44° Poeticforum - Le poesie che amiamo

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Nessuno commenta Franco Arminio??

Inserisco comunque la prossima poesia, della nostra Evy...possiamo commentarle entrambe :)


Percorro il tuo profilo
Col pensiero
Mentre le mie dita in una immaginaria carezza
Ti sfiorano.
Dormi e ti lascio cullare
Dai sogni.
Mi avvicino pian piano
Per sentire il tuo respiro
Poi all'improvviso
Apri gli occhi e mi sorridi.
E tutto,
per un secondo si ferma.
 

qweedy

Well-known member
La prossima poesia :)

E poi arriva uno sguardo,
un urlo in cui il mondo
si scuce, ti guarda da dentro
e non ti riconosce. Allora senti
che non c’è accordo con nessuno.
Dunque: esci per incontrare un albero,
innamorati del mondo,
ma non farne una storia,
un vanto. E sappi che la miseria
ti salva. E sappi che sei salvo
quando si svela la tua pochezza.
Pensa alla fortuna di non essere capito,
pensa che c’è un punto in cui tutto si rompe.
Non evitarlo mai quel punto,
da lì puoi uscire dalla prigione
in cui ti mette ogni volere,
la prigione del benessere
o del dispiacere.

Franco Arminio

Mi era sfuggita... Mi piace molto Franco Arminio, e questa poesia è particolarmente profonda. E' come dire che non dobbiamo temere le sconfitte, o la solitudine profonda. Ci salviamo solo se comprendiamo anche la nostra debolezza, o i nostri limiti. E' un punto che tutti dobbiamo raggiungere, prima o poi, e non bisogna evitarlo.
 

qweedy

Well-known member
Nessuno commenta Franco Arminio??

Inserisco comunque la prossima poesia, della nostra Evy...possiamo commentarle entrambe :)


Percorro il tuo profilo
Col pensiero
Mentre le mie dita in una immaginaria carezza
Ti sfiorano.
Dormi e ti lascio cullare
Dai sogni.
Mi avvicino pian piano
Per sentire il tuo respiro
Poi all'improvviso
Apri gli occhi e mi sorridi.
E tutto,
per un secondo si ferma.

Molto bella, Evy, complimenti! Molto tenera, scorre dolcemente.
 

Starling

Member
Approdasti alla mia costa,
onda traslucida di sogno
profumata di speranza,
brillante come una sirena d'oro.

La tua voce, chiara e dolce,
assopì la mia solitudine,
il freddo dolore e la rabbia atroce
che un tempo attanagliavano il cuore
divennero frammenti di passato.

Ero debole, pieno di demoni,
arido e assetato della luce semplice
di un gioello, così ultraterreno
ai miei occhi appannati.

Respiravo, non vivevo.
Arrivasti.

Così potente la visione,
così fresco il brillare
dei tuoi occhi oltremare
nei miei!

Così vibrante la canzone,
così soave la melodia
di te, dea lunare,
davanti a me!

Tra stelle e cavallucci marini,
come alga il tuo incantesimo
mi avvolse nella gioia,
sognando tra le onde
toccai la sorgente
della vita e dell'amore.

Respiravo, vivevo.
Te ne andasti.

Così vuota, così effimera!
Spiegami, mio sogno d'acqua,
perchè scegliere me
per provare l'amore
e poi maledirlo?

Mia nave lontana, mia isola
felice e allucinata,
perchè sei svanita
dietro un velo
di nebbia ed illusione?

Ora dormo solo
sotto il velo
di stelle frigide,
comete indifferenti.

Un giorno, scenderò
alle alcove del mare,
troverò il mio letto
tra pesci senza colore,
incapace di dimenticarti
ma finalmente in pace.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Sono indietro con i commenti, ci penserò più in là.
Per ora inserisco la prossima proposta, che è del nostro forumlibroso Starling :YY

Non ti penso più, non gioco più
a bramare il tuo miele,
magnetico e volubile.
Come un cipresso, ho sete d'aria,
non più di te, e l'ombra che gettavi
sull'azzurro non offusca più
la mia verdezza.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Approdasti alla mia costa,
onda traslucida di sogno
profumata di speranza,
brillante come una sirena d'oro.

La tua voce, chiara e dolce,
assopì la mia solitudine,
il freddo dolore e la rabbia atroce
che un tempo attanagliavano il cuore
divennero frammenti di passato.

Ero debole, pieno di demoni,
arido e assetato della luce semplice
di un gioello, così ultraterreno
ai miei occhi appannati.

Respiravo, non vivevo.
Arrivasti.

Così potente la visione,
così fresco il brillare
dei tuoi occhi oltremare
nei miei!

Così vibrante la canzone,
così soave la melodia
di te, dea lunare,
davanti a me!

Tra stelle e cavallucci marini,
come alga il tuo incantesimo
mi avvolse nella gioia,
sognando tra le onde
toccai la sorgente
della vita e dell'amore.

Respiravo, vivevo.
Te ne andasti.

Così vuota, così effimera!
Spiegami, mio sogno d'acqua,
perchè scegliere me
per provare l'amore
e poi maledirlo?

Mia nave lontana, mia isola
felice e allucinata,
perchè sei svanita
dietro un velo
di nebbia ed illusione?

Ora dormo solo
sotto il velo
di stelle frigide,
comete indifferenti.

Un giorno, scenderò
alle alcove del mare,
troverò il mio letto
tra pesci senza colore,
incapace di dimenticarti
ma finalmente in pace.

Visto che hai già fatto la tua proposta, ti dispiace se la "conserviamo" per il prossimo Poeticforum? Mi dispiacerebbe non commentarla, ne vale la pena ...:)
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
La poesia è già andata in vacanza...e il mio cervello pure, da un pezzo :mrgreen:

Provo a recuperare.

Franco Arminio: fa parte di quella schiera di poesie (non tante, in verità) di cui non capisco bene il significato, ma il cui suono scuote la mia anima. Mi sembra che parli di come solo toccando il fondo si può risalire, capire qualcosa di noi che non potremmo capire se stessimo sempre bene o se la nostra vita fosse piatta, e usare la crisi come stimolo per crescere o per uscire dal torpore. Cosa vogliono dire per voi questi ultimi versi?
da lì puoi uscire dalla prigione
in cui ti mette ogni volere,
la prigione del benessere
o del dispiacere.

Evy: sempre molto carina e delicata, racconta un momento tenero con la giusta dolcezza.

Starling: da ciò che ho letto di suo anche in "Le nostre poesie", mi sembra (lo dico da profana) di vedere in lui un talento. I versi sono efficaci, evocativi e raffinati, ogni parola è scelta in modo estremamente accurato. Giusto per trovare il classico pelo nell'uovo: a me personalmente non suona bene il termine "verdezza".


Nessuno commenta più qui? :mrgreen:
 

qweedy

Well-known member
La poesia è già andata in vacanza...e il mio cervello pure, da un pezzo :mrgreen:

Provo a recuperare.

Franco Arminio: fa parte di quella schiera di poesie (non tante, in verità) di cui non capisco bene il significato, ma il cui suono scuote la mia anima. Mi sembra che parli di come solo toccando il fondo si può risalire, capire qualcosa di noi che non potremmo capire se stessimo sempre bene o se la nostra vita fosse piatta, e usare la crisi come stimolo per crescere o per uscire dal torpore. Cosa vogliono dire per voi questi ultimi versi?
da lì puoi uscire dalla prigione
in cui ti mette ogni volere,
la prigione del benessere
o del dispiacere.



Secondo me vuol dire che la crisi, cioè scoprire la propria debolezza e fragilità, permette di aprire gli occhi e vedere il mondo da un'altra prospettiva, più ampia. Si esce da una realtà fatta di certezze, la prigione del benessere, della volontà o del dispiacere, per entrare in una realtà più fluida, empatica, dove il forte è anche debole, dove ci si salva quando si comprende la nostra pochezza.
 

Starling

Member
Starling: da ciò che ho letto di suo anche in "Le nostre poesie", mi sembra (lo dico da profana) di vedere in lui un talento. I versi sono efficaci, evocativi e raffinati, ogni parola è scelta in modo estremamente accurato. Giusto per trovare il classico pelo nell'uovo: a me personalmente non suona bene il termine "verdezza".

Ti ringrazio di cuore, sono commosso :oops: In tutta franchezza, quella parola non piace neppure a me, la trovo poco dolce, però non sapevo in che altro modo descrivere il colore del metaforico fogliame di cui parlavo. Ci penserò, comunque, e proverò a cambiarla :wink:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Andiamo comunque avanti. Vi ricordo che potete commentare le poesie precedenti, ma inserisco la prossima proposta :wink:


La poesia
come un sorso d'acqua
bevuto al buio.
Come un povero animale
che ansima ferito.
Come una monetina d'argento
persa per sempre
nella foresta di notte.
Una poesia
senz'altra pena
che la sua misteriosa
condizione di poesia
triste
solitaria
unica
Ferita di mortale bellezza.

Mario Quintana
 

qweedy

Well-known member
Andiamo comunque avanti. Vi ricordo che potete commentare le poesie precedenti, ma inserisco la prossima proposta :wink:


La poesia
come un sorso d'acqua
bevuto al buio.
Come un povero animale
che ansima ferito.
Come una monetina d'argento
persa per sempre
nella foresta di notte.
Una poesia
senz'altra pena
che la sua misteriosa
condizione di poesia
triste
solitaria
unica
Ferita di mortale bellezza.

Mario Quintana

Mi piace solo l'ultimo verso, "Ferita di mortale bellezza".
 
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