Evoluzione o involuzione della lingua italiana?

ayuthaya

Moderator
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Recupero questa discussione per postare un articolo per puristi e appassionati della lingua italiana che ho trovato estremamente interessante.

 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Sì, c'è errore ed errore, e poi c'è l'orrore, come quando la mia amica Jessica scrive daltr'onde, sicuramente pensando alle onde che ha visto in vacanza.
Ma se non conosciamo l'ortografia corrente, come possiamo metterci a fare i puristi?:sick:
 
Ultima modifica:

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Io sono quello degli svarioni, lo so.
Ho una scusante: sono cresciuto all'estero con un discreto miscuglio di lingue, dialetti e grammatiche.
Ma ho anche una colpa: non è che abbia fatto tanto per correggermi.
Perciò se qualcuno mi corregge, ringrazio, anche perchè sul lavoro vedo quanto sia importante sapersi esprimere in maniera chiara e concisa.
Inoltre, se uno non capisce come parla l'italiano, difficilmente riesce a imparare un'altra lingua (a meno di non impararla in tenera età).
E questo, senza nemmeno considerare quanto sia bello conoscere una lingua e la sua origine.

Detto questo, mi è sempre rimasto indigesto l'atteggiamento superbo dei miei prof di Italiano o Lingue straniere in genere.
I miei prof di matematica mi insegnavano una materia oggettivamente corretta, indiscutibile e priva di contraddizioni dall'inizio del Big Bang, perciò se pensavano di detenere il Verbo, contenti loro ma almeno avevano ragione.
I miei prof di Italiano o altre lingue invece, mi dispiace, ma non erano nella stessa posizione.
La grammatica in tutte le sue forme non è una scienza esatta; non è nemmeno una scienza.
Non è che un giorno degli scienziati hanno distillato una lingua perfetta detta Latino da cui, per l'amore di Dante verso Beatrice e con la benedizione dello Spirito Santo è scaturito l'Italiano.
L'Italiano, come qualsiasi altra lingua, è un miscuglio casuale venuto fuori da altre lingue e dialetti che ha più eccezioni che regole, perciò la sua grammatica, se va bene, è l'insieme delle regole di un compromesso.
Regole che vanno imparate e seguite, ma che siano la verità indiscutibile che permetta alla lingua stessa o a chi la conosce di mettersi su di un piedistallo, no!
Basta prendere un'altra lingua, anche neolatina, e vedere come abbiamo regole completamente diverse dall'Italiano e, ovviamente, altrettanto giuste e indiscutibili.
Facciamo un paio di esempi:

In Italiano non posso dire A me mi piace. Perchè? Ovviamente ci saranno almeno 100 motivi indiscutibili.
In Spagnolo invece posso dire solo A mi me gusta.
Se provi a dire A mi gusta ti guardano come se ti fosse caduto un pezzo di bocca per terra.

In Italiano è corretto dire Mi si è rotto, anzi è l'unico modo per farlo.
In Spagnolo dire Me se ha roto è lo svarione per antonomasia per indicare gli ignoranti e non viene tollerato nemmeno dagli stranieri che vengono corretti immediatamente.

Ora, se due lingue con lo stesso origine, con le stesse influenze barbare, arabe, francesi, tedesche, inglesi... hanno grammatiche così diverse, perchè ognuna deve porsi su di un piedistallo di indiscutibilità?

Per carità, non dico che si dovrebbe parlare tutti come Fantozzi o Er Monnezza, anzi, insisto nella necessità delle regole, di impararle, di essere corretti senza offendersi, ma da lì a considerarle una scienza indiscutibile come spesso vengono proposte, ce ne passa!
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Io sono quello degli svarioni, lo so.


Per carità, non dico che si dovrebbe parlare tutti come Fantozzi o Er Monnezza, anzi, insisto nella necessità delle regole, di impararle, di essere corretti senza offendersi, ma da lì a considerarle una scienza indiscutibile come spesso vengono proposte, ce ne passa!
Tanto di cappello per lo humor.
In quanto al linguaggio non è questione di diktat o di scienza indiscutibile, è questione di accuratezza. Basterebbe ogni tanto avere un dubbio e chiedere a Google : "Come si scrive la tale parola?" Non si tratta di essere insicuri, può capitare a tutti di avere un'incertezza, ma è proprio questo il problema: avere dei dubbi denota consapevolezza dei propri limiti e nessuno è infallibile.
Io stessa a volte, pur sapendo che il plurale di ciliegia vuole la i, vado a controllare.
E non finisce mica il cielo se uno scrive ciliege, però una certa accuratezza indica l'importanza che vien data alla scrittura. Volendo esagerare, direi anche l'amore. Tutto qui.
 

darida

Well-known member
Un Like per uno non fa male a nessuno! ☝️
Sono d'accordo con Carcarlo che con il il suo senso dell'ironia distoglie l'attenzione da ogni altra considerazione 🤣
E con Pathurnia per il rispetto e la considerazione per la grammatica che secondo me non è un'opinione. Detto ciò, da dinosauro quale sono amo anche un cicinin di contaminazione e modernità nelle espressioni linguistiche scritte, che non vuol dire strafalcioni ad ogni costo 😉
 

malafi

Well-known member
In conclusione, per orientarsi in queste materie spinose è indispensabile sviluppare la consapevolezza linguistica, leggendo con attenzione gli scrittori e i giornalisti
:oops:

Ecco, credo proprio che sviluppare la consapevolezza linguistica leggendo con attenzione i giornalisti sia un consiglio da non seguire.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
La storia e l'evoluzione delle lingue è una questione che mi ha sempre affascinato, infatti tra i miei libri preferiti c'è L'origine delle lingue di Ruhlen (Adelphi).

A volte mi vengono delle curiosità e vado a vedere su Wikipedia, dove a causa della mia ignoranza, è più quello che mi sfugge che quello che capisco.
Per esempio volevo capire con quale logica parlano i baschi che parlano basco, perchè vedo le parole (spesso di origine spagnolo) sparse qui e là senza un nesso logico che rende indecifrabile ogni discorso.
Scopro così che è una lingua ergativo-assoluta:.
- Fantastico! - penso io - ma che vuol dire? E poi, nemmeno ergativa relativa o moderata, no, proprio assoluta!!- o_O
Vado a vedere su https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_ergativo-assolutiva e scopro che la caratteristica distintiva di una lingua ergativa è che mantiene un'equivalenza tra l'oggetto di un verbo transitivo e il soggetto di un verbo intransitivo, e tratta il soggetto, meglio definito come agente, di un verbo transitivo in maniera differente, e che questo contrasta con le lingue nominativo-accusative (come l'italiano, ma più evidente in latino), dove il soggetto di un verbo transitivo e quello di un verbo intransitivo sono trattati allo stesso modo (spesso sotto il caso nominativo) e contrastano con l'oggetto del verbo transitivo (spesso sotto il caso accusativo). :eek:
Mi viene da piangere.. vado avanti c'è qualche esempio e finalmente riesco a capire solo il 3% di quello che c'è scritto!
Ma quel che è peggio è che scrivo queste due righe e non mi ricordo più nemmeno quel 3% che credevo di aver capito :cry:
Credevo perchè a me sembrava di aver capito che fosse come il latino che declinano soggetto e oggetto e invece scopro che è in contrasto proprio col latino!!!

Insomma, che appena vado in pensione e i miei figli saranno grandi, mi prendo Ayuthaya e me lo faccio spiegare.:)
Ayu: hai qualche anno di tempo per preparare la spiegazione! ;)
Se intanto qualcuno riesce a spiegarmi qualcosa, GRAZIE!

Nel frattempo mi accontenterò di continuare a non capire il basco perdendomi il meglio della loro cultura.
Mi dispiace perdermi anche il bello della lingua urartea e sumera, anch'esse ergative.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
La storia e l'evoluzione delle lingue è una questione che mi ha sempre affascinato, infatti tra i miei libri preferiti c'è L'origine delle lingue di Ruhlen (Adelphi).

A volte mi vengono delle curiosità e vado a vedere su Wikipedia, dove a causa della mia ignoranza, è più quello che mi sfugge che quello che capisco.
Per esempio volevo capire con quale logica parlano i baschi che parlano basco, perchè vedo le parole (spesso di origine spagnolo) sparse qui e là senza un nesso logico che rende indecifrabile ogni discorso.
Scopro così che è una lingua ergativo-assoluta:.
- Fantastico! - penso io - ma che vuol dire? E poi, nemmeno ergativa relativa o moderata, no, proprio assoluta!!- o_O
Vado a vedere su https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_ergativo-assolutiva e scopro che la caratteristica distintiva di una lingua ergativa è che mantiene un'equivalenza tra l'oggetto di un verbo transitivo e il soggetto di un verbo intransitivo, e tratta il soggetto, meglio definito come agente, di un verbo transitivo in maniera differente, e che questo contrasta con le lingue nominativo-accusative (come l'italiano, ma più evidente in latino), dove il soggetto di un verbo transitivo e quello di un verbo intransitivo sono trattati allo stesso modo (spesso sotto il caso nominativo) e contrastano con l'oggetto del verbo transitivo (spesso sotto il caso accusativo). :eek:
Mi viene da piangere.. vado avanti c'è qualche esempio e finalmente riesco a capire solo il 3% di quello che c'è scritto!
Ma quel che è peggio è che scrivo queste due righe e non mi ricordo più nemmeno quel 3% che credevo di aver capito :cry:
Credevo perchè a me sembrava di aver capito che fosse come il latino che declinano soggetto e oggetto e invece scopro che è in contrasto proprio col latino!!!

Insomma, che appena vado in pensione e i miei figli saranno grandi, mi prendo Ayuthaya e me lo faccio spiegare.:)
Ayu: hai qualche anno di tempo per preparare la spiegazione! ;)
Se intanto qualcuno riesce a spiegarmi qualcosa, GRAZIE!

Nel frattempo mi accontenterò di continuare a non capire il basco perdendomi il meglio della loro cultura.
Mi dispiace perdermi anche il bello della lingua urartea e sumera, anch'esse ergative.
Ahahahahah!!!
Mi fa piacere aver fatto tornare a galla una discussione che ha un così degno interlocutore, sicuramente molto più degno di me! 😉
 
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