Buchan, John - I trentanove scalini

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Tra i classici del giallo, I trentanove scalini è certo uno dei più grandi. Lo testimoniano le tre riduzioni cinematografiche, di grande successo: la prima, classica, diretta da Alfred Hitchcock nel 1935 e le altre del 1959 (Ralph Thomas) e del 1978 (Don Sharp). L’intreccio è un vero modello di suspence: Richard Hannay, da poco trasferitosi a Londra dal Sudafrica, incontra per caso un americano, Scudder, e apprende da lui di un’infernale macchinazione per far scoppiare una guerra tra Germania e Russia. Una volta fatte le sue rivelazioni al giovane Hannay, Scudder viene ucciso: spetterà pertanto allo stesso Hannay tentare di sventare il complotto. Ma solo dopo una serie di pericolose avventure il giovane scoprirà il mistero dei trentanove scalini.

Chiunque pensasse che la spy story sia da attribuirsi ai giorni nostri, beh, si sbaglia di grosso. Perché? Per capirlo basta leggere questo libro e, ve l'assicuro, è molto meglio di molte spy stories moderne. Ancora, perché? Perché è molto più lineare, scorrevole, chiaro delle pretenziose storie confezionate oggi, fatte di organi interstatali, agenti sotto copertura che non sanno neanche loro per chi lavorano e sigle incomprensibili. Qui non c'è niente del genere, perciò si capisce quasi tutto. Un giovane inglese, Richard Hannay, che ha viaggiato molto per il mondo e che è reduce da un impiego come ingegnere in Rodesia, si affligge nell'apatia londinese quando, sul pianerottolo di casa, viene intercettato e bloccato da uno scaltro e misterioso americano, Scudder, che, tacquino alla mano, circospetto come una volpe, gli si installa in casa e gli racconta una storia che coinvolge ministri, politici esteri, nemici non meglio precisati. Qualche giorno dopo Scudder viene ucciso e la patata bollente passa ad Hannay: toccherà lui sventare il colpo che comprometterebbe i delicati equilibri politici minando la pace nel mondo. La prima cosa da fare, tanto per cominciare, è sparire. Così Richard intraprende l'avventura dell'inseguito nelle colline e vallate della Scozia, incontra alleati fortuiti ed inseguitori scaltrissimi, creando una rete fittissima di avventure e storie tutte concatenate. La tensione è, insospettabilmente dato il periodo, decisamente alta; la storia è raccontata in prima persona da Hannay e la cosa non fa che renderla più chiara e al contempo più avvincente per chi la legge. Insomma, una vera scoperta questa chicca thriller in un periodo di gialli.
 
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