CIX GdL - Maria Antonietta di Stefan Zweig

Ondine

Logopedista nei sogni
Ho visto anche questo.
Conosco la storia di Maria Antonietta solo attraverso questi due film (oltre al manga Lady Oscar :mrgreen:) e i film, si sa, vanno un po' oltre la realtà storica per questo volevo approfittare della tua conoscenza sull'argomento. :)
Comunque il libro della Fraser lo comprerò di sicuro (tra l'altro leggendo la trama su amazon ho scoperto che Maria Antonietta era la quindicesima dei sedici figli di Maria Teresa :OO).
 

ila78

Well-known member
Ho visto anche questo.
Conosco la storia di Maria Antonietta solo attraverso questi due film (oltre al manga Lady Oscar :mrgreen:) e i film, si sa, vanno un po' oltre la realtà storica per questo volevo approfittare della tua conoscenza sull'argomento. :)
Comunque il libro della Fraser lo comprerò di sicuro (tra l'altro leggendo la trama su amazon ho scoperto che Maria Antonietta era la quindicesima dei sedici figli di Maria Teresa :OO).

Sì, e all'inizio la sposa di Luigione doveva essere una sorella più grande, Maria Amalia, che però morì di vaiolo, poi si pensò a Maria Carolina, quella più vicina a Maria Antonietta per età che alla fine fu destinata a Ferdinando di Borbone a Napoli, in molti si chiedono come sarebbe andata la storia se Maria Carolina, che aveva un carattere molto più forte e marcato della sorella, fosse finita a Versailles al suo posto.:wink:
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Però Ila la Dubarry è donna navigata, La Antonietta è passata dalla casa delle bambole a Versailles e si picca come una ragazzina capricciosa e superficiale quale è...
Inoltre ha trovato il bietolone:mrgreen: come lo chiami tu, e
questo come ci viene detto e ridetto non è stato d'aiuto come imprinting regale
La noia! io penso che comunque nonostante il suo grandaffare a vuoto, Antonietta si deve essere tanto rotta i baletts :? Purtroppo in un ruolo del quale non comprende la rilevanza
Zweig anticipa che sarà veramente regina degna della corona solo quando le verrà strappata...[/QUOTE

Ah sullo sfrantumarsi le ballets non c'è ombra di dubbio_Oltre al tedio di non fare mai nulla, prova a immaginare essere osservata sempre costantemente da mattina a sera, ogni tuo passo, gesto, movimento, parola detta, o non detta, viene vagliato, giudicato e criticato senza pietà. Ogni momento della giornata è scandito da un rituale preciso, immutabile. Sarebbe da manicomio per un adulto, figuriamoci per una ragazzina.
Sì, la Du Barry è navigata, ma non scordarti che a Versailles una cosa per noi senza importanza, come un saluto, un cenno del capo equivaleva a un "riconoscimento ufficiale" di potere e rango, ignorandola Maria Antonietta è come se sottolinei le sue dubbie origini e il fatto che non avrebbe nessun diritto a stare lì, per lei doveva essere insopportabile, anche perché sotto sotto era vero. Lei comunque era lontano mille anni dalla cattiveria che le viene spesso attribuita, le dava solo fastidio che una ragazzina la umiliasse.
Eh sì. Fu Regina solo quando regina non era più. Emblematica la scena del processo, ma non voglio spoilerare.:wink:

Forse questi sono gli aspetti che più mi sconvolgono in questa biografia: il fatto che a Versailles tutto, ma proprio tutto fosse pubblico, che non vi fosse nulla di riservato, più che in tutte le altre corti d'Europa... e il fatto che anche un minimo gesto poteva essere /bene o male) interpretato in mille modi diversi... e l'affare della collana ne è la testimonianza... è sconvolgente. E non dubito che una ragazzina spensierata, frivola e vivace come Maria Antonietta fosse refrattaria a quest'ambiente!
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
L'affare della collana

Incredibile quanto sembri umana, in queste pagine, la regina e quanto sembrino spiegabili e insieme sconsiderati i suoi comportamenti! Quant'era volubile, manipolabile, lontana dalla vita vera, questa ragazzina gettata in mezzo ad eventi, luoghi, convenzioni sociali che non poteva comprendere, figuriamoci interpretare o sfruttare a suo favore! La sua è una storia che, in fondo, mi suscita tristezza.
 

ila78

Well-known member
Incredibile quanto sembri umana, in queste pagine, la regina e quanto sembrino spiegabili e insieme sconsiderati i suoi comportamenti! Quant'era volubile, manipolabile, lontana dalla vita vera, questa ragazzina gettata in mezzo ad eventi, luoghi, convenzioni sociali che non poteva comprendere, figuriamoci interpretare o sfruttare a suo favore! La sua è una storia che, in fondo, mi suscita tristezza.

Il suo più grande errore fu pretendere la "riabilitazione" pubblica con un processo pubblico. Aveva la possibilità di non fare uscire lo scandalo dalla Reggia, non l'ha sfruttata. Non aveva la più pallida idea di quanto la sua impopolarità fosse grande. Se ne rende conto per la prima volta in questa circostanza, e ormai è tardi. Un altro personaggio surreale nei suoi atteggiamenti è Rohan. Come abbia fatto un Principe della Chiesa, un uomo avvezzo alle dinamiche di Corte e abituato agli intrighi a farsi infinocchiare al punto da non sapere che la Regina non si firma "Maria Antonietta di Francia" è un mistero.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Il suo più grande errore fu pretendere la "riabilitazione" pubblica con un processo pubblico. Aveva la possibilità di non fare uscire lo scandalo dalla Reggia, non l'ha sfruttata. Non aveva la più pallida idea di quanto la sua impopolarità fosse grande. Se ne rende conto per la prima volta in questa circostanza, e ormai è tardi. Un altro personaggio surreale nei suoi atteggiamenti è Rohan. Come abbia fatto un Principe della Chiesa, un uomo avvezzo alle dinamiche di Corte e abituato agli intrighi a farsi infinocchiare al punto da non sapere che la Regina non si firma "Maria Antonietta di Francia" è un mistero.

Stando a quel che racconta Zweig, sembra quasi che il cardinale non sapesse il perché dell'odio della regina e se ne dolesse oltre ogni dire... pare che non sapesse nemmeno dell'avversione di Maria Teresa... è strano e inspiegabile.
 

ila78

Well-known member
Stando a quel che racconta Zweig, sembra quasi che il cardinale non sapesse il perché dell'odio della regina e se ne dolesse oltre ogni dire... pare che non sapesse nemmeno dell'avversione di Maria Teresa... è strano e inspiegabile.

Bhe, Maria Teresa l'aveva cacciato dall'Austria dove faceva l'ambasciatore, perché non gradiva il suo vizietto di correre dietro a ogni sottana nel raggio di 10 km, lui pare si sia vendicato calunniando l'imperatrice in ogni luogo e in ogni lago, Maria Antonietta l'ha saputo e da lì non ha più voluto vederlo.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Sono arrivata al punto in cui la famiglia reale è riportata a Parigi dopo il tentativo di fuga (nel quale sono state commesse tantissime imprudenze).
Ho vissuto con trepidante ansia tutti i passaggi della fuga, Zweig è riuscito, con semplici ed efficaci parole, a descrivere la successione delle drammatiche scene.
Per un attimo davvero mi è sembrato come se il corso della storia potesse cambiare.
Pur sapendo l'epilogo dei fatti ho sperato in un finale diverso tanto la scrittura appare dinamica e vivida.
Al castello di Tuileries, nelle ristrettezze, Maria Antonietta acquista consapevolezza.
Ella scrive: E' nell'infelicità che si capisce maggiormente quel che si è.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Devo iniziare il capitolo "Il ricorso alla guerra". Mi associo alle sensazioni descritte da Ondine: è vero, con frasi brevi e sicure, Zweig ha accresciuto la tensione rendendo vivida una storia conosciuta e dandoci l'impressione che tutto fosse da scrivere, che qualcosa potesse ancora cambiare. Bellissima l'analisi politica dietro alla rivoluzione: una bomba calcolata, non certo una "semplice" sollevazione popolare come siamo abituati a studiarla sui libri di scuola. Maria Antonietta finalmente cambia totalmente atteggiamento: è altera, responsabile, consapevole, presente... come avrebbe dovuto essere dall'inizio se avesse avuto l'esperienza e la giusta predisposizione ad ascoltare i consigli giusti.
 

darida

Well-known member
Sono arrivata al punto in cui la famiglia reale è riportata a Parigi dopo il tentativo di fuga (nel quale sono state commesse tantissime imprudenze).
Ho vissuto con trepidante ansia tutti i passaggi della fuga, Zweig è riuscito, con semplici ed efficaci parole, a descrivere la successione delle drammatiche scene.
Per un attimo davvero mi è sembrato come se il corso della storia potesse cambiare.
Pur sapendo l'epilogo dei fatti ho sperato in un finale diverso tanto la scrittura appare dinamica e vivida.
Al castello di Tuileries, nelle ristrettezze, Maria Antonietta acquista consapevolezza.
Ella scrive: E' nell'infelicità che si capisce maggiormente quel che si è.

Concordo Ondine
Zweig è proprio un'artista della parola scritta, anche a me capita di leggere fatti noti ma riportati con un tale coinvolgimento e abilità da farmi considerare un finale diverso. Per la serie che per un soffio e tutta la faccenda poteva prendere un'altra piega :mrgreen:
Non sono veloce come voi ma proseguo spedita per quanto i caratteri minuscoli della mia edizione lo consentono. La Bastiglia è stata presa e la coppia reale comincia a farsi qualche domanda...
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Lettura terminata

Beh, che dire...? L'ultima parte è leggermente meno appassionante dell'avvento della rivoluzione, ma non per questo meno struggente. Incredibile la quantità di complotti, eventi nefasti, ostacoli, ma anche crudeltà inutili e, come giustamente dice Zweig, "stupide" sono state inflitte a questa famiglia che, per quanto bislacca, illustre, odiata fosse, andava a morire ed avrebbe meritato più rispetto.
Leggere questo libro è stato interessante, ma soprattutto emozionante grazie alla prosa di Zweig che, pur rimanendo più o meno nei fatti storici, ha saputo rendere speciale questa biografia, nondimeno con i suoi giudizi pieni di buon senso ed umanità, proprio ciò che è mancato ai rivoluzionari francesi.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Sono arrivata al "complotto del garofano".
Tanti errori sono stati commessi involontariamente da chi voleva aiutare la coppia reale, primo tra tutti il povero Fersen con il suo infelice manifesto.
L'imperatore d'Austria poi è stato completamente indifferente verso la zia, sicuramente il suo aiuto avrebbe cambiato la storia.
Ammirevole Maria Antonietta che, nella prospettiva di una nuova fuga per lei sola, sceglie di rimanere al Tempio accanto ai suoi figli.
Ultima crudeltà nei suoi confronti è stata l'averla divisa dal suo amatissimo figlio.
 

ila78

Well-known member
Sono arrivata al "complotto del garofano".
Tanti errori sono stati commessi involontariamente da chi voleva aiutare la coppia reale, primo tra tutti il povero Fersen con il suo infelice manifesto.
L'imperatore d'Austria poi è stato completamente indifferente verso la zia, sicuramente il suo aiuto avrebbe cambiato la storia.
Ammirevole Maria Antonietta che, nella prospettiva di una nuova fuga per lei sola, sceglie di rimanere al Tempio accanto ai suoi figli.
Ultima crudeltà nei suoi confronti è stata l'averla divisa dal suo amatissimo figlio.

Povero bambino. Mi si stringe il cuore ogni volta che ci penso (ho letto un solo libro sulla sua fine atroce una volta sola perché non ce l'ho mai fatta a riprenderlo in mano). Che colpe aveva un ragazzino di 9 anni? Non si poteva mandarlo in Austria insieme alla sorella? Dubito molto avrebbe mai avanzato pretese al trono, vista la fine dei suoi genitori.

Io sono indietro, periodo un po' incasinato.
 

darida

Well-known member
Povero bambino. Mi si stringe il cuore ogni volta che ci penso (ho letto un solo libro sulla sua fine atroce una volta sola perché non ce l'ho mai fatta a riprenderlo in mano). Che colpe aveva un ragazzino di 9 anni? Non si poteva mandarlo in Austria insieme alla sorella? Dubito molto avrebbe mai avanzato pretese al trono, vista la fine dei suoi genitori.

Io sono indietro, periodo un po' incasinato.

:? Ila, mi sto confondendo con le creature della Regina nell'ora più buia ne restano due, giusto?... La primogenita e l'erede al trono. Conferma pliss:wink:

Ho modificato il messaggio
La mia curiosità sul "vero" ruolo di Fersen mi è stata chiarita nel capitolo: "Lo è stato o non lo è stato"
... :wink:
 
Ultima modifica:

ila78

Well-known member
:? Ila, mi sto confondendo con le creature della Regina nell'ora più buia ne restano due, giusto?... La primogenita e l'erede al trono. Conferma pliss:wink:

Ho modificato il messaggio
La mia curiosità sul "vero" ruolo di Fersen mi è stata chiarita nel capitolo: "Lo è stato o non lo è stato"
... :wink:

I figli erano quattro. Due sono morti prima della Rivoluzione, il destino li ha risparmiati direi.
Maria Teresa (la maggiore) essendo femmina e quindi con nessun "valore" dinastico e successione, venne rispedita in Austria ma non si riprese mai dai traumi subiti, tra cui quello di dover ascoltare il fratellino costretto (a botte) ad accusare la madre di incesto.
Louis Charles era il Delfino, quindi agli occhi dei rivoluzionari un pericolo. Fece una fine orripilante. Tolto alla madre e affidato a un ciabattino che aveva il preciso compito di fargli "scordare" le sue origini nobili, con metodi che possiamo solo immaginare, venne costretto a testimoniare al processo contro la madre, accusandola di incesto dopodiché per ordine preciso di Robespierre fu "dimenticato", ovvero rinchiuso in una segreta del Tempio e lasciato semplicemente lì a al buio a morire di inedia.
Se qualcuno volesse approfondire consiglio il libricino Luigi XVII il bambino ucciso dal terrore di Paolo Cortesi. Però vi avviso, richiede uno stomaco molto forte.
 
Ultima modifica:

momi

Member
La regina perde l'amore del popolo

Io sono un po' indietro; sono solo arrivata al momento in cui Zweig spiega come Maria Antonietta riesca ad inimicarsi un po' tutti, la nobiltà e il popolo.

Umanamente provo anche simpatia per questa ragazza alle prese con compiti e responsabilità molto più grandi di lei e delle sue capacità, ma la sua superficialità e vanità sono irritanti.
E se (come scrive zweig) "Chiunque in Francia tenda al progresso, alle riforme, ...brontola e minaccia contro l'ignara dissipatrice che va sacrificando l'amore e il benessere di venti milioni di sudditi a una clique altezzosa di venti dame e cavalieri", l'ingenuità di Maria Antonietta non è una scusante ma diventa una colpa.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ho terminato.
Zweig ci accompagna in quest'ultima parte mantenendo sempre un tono equilibrato e profondamente umano.
I personaggi che descrive sono descritti prima di tutto come persone, in modo democratico.
Ecco che i buoni e i cattivi si possono trovare ovunque, in ogni classe sociale, senza distinzione.
La sua è un'analisi psicologica e storica insieme dei fatti, credo primo esempio assoluto per quanto riguarda la scrittura di una biografia.
Sono rimasta molto colpita dall'analisi psicologica di Zweig sul comportamento del bambino quando al processo accusa sua madre e sua zia:
Sappiamo che, quasi sempre, fanciulli sorpresi nell'atto di commettere un'azione proibita, cercano di far ricadere la colpa su altri.
Quando Simon gli chiede da chi ha appreso quella cattiva abitudine, la concatenazione dei suoi ricordi gli richiama molto spontaneamente la prima volta in cui è stato scoperto; pensa subito alle persone che per tale motivo l'hanno punito.
Si vendica inconsapevolmente della punizione subita e, senza avere idea delle conseguenze di tale sua deposizione, indica come proprie istigatrici quelle che l'hanno castigato.

Ho letto che Zweig studiò le teorie di Freud.

Grazie ragazze per la vostra compagnia, in particolare ad ila per le sue note storiche.
 

ila78

Well-known member
Ragazze io sono indietro come un carretto. Non abbandonatemi.

Giusta l'analisi di Zweig e io aggiungo che in un bambino di 8 anni è forte il desiderio di "compiacere" gli adulti. Louis Charles fino a quel momento era stato viziato e vezzeggiato da tutti, Simon lo trattava in modo rude, per usare un eufemismo, quindi probabilmente nella sua testolina pensava che Simon gli avrebbe voluto bene se avesse fatto ciò che lui desiderava. Inoltre Maria Antonietta in una lettera di qualche anno prima alla governante del figlio diceva che pur essendo in bambino sveglio e intelligente aveva la tendenza a dire piccole bugie per compiacere chi gli stava intorno. Insomma non credo abbiano avuto vita particolarmente difficile a fare dire a un bambino ciò che volevano, è disgustoso che l'abbiano fatto ma non hanno fatto fatica di sicuro.
 
Alto