Tanny
Well-known member
Max è un bambino che deve ancora nascere, ma ha già ben chiaro quale sia lo scopo della sua esistenza, conosce già un sacco di cose ed è tremendamente determinato a perseguire il suo scopo, quello di vestire la divisa delle SS.
La vicenda di Max è frutto della fantasia dell'autrice ma si basa su fatti ahimè tremendamente reali, un progetto della Germania nazista non molto conosciuto: il terrificante progetto Lebensborn che si prefiggeva lo scopo di creare la razza superiore, quella ariana; il protagonista è nato in un centro senza conoscere mai il padre ed è strappato dalla braccia della madre per essere indottrinato ad essere il prototipo del perfetto nazista, afferma infatti che sua madre è la Germania e suo padre il Fuher, potete quindi immaginare i toni di questo romanzo.
Max è quello che si può tranquillamente definire un esaltato e risulta particolarmente odioso in quanto è razzista fino al midollo, sembra di sentire parlare Hilter in persona; ma non si tratta di un libro che fa apologia del nazismo, anzi è esattamente il contrario; la cosa geniale di questo libro è proprio il fatto di raccontare la guerra tramite gli occhi del nemico per eccellenza, quelli di un nazista, portando il lettore a pensare sul fatto che Max ragiona in quel modo perchè gli è stato insegnato così e che in fondo pure lui è vittima del folle sistema instaurato dal nazismo, anche se per rendersene conto ha dovuto faticare molto.
Metto una citazione che secondo me rende l'idea del libro:
Quel giorno mi aveva detto: "Dovremo testimoniare, tutt'e due. Io, per ciò che hanno fatto ai polacchi e agli ebrei; tu, per ciò che hanno fatto a te".
E' un libro "duro" che ha l'effetto di un pugno nello stomaco, ma lo ritengo un autentico capolavoro
Voto 5/5
La vicenda di Max è frutto della fantasia dell'autrice ma si basa su fatti ahimè tremendamente reali, un progetto della Germania nazista non molto conosciuto: il terrificante progetto Lebensborn che si prefiggeva lo scopo di creare la razza superiore, quella ariana; il protagonista è nato in un centro senza conoscere mai il padre ed è strappato dalla braccia della madre per essere indottrinato ad essere il prototipo del perfetto nazista, afferma infatti che sua madre è la Germania e suo padre il Fuher, potete quindi immaginare i toni di questo romanzo.
Max è quello che si può tranquillamente definire un esaltato e risulta particolarmente odioso in quanto è razzista fino al midollo, sembra di sentire parlare Hilter in persona; ma non si tratta di un libro che fa apologia del nazismo, anzi è esattamente il contrario; la cosa geniale di questo libro è proprio il fatto di raccontare la guerra tramite gli occhi del nemico per eccellenza, quelli di un nazista, portando il lettore a pensare sul fatto che Max ragiona in quel modo perchè gli è stato insegnato così e che in fondo pure lui è vittima del folle sistema instaurato dal nazismo, anche se per rendersene conto ha dovuto faticare molto.
Metto una citazione che secondo me rende l'idea del libro:
Quel giorno mi aveva detto: "Dovremo testimoniare, tutt'e due. Io, per ciò che hanno fatto ai polacchi e agli ebrei; tu, per ciò che hanno fatto a te".
E' un libro "duro" che ha l'effetto di un pugno nello stomaco, ma lo ritengo un autentico capolavoro
Voto 5/5