Chevalier, Tracy - I frutti del vento

Meri

Viôt di viodi
Il libro è ambientato nell'America del XIX secolo. La famiglia Goodenough si trasferisce dal Connecticut alla Palude Nera in Ohio, una terra desolata dove di certo c'è solo la malaria. Il padre James decide di dedicarsi alla coltivazione delle mele, riesce ad avere il suo frutteto, ma negli anni alcuni figli muiono e alla fine anche lui e la moglie perdono la vita in quelle terre. Robert il figlio più piccolo decide di cercare fortuna altrove...

Niente da dire sul modo di scrivere dell'autrice, coinvolgente e preciso, ma a mio parere la storia langue.
 

Valuzza Baguette

New member
Appoggio meri.
La storia langue,nonostante sia decisamente ben scritta(trovo lo stile della Chevalier molto gradevole),soprattutto le prime 150 pagine risultano abbastanza noiose.
L'unico personaggio degno di nota è a mio avviso Sadie,forse perché raggruppa veramente le peggiori caratteristiche che un essere umano possa avere ma a mio avviso rimane comunque una donna incompresa.
Si riprende un po nel finale,soprattutto dal momento del riavvicinamento tra Robert e Martha.
Non mi ha entusiasmata ma nemmeno l'ho trovato brutto...(il modo di scrivere dell'autrice in questo caso secondo me ha fatto in modo che si salvassero sia capre che cavoli...)
 

qweedy

Well-known member
Forse è il romanzo meno riuscito di Tracy Chevalier, a tratti cupo. Un libro che ci racconta dei pionieri dell'America, che rievoca una vita piena di sofferenze, spesso crudele, in terre selvagge e inaccessibili, dove i protagonisti non vivono, ma sopravvivono. Una famiglia allo sbando, un territorio profondamente inospitale e i suoi abitanti rozzi, crudeli, piuttosto anaffettivi, e sopra tutto la natura, che domina la vita di tutti.
 
Alto