Kundera, Milan - L'Insostenibile Leggerezza dell'Essere

Akiko

New member
Io sono un po'di parte perchè questo libri è tra i miei preferiti..

Spego:
ho voluto aspettare alcuni giorni dopo averlo terminato per lasciare il mio commento, perchè in realtà non so se il libro mi è piaciuto o meno.
Alcuni spunti mi lasciano senza parole, soprattutto la descrizione della leggerezza come pesantezza e l'amore di Tomas per Tereza, che all'inizio del libro non sembra cosi scontato.

La leggerezza come pesantezza è difficile da comprendere perchè per qualcuno la leggerezza è un modo di essere diametralmente opposto al proprio.
Quel brano invece io l'ho sentito addosso..ha saputo rendere alla perfezione un sentire che non riuscivo a tradurre in parole.

Il capitolo sulla morte del cane non mi ha colpito particolarmente, anzi mi sembrava poco azzeccato con il resto del libro, ma forse sono io che non ho saputo interpretarlo.

nuuuuu,io ho pianto come una fontana.
Secondo me era azzeccatissimo,per quello che Karenin rappresentava per Tomas e Tereza..(anche qui nella loro diversità)

Quello che più mi ha stupito, però, è l'atmosfera del libro:
è ambientato negli anni 60/70 del 1900, ma a volte pare che ci si trovi nella Russia del XIX secolo, è una sensazione che ho avuto solo io?

Un'ultima cosa:
Fabio, secondo me, a distanza di qualche anno, non ti ricordi la storia perchè effettivamente è la parte più debole del romanzo,
quello che interessava Kundera, secondo me, era approfondire gli aspetti psicologici e culturali dell'uomo, non tanto descrivere ambienti o situazioni.:)

Non so a cosa ti riferisca esattamente parlando dell'ambientazione..
E' tipica dei libri di Kundera,almeno quelli del periodo ceco:boh:

Ultima cosa:almeno fino alla lentezza (che è stato il suo primo romanzo in francese se non sbaglio) le storie di Kundera sono nella maggior parte dei casi storie di quello che accade dentro i protagonisti.

Comunque ti consiglio anche L'immortalità:wink:
 

Lauretta

Moderator
una storia meravogliosa; riflessioni che hanno scaturito in me, altre riflesioni ed emozioni sul significato dell'essere, delle religioni e su Dio. Ho apprezzato molto la figura di Tereza, che sopporta una situazione amorosa assolutamente particolare e difficile. colpita tantissimo dalla sua incapacità di esprimere quello che prova, che si riversa nel suo incoscio e che viene a galla attraverso dei sogni che non ladciano nulla all'interpretazione. Bellissima la partecipazione di Karenin, che parte come un personaggio secondario, per poi diventare la colonna portante dell'unione dei due protagonisti. le riflessioni che scaturiscono dall'autore con la sua morte le ho trovate estremamente belle.
un romanzo ben scritto, scorrevole, mai eccesiivamente descrittivo e divagatore; a tratti è ironico parlando di una vita fatta di sofferenza, non solo interiore, ma anche esteriore a cusa della reltà storiaca di riferimento dive la libertà di parola, di espressione e di stampa vengono perlopiù negate.

trovo che sia un libro da leggere e rileggere nel corso degli anni, operchè a seconda del periodo di vita che si sta vivenda, a mio parere, fa nascere diverse emozioni.
 

zolla

New member
Ok allora comincio a postare dalla suddetta conferenza: "L'insostenibile leggerezza dell'essere,rappresenta una svolta rispetto alle opere precedenti,sia nelle tematiche,che nel respiro internazionale della vicenda. Dietro ad ogni credo vi è la convinzione che il mondo sia stato creato in modo giusto e ciò prende il nome di accordo categorico con l'essere,il cui ideale estetico è un mondo dove la merda è negata. Questo ideale estetico si chiama Kitsch,affermazioni derivate dalla lettura di alcuni saggi di Broch,Benjamin e Belocratzky. Kitsch,cattivo gusto,assurto anche come termine artistico del tardo liberty,non necessariamente definizione negativa,anzi al contrario,anche nelle cose di cattivo gusto c'è un alone di poesia. Kitsch è pure un modo di praticare e intendere il potere. Kundera da questa definizione di kitsch: nell'arte l'insincerità,costruire sopra la realtà,coprirla e tentare di nasconderla. Il liberty è l'ultimo tentativo di salvare la natura dalla tecnica,ma con esiti infelici,provocando un puzzo di morte. La ricerca dell'effetto per l'effetto,tipico dell'età moderna. Nell'insostenibile si parla molto di escrementi,che vengono continuamente negati,un pò come la morte. Sono cose scomode pur se esistenti,dunque rimosse. Il kitsch è l'atteggiamento mentale che fa si che noi non la si tenga in considerazione. La dittatura del cuore,l'esaltazione stucchevole dei buoni sentimenti. Ideale estetico degli uomini politici,il cattivo gusto è la cosa che accomuna gli uomini,essi non guardano la realtà in faccia,vogliono convincersi che è bella e idilliaca.Il kitsch nasconde la morte. Fra l'esistenza e l'oblio ci sta il cattivo gusto. La vera bontà sta nel non fare del male agli esseri più deboli,gli animali unici esseri viventi felici,perché la loro esistenza è fatta di ripetizioni,carezza,cibo,sonno,il tempo circolare del cane Karenin,splendida figura molto toccante nel romanzo. Da notare che proprio nel finale,quando finalmente i protagonisti si sentono finalmente felici grazie a delle piccole cose,avendo gettato alle ortiche l'impegno politico,trovano inopinatamente la fine. Romanzo di grande pessimismo,ma punto fermo della letteratura di questi decenni.
 

AmelieBuendìa

New member
E' il mio libro per eccellenza :)
Sarà per una mia stramba convinzione ma...in quella parte l'Europa tutto ciò che viene scritto mi lascia a bocca aperta...
è un libro che lascia uno spunto di riflessione ad ogni pagina,che riesce a spiegare sensazioni che spesso non si riesce a comprendere nemmeno un pò.
Ero tristemente finita nel tunnel del voler essere una persona "pesante" ,con un peso,con un senso...per fortuna ne sono uscita ( ma sono piombata nel vortice Marquez)
Da leggere sempre di Kundera anche l'immortalità,la lentezza,l'identità e il libro del riso e dell'oblio ( molto bello)
Carina la raccolta "Amori ridicoli"...ma pens che il mio caro Milan dia il meglio di sè quando scrive storie lunghe più di 100 pagine :mrgreen:
 

gio84

New member
Sono arrivata tardi al GdL, quindi posto le mie impressioni qui.

Questo romanzo è bellezza!

Abbastanza interessante la vicenda seppur, a mio parere, serve da contorno alle più interessanti riflessioni dell'autore. Leggerezza/pesantezza, anima/corpo rappresentano la dicotomia dell'essere umano, alcune delle nostre dualità, le nostre debolezze.

E due importanti refrain:
"Einmal ist keinmal": quello che succede una volta è come se non fosse mai accaduto. Il tempo umano non ruota in cerchio, ma procede in linea retta, quindi è impossibile che una cosa ritorni...
"Muss es sein? Ja, es muss sein": deve essere così, è stato scritto, è il destino...

Ho letto questo libro con la matita in mano e ho sottolineato tantissime frasi, degne di esser ricordate:

L'amore non si manifesta col desiderio di fare l'amore (desiderio che si applica ad una quantità infinita di donne) ma col desiderio di dormire insieme (desiderio che si applica ad un'unica donna).
Un dramma umano si può sempre esprimere con la metafora della pesantezza. Diciamo, ad esempio, che ci è caduto un fardello sulle spalle. Sopportiamo o non sopportiamo questo fardello, sprofondiamo sotto il suo peso, lottiamo con esso, perdiamo o vinciamo.
...

I capitoli che narrano la morte di Karenin sono di una dolcezza struggente, molto commoventi.

Libro consigliatissimo!
 

Sandy

New member
Sono arrivata tardi al GdL, quindi posto le mie impressioni qui.

Questo romanzo è bellezza!

Abbastanza interessante la vicenda seppur, a mio parere, serve da contorno alle più interessanti riflessioni dell'autore. Leggerezza/pesantezza, anima/corpo rappresentano la dicotomia dell'essere umano, alcune delle nostre dualità, le nostre debolezze.

E due importanti refrain:
"Einmal ist keinmal": quello che succede una volta è come se non fosse mai accaduto. Il tempo umano non ruota in cerchio, ma procede in linea retta, quindi è impossibile che una cosa ritorni...
"Muss es sein? Ja, es muss sein": deve essere così, è stato scritto, è il destino...

Ho letto questo libro con la matita in mano e ho sottolineato tantissime frasi, degne di esser ricordate:

L'amore non si manifesta col desiderio di fare l'amore (desiderio che si applica ad una quantità infinita di donne) ma col desiderio di dormire insieme (desiderio che si applica ad un'unica donna).
Un dramma umano si può sempre esprimere con la metafora della pesantezza. Diciamo, ad esempio, che ci è caduto un fardello sulle spalle. Sopportiamo o non sopportiamo questo fardello, sprofondiamo sotto il suo peso, lottiamo con esso, perdiamo o vinciamo.
...

I capitoli che narrano la morte di Karenin sono di una dolcezza struggente, molto commoventi.

Libro consigliatissimo!

Approvo in pieno.......anche io ho l'abitudine di avere tra le mani una matita per sottolineare dei bei passaggi o anche per scrivere accanto le mie impressioni......sarò fuori??????TUNZZZ......il libro è meraviglioso....:ad:
 

El_tipo

Surrealistic member
Approvo in pieno.......anche io ho l'abitudine di avere tra le mani una matita per sottolineare dei bei passaggi o anche per scrivere accanto le mie impressioni......sarò fuori??????TUNZZZ......il libro è meraviglioso....:ad:

anche io lo faccio....:mrgreen:
cmq l'insostenibile leggerezza dell'essere....è uno di quei libri che...bah....come fai a non dargli 5/5 senza commentare?
 

shvets olga

Member
Dico la mia:

Questo libro e' il peggior libro сhe ho letto perche':

- un libro senza compassione;
- un libro da ragazzo сhe appena scoperto cos'e il sesso;
- un libro pieno di pregiudizi.
 
Ultima modifica:

El_tipo

Surrealistic member
Dico la mia:

Questo libro e' il peggior libro сhe ho letto perche':

- un libro senza compassione;
- un libro da ragazzo сhe appeno scoperto cos'e il sesso;
- un libro pieno di pregiudizi.

ho già letto da qualche altra parte che non ti piace questo libro!...ti dirò, la cosa non mi stupisce, conoscendo il tuo animo romantico e realista allo stesso tempo :D, non credo tu possa apprezzare i messaggi contrastanti che invia Kundera. Ad esempio, tu dici che il libro è senza compassione: beh, forse è vero per tutto il romanzo, ma basta leggere il capitolo sulla morte di Karenin per ribaltare tutto, e rendersi conto che il messaggio non è così semplice.
Dici che è un libro da ragazzo che ha appena scoperto il sesso...beh credo che tu voglia intendere che la riflessione sentimentale è solo abbozzata, non è approfondita. In effetti è vero, ma è vero anche che il 95% della popolazione mondiale ha una coscienza sentimentale solo abbozzata :D
pieno di pregiudizi non ho capito a cosa ti riferisci
 

shvets olga

Member
Caro El-tipo! Mi mancano parole italiane per rispondere veloce con tutte le miei raggioni, ma in due parole;

- senza compassione a suo popolo;
- racconta da sesso in un stile scporco, osceno(похабно), vanteggiato;
- ha pregiudizi non solo da sistema sovietica,ma da tutto popolo.

E poi per che cosa serve episodio con figlio di Stalin?
 
Quando si dice 'un grande libro'...!!
Non è un romanzo d'amore, ma un romanzo sul Amore.
Quattro punti di vista dell'Amore: Tomas e Franz (due punti di vista maschili), Tereza e Sabrina (due punti di vista femminili)...
Kundera non condivide le passioni con i suoi protagonisti e non lo aspetta neanche dai suoi lettori, ma interoga le loro situazioni, li annota scrupolosamente e li commenta stoicamente...
Ho trovato eccezionale il suo saggio sul Kitsh ... però non so per quanto lo può comprendere fino in fondo una persona se non aveva vissuto il clima dei comunisti sulla propria pelle.
Oltre questo, mi è piacuto anche l'atmosfera palpabile di quella lontana Primavera di Praga... stessa cosa, ma nella più leggera versione è capitata nel mio paese, due anni più tardi, ma le conseguenze sono rimaste fino agli anni '80, sono i ricordi che rimangono per sempre.

Voto 5/5
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Anche per me è un libro molto bello, un romanzo che offre infiniti spunti di riflessione; le storie di personaggi intensi come Tereza, Tomàs e Sabina con la sua bombetta-simbolo si fondono con la descrizione del disorientamento socio-politico del periodo. I concetti di forza e di debolezza si fondono l'uno nell'altro, nel senso che infine tutto può essere l'una e l'altra cosa. Anche i personaggi sono forti e fragili nello stesso tempo, Tereza sembra la più debole e Tomàs il più forte, ma è poi davvero così?
 

brunilde

New member
Kundera, Milan - L'insostenibile leggerezza dell'essere

Un libro molto noto e molto amato. Giustamente.
Tomáš è un chirurgo che ha nella vita due grandi passioni: il suo lavoro e le donne. A queste dedica tutto se stesso, senza dubbi o intime lacerazioni. "L'uomo vive ogni cosa subito per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza aver mai provato. Ma che valore può avere la vita se la prima volta è già la vita stessa?" Tomáš conosce Tereza che, innamorata di lui, gli si offre con dedizione totale. Si amano, si sposano, si posseggono, ma in modo, per entrambi, diverso: Tereza è divorata dalla gelosia e dal desiderio di possesso totale, pur sapendo che Tomáš, tradendola spesso, le è sempre fedele. Dalla Cecoslovacchia, invasa dai Russi, sono costretti a fuggire, ma Tereza non resiste a lungo. "Chi vive all'estero cammina su un filo teso in alto nel vuoto senza la rete di protezione offerta dalla propria terra dove ci sono la famiglia, i colleghi, gli amici, dove ci si può facilmente far capire nella lingua che si conosce dall'infanzia. A Praga Tereza dipendeva da Tomáš soltanto nelle cose del cuore. Quì dipende da lui in tutto. Se lui l'abbandonasse, che ne sarebbe di lei? Deve dunque passare tutta la vita con la paura di perderlo?"
Tereza torna e Tomáš la segue: a Praga conducono adesso una vita da operai improvvisati, tra carri armati e polizia segreta. Lui fa il lavavetri e lei lavora in un bar.
Parallela a questa loro storia, corrono le vicende di Sabine e Franz, un professore di Ginevra, col quale la donna, una pittrice ceca in esilio, amica di Tereza e di Tomáš, ha una relazione. I loro mondi si sfiorano senza capirsi: troppo diversamente sentono la vita, se stessi e gli altri. "Per Sabine vivere nella verità ... è possibile solo a condizione di vivere senza pubblico. Nell'istante in cui qualcuno assiste alle nostre azioni, volenti o nolenti, ci adattiamo agli occhi che ci osservano, e nulla di ciò che facciamo ha più verità ... Franz, invece, è convinto che nella divisione della vita in sfera privata e sfera pubblica sia contenuta l'origine di ogni menzogna ... Per lui 'vivere nella verità' significa abbattere la barriera tra il privato e il pubblico."
Franz è sposato e solo a fatica riesce a confessare alla moglie la relazione con Sabine. Ma, mentre la prima sta ad ascoltare con rancorosa freddezza (e lui aveva tentato di proteggerla per anni, pensando a chissà quale disperazione!), Sabine si rende conto che il loro amore, reso pubblico, sarebbe presto diventato un peso insostenibile e lo lascia. Franz non ritorna a casa, ritrova una dimensione più vera in una solitudine non prevista nè cercata, si innamora di un'altra, ma finirà col morire in Cambogia durante una missione umanitaria. Il funerale sarà gestito imperiosamente dalla moglie, unica legittima titolare dello stato di vedovanza. Tra una storia e l'altra, le vicende della Cecoslovacchia, la Primavera di Praga, l'invasione russa, la polizia segreta, le persecuzioni, i ricatti. Le angosce personali dei protagonisti si intrecciano alle angosce di un popolo.
"Le domande veramente serie sono solo quelle che possono essere formulate da un bambino. Sono domende per le quali non esiste risposta." Il nuovo regime sovietico sconvolge ancora una volta la vita di Tomáš e Tereza. "I regimi criminali non furono creati da criminali ma da entusiasti convinti di aver scoperto l'unica strada per il paradiso."
Nè Tomáš nè Tereza credono a quest'unica strada: accettano entrambi di fuggire via dalla città e di rifugiarsi in campagna, dove, tra i più umili lavori, ritrovano una parvenza di libertà e di serenità. Intanto lontana, prima in Francia poi in America, Sabine si sentirà sempre più estranea alla realtà del suo paese. Sarà accusata di essere troppo indifferente alla storia e nemica del comunismo.
"Il mio nemico non è il comunismo, è il Kitsh!" Un concetto interessante.
Se si crede che il mondo è stato creato in maniera giusta si è raggiunto "l'accordo categorico con l'essere". L'ideale estetico corrispondente è il Kitsh che elimina "dal proprio campo visivo tutto ciò che nell'esistenza umana è essenzialmente inaccettabile." Dai tempi della Rivoluzione francese, una metà dell'Europa viene chiamata sinistra e l'altra destra e non in base a principi teorici dato che "i movimenti politici non si fondano su posizioni razionali, ma su idee, immagini, parole, archetipi che tutti insieme vanno a costituire questo e quel Kitsh politico. L'idea della Grande Marcia ... è un Kitsh politico che unisce la gente di sinistra di tutte le epoche e di tutte le tendenze." Ecco da cosa Sabine, Tereza e Tomáš vogliono vivere lontani. Sabine sarà in California quando riceverà la notizia della morte dei due amici, in un incidente stradale.
"Prima di essere dimenticati, verremo trasformati in Kitsh. Il Kitsh è la stazione di passaggio tra l'essere e l'oblìo."
Il testo a questo punto potrebbe essere concluso, ma l'autore che ha giocato col tempo (andando avanti e indietro coi suoi personaggi) ci congeda con un ricordo di Tereza, di Tomáš e di Karenin, la loro inseparabile cagna. E' l'ultimo periodo della loro vita, anche se loro stessi non lo sanno. Tereza chiarisce finalmente a se stessa il senso del suo rapporto col marito. "Siamo tutti pronti a vedere nella forza il colpevole e nella debolezza la vittima innocente. Ma ora Tereza si rende conto che nel loro caso è stato tutto il contrario! ... La sua debolezza era aggressiva e lo costringeva ad una continua capitolazione, fino a che lui non aveva smesso di essere forte e si era trasformato in un leprotto tra le sue braccia." Riconciliata con se stessa e la sua sofferenza, Tereza chiederà scusa all'uomo che, amandola, le è stato sempre vicino, rinunciando a tutto. "Il tempo umano non ruota in cerchio, ma avanza veloce in linea retta. E' per questo che l'uomo non può essere felice, perchè la felicità è desiderio di ripetizione."
Ho citato molti brani del testo perchè è un libro ben scritto, padroneggiato con sicurezza, affascinante per la varietà dei motivi e dei personaggi. Gli nuoce forse un'elegante sentenziosità: le considerazioni dell'autore sul comunismo e sul Kitsh della Grande Marcia mi sembrano troppo generiche pur avendo la pretesa di essere valide una volta per tutte. Anche i rapporti sentimentali sono analizzati con una buona dose di ovvietà, non è un caso che Sabine, la personalità forse più interessante, rimanga uno schizzo, un ottimo schizzo.
E infine: l'uomo può essere felice Basta mettersi daccordo sulla parola "felicità". Diceva B. Russell, che si intendeva un po' di roba del genere, che le più complesse questioni filosofiche sono in fondo problemi di grammatica e di lessico.

a cura di Maria Antonietta Amico

Capolavoro il seguente film dell'88 di P. Kaufman.:)
 

lavy

New member
io sono rimasta un po' scioccata.. i libri mi piacciono quando riesco ad affezionarmi ai personaggi, capisco che nessuno è perfetto ma non riesco a farmi piacere un personaggio che dice di amare qualcuno e sente però il bisogno di avere relazioni con altre donne ( e che non intrattiene rapporti con il figlio), ne dall' altro lato a comprendere una donna disposta ad accettare i continui tradimenti del marito.. forse non ho la giusta sensibilità, e la cultura necessaria, per capire quello che Kundera voleva dire, sarà che preferisco libri con più dialoghi e meno parti narrative, sarà che leggo per evadere da tutto e tutti e preferisco personaggi più "buoni", integri moralmente, anche se capisco che questo mi porta ad affezionarmi a personaggi troppo buoni e spesso finti, che nel mondo "reale" non si trovano, ma non sono riuscita ad affezionarmi alla storia, a provare quel senso di dispiacere quando giri l' ultima pagina e pensi con un pizzico di malinconia " peccato è finito, ma che bella storia che ho letto".
 
Lavy, mi dispiace tanto, ma L'insostenibile Leggerezza dell'Essere non è un romanzo...
Più che altro, è un saggio romanziato sull'Amore. Non si può affezzionare ai personaggi quando l'autore non lo cerca neanche...
Kundera introduce i suoi personaggi solo come protesta per poter interrogare le situazioni e annalizarli, molto freddamente...
Nessuno dai suoi testi è un vero romanzo... si tratta sempre di cosiddetti saggi romanzati, e nessuno di questi è stato scritto per potersi medessimare con qualcuno dei suoi protagonisti...
 

Dorylis

Fantastic Member
E' un libro allo stesso tempo delicato e profondo.. La sua leggerezza è quasi impalpabile mentre la sua pesantezza si rivela nella sua necessità di essere letto ("Es muss sein? Es muss sein!)
Mi sono accostata alla lettura di questo libro quasi con timore nonostante il titolo mi abbia più volte attirato. Avevo paura che un libro dal titolo così interessante avrebbe poi potuto deludermi nei contenuti! Invece non è stato assolutamente così...L'insostenibile leggerezza dell'essere è un libro che aiuta a vedere meglio le paradossali incongruenze tra il modo di vedere maschile e quello femminile.. Pensandoci bene è una sorta di filosofia delle opposizioni (Tomas-Tereza; Sabina-Franz) che si scopre ogni giorno più attinente alla realtà..I personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto Teresa, una donna reale e con una psicologia complessa. Trovo incredibile la profondità con cui vengono spiegate anche le "scappatelle" di Tomas: anche quello che sembra essere superficialità e leggerezza acquisisce in questo libro un carattere filosofico. Dopotutto dietro ad ogni azione ci sta una riflessione che si può rivelare a seconda del contesto leggera o pesante..
L'inizio del libro risulta leggero, la fine pesante.. Ma non vi ricorda un po' la vita???? Bello, bello, da rileggere, sottolineare e soffermarci a pensare..
Capolavoro!! 5/5
 

lavy

New member

Più che altro, è un saggio romanziato sull'Amore. Non si può affezzionare ai personaggi quando l'autore non lo cerca neanche...
Kundera introduce i suoi personaggi solo come protesta per poter interrogare le situazioni e annalizarli, molto freddamente...

chiedo scusa ho sbagliato il termine, fatto sta che me lo avevano presentato proprio come romanzo va bè, il fatto che non adori la saggistica allora spiega parecchie cose
 

Albert.

L'Ingestibile
Posso soltanto dire che questo libro mi ha cambiato, trascinandomi in una visione più angosciante dell'amore.
E' il libro che più amo in assoluto, se la gioca con L'idiota di Dostoevskij.
Il modo in cui Kundera traspone su carta le lotte interiori di un io in preda all'amore non ha eguali.
 

Emma96

New member
...Sono arrivata a pagina... 83, dove c'è la continuazione del piccolo dizionario di parole fraintese. Per ora mi piace molto. Vi farò sapere, poi, se rimarrò scioccata o delusa.
 
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