Golden, Arthur - Memorie di una geisha

-Tina-

New member
Uno dei miei libri preferiti... la storia è affascinante e sembra proprio di vivere tutte le vicende di Sayuri in prima persona! Lo consiglio a chiunque voglia leggere un buon romanzo ben scritto.

Il film non l'ho ancora visto ma penso che entro breve rimedierò :D
 

Palmaria

Summer Member
Romanzo letto quest'estate proprio sotto l'ombrellone, mi è apparso scorrevole e coinvolgente, capace di trascinare il lettore per le vie di Kyoto al fianco della giovane Sayuri ed a fare il tifo per lei.

Interessante anche la descrizione del mondo delle geishe, da non confondere affatto, mi raccomando, con le prostitute!!!:D
 

Bobbi

New member
Lo sto leggendo in questi giorni, sono esattamente a metà. NOn ho visto il film perché sapevo che prima o poi avrei letto il libro e di solito in queste situazioni tendo a spostare in avanti la visione del film. Per ora mi sta piacendo molto, non è il genere di libri che preferisco in assoluto, ma una volta ogni tanto non può fare che bene! E poi in questi giorni confusi ho proprio bisogno di un libro "leggero" nella scrittura.
 

Ira

Retired member
Prima che i genitori muoiano, la protagonista Chiyo e sua sorella maggiore Satsu vengono portate a Gion dal signor Tanaka, uomo del quale il padre si fidava, tanto da affidargli le sue figlie. La sorella viene venduta ad una casa di malaffare, mentre Chiyo presso l'okiya Nitta, una casa di geishe.
Chiyo riesce a mettersi in contatto con sua sorella maggiore e decidono di scappare insieme, ma la protagonista non si presenterà mai all'appuntamento prefissato a causa delle avversità. Dopo aver appreso della morte di entrambi i genitori e del matrimonio della sorella con un pescatore, diventare una geisha rimane la sua unica ragione di vita.
Nel suo percorso, Chiyo è costantemente ostacolata da Hatsumomo, l'unica geisha dell'okiya. Costei, riconosciuto il potenziale della ragazza, si sente turbata ad ogni accenno di competizione ed a causa delle sue macchinazioni, la protagonista è ridotta a diventare una domestica, apparentemente senza possibilità di diventare in futuro una geisha.
L'incontro con il buon Presidente cambia il suo destino. Chiyo entra nelle simpatie della geisha più famosa di Gion, Mameha, disprezzata da Hatsumomo sia perché la supera in ogni aspetto, ma anche perché questa si è guadagnata la sua indipendenza come geisha. Adotta Chiyo come sorella minore, quindi come apprendista (maiko) e la prepara per rivaleggiare con Hatsumomo. L'entrata della protagonista nell'apprendistato è segnata dal ricevere un nuovo nome: Sayuri-san.
Con il suo successo, Sayuri non solo diventa una geisha di successo, ma riesce a liquidare i debiti che la legavano all'okiya Nitta, quando lei era una domestica, e viene adottata dalla padrona dell'okiya, la Madre Nitta Kayoko. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, un tema prefigurato dal crescente riferimento alla milizia giapponese, rappresenta, strutturalmente, un'altra sfida di rilievo per l'eroina. I suoi successi diventano rapidamente irrilevanti, e la sua bellezza fisica viene appannata dal lavoro manuale e dalla mancanza di cibo. La vita di sfarzi ed eleganze è rimpiazzata da una nuova realtà: la sua personale valle oscura.
Prima della guerra, incontra il Presidente di nuovo, ma le è impossile avvicinarsi a lui come lei desidererebbe. Si trova, invece, costantemente a stare con Nobu-san, l'amico più fidato di costui ed è lui che salva Sayuri dall'aspro lavoro della guerra finché Gion non riapre, a condizione che lei lo lasci diventare il suo danna, protettore, nonostante lei desideri il Presidente. In seguito, Sayuri e Mameha distruggono interamente la reputazione di Hatsumomo, che è espulsa dall'okiya.


Romanzo molto ben scritto. Non sono daccordo con chi lo definisce "romanzo da spiaggia", solo se lo si legge senza soffermarsi a riflettere su pensieri, sensazioni e stati d'animo che abbondano in ogni pagina lo si può definire tale.
Si tratta di una descrizione molto chiara e approfondita del genere di vita che le geishe vivevano a cavallo della seconda guerra mondiale.

Mi definisco un'accanita lettrice ma quando mi capita di trovare in un libro pagine piene, senza dialoghi, senza paragrafi che le rendano "leggere" generalmente mi pesa affrontarle in questo romanzo è successo esattamente il contrario, ogni pagina fitta mi faceva pensare "bene, mi deve raccontare ancora tanto".
 

velmez

Active member
ho visto il film proprio l'altra sera e l'ho trovato meraviglioso...
appena mi si offuscherà un po' dalla mente leggerò il libro di sicuro!
 

Mattia Buendia

New member
yesss!

Ciao :), io ho letto prima il libro e dopo purtroppo, ho visto il film...Come sempre il libro annichilisce il film, non c'è proprio paragone. Il libro, oltre che interessante e scorrevole, si presenta come documentario sulla cultura e sulle tradizioni giapponesi. Leggetelo e aspirate le esalazioni orientali...:sbav::D:sbav:
 

Rossi

New member
L'ho letto e mi è piaciuto moltissimo!! Ben scritto e per di più, molto dettagliato. Le sensazioni di Sayuri vengono descritte in modo perfetto e proprio per questo motivo, il romanzo ti coinvolge al massimo!
Bel libro, davvero :)
 

xelenax

New member
Io ho visto il film e mi è piaciuto moltissimo!!!
Spesso, in libreria, mi sono ritrovata ad osservare il libro, ma non mi sono ancora convinta a comprarlo... credo che prima lo chiederò in prestito alla biblioteca e che poi lo comprerò solo nel caso mi piaccia tanto quanto il film ;)

se si legge prima il libro e poi si vede il film si resta di gran lunga delusi.

A mio parere il libro è un capolavoro. Scritto meravigliosamente. Ti sembra di respirare la Tokio dell'epoca.
 

Ursula

Member
La magia di questo libro e' di essere elegante come le protagoniste che descrive... Proprio incantevole senza mai essere sdolcinato o pesante, nemmeno nelle descrizioni.
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Sentivo parlar bene di questo libro e devo ammettere che avevano proprio ragione! Un capolavoro per chi vuole conoscere il mondo delle geishe, scoprendo la loro vera natura! Superconsigliato! 5/5
 

Athana Lindia

Πάντα ρει
mi ha coinvolto in maniera appassionata e intensa... il voto massimo se lo merita tutto, anche se in realtà sarebbe più giusto un 4,5.
mi ha aperto una porta sul mondo orientale che mi era sconosciuto o quasi: un settore in più per me dove curiosare :)
 

Perla Nera

New member
Ho visto il film, la cui visione mi era stata consigliata e mi è piaciuto molto, il libro non l'ho ancora letto, ma lo leggerò appena possibile, magari in vacanza, ciao
 

stellonzola

foolish member
Questo libro mi ha molto appassionata. E' scritto con la convinzione dell'autobiografia, anche se non è una storia vera, ma un racconto basato su interviste e racconti di vere geishe (non capisco perché scoprire dopo averlo finito che le protagoniste non sono esistite mi ha lasciata tanto dispiaciuta, forse mi ero così affezionata alla protagonista che realizzare che non è esistita mi ha delusa... :?).
Mi è piaciuto entrare a far parte di questo mondo che nel mio immaginario era misterioso e affascinante, mentre la verità è risultata molto diversa. La vita di una geisha è ricca di soprusi, durezze, ingiustizie. Sono state donne vendute, sfruttate, abbandonate, che hanno cercato il riscatto nell'ambizione di diventare una geisha famosa, ma solo perché non potevano sognare di meglio, né sperare di cambiare vita.
Mi è piaciuto che questo racconto sia ambientato proprio nel periodo in cui le sale da tè raggiungono l'apice della fama e poi decadono totalmente dopo la guerra e l'arrivo degli americani. Durante tutto il libro riesci piano piano a capire il perché dell'esistenza di questa tradizione e la vivi come qualcosa che fa parte della tradizione e della società giapponese. Poi quando tutto decade, per me è stato come uscire da un sogno e rendermi conto, con gli occhi dell'occidentale, di quanto questo fosse strano e folle e di come è stato facile per noi europei o americani credere che le geishe fossero delle prostitute di lusso (si dice escort al giorno d'oggi :wink:), delle mantenute. Ma il concetto di geisha va molto aldilà di questo, è difficile capirlo veramente, non riesco a comprenderlo bene nemmeno dopo averlo letto... Mi ha colpito il fatto che fossero schiave della loro condizione, ma allo stesso tempo libere di fare molte scelte. Dipendevano dagli uomini, ma il perno della loro vita non erano gli uomini, bensì sé stesse, la loro preparazione, bravura, eleganza... l'uomo era solo lo spettatore.
Questo libro mi ha lasciato l'amaro e il dolce, mi ha stimolata a riflettere su molti argomenti, mi ha conquistata e coinvolta. Lo consiglio soprattutto alle donne, per ragionare su noi stesse, sui soprusi che ci colpiscono in tutto il mondo, ma anche alla forza che dimostriamo nell'andare avanti o nel contiunare ad imbrogliarci senza ammetterlo...
 

Meri

Viôt di viodi
Puff, puff! Noiosetti tutti questi dialoghi x spiegare ogni minimo avvenimento. Non sono nemmeno a metà e già sto pensando a cos'altro potrei leggere:W
 

Meri

Viôt di viodi
Ora che l'ho terminato confermo ciò che avevo scritto sopra. Ho faticato a leggerlo: lento, troppo dettagliato e in certi punti noioso.
L'argomento che x qualcuno è stato affascinante perchè sconosciuto, x me è stato tremendo. Queste poverette che andavano a scuola di danza, di cerimonia del tè e dormivano in posizioni assurde x non rovinare l'acconciatura o portavano kimono pesantissimi x cosa? Essere la prostituta di un politico invece che di un uomo qualsiasi. Questo pensiero mi ha fatto dimenticare tutto il fascino di questa cultura x noi occidentali poco nota. Sono troppo concreta x trovare il bello in un racconto del genere.:OO
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
vi son libri che, a parer mio, non vanno letti ma "vissuti".
Sarà per gli anni di karate tradizionale che ho praticato, nei quali solo dopo lunga pratica meditativa ed assimilazione "solitaria" delle tecniche si è passati al confronto con l'avversario ... Esperienza che mi ha insegnato a calarmi nella mentalità giapponese che fortemente permea quest'opera;
mi sono immerso nella lettura come entrando in un'altra vita e, a differenza di altri romanzi, ero là anch'io, insensibile nel mentre alle sollecitazioni dell'ambiente circostante attuale.
Ho vissuto così una sorta di sogno a puntate -indipendentemente dall'apprezzamento o meno di quella cultura-, che mi faceva partire per un viaggio ogniqualvolta mi apprestavo a sfogliare il libro.
Vivendo attraverso le vicende personali dei protagonisti, quella compenetrazione tra culture diverse che vanno progressivamente contaminandosi una volta giunte in contatto. Decretando il tramonto di retaggi del passato oramai senza più senso, ma anche di conoscenze dell'interiorità dell'essere umano così importanti per la sua consapevolezza.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Possibili spoiler

Poverine, che vita triste. "Non si diventa geishe per volontà, ma perché non abbiamo altra scelta". Come concetto, secondo me ha ragione Meri: si tratta di un particolare tipo di prostitute, anche se magari non sono costrette a farlo ogni sera con qualsiasi tipo di cliente; diciamo che il loro ruolo somigliava (somiglia? Ce ne saranno ancora da qualche parte?) a quello delle "moderne" escort. Donne il cui mestiere era quello di intrattenere uomini ricchi e potenti, donne che non potevano scegliere chi amare, perché il loro danna (amante), generalmente ricchissimo e molto più vecchio di loro, doveva essere "approvato" da chi gestiva l'okiya (la casa dove vivevano), che entrava, oltretutto, in possesso di tutti i soldi guadagnati dalla geisha. A lei non spettava alcuna scelta su come spenderli o su come gestire la propria vita, zeppa di impegni quotidiani mondani, feste, incontri, lezioni di danza etc.; non possedeva niente di suo né materialmente né, soprattutto, umanamente. Non le restava, di personale, nemmeno il nome di battesimo.
Eppure la storia affascina, ci si immedesima nell'acuta protagonista Chiyo/Sayuri, e si scopre con stupore che, in questo contesto, le geishe riuscivano comunque a mantenere una propria personalità. Il libro è leggero, scorrevole, ma affatto sciocco o superficiale. Il finale è, a mio parere, troppo romanzato, e certi altri elementi forse poco realistici, come la cattiveria esagerata ed esplicita di Hatsumomo (che tuttavia contribuisce notevolmente a rendere appassionante la storia). Tuttavia, secondo me l'autore possiede un'ottima capacità di immedesimazione ed esprime sentimenti di tutti o almeno di molti - attribuendoli a Sayuri - con semplicità ma in modo reale, toccante, nel senso che il lettore (o almeno, io) ci si ritrova perfettamente, ma pensa che non sarebbe mai riuscito a esprimerli così bene.
 
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