LXXXIV Cineforum - Opera senza autore, La tenerezza e altri...

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Monica

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L'ho trovato profondo, introspettivo e strutturato in maniera affascinante. Ricordo vagamente la trama de Le vite degli altri, dello stesso regista, ma ricordo la sensazione che mi aveva lasciato, di turbamento ma anche di soddisfazione. Qui invece, dapprincipio, sono rimasta un po' spiazzata dalla scelta registica di non soffermarsi troppo sulla reazione del dr Seeband nel vedere i quadri di Kurt che, seppure inconsapevolmente da parte dell'autore, racchiudevano la sua vita e il suo passato. Mi sarebbe piaciuto, forse scioccamente, che le atrocità commesse dal medico saltassero fuori, che se ne parlasse, che la figlia venisse a conoscenza di tutto, che il cerchio si chiudesse in maniera più chiara. Poi ho lasciato decantare quest'impressione e ho concluso pensando che forse è meglio così: il regista si è soffermato sulla bellezza, dell'arte e dei sentimenti, delle persone, e ciò che conta è che Kurt abbia trovato la sua strada, artistica e umana dato che ciascuna delle due dipende dall'altra, e che il suo vissuto conscio e inconscio si sia trasferito sulle sue opere rendendole - inspiegabilmente, agli occhi di chi non sa - uniche. Forse, se il male fosse emerso in maniera più dettagliata e aperta, sarebbe stata una sofferenza inutile, un indugiare morboso sulla crudeltà e sulle reazioni altrui al suo mostrarsi.
Dopo un inizio folgorante e disturbante - è stato un dispiacere il fatto che un personaggio come quello di Elizabeth abbia vita così breve nel film ma, allo stesso tempo, purtroppo il suo fascino è legato anche alla sua tragica fine - il film prende una piega completamente diversa da quella che mi aspettavo, rallentando l'azione ma scavando nelle varie fasi della vita di Kurt e della sua pittura: prima il realismo socialista, che non concede soggettività all'arte, rendendola anonima; poi le varie espressioni dell'arte contemporanea e la confusione del protagonista, che trova se stesso grazie ai toccanti discorsi di un eccentrico insegnante. Tre ore che passano velocissime, con gli occhi incollati allo schermo.
Bellissima la scena finale dei clacson.

Sono contenta che vi sia piaciuto,io ne sono rimasta affascinata( come per le vite degli altri).....stavopensando che con questo cineforum ho scoperto oper bellissime.Il fatto è che, scoprendo film così belli,poi non ci si accontenta più di quelli mediocri
 

elisa

Motherator
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Ho trovato anche The Square per cui mi guardo anche quello :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Poi mi dici se vale la pena di vederlo?

Secondo me ne vale la pena, anche se è un film molto cerebrale, sembra un'opera d'arte moderna, che non capisci ma sai che qualcosa vuol dire e magari anche ti lascia delle impressioni che ti fanno riflettere.
 

Monica

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Allora ci riproverò. Avevo iniziato a guardarlo ma mi annoiava
Lo trovavo lento e troppo cerebrale.piu una ricerca intellettualustica.un po' come spesso lo è l arte moderna.proprio come dici tu
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Mentre io (e magari anche qualcun altro, chissà) ci procuriamo i film mancanti (perciò teniamo aperta questa discussione), pensavo che mi è venuto il desiderio di riprovare a "lanciare" il prossimo Cineforum con un sondaggio, come ai vecchi tempi. Come vedete, la mia speranza non muore facilmente :mrgreen: Qualcuno parteciperebbe?
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ormai questo Cineforum è qui fermo a "fare la muffa" da secoli...non credo abbia più senso tenerlo in rilievo, io comunque provo a lanciare un sondaggio, se poi non partecipa nessuno pazienza.
 
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