Bradbury, Ray - Paese d'Ottobre

bouvard

Well-known member
Dopo aver letto il bellissimo Farheneit 451 mi convinsi che Bradbury fosse esclusivamente scrittore di fantascienza, perciò ogni qualvolta in libreria mi imbattevo nei suoi libri li lasciavo sullo scaffale, perché la fantascienza non è un genere che mi piace molto – per quanto negli ultimi tempi abbia sviluppato un certo interesse per quella distopica. Inoltre per quanto possa sembrare assurdo proprio il fatto di aver apprezzato tanto Farheneit 451 mi bloccava dal leggere altro di questo autore. Ma come – penserete voi - un libro ti piace e tu non leggi altro dello stesso autore? Mi capita quando è forte la paura che gli altri libri di quell’autore mi possano deludere. Per molto tempo, ad esempio, dopo aver letto Il deserto dei tartari non lessi altro di Buzzati, perché consideravo quel libro il suo non plus ultra, perciò ero convinta che qualsiasi altro suo libro leggessi mi avrebbe delusa. Per fortuna poi ho letto altro di Buzzati. E per fortuna ho letto altro anche di Bradbury. Già quando lessi Il popolo dell’autunno il fatto di non riuscire a “ridurre” il libro entro un particolare genere – fantascienza? Horror? Formazione? – mi fece capire quale scrittore poliedrico e complesso egli fosse, e questi 19 racconti hanno sancito definitivamente il mio amore per lui.
Se dovessi definire questo libro con un aggettivo direi senz’altro inquietante, dal momento che alcuni racconti fanno scorrere un brivido lungo la schiena per quello che lasciano intuire, e non per quello che dicono chiaramente. Non c’è, infatti, niente di più inquietante del “sospeso”, del non-detto, perché allora la mente del lettore comincia a fare supposizioni, congetture e spesso si spinge anche oltre quello che l’autore aveva in mente. Leggendo questo libro ho potuto, inoltre, capire, quanto il tanto osannato Stephen King sia debitore a Bradbury per i suoi temi/ossessione, per cui chi lo ama tanto farebbe bene a leggersi anche Bradbury per rendersi conto di quanto poco di originale ci sia nei suoi libri.
Non dico niente sui racconti perché non voglio rovinare il piacere della suspence e del brivido a chi dovesse decidere di leggerli posso dire che i miei preferiti sono: La falce (se decidete di mietere un campo di grano, attenzione a quale scegliete); Il lago e L’emissario (due dolcissimi racconti che nell’ultima pagina fanno accapponare la pelle); Il piccolo assassino (dopo questa lettura guarderete i neonati con occhi diversi); La folla (che strana gente affolla i luoghi degli incidenti…); Lo scheletro (uno strano nemico si aggira dentro di voi); Il barattolo (quando impareranno le donne a non rovinare i divertimenti degli uomini?); C’era una volta una vecchina (zia Thildy ha le sue convinzioni è nessuno, proprio nessuno può farle cambiare idea…); Il vento (quante voci può avere il vento…).
 

bonadext

Ananke
I racconti di questa raccolta sono molto particolari ma anche molto discontinui tra loro, quelli del mistero/terrore li ho trovati nettamente superiori agli altri e Bradbury si conferma degno erede di E.A. Poe nel creare certe atmosfere inquietanti, surreali e terrificanti.
Voto alla raccolta: 4 stelle

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Brevi personalissimi commenti nonsense :mrgreen::

Il nano: carino, anche se non ho capito il finale! (3 stelle)

In coda: questo racconto è molto intenso, direi mistico, il personaggio di Mary è "extrasensoriale" e l'atmosfera torrida messicana viene trasmessa al lettore insieme al senso di estraniamento. Il finale è terrificante. (5 stelle)

L'oculato gettone da poker: questo racconto non mi è piaciuto per niente. Anche se lo stile è eccentrico per me rimane insulso. (2 stelle)

Scheletro: un racconto grottesco che sfocia nell'orrore più grottesco! Adesso io vorrei sapere più dettagli su cosa gli ha fatto quel fantomatico dottore per ridurlo ad una medusa... (3 stelle)

Il barattolo: questo racconto mi ha ricordato i racconti del terrore di Poe o di Lansdale. Bellissimo e inquietante, misterioso al punto giusto, tanto da non capire che fine a fatto la moglie?! (5 stelle)

Il lago: questo racconto non mi è piaciuto, è basato sul ricordo di un amore giovanile ma l'ho trovato abbastanza banale e prevedibile. (3 stelle)

L'emissario: il racconto di Fido e il suo padrone, mi hanno colpito particolarmente le descrizioni delle stagioni che vengono evocate dal pelo del cane! Cmq è racconto dalle atmosfere inquietanti, le scene finali sono un classico del terrore... chi ha portato a casa Fido? (4 stelle)

Il fuoco sacro: questo racconto è diverso dagli altri, viene abbandonato il clima di terrore e si presenta la follia, non so se erano più folli i due vecchietti o il donnone, cmq mi è piaciuto tranne il finale dove mi aspettavo qualcosa di più concreto. (3 stelle)

Il piccolo assassino: mi è piaciuto molto e mi ha inquietato altrettanto! Mi immagino che leggerlo con un neonato in casa dev'essere terribile... veramente da incubo!! E' decisamente horror, terrificante! (5 stelle)

La folla: un raccontino secondario, allucinato, mi ha ricordato un episodio di "Lie to me" dove un tizio provocava apposta gli incidenti per essere subito il primo a soccorere o ad assistere (3 stelle)

Saltamartino: Questo racconto è incredibile! Mi è piaciuto un sacco con quella atmosfera da fine del mondo, al sicuro nella casa-castello con i mostri fuori, lo stile misto fra il distopico e il favolistico, la madre-maestra, e il finale mi ha lasciato secco! Questo racconto mi ha ricordato qualcosa di claustrofobico e distopico, ma più un insieme di sensazioni che qualcosa di concreto. (5 stelle)

La falce: questo racconto mi è piaciuto molto per i primi 2/3 dove il mistero è fitto e terrificante, peccato per la parte finale che non mi ha convinto con tutti quei bombardamenti e morti che si ricollegano con le guerre nel mondo reale. (3 stelle)

Zio Einar: questo è un racconto fantastico (qui niente terrore!), una storiella delicata, ma niente di eccezionale. (3 stelle)

Il vento: un racconto angosciante, sembrava solo la follia di un uomo ma il finale mi ha spiazzato, bello. (4 stelle)

L'uomo del primo piano: questo mi è piaciuto particolarmente e il finale grottesco mi ha fatto ridere... quel bambinetto è un mito! Poi troppo assurdi quegli oggetti che tirava fuori dal vampiro! (5 stelle)

C'era una volta una vecchina
: altro racconto grottesco, però non mi è piaciuto tanto, troppo piena di vita quella vecchina per i miei gusti. (3 stelle)

Il condotto sotterraneo: carino questo racconto in stile ottocentesco, mi ha ricordato Eugenie Grandet quando stava tutto il giorno davanti alla finestra. (3 stelle)

Il raduno: questo racconto fantastico riprende le vicende di "Zio Einar", ma lo fa in modo peggiore e non se ne sentiva proprio il bisogno. (2 stelle)

La bella morte: la raccolta si conclude con questo racconto di narrativa sui generis, racconto che ho trovato abbastanza insulso e fuori luogo. (2 stelle)
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Siccome io non sono così brava e diligente come il bona, posto solo il link del MG in cui l'abbiamo letto e commentato :wink:
http://www.forumlibri.com/forum/showthread.php?t=22312

Però almeno i miei preferiti voglio elencarli (non in ordine di gradimento ma di apparizione :wink:): L'oculato gettone da poker di H. Matisse, Il lago, Saltamartino, C'era una volta una vecchina
 
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