione di qualcosa di irrisolto che non è piacevole.Almeno per me.


Ho letto domenica la recensione che ne fa l'inserto culturale di Il sole 24 ore. Non è del tutto negativo. Anzi la recensione dice che è un esercizio di stile riuscito.
Di Baricco ho letto poco (Oceano Mare, l'unico che salvo, Castelli di rabbia letto poco dopo Cent'anni di solitudine, i Castelli di Baricco sono una pallidissima copia del realismo magico di Garcia Marquez, Emmaus che Dio sa solo come sono riuscito a finire la lettura).

Il personaggio mi è abbastanza antipatico, troppo mediatico, troppo tutto. Anche se alcune cose belle le dice.
Non sono tentata di leggere il suo ultimo romanzo.
Magari aspetto che arrivi in biblioteca o in qualche libreria dell'usato.
:)
 

bernoccolo

Vivo, e vegeto.
Ho letto domenica la recensione che ne fa l'inserto culturale di Il sole 24 ore. Non è del tutto negativo. Anzi la recensione dice che è un esercizio di stile riuscito.
Di Baricco ho letto poco (Oceano Mare, l'unico che salvo, Castelli di rabbia letto poco dopo Cent'anni di solitudine, i Castelli di Baricco sono una pallidissima copia del realismo magico di Garcia Marquez, Emmaus che Dio sa solo come sono riuscito a finire la lettura).

Il personaggio mi è abbastanza antipatico, troppo mediatico, troppo tutto. Anche se alcune cose belle le dice.
Non sono tentata di leggere il suo ultimo romanzo.
Magari aspetto che arrivi in biblioteca o in qualche libreria dell'usato.
:)

Aspetto anch'io l'arrivo in biblioteca, e anch'io avevo amato (sono passati quasi vent'anni!) soprattutto Oceano Mare, oltre a Novecento e - contrariamente a te! - Castelli di Rabbia, il primo che ho letto.

Più che Garcia Marquez, Baricco ha saccheggiato Georges Perec: hai mai letto il suo "Vita, istruzioni per l'uso"? Chi l'ha fatto non può che riconoscere che Baricco è un autore talentuoso (e un po' troppo cosciente di esserlo), ma soprattutto furbo... Comunque, dopo Smith & Wesson, che mi ha divertito molto, sono curioso di conoscerla, questa sposa.
 

catoate

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Aspetto anch'io l'arrivo in biblioteca, e anch'io avevo amato (sono passati quasi vent'anni!) soprattutto Oceano Mare, oltre a Novecento e - contrariamente a te! - Castelli di Rabbia, il primo che ho letto.

Più che Garcia Marquez, Baricco ha saccheggiato Georges Perec: hai mai letto il suo "Vita, istruzioni per l'uso"? Chi l'ha fatto non può che riconoscere che Baricco è un autore talentuoso (e un po' troppo cosciente di esserlo), ma soprattutto furbo... Comunque, dopo Smith & Wesson, che mi ha divertito molto, sono curioso di conoscerla, questa sposa.

Perec è uno dei tanti Autori (con la A maiuscola) che devo ancora leggere...
Dopo "Emmaus", non ho più avuto voglia di leggere Baricco. Ho trovato quel romanzo povero, (senza gioco di parola con il titolo) povero perché vuoto di significato. Baricco pecca spesso nel fare tanto stile, dimenticando la narrazione.
"Castelli di rabbia" non mi è dispiaciuto, ma ho sentito troppe presenze altrui, poca intimità e reale creazione.
Ammetto che la recensione di Il sole 24 ore mi ha incuriosita. Essendo un inserto di altissima qualità, leggere, non un elogio, ma un "non è mica male" e un "esercizio di stile riuscito", mi da quasi voglia di scoprire questa "Sposa". Ma intanto sto leggendo "Cade la terra", primo romanzo di Carmen Pellegrino (se non la conosci, vai ad indagare, è un personaggio...con la qualifica di "abbandonologa", antropologa dei mondi abbandonati :)
 

bernoccolo

Vivo, e vegeto.
Perec è uno dei tanti Autori (con la A maiuscola) che devo ancora leggere...
Dopo "Emmaus", non ho più avuto voglia di leggere Baricco. Ho trovato quel romanzo povero, (senza gioco di parola con il titolo) povero perché vuoto di significato. Baricco pecca spesso nel fare tanto stile, dimenticando la narrazione.
"Castelli di rabbia" non mi è dispiaciuto, ma ho sentito troppe presenze altrui, poca intimità e reale creazione.
Ammetto che la recensione di Il sole 24 ore mi ha incuriosita. Essendo un inserto di altissima qualità, leggere, non un elogio, ma un "non è mica male" e un "esercizio di stile riuscito", mi da quasi voglia di scoprire questa "Sposa". Ma intanto sto leggendo "Cade la terra", primo romanzo di Carmen Pellegrino (se non la conosci, vai ad indagare, è un personaggio...con la qualifica di "abbandonologa", antropologa dei mondi abbandonati :)

No, non la conosco, ma quell'antropologia dei luoghi abbandonati - che è una denominazione molto suggestiva - mi dà voglia di scoprirla e mi fa pensare a Franco Arminio, il paesologo che sicuramente invece tu già conoscerai...
 

catoate

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No, non la conosco, ma quell'antropologia dei luoghi abbandonati - che è una denominazione molto suggestiva - mi dà voglia di scoprirla e mi fa pensare a Franco Arminio, il paesologo che sicuramente invece tu già conoscerai...

"che sicuramente invece tu già conoscerai..." grazie di pensare che ho un'ampia cultura ! :) invece Franco Arminio non lo conosco :( Male, molto male, pensa che ho fatto una tesi sul paesaggio nell'opera di Erri De Luca senza manco conoscere Arminio che forse (chi lo sa) mi avrebbe dato una mano...:)
Per giorni ho vagabondato intorno al primo romanzo di Pellegrino in libreria, leggendo e rileggendo la quarta...poi ho letto dell'autrice, mi ha incuriosita moltissimo (e ho provato una certa invidia...abbiamo quasi la stessa età, io e lei...ultimamente leggo scrittori della mia stessa generazione e ogni volta provo una stupida invidia...dopo Missiroli, ecco la Pellegrino :)
 

bernoccolo

Vivo, e vegeto.
"che sicuramente invece tu già conoscerai..." grazie di pensare che ho un'ampia cultura ! :) invece Franco Arminio non lo conosco :( Male, molto male, pensa che ho fatto una tesi sul paesaggio nell'opera di Erri De Luca senza manco conoscere Arminio che forse (chi lo sa) mi avrebbe dato una mano...:)
Per giorni ho vagabondato intorno al primo romanzo di Pellegrino in libreria, leggendo e rileggendo la quarta...poi ho letto dell'autrice, mi ha incuriosita moltissimo (e ho provato una certa invidia...abbiamo quasi la stessa età, io e lei...ultimamente leggo scrittori della mia stessa generazione e ogni volta provo una stupida invidia...dopo Missiroli, ecco la Pellegrino :)

Chiudo allora lo scambio di antro-consigli (prima che Baricco si risenta dell'OT) con Marc Augé, il padre dei non-luoghi.
 

catoate

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Chiudo allora lo scambio di antro-consigli (prima che Baricco si risenta dell'OT) con Marc Augé, il padre dei non-luoghi.

SIIIIII
Augé lo conosco (mi dirai che è naturale dato che sono francese sciovinista :) e l'ho pur sentito al festival della filosofia l'anno scorso :)
I non-luoghi...gli amo!
Augé ama anche molto la bici che per me non è un non-luogo, bensi un "intra-luogo" che ti permette di attraversare gli spazi con estrema armonia...e silenzio (se non usi la mia bici scassata ovviamente !:)
 

unkadunka

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Mi permetto di entrare nella vostra discussione su Baricco anche se non ho ancora letto La sposa giovane. Premetto che a me piace solo Novecento dei suoi libri,lo trovo molto più bravo come divulgatore,cito la bellissima trasmissione che fece sulla Rai anni fa intitolata Totem,dove spaziava con arguzia e competenza su molti argomenti culturali. Anche la scuola Holden che ha fondato a Torino la trovo una bella iniziativa. Anche io trovo come Monica che sia molto altalenante la sua produzione letteraria,Seta per esempio l'ho trovato così inconsistente che mi ha ricordato,non paia troppo irriguardoso il paragone,alcuni miei temi fatti a scuola stiracchiati intorno ad un'esile idea e che si concludevano con un susseguirsi di sinonimi per abbellire e allungare il brodino... Scusate ancora questo OT. Per tornare invece ad un vero grande della letteratura,Georges Perec,vi consiglierei di leggere un suo affascinante piccolo libretto intitolato Trattato di esaurimento di un luogo parigino,dove lo scrittore si siede per tre giorni consecutivi in Place Saint-Sulpice a Parigi e davarie angolazioni,i caffè o le panchine sulla piazza,osserva lo scorrere del tempo e degli avvenimenti,come se registrasse con una telecamera. Questo testo lo possiamo far rientrare nel discorso luoghi non luoghi,Augè,Pellegrino e Arminio con la loro paesologia dei luoghi abbandonati. Ultimo ma non ultimo il buon Georges era pure un grande appassionato di gatti,come si può vedere in un suo celebre ritratto,il che non guasta.
AVT_Georges-Perec_2570-320x384.jpeg
 

velmez

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Letto questo libro in aereo tutto d'un fiato!
Bello: mi è piaciuto molto, forse tra i migliori di Baricco!
attenzione potrebbero esserci spoiler
inizialmente si incappa subito in qualcosa che non quadra per le prima 30 - 40 pagine, si ha l'impressione che l'autore abbia sbagliato qualcosa: ogni tanto spunta una prima persona nella narrazione, peccato che non sia sempre la stessa...
poi l'autore si intromette nel racconto e inizia a mischiare la sua vita privata, è la prima volta che Baricco si muove su questa strada e lo stile è nuovo, tanto che una volta superato l'ostacolo ci si appassiona. Ho trovato meraviglioso il dialogo al bordello della signora con i guanti rossi che si mischia a quello della sua amica L. venuta a trovarlo...
insomma alla fine un ottimo libro, a parte l'ultima pagina!! ecco sono circondata da autori che hanno problemi con i finali: si passa dal non metterne nessuno al metterne troppi!!!
 

Olympia85

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Ho acquistato questo libro curiosando tra le offerte della Feltrinelli (per questo il mio commento arriva con un anno di ritardo rispetto all'ultimo :D).

Devo dire che l'ho letto tutto d'un fiato... sono rimasta affascinata e persa da questa famiglia sgangherata... ne volevo assolutamente sapere sempre di più.

Sono d'accordo con quanto riportato da velmez, all'inizio il confondersi della parte dell'autore omniscente e quello dei personaggi crea qualche scombussolamento.
Tuttavia l'ho adorato e divorato
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Ho appena finito "La sposa giovane" di Alessandro Baricco.
E' stata dura arrivare fin in fondo, ci sono slittamenti narrativi in cui il libro diventa autobiografico, poi l'autore diventa narratore onnisciente, poi parla in prima persona al posto dei personaggi, poi introduce scene della propria vita che si fondono con la trama principale: insomma arditezze stilistiche che inizialmente infastidiscono perché sembra che B. dica al lettore "guarda quanto sono fico, ti porto sulle montagne russe e lo posso fare perché sono bravo".
A quel punto o abbandoni o decidi che vuoi vedere dove va a parare.
E alla fine trovi che non sta giocando a chi ce l'ha più grosso (il cervello), ma sta mettendo a nudo il proprio dramma personale nella glassa di una storia magica.
Oppure che sta tessendo un arazzo impalpabile e iridescente per avvolgere la proprio debolezza di uomo impaurito.
Allora ti lasci andare, segui il doppio binario della favola e quello del sottostante smarrimento di fronte alla malattia, e accogli entrambe le dimensioni.

Però questa volta mi ha davvero messa a dura prova, all'inizio mi veniva di pensare: "Ma chi ti credi di essere?"
Alla fine però mi ha commossa.
"Sono i corpi a dettare la vita - tutto il resto è una conseguenza".

P.s.: non avevo letto le altre recensioni, vedo che non sono la sola ad essermi innervosita per l'evidente sfoggio di abilità del Nostro.:rolleyes:
 
Ultima modifica:

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Di questo libro conosco solo alcuni brani che mi sono stati letti a voce... :love: Mi piacerebbe rimediare e leggerlo per davvero! ☺️
 
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