258° MG - Il tempo ritrovato di M. Proust

isola74

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Il signor di Charlus vecchio e malandato che non perde le sue "perversioni".....:un pochino fissato il nostro Marcellino
 

elisa

Motherator
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pagina 188

Anche io sono arrivata alla seconda parte, intitolata "Mattinata dai principi di Guermantes" (una mattinata che dura più di 200 pagine :))

Comunque sono pagine quelle lette molto ricche di avvenimenti, anche tragici.
 

elisa

Motherator
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pagina 206

pagine legate alla memoria dei tempi d'oro dei Guermantes, del viaggio a Venezia, di ciò che aveva vissuto nel passato e che lo faceva pensare di poter essere uno scrittore, cosa di cui dubita perché non riesce a provare emozioni tale da descrivere uno stato d'animo. Sente di avere fallito come artista e come scrittore...scopriamo un Proust, umile, quasi rassegnato e ripiegato su se stesso. Un Proust finalmente umano.
 

Spilla

Well-known member
Sono indietro rispetto a voi, credo di essere a pagina 90, all'incirca.
Si sta dissertando di come la guerra cambi i rapporti tra le persone e di come gli stati si comportino tal quale gli individui. Sto ritrovando iol solito Proust, geniale, iperanalitico e ...infinitamente prolisso :mrgreen:
 

isola74

Lonely member
In queste pagine siamo ritornati all'inizio dell'opera....piene di nostalgia e di belle riflessioni ...al solito un po' prolisso, in base ai miei calcoli sono almeno 10 ore che sta aspettando nella biblioteca dei Guermantes :wink:
 

elisa

Motherator
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pagina 122

In queste pagine siamo ritornati all'inizio dell'opera....piene di nostalgia e di belle riflessioni ...al solito un po' prolisso, in base ai miei calcoli sono almeno 10 ore che sta aspettando nella biblioteca dei Guermantes :wink:

io ci devo ancora entrare in biblioteca :mrgreen:
 

elisa

Motherator
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pagina 236

sono in biblioteca e dovrò leggere anche io il romanzo di George Sand, Francois le Champi, che Proust ama tantissimo e continua a citarlo a ogni piè sospinto.
 

isola74

Lonely member
pag 188

...sono belle le cose che dice sulla nostalgia,e ho trovato veritiere quelle sulla ri-lettura di un libro a distanza di anni.... però....sono circa 20 pagine che aspettiamo di entrare in salotto :??
 

elisa

Motherator
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pagina 258

Proust parla di tutto e soprattutto di sé e del suo passato riferito alla realtà e alle persone con cui ha avuto una qualsivoglia relazione o contatto, ma questo non guasta, è il senso di tutta la sua opera, che non può che restare unica. Vivere emozioni uniche attraverso la realtà e la memoria di essa.

"Come un geometra che, spogliando le cose delle loro qualità sensibili, vede solo il loro substrato lineare, quello che raccontava la gente mi sfuggiva perché ciò che mi interessava non era quello che voleva dire, ma la maniera in cui lo diceva, in quanto rivelatrice del loro carattere o dei loro lati meschini; o piuttosto era un oggetto che era sempre stato il fine della mia ricerca perché mi dava un piacere specifico, il punto in comune a un essere e a un altro."
 

elisa

Motherator
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pagina 267

finalmente il nostro esce dalla biblioteca e partecipa alla festa, che ha del grottesco nella descrizione, forse le pagine più grottesche di tutta la Recherche :)



"Sorvolavo rapidamente su tutto questo, imperiosamente sollecitato, com'ero, a cercare la causa di quella felicità, del carattere di certezza con cui si imponeva, ricerca un tempo rinviata. Ora, quella causa, la presagivo paragonando tra loro quelle diverse impressioni beate e che avevano questo in comune: che avvertivo il rumore del cucchiaio sul piatto, la disuguaglianza del lastricato, il sapore della madeleine nell'attimo presente e al tempo stesso in un istante lontano, al punto di far sconfinare il passato sul presente, di esitare non sapendo in quale dei due mi trovassi; a dire il vero, l'essere che allora assaporava in me quell'impressione, la assaporava in ciò che essa aveva di comune in un giorno remoto e nel presente, in ciò che aveva di extratemporale, un essere che appariva solo quando, per una di quelle identità tra il presente e il passato, poteva trovarsi nell'unico ambiente in cui potesse vivere, gioire dell'essenza delle cose, vale a dire al di fuori del tempo. Ciò spiegava perché le mie inquietudini a proposito della mia morte fossero cessate nel momento in cui avevo riconosciuto inconsapevolmente il sapore della piccola madeleine, poiché, in quel momento, l'essere che ero stato, era un essere extratemporale, e dunque incurante delle vicissitudini dell'avvenire. Viveva della sola essenza delle cose, e non poteva coglierla nel presente dove, non entrando in gioco l'immaginazione, i sensi erano incapaci di fornirgliela; lo stesso avvenire verso cui tende l'azione la abbandona a noi. Quell'essere non era mai venuto a me, non si era mai manifestato se non al di fuori dell'azione, del godimento immediato, ogni volta che il miracolo di un'analogia mi aveva consentito di sfuggire al presente. Lui solo aveva il potere di farmi ritrovare i giorni passati, il tempo perduto, dinanzi al quale gli sforzi della mia memoria e della mia intelligenza si arenavano sempre."


p.s. (l'ho messo in un'altra traduzione perché la mia di Giorgio Caproni traduce la "madeleine" con "maddalena" e non mi piace proprio)
 

isola74

Lonely member
pag. 220, alla festa dei Guermantes

Finalmente siamo usciti dalla biblioteca! e al primo colpo d'occhio Marcel inizia una dissertazione sul tempo che passa e sull'invecchiamento che, devo ammettere, non mi è dispiaciuta affatto (almeno finora) ....

...........il Tempo che d'abitudine non è visibile, che per diventarlo va in cerca di corpi e ovunque li incontra se ne impossessa per mostrar su di loro la propria lanterna magica.
 

elisa

Motherator
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pagina 276

E' tutta una riflessione sull'invecchiamento, sulla vecchiaia, sulla percezione che ne abbiamo noi e che hanno gli altri di noi, come sempre molto approfondita, da spaccare il capello non in due ma in quattro
 

isola74

Lonely member
pag 246

Le pagine filano via facilmente, piene zeppe di riflessioni sul tempo che scorre e che lascia traccia sulle persone... anche se prolisso come al suo solito, devo dire che sono pagine dense di profondità che mi stanno piacendo molto. Vediamo davanti a noi persone già conosciute che il tempo ora ha reso sconosciute,solo Odette sembra essere rimasta quella di un tempo.... o è l'occhio di Marcel che la vuole vedere così?
Tristi e quanto mai veritiere le parti in cui parla della sua, inaspettata e inimmaginata, vecchiaia, scoperta solo attraverso lo sguardo altrui.
Sarà capitato a tutti almeno una volta nella vita di sentirsi come si sta sentendo lui.
 

elisa

Motherator
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pagina 286

isola, trovo anche io queste pagine sulla vecchiaia bellissime, sincere e vere...Proust in questa ultima opera commuove sempre di più, muove sentimenti ed emozioni come non mai.
 

elisa

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pagina 303

La festa sembra un museo delle cere...devo dire che c'è anche chi si è rifatta la faccia con le iniezioni di paraffina :)
 

isola74

Lonely member
La festa sembra un museo delle cere...devo dire che c'è anche chi si è rifatta la faccia con le iniezioni di paraffina :)
Si infatti :??....e poi Marcel che si perde nei suoi pensieri..me lo immagino con un bicchiere in mano in un angolo o su una poltroncina :wink:
 
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elisa

Motherator
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Si infatti :??....e poi Marcel che si perde nei suoi pensieri..me lo immagino con un bicchiere in mano in un angolo o su una poltroncina :wink:


Spesso sono pensieri non revisionati dall'autore per cui scritti quasi di getto e per questo più spontanei ed emotivi.
 
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