48° Poeticforum - Le poesie che amiamo

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Questa è la prossima poesia :)

Lascia che passino questi giorni,
lascia che passino questi anni,
e intanto
godi il regalo della luce
del cielo di dicembre,
tanto discreta
che è quasi solo trasparenza,
non dà fastidio ed è bellissima.

Ángel González
 

qweedy

Well-known member
Non ho chiaro il significato del termine "auriga" in questo contesto. Mi sembra che la poesia parli di qualcuno che, malgrado la veneranda età, si sente ancora addosso uno spirito fanciullesco e tanta voglia di andare avanti veloce, di non fermarsi. Trasmette vitalità. Anche se dai, mica tanto veneranda, 50 anni che vuoi che siano :mrgreen:

Forse auriga nel senso di chi conduce. Quindi non una persona che si lascia vivere, ma un condottiero che dirige la sua vita verso la luce con il piglio della giovinezza.
 
Ultima modifica:

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
ciao, passavo di qui
e mi è presa una certa nostalgia...
vogliate accettare la mia proposta:

PAROLE

"nontiscordardime"
che vuoi che sia...
in fondo è solamente
il nome d'arte di un piccolo fiore complessato

"nontiscordardime"
che vuoi che sia...
in fondo è solamente
una gettonata parola a effetto dei poeti

"nontiscordardime"
che vuoi che sia...
in fondo è solamente
una tra le più patetiche umane illusioni

"nontiscordardime"
che vuoi che sia...
in fondo è solamente
un'ultima vana preghiera accorata

"nontiscordardime"
che vuoi che sia...
in fondo è solamente
un epitaffio sbiadito sulla mia lapide fatiscente

Hot
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Lascia che passino questi giorni,
lascia che passino questi anni,
e intanto
godi il regalo della luce
del cielo di dicembre,
tanto discreta
che è quasi solo trasparenza,
non dà fastidio ed è bellissima.

Ángel González

Bella, apparentemente semplice. Sembra un invito a vivere con serenità gli anni dell'anzianità, a goderne la bellezza discreta e la saggezza conseguente all'età.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Prossima poesia

Un giorno vestito a lutto cade dalle campane,
come un trepido tessuto vagamente di vedova,
è un colore, un sonno
di ciliegie affondate nella terra,
è uno strascico di fumo che giunge senza tregua
a mutare il colore dell'acqua e dei baci.

Non so se mi capite: quando dall'alto
si avvicina la notte, quando il solitario poeta
ode alla finestra correre il corsiero dell'autunno
e le foglie della paura calpestata crepitano nelle sue arterie,
c'è qualcosa nel cielo, grosso come una lingua
di bue, qualcosa nel dubbio del cielo e dell'aria.

Tornano le cose al loro posto,
l'avvocato inevitabile, le mani, l'olio
le bottiglie,
tutti gli indizi della vita: i letti,
soprattutto,
sono pieni di un liquido cruento,
la gente affida i segreti a loschi orecchi,
gli assassini scendono scale,
ma non è questo, è il vecchio galoppo,
il cavallo del vecchio autunno che trema e dura.
Il cavallo del vecchio autunno ha la barba rossa
la bava della paura gli copre le mascelle
e l'aria che lo segue è simile all'oceano
e profuma di un vago marciume sotterrato.

Tutti i giorni scenda dal cielo un colore di cenere
che le colombe devono spartire sulla terra:
la corda che l'oblio e le lacrime intrecciano,
il tempo che ha dormito lunghi anni
nelle campane,
tutto,
i vecchi abiti tarlati, le donne che vedono venire la neve,
i papaveri neri che nessuno può
contemplare senza morire,
tutto cade tra le mani che sollevo
in mezzo alla pioggia.

Pablo Neruda


P. S. Bentornato, Hot! :YY:YY:YY
 

Starling

Member
A mio avviso, in questa bellissima poesia Neruda vuole offrire al lettore un quadro immaginifico dell'arrivo dell'autunno. Non fa affermazioni perentorie, sembra, piuttosto, procedere per associazioni libere quasi surrealiste. L'idea di fondo è quella di suggerire più che di dire, a mio parere e il risultato è affascinante, triste e inquietante ad un tempo.
 

Starling

Member
Mi permetto di inserire una mia poesia composta proprio ieri, se per voi va bene:

Persino un'ombra
potrebbe illuminarmi
da quando mi hai spento
col tuo telecomando.

Ero la felicità in 4k,
scoppiettante e vivido
technicolor d'amore,
ora il mio dolore
è in bianco e nero
e nessuno guarda
il mio schermo polveroso.

Canale nuovo,
frequenza nuova:
ora cavalchi il cielo,
immenso schermo
di nuove possibilità,
ti trovi bene
col tuo nuovo satellite?

Pensavo saremmo
diventati obsoleti
insieme, ma per te
c'è sempre
un aggiornamento
disponibile.

Non accendetemi:
se lo faceste
vedreste solo lei
a reti unificate,
finchè il mondo
(o il support tecnico)
non finirà.
 

qweedy

Well-known member
Prossima poesia

Un giorno vestito a lutto cade dalle campane,
come un trepido tessuto vagamente di vedova,
è un colore, un sonno
di ciliegie affondate nella terra,
è uno strascico di fumo che giunge senza tregua
a mutare il colore dell'acqua e dei baci.

Non so se mi capite: quando dall'alto
si avvicina la notte, quando il solitario poeta
ode alla finestra correre il corsiero dell'autunno
e le foglie della paura calpestata crepitano nelle sue arterie,
c'è qualcosa nel cielo, grosso come una lingua
di bue, qualcosa nel dubbio del cielo e dell'aria.

Tornano le cose al loro posto,
l'avvocato inevitabile, le mani, l'olio
le bottiglie,
tutti gli indizi della vita: i letti,
soprattutto,
sono pieni di un liquido cruento,
la gente affida i segreti a loschi orecchi,
gli assassini scendono scale,
ma non è questo, è il vecchio galoppo,
il cavallo del vecchio autunno che trema e dura.
Il cavallo del vecchio autunno ha la barba rossa
la bava della paura gli copre le mascelle
e l'aria che lo segue è simile all'oceano
e profuma di un vago marciume sotterrato.

Tutti i giorni scenda dal cielo un colore di cenere
che le colombe devono spartire sulla terra:
la corda che l'oblio e le lacrime intrecciano,
il tempo che ha dormito lunghi anni
nelle campane,
tutto,
i vecchi abiti tarlati, le donne che vedono venire la neve,
i papaveri neri che nessuno può
contemplare senza morire,
tutto cade tra le mani che sollevo
in mezzo alla pioggia.

Pablo Neruda


Non so come mai, ma anche se capisco che Neruda è molto bravo a scrivere poesie, i suoi versi non riescono a emozionarmi. E' un grande, non ho dubbi, con ottima tecnica trasmette immagini vivide, ma non trova risonanza in me.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Mi permetto di inserire una mia poesia composta proprio ieri, se per voi va bene:

Persino un'ombra
potrebbe illuminarmi
da quando mi hai spento
col tuo telecomando.

Ero la felicità in 4k,
scoppiettante e vivido
technicolor d'amore,
ora il mio dolore
è in bianco e nero
e nessuno guarda
il mio schermo polveroso.

Canale nuovo,
frequenza nuova:
ora cavalchi il cielo,
immenso schermo
di nuove possibilità,
ti trovi bene
col tuo nuovo satellite?

Pensavo saremmo
diventati obsoleti
insieme, ma per te
c'è sempre
un aggiornamento
disponibile.

Non accendetemi:
se lo faceste
vedreste solo lei
a reti unificate,
finchè il mondo
(o il support tecnico)
non finirà.

Certo che va bene!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Non so come mai, ma anche se capisco che Neruda è molto bravo a scrivere poesie, i suoi versi non riescono a emozionarmi. E' un grande, non ho dubbi, con ottima tecnica trasmette immagini vivide, ma non trova risonanza in me.

Questa poesia è molto elaborata, forse a volte l'eccessiva cura nella scelta delle parole va a scapito del coinvolgimento emotivo del lettore, ci si sofferma per cercare di comprenderla e così l'empatia va a farsi benedire. Anche a me succede spesso, e questa è una di quelle volte.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ed eccoci giunti alla poesia del nostro Hot

PAROLE

"nontiscordardime"
che vuoi che sia...
in fondo è solamente
il nome d'arte di un piccolo fiore complessato

"nontiscordardime"
che vuoi che sia...
in fondo è solamente
una gettonata parola a effetto dei poeti

"nontiscordardime"
che vuoi che sia...
in fondo è solamente
una tra le più patetiche umane illusioni

"nontiscordardime"
che vuoi che sia...
in fondo è solamente
un'ultima vana preghiera accorata

"nontiscordardime"
che vuoi che sia...
in fondo è solamente
un epitaffio sbiadito sulla mia lapide fatiscente

Hot
 

qweedy

Well-known member
Mi piace questa poesia senza illusioni, che non si lascia incantare dalle parole, e che nutre disincanto verso i comportamenti umani. Così è, in effetti, tutto passa, anche il ricordo.

images
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Una poesia disincantata, che smonta tutto il romanticismo racchiuso in quella frase... ma ironica, perfino quando si parla dell'epitaffio. Come al solito, in effetti, con Hot :mrgreen: Idea originale. "Il fiore complessato" è bellissima :mrgreen:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Eccomi di nuovo qui ... dove eravamo rimasti?

Alla poesia di Starling!

Persino un'ombra
potrebbe illuminarmi
da quando mi hai spento
col tuo telecomando.

Ero la felicità in 4k,
scoppiettante e vivido
technicolor d'amore,
ora il mio dolore
è in bianco e nero
e nessuno guarda
il mio schermo polveroso.

Canale nuovo,
frequenza nuova:
ora cavalchi il cielo,
immenso schermo
di nuove possibilità,
ti trovi bene
col tuo nuovo satellite?

Pensavo saremmo
diventati obsoleti
insieme, ma per te
c'è sempre
un aggiornamento
disponibile.

Non accendetemi:
se lo faceste
vedreste solo lei
a reti unificate,
finchè il mondo
(o il support tecnico)
non finirà.
 

qweedy

Well-known member
Mi piace tantissimo questa poesia. Mi piace l'immagine che trasmette di un amore a colori e di un dolore in bianco e nero quando si viene spenti da un telecomando che azzera tutto. C'è chi si aggiorna e cavalca nuovi satelliti e chi rimane ancorato a un'unica immagine fissa.
Questa poesia è veramente bella e ricca di amara e sofferta ironia.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Troppo bella! Carinissima, sottile, e descrive bene il dolore, con ironia rassegnata, e rende la differenza tra chi rimane ancorato al passato e chi invece vuole "aggiornarsi", la sensazione di quando si prende atto che non si sta crescendo insieme.
 
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