Carcarlo
Nave russa, vaffanculo!
La gente pensa che in certi paesi sia come qui, e se no più o meno come qui, o insomma, sì con qualche differenza ma... e perciò non si capacità del perchè la pensino così diversamente.
La realtà è che in certi paesi non è come qui, ma è in un modo che a volte facciamo fatica a crederci perchè ci sembra impossibile.
Nel 2000 ho trascorso alcuni mesi a Bursa, una città industriale nell'entroterra turco.
Bursa è una cittadona lunga e stretta ai piedi dell'Uludag, una montagnona in quei mesi già innevata.
Il mio hotel era sul lato ovest ed ero andato a cena nel lato est.
Per tornare in hotel, per sbaglio presi una strada che invece di attraversare la città in pianura, saliva su in montagna da un lato e ridiscendeva dall'altro.
La strada era tutta buia, tutta stretta, tutta buia, tutta curve, tutta buia e con lo strapiombo sulla destra, buio anche lui.
Non bastava che fosse stretta, buia e con lo strapiombo: era anche piena di macchine posteggiate sulla destra.
Erano tutte coppiette che, appena sorprese dai fanali della mia macchina, tiravano su la testa per vedere chi fossi: era evidente che avevano paura di essere colte sul fatto.
A volte vedevi spuntare uno coi baffi, altre volte un altro coi baffi e altre ancora, due coi baffi.
Non ci volle molto a capire la situazione: era la zona dell'amore clandestino (di un solo orientamento) e perciò controllavano che non fossi una pattuglia della polizia.
Per la zona dell'amore clandestino di un altro orientamento, invece, dovevi andare in un bordello.
A volte andavo al bagno turco davanti all'hotel.
Un luogo splendido che mi è rimasto impresso nel cuore e nel cervello: voglio tornarci.
Lì le luci c'erano, ma era evidente che la situazione non era molto diversa da quella sulla vetta.
Stando lì dei mesi mi si offrirono anche delle occasioni, che rifiutai perchè sì che gli volevo bene, ma come a dei fratelli....
Poi ci pensai e insomma, me ne capitarono statisticamente un po' troppe, fino a quando mi venne il dubbio che magari non ci fossero così tanti omosessuali per scelta, ma perchè non c'era altro. D'altronde, se finita la tenera infanzia non hai più visto e parlato con una donna... ti adegui.
Ripeto: non ho la certezza ma mi è rimasto il dubbio, un dubbio che però non me lo levo dalla mente.
Ma se così fosse, non c'è dubbio che da qualche parte un danno mentale c'è e come, solo che è quello generato dalla loro follia sessuofobica e maschilista al punto da considerare la donna inutile e dannosa anche per il piacere, e magari a forza di disprezzarla, finiscono per farsi piacere dell'altro.
Il punto è che i pregiudizi verso l'omosessualità non sono tutti uguali: c'è chi ha dei pregiudizi perchè magari non si è ancora abituato ad una realtà in continua trasformazione, e c'è chi ha dei pregiudizi perchè vive la stessa follia da 1500 anni e che come tutti i matti, crede di essere nel giusto, nella giustizia ispirata da un dio nevrastenico.
Sì, insomma, il danno mentale c'è eccome.
La realtà è che in certi paesi non è come qui, ma è in un modo che a volte facciamo fatica a crederci perchè ci sembra impossibile.
Nel 2000 ho trascorso alcuni mesi a Bursa, una città industriale nell'entroterra turco.
Bursa è una cittadona lunga e stretta ai piedi dell'Uludag, una montagnona in quei mesi già innevata.
Il mio hotel era sul lato ovest ed ero andato a cena nel lato est.
Per tornare in hotel, per sbaglio presi una strada che invece di attraversare la città in pianura, saliva su in montagna da un lato e ridiscendeva dall'altro.
La strada era tutta buia, tutta stretta, tutta buia, tutta curve, tutta buia e con lo strapiombo sulla destra, buio anche lui.
Non bastava che fosse stretta, buia e con lo strapiombo: era anche piena di macchine posteggiate sulla destra.
Erano tutte coppiette che, appena sorprese dai fanali della mia macchina, tiravano su la testa per vedere chi fossi: era evidente che avevano paura di essere colte sul fatto.
A volte vedevi spuntare uno coi baffi, altre volte un altro coi baffi e altre ancora, due coi baffi.
Non ci volle molto a capire la situazione: era la zona dell'amore clandestino (di un solo orientamento) e perciò controllavano che non fossi una pattuglia della polizia.
Per la zona dell'amore clandestino di un altro orientamento, invece, dovevi andare in un bordello.
A volte andavo al bagno turco davanti all'hotel.
Un luogo splendido che mi è rimasto impresso nel cuore e nel cervello: voglio tornarci.
Lì le luci c'erano, ma era evidente che la situazione non era molto diversa da quella sulla vetta.
Stando lì dei mesi mi si offrirono anche delle occasioni, che rifiutai perchè sì che gli volevo bene, ma come a dei fratelli....
Poi ci pensai e insomma, me ne capitarono statisticamente un po' troppe, fino a quando mi venne il dubbio che magari non ci fossero così tanti omosessuali per scelta, ma perchè non c'era altro. D'altronde, se finita la tenera infanzia non hai più visto e parlato con una donna... ti adegui.
Ripeto: non ho la certezza ma mi è rimasto il dubbio, un dubbio che però non me lo levo dalla mente.
Ma se così fosse, non c'è dubbio che da qualche parte un danno mentale c'è e come, solo che è quello generato dalla loro follia sessuofobica e maschilista al punto da considerare la donna inutile e dannosa anche per il piacere, e magari a forza di disprezzarla, finiscono per farsi piacere dell'altro.
Il punto è che i pregiudizi verso l'omosessualità non sono tutti uguali: c'è chi ha dei pregiudizi perchè magari non si è ancora abituato ad una realtà in continua trasformazione, e c'è chi ha dei pregiudizi perchè vive la stessa follia da 1500 anni e che come tutti i matti, crede di essere nel giusto, nella giustizia ispirata da un dio nevrastenico.
Sì, insomma, il danno mentale c'è eccome.
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