Susan
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9 marzo 1842: Prima del Nabucco
Quando Giuseppe Verdi prese la decisione di mettere in musica il libretto scritto da Temistocle Solera avente per tema il tentativo di sottomissione del popolo ebraico da parte del re babilonese Nabucodonosor (colui che pronuncia la famosa frase "Non son più re, son dio!") e della rancorosa figlia Abigaille, il grande compositore non era ancora diventato tale e, a poco meno di trent'anni, considerava la sua vita terminata. La sua ultima opera, rappresentata due anni prima, era stata un fiasco totale, e nel frattempo aveva perso i suoi due figli e la prima moglie Margherita Barezzi. Distrutto dal dolore e nella depressione più nera, non riusciva più a scrivere una sola nota.
Vuole la leggenda che le parole "Va' pensiero, sull'ali dorate" lette casualmente sul libretto, come per magia ispirarono nella sua mente svuotata una malinconica melodia... L'ispirazione tornò a sorridergli per non lasciarlo più: quella melodia sarebbe diventata il coro più famoso nella storia dell'opera lirica.
Nabucco fu rappresentata per la prima volta a La Scala di Milano il 9 marzo 1842 e riscosse un enorme successo. Fu con questa grandiosa opera che cominciò sul serio la d'ora in poi inarrestabile carriera del genio di Busseto, e insieme ad essa ricominciò anche la sua vita: la parte di Abigaille, quella sera a Milano, fu cantata infatti dal soprano Giuseppina Strepponi, la quale sarebbe diventata la sua fedele compagna di vita.
Gli arredi festivi, coro con cui si apre l'opera
La malinconica aria di Abigaille Anch'io dischiuso un giorno seguita dalla ritmata cabaletta Salgo già del trono aurato
Quando Giuseppe Verdi prese la decisione di mettere in musica il libretto scritto da Temistocle Solera avente per tema il tentativo di sottomissione del popolo ebraico da parte del re babilonese Nabucodonosor (colui che pronuncia la famosa frase "Non son più re, son dio!") e della rancorosa figlia Abigaille, il grande compositore non era ancora diventato tale e, a poco meno di trent'anni, considerava la sua vita terminata. La sua ultima opera, rappresentata due anni prima, era stata un fiasco totale, e nel frattempo aveva perso i suoi due figli e la prima moglie Margherita Barezzi. Distrutto dal dolore e nella depressione più nera, non riusciva più a scrivere una sola nota.
Vuole la leggenda che le parole "Va' pensiero, sull'ali dorate" lette casualmente sul libretto, come per magia ispirarono nella sua mente svuotata una malinconica melodia... L'ispirazione tornò a sorridergli per non lasciarlo più: quella melodia sarebbe diventata il coro più famoso nella storia dell'opera lirica.
Nabucco fu rappresentata per la prima volta a La Scala di Milano il 9 marzo 1842 e riscosse un enorme successo. Fu con questa grandiosa opera che cominciò sul serio la d'ora in poi inarrestabile carriera del genio di Busseto, e insieme ad essa ricominciò anche la sua vita: la parte di Abigaille, quella sera a Milano, fu cantata infatti dal soprano Giuseppina Strepponi, la quale sarebbe diventata la sua fedele compagna di vita.
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