Proust, Marcel - All'ombra delle fanciulle in fiore

isola74

Lonely member
Seconda tappa del mega romanzo di Proust, senza dubbio più piacevole e meno faticosa della prima.
Non so se è perchè fossi preparata al peggio, o se l'autore abbia davvero scritto un libro meno pesante del primo, ma posso dire che mi è piaciuto. Poche sono state le pagine "difficili", quasi sempre ho letto con piacere e interesse.
Il sentimento è il protagonista assoluto del libro, in tutte le sue forme
Marcel si aspetta tanto, da tutto, dalle persone, dall'arte, dalla vita, e fantastica talmente tanto che alla fine la realtà è sempre al di sotto delle aspettative:??
Anche quando incontra le ragazze, non sa decidere di chi innamorarsi, e poi sceglie Albertine ma quasi per caso (almeno così è sembrato a me), perchè è quella con cui ha maggiori contatti, e si butta a capofitto in questa storia, che prima inventata dalla sua fantasia e poi prende corpo, mai come vorrebbe lui...
Secondo me il romanzo, è un inno al voler amare, all'innamoramento, più che all'amore vero e proprio.
 
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isola74

Lonely member
qualche citazione dalla prima parte

...ciascuno considera chiare le idee che hanno lo stesso grado di confusione dele proprie...


..nel giro di ventiquattr'ore, nelle vuoti cornici del domani, dove tutto si sistemava così bene perchè non c'ero ancora io, le mie buone disposizini si sarebbero agevolmente realizzate....


Tre quarti delle malattie delle persone intelligenti vengono dalla loro intelligenza.:mrgreen:


Il tempo di cui disponiamo ogni giorno è elastico,le passioni che proviamo lo dilatano, quelle che ispiriamo lo restriongono, e l'abitudine lo riempie.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Proust ama e su questo non ci sono dubbi. Ama Odette, Gilberte, Albertine, Andrée ma ama anche la nonna, la mamma, la cuoca governante Francoise e poi via via gli amici come Saint-Loup o le "vecchie" signore e gli artisti che ammira, scrittori e pittori. Ama i luoghi che frequenta a Parigi, i luoghi che frequenta durante le vacanze, i luoghi dove vorrebbe andare. Ama la musica, l'arte, la natura. Ama la vita e ama vivere, ma non in modo viscerale, spendendosi e lasciandosi andare, ama in modo sentimentale, all'inizio diffidente poi via via sempre più intensamente, assorbe con tutti i sensi tutti gli stimoli che vive attraverso le esperienze. Capisce la verità profonda delle cose attraverso questo meccanismo globale di conoscenza e ce le ridona come ripulite, arricchite, preziose per noi. Questo è quello che mi sento di dire come primo commento a questo secondo volume della Recherche. E' un inno all'amore.
 

Spilla

Well-known member
Copio il commento che ho scritto nel mg [ci sono SPOILER!]:

Ho apprezzato molto questo libro, come il primo, e le cose che mi hanno colpito sono in parte diverse da quella già dette da Elisa e da Isola. Soprattutto mi è parso che quello descritto sia il periodo della impossibilità di raggiungere la vita, quella vera, che gli altri (Gliberte, Odette, Albertine e le fanciulle) sembrano possedere in modo così pieno e facile. Marcel ne è attratto irresistibilmente, vuole succhiarne l'energia e la naturalezza ma sembra, fatalmente, rimanere solo spettatore, o al più compagno passivo (sono le fanciulle che scelgono lui!!!). Anche l'amicizia con Saint-Loup prima è vagheggiata quasi come un amore irrealizzabile, poi, quando si concretizza, non lo appaga affatto, tanto che Marcel non esita a dimenticarsi dell'amico appena trova di meglio a cui dedicarsi

E' un po' una sinfonia dell'irraggiungibile, questo libro, e Marcellino dà il meglio di sé (anche stavolta) quando descrive paesaggi, stati d'animo (i propri, ovviamente), passeggiate e ... abbracci della nonna
I Guermantes ora mi sembrano meno terrificanti, anche perché voglio vedere che sorprese ci riserverà la strana "amicizia" con l'attempato zio Charlus
 

Kasparlo

New member
strano, ho trovato più piacevole il primo (dalla parte di Swann); all'ombra delle fanciulle in fiore, lo devo rileggere...
(trovo più il lato umoristico in Proust che quello sentimentale, più percezione che sentimenti...,
 

velvet

Well-known member
Un volume molto più vivace del primo e ricco di considerazioni sulla società parigina prima e poi sulla società sia borghese che aristocratica delle località balneari come Balbec e in queste considerazioni particolare rilievo è dato ai cambiamenti e alle evoluzioni sociali che il trascorrere del tempo inevitabilmente porta con sé. L'ambiente marino è stata una piacevole ed inaspettata sorpresa per me, le descrizioni vivide, reali e fresche sia del mare che dell'allegra mondanità di Balbec hanno aggiunto un brio che mancava al primo tomo.
Proust è sempre un mago ineguagliabile nelle descrizioni dei pensieri che tortuosi lo dominano e questo è un volume all'insegna del desiderio avido di vita, quella vita che gli altri vivono con disinvoltura e che Marcel per quanto ci provi riesce solo ad osservare con distacco, distacco da cui probabilmente scaturiscono le sue bellissime pagine. Ma nonostante riesca con puntiglio ad entrare nella loro vita di fatto gli amici, i conoscenti, le tanto bramate fanciulle restano irraggiungibili.
 

Valuzza Baguette

New member
Mi è piaciuto meno del primo volume,forse per il semplice fatto che l'ho trovato abbastanza ripetitivo.ho fatto piu fatica ad arrivare alla fine.la prima parte mi è piaciuta decisamente di piu,la parte centrale l'ho trovata abbastanza monotona e come sempre infarcita di esagerate descrizioni.tirando le somme non mi ha fatta impazzire ma nemmeno non mi è piaciuto.
Certo è che Proust è perennemente insoddisfatto e questa cosa a tratti mi snerva.
 
Provo un amore smodato per Marcel, anche se talvolta diventa quasi illeggibile (vedi I Guermantes). Considero la sua opera un'enciclopedia umana.

Ho trovato All'ombra delle fanciulle in fiore molto scorrevole (insieme al primo volume della Ricerca), riscontrando invece qualche difficoltà nel terzo libro, quello che fa rimpiangere il trattato sul biancospino dei volumi precedenti.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Provo un amore smodato per Marcel, anche se talvolta diventa quasi illeggibile (vedi I Guermantes). Considero la sua opera un'enciclopedia umana.

Ho trovato All'ombra delle fanciulle in fiore molto scorrevole (insieme al primo volume della Ricerca), riscontrando invece qualche difficoltà nel terzo libro, quello che fa rimpiangere il trattato sul biancospino dei volumi precedenti.

Mmm... non è molto incoraggiante per noi amanti di Proust che ci stiamo apprestando a leggere proprio I Guermantes... :paura::mrgreen:
 
Mmm... non è molto incoraggiante per noi amanti di Proust che ci stiamo apprestando a leggere proprio I Guermantes... :paura::mrgreen:

«Come molti intelletuali, non riusciva a dire in modo semplice le cose semplici.»
Marcel Proust, All'ombra delle fanciulle in fiore :mrgreen:

Il punto è che - chiamandolo I Guermantes - Proust decide di attenersi saldamente al titolo, con tutto quel che implica. Non è meno interessante dei primi due, anzi (da tener conto che tra i Guermantes compaiono Saint Loup, Charlus, la "leggendaria" duchessa vista a Combray per la prima volta e così via). Dal punto di vista della narrazione è un capitolo molto importante. Non posso negare di aver sbadigliato qualche volta... ma Proust è così. Per amore lo si deve sopportare :BLABLA
 
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