266° MG - Le impressioni di Berthe di Stella Stollo

qweedy

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Non lo so, ma secondo me le lettere sono inventate, sono un'espediente dell'autrice per raccontare meglio le relazioni tra i protagonisti.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
L'acqua

Berthe spera in una svolta nella sua storia con Edouard e mi appare un'ingenua dal momento che non esiste una storia ma sguardi e parole non dette.
Mi fa molta tenerezza.
Eugene di sicuro ha capito i sentimenti di Berthe per suo fratello ma è paziente e comprensivo, un brav'uomo e anche affascinante nel suo carattere introverso ma al momento opportuno deciso, mi piace la complicità che piano piano riesce a creare con lei come quando trascorrono insieme la serata bohemien oppure quando sul battello la guarda in silenzio.
L'autrice è molto brava nell'alternare gli stati emotivi della protagonista legati alla sua sfera sentimentale con le percezioni che scaturiscono in lei dagli elementi della natura con i loro profumi, i loro colori, i loro giochi di luce.
Una scrittura descrittiva che trovo molto piacevole, non appesantisce affatto la narrazione (temevo all'inizio della lettura di trovarmi di fronte a troppi tecnicismi invece la pittura viene trattata con leggerezza).
 

estersable88

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Fine "L'acqua"

Anch'io concordo con Qweedy, le lettere secondo me sono inventate, un modo per riportare il sentire e i punti di vista dei vari personaggi. Anche a me piace molto la scrittura di Stella Stollo e il suo modo di parlare d'arte, comprensibile, coinvolgente, evocativo.
Quanto al rapporto tra Berthe e Eugène... lei mi sembra indecisa ma un po' opportunista: bacia Eugène, lo lascia in bilico in attesa di capire se e come evolverà la storia con Edouard. Sembra amare Edouard, ma dà speranze a Eugène.
 

qweedy

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La culla

Devo dire che Stella Stollo e' davvero bravissima: l'impostazione di questo romanzo e' geniale. Berthe viene raccontata
attraverso i suoi quadri, il suo essere pittrice e' la sua essenza piu' profonda, viene prima di tutto.
Le lettere pure aiutano a capire cosa pensa, e l'allestimento della mostra, con i pittori che litigano e si rimbrottano, aggiunge una nota di colore che fa sorridere, sembrano quasi ridicoli, un po' infantili.
Bravissima Stella Stollo!
All'arte Berthe e' disposta a sacrificare tutto, e anche se a quei tempi non era accettabile che una donna potesse essere pittrice professionista e vendere quadri in un ambiente completamente maschile, lei non si arrende.
La passione per lei e' Eduard, ed e' una passione corrisposta e fortissima, forse perche' non viene vissuta ma solo sfiorata. Forse entrambi sono troppo artisti per essere disposti a dedicare buona parte delle proprie energie al partner. Tutte le energie vanno all'arte, il partner dev'essere docile e poco impegnativo.

berthe-morisot-la-culla.jpg
 
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Ondine

Logopedista nei sogni
Eugene lo adoro:

Non ti vuoi sposare, poiché temi che un marito potrebbe ostacolare la tua dedizione all'arte, ma ti sbagli. Non tutti gli uomini sono uguali: io non sono geloso, non mi sognerei mai di vietarti qualcosa. Aggiungo: non sono neppure un famoso artista, quindi non ti sarei rivale e non intralcerei la tua carriera per invidia. Anzi, magari potrei farti da modello. E qui mi fermo, per evitare di infastidirti oltre. So quanto sei suscettibile al riguardo.
 

estersable88

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Fine "Il ventaglio"

La guerra irrompe nella spensierata, sebbene operosa quotidianità del nostro gruppo di artisti sparigliando le carte e mettendo in ombra tutti i precedenti turbamenti che al cospetto di morte e desolazione paiono qua
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si dimenticati. A guerra finita, però, riemerge prepotente la passione, artistica ed amorosa, tra Berthe ed Edouard. Lei la ritroviamo più sfacciata, sicura, decisa, come se le privazioni e le sofferenze l'avessero temprata.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Il ventaglio

Manca l'ultimo ritratto.
Credo siano consapevoli entrambi che dopo non ci saranno altre occasioni per essere soli.
Ho la sensazione che il cuore di donna stia prendendo il sopravvento e che ora Berthe abbia un forte desiderio di essere amata.
Come intuisce Edouard, Berthe non ha più paura di vivere e vuole dare una svolta alla sua vita, una vita senza di lui.
Molto intensi questi dialoghi pensati, questo vago sentire di realtà e interpretazione sulla tela.
C'è una costante atmosfera sospesa, appena si percepisce una concretizzazione in atti di pensieri fino ad allora astratti ecco che si ritorna al sogno.
 

Minerva6

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Citazioni e considerazioni sparse (fino al capitolo Il ventaglio)

Citazioni:
Non sono io a dire “no”, è il nodo che mi stringe lo stomaco e me lo paralizza fino alla gola per impedirmi di ingoiare alcunché, mentre la nausea mi assale a tradimento e mi sconquassa. Sono convinta che in qualche strano modo io mangi le mie emozioni; lo sforzo che faccio per digerirle mi fa sentire disgustata e sazia a tal punto che non mi resta altro posto per il cibo.

Ah, questa assurda e inutile pretesa di chiarezza e onestà da parte di noi donne... ci si ritorce sempre contro. È tutta colpa mia, dovevo stare zitta. Me la sono cercata e ora è finita.

Il suo sentimento nei miei confronti è probabilmente un amore intellettuale, un tipo di amicizia. E mi sono detta che non sarebbe stato poi così male essere uno dei suoi amici maschi, anzi sarebbe stato bellissimo.

Del resto, fa con se stessa quanto è solita fare col mondo e con gli altri: difetti, vede solo difetti e non le piace mai niente e nessuno.


Considerazioni:
Peccato non sia un uomo, dice Manet di Berthe. Mi piace questo desiderio in un maschio perché vorrei credere ancora nell'amicizia tra persone di sesso diverso. Però siccome nella realtà qualche volta sono stata smentita penso che davvero per una donna sarebbe stato meglio essere uomo per coltivare solo un rapporto intellettuale.

Quando si trattava di libri e di lettura per Berthe la faccenda si faceva tremendamente seria.
Un altro motivo per farmi stimare questa donna e artista che non conoscevo affatto.

Secondo voi Leon era davvero figlio di Manet? Devo cercarlo se me lo ricordo...

Le donne devono combattere contro i limiti che loro stesse si pongono.
Purtroppo credo che sia vero ancora oggi :W.

Mont-martre... Stupendo, pensate che io ho preferito andare lì piuttosto che a visitare Versailles (tanto avevo già visto la reggia di Caserta un sacco di volte :wink:) quando a 18 anni sono stata a Parigi con mia mamma in un viaggio organizzato dalla banca del mio paese.

Le violette sono anche i miei fiori preferiti, non per il colore però, ma per il loro inebriante profumo. In primavera le vado cercando nei giardini per annusarle :HIPP.

Mi piace che i finali della parte sull'allestimento della mostra anticipino i titoli dei successivi capitoli.

La confusione tra Manet e Monet l'ho sempre fatta anche io :mrgreen:.

Scusate lo stile telegrafico dei miei brevi commenti, ma al momento riesco solo così :boh:.
 

Minerva6

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Ho cercato i quadri, alcuni li ho pure scaricati, ma non potendo più usare tinypic non riesco a postarli. Voi cosa usate per farlo (senza registrazione) ?
 

qweedy

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Finito!

Eugene lo adoro:

Non ti vuoi sposare, poiché temi che un marito potrebbe ostacolare la tua dedizione all'arte, ma ti sbagli. Non tutti gli uomini sono uguali: io non sono geloso, non mi sognerei mai di vietarti qualcosa. Aggiungo: non sono neppure un famoso artista, quindi non ti sarei rivale e non intralcerei la tua carriera per invidia. Anzi, magari potrei farti da modello. E qui mi fermo, per evitare di infastidirti oltre. So quanto sei suscettibile al riguardo.

Eugene è davvero l'uomo ideale, così innamorato e così rispettoso della libertà di Berthe.


Secondo voi Leon era davvero figlio di Manet? Devo cercarlo se me lo ricordo...

Andando avanti nella lettura viene chiarito.

La confusione tra Manet e Monet l'ho sempre fatta anche io :mrgreen:.

Anch'io prima li confondevo! Forse ora non più, sapendo qualcosa di più di Manet.

Apprezzo molto la struttura narrativa che la Stollo ha immaginato per raccontarci Berthe, veramente geniale (anche se di solito non amo i flashback!).
Il libro si apre e si chiude circolarmente nel giugno del 1874, con il ricordo della festa di fidanzamento di Berthe e Eugène Manet, è all’interno di questa doppia parentesi che si svolge il racconto, con l’amore per l’uomo che diventerà suo marito subordinato sia alla passione impossibile per il futuro cognato sia, soprattutto, alla propria vocazione per l’arte.
 
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qweedy

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Ho cercato i quadri, alcuni li ho pure scaricati, ma non potendo più usare tinypic non riesco a postarli. Voi cosa usate per farlo (senza registrazione) ?

Io copio l'indirizzo dell'immagine.

Anch'io ho sentito il bisogno di andare a vedere i quadri... gli ultimi dipinti che Manet fa a Berthe sono i più sensuali.

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Ondine

Logopedista nei sogni
Peccato non sia un uomo, dice Manet di Berthe. Mi piace questo desiderio in un maschio perché vorrei credere ancora nell'amicizia tra persone di sesso diverso. Però siccome nella realtà qualche volta sono stata smentita penso che davvero per una donna sarebbe stato meglio essere uomo per coltivare solo un rapporto intellettuale.
Anch'io non credo sia possibile solo un rapporto intellettuale tra un uomo ed una donna, il coinvolgimento emotivo prima o poi ha il sopravvento.
Mi piace molto l'influenza spagnola di Edouard nei ritratti fatti a Berthe.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Il bouquet di violette

La realizzazione di questo dipinto è piuttosto travagliata e viene descritta con una carica emotiva così forte che ne sono rimasta affascinata.
L'insistenza su questo nero, questo tenebroso mistero, è molto potente, addolcito poi dalla luce a gas che illumina metà volto e lascia in ombra l'altra metà, a sottolineare il tormento che li accomuna. I capelli che si liberano a ciocche, che formano onde intorno ai nastri neri, scomposti in un moto ribelle appena accennato, le costanti e ostinate violette che accentuano la lieve scollatura, le labbra dischiuse in una leggera ironia.
Davvero splendida questa descrizione, il ritratto oltrepassa i confini visivi, l'immaginazione è ciò che conta per coglierne l'essenza.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Il decimo ritratto

Molto bella la descrizione di Parigi nel crepuscolo, i suoi colori, i suoi profumi, le sue atmosfere.
Ecco la bellezza della scrittura, donarti la sensazione di trovarti in un luogo dove non si è mai stati.
 

estersable88

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Il decimo ritratto

La passione tra Edouard e Berthe viene descritta in modo veramente egregio, in un climax di sensazioni, mantenendo la tensione sempre un filo sopra il tollerabile e rendendo ogni gesto, ogni movimento, espressione del volto, sospiro o battito di ciglia un avvenimento da narrare e decifrare, nel quadro meraviglioso e struggente di un amore proibito. La società anonima degli artisti è una bella pensata, una risposta organizzata all'Arte ufficiale, accademica e perbenista che ancora dettava legge in fatto di gusto in quegli anni.
 

qweedy

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Mi hanno colpito le pagine che raccontano la nascita dell'impressionismo, con la prima mostra degli impressionisti del 1874, fatta in contrapposizione al Salon e agli artisti accademici:
«…cinque o sei alienati, fra cui una donna, un gruppo di sventurati presi dalla follia dell’ambizione… questi sedicenti artisti si definiscono gli intransigenti, gli impressionisti, prendono tele, colori e pennelli, buttano giù qualche tono a casaccio e firmano il risultato»

Il nome di battesimo del nuovo movimento si deve al critico d'arte che definì la mostra Exposition Impressioniste, prendendo spunto dal titolo di un quadro di Monet, Impression, Soleil levant. Questa definizione aveva un'accezione negativa, che indicava l'apparente incompletezza delle opere, ma poi divenne una vera bandiera del movimento.

Mi ha colpito anche l'amicizia e l'affetto tra gli impressionisti, gli amici più cari di Berthe, Renoir, Degas, Monet e Mallarmé. Non era così scontato che accogliessero nel loro gruppo una donna pittrice. Credo che il loro sostegno abbia dato molta forza a Berthe.
Alla sua morte, la figlia sedicenne Julie viene affidata a Mallarmè, e non alle sorelle di Berthe, come si potrebbe immaginare.


edouard-manet-berthe-morisot.jpg
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Terminato

Chi stabilisce cosa è realtà? Il sogno dell’arte non è tremendamente e inesorabilmente reale per noi artisti? Edouard, sognato e amato, la mia immaginazione è sempre diventata viva e palpabile nella materia dei tuoi colori. La realtà è quella che sappiamo vedere, io non posso fare a meno di vedere i miei sogni.
Mi piace pensare che tutto ciò che è stato raccontato sia vero, mi ha lasciato un messaggio ancora più forte di quanto l'arte sia vita.
Conoscevo poco la pittura impressionista e, con il linguaggio semplice e chiaro di Stella Stollo, ho imparato che dietro l'apparente frivolezza di dame con cappellini, ventagli e velette c'è molto di più.
 

estersable88

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La mostra

Charles Baudelaire: A una passante

Attorno m'urlava la strada assordante.
Alta, sottile, in lutto, nel dolor regale, una donna passò,
alzando con superba mano e agitando, la balza e
l'orlo della gonna; agile e nobile, con le gambe statuarie.
Ed io le bevevo, esaltato come un folle, nell'occhio,
cielo livido presago d'uragano,
dolcezza che incanta e piacere che dà morte.

Un lampo ... poi la notte!
Bellezza fugace, il cui sguardo m'ha ridato vita a un tratto,
nell'eternità solamente potrò rivederti?

Altrove, lontano, troppo tardi, mai forse!
Perché ignoro dove fuggi, e tu dove io vada,
o te che avrei amato, o te che lo sapevi!
 

Minerva6

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Finito anche io

Vi ringrazio per avermi tenuto compagnia durante questa sorprendentemente piacevole lettura e voglio dedicarvi questa canzone di Grazia Di Michele che mi è venuta in mente pensando alle ballerine di Degas

Su Montmartre mi sono dimenticata di dirvi che lì nel 1994 ho visto per la prima volta una mostra del mio amato Dali' (in seguito ne vidi una a Firenze e un'altra a Roma).

Quasi quasi temevo che Leon fosse figlio di Eugene :paura:. Ma il mio uomo ideale non poteva avere uno scheletro nell'armadio :wink:.
Peccato che siano morti tutti e tre giovani (Berthe, Edouard e Eugene).
Mi è piaciuta la frase sul finale: "Anche l'amicizia accade".
Perfetta per me che ho sempre dato più valore all'amicizia piuttosto che all'amore.

Ho segnato anche quest'altra frase
È così che va, sempre. Finito il gioco, torneremo a interpretare i ruoli stabiliti per noi dalla vita, anche se corrispondono poco alle nostre intime convinzioni.
 
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estersable88

dreamer member
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Finito

Una lettura stupenda. Questo il commento che ho inserito in PB:

Credo che un libro che parli di arte possa definirsi "buono" quando riesce a far vedere ciò che descrive solo con le parole, senza bisogno di allegare le immagini. Non so – non mi risulta – che in Le impressioni di Berthe ci siano le immagini dei quadri descritti, però posso sostenere, a ragion veduta, che si tratta di un ottimo libro: con la sua scrittura ricchissima, ricercata, perfetta, Stella Stollo è riuscita a far immaginare i quadri ad una persona che non solo non ne ha rimpianto l'assenza e non ha avuto necessità di cercarli, ma non li ha mai visti e mai li vedrà. Ma chi pensa che in questo libro si parli solo di arte e di quadri si sbaglia di grosso: qui si racconta la storia di una donna, di una pittrice professionista, della maga dell'arte Berthe Morrisod per troppo tempo dimenticata o ricordata solo come cognata e modella del grande Edouard Manet. Probabilmente pochi sanno che Berthe era lei stessa una grande artista e che tra lei e Manet c'era una passione proibita, un'attrazione irresistibile, un desiderio bruciante e totalizzante. Stella Stollo descrive tutto questo in modo magistrale, dando vita ai sentimenti, dipingendone quadri meravigliosi solo con le parole. In un alternarsi di flash-back e momenti successivi alla morte di Berthe, ne riviviamo la storia, i sentimenti, le impressioni in un caleidoscopio di colori, sfumature, vibrazioni che ci fanno conoscere e amare questa donna coraggiosa, libera, indipendente ed anticonformista. Un'ottima biografia romanzata, davvero.
 
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