Delizioso questo romanzo della Austen, autrice che non leggevo da tempo. Ma se per tanti anni non l’ho ripresa, è perchè forse, senza rendermene conto, le ho preferito autori e romanzi con altri caratteristiche... preferenza che sono costretta tuttora a non poterle accordare.
Il personaggio di Emma regna sovrano: basta leggere tutte le recensioni che di volta in volta sono state scritte qui per capire che l’apprezzamento del romanzo è quasi sempre direttamente proporzionale a quello della sua indiscussa protagonista. E devo dire che, per come sono fatta io, anche prima di cominciare avevo capito subito che Emma mi sarebbe piaciuta: intelligente e testarda, viziata ma umile. É uno straordinario mix di elementi con cui la Austen tratteggia questa figura, che non scade mai nella banalità nè rischia di risultare caricaturale.
Questa fanciulla, bella e ricca, piena di amor proprio e adorata da tutti, due cose sembra aver ben chiaro in testa fin dall’inizio: la volontà di non sposarsi mai e la convinzione di saper “combinare matrimoni”. È ovvio che su entrambe le cose cosa avrà molto da ricredersi ( e non aggiungo altro per evitare spoiler)... ma la cosa che più mi ha colpito, e che disattende la banalità dell’equazione “viziata-arrogante”, è la sua capacità di mettersi continuamente in discussione. È vero che fino alla fine continuerà a combinare un guaio dopo l’altro, ma bisogna ammettere che la capacità di riconoscere i propri sbagli, tornare sui propri passi e persino cambiare giudizi che sembravano insindacabili, è qualcosa che, nella realtà, si fa fatica a trovare persino in caratteri più miti e meno determinati. Insomma, io credo che la complessità di questo personaggio (che solo ad un primo sguardo risulta “scontato”), valga da sola la lettura di questo romanzo.
Quanto alla trama in sè, devo dire che ho apprezzato maggiormente la prima parte, presentazione e preludio delle relazioni successive, e l’ultima, nella quale ogni nodo è sciolto e ogni cosa torna al suo posto. In mezzo, alcuni punti sono stati effettivamente un po’ lenti, anche se - a mantenere abbastanza alto il piacere della lettura - concorrevano efficacemente alcuni personaggi secondari riuscitissimi: primo fra tutti Mr. Woodhouse, ma anche Miss Bates e Mrs. Elton.
Voto: 3/5