Avrei anch’io un’esperienza come travel designer.
Sperando che la mia esperienza possa essere utile, nel peggiore dei casi a strappare un sorriso, la racconto.
Io dovevo andare a New York, da lì a Filadelfia per qualche giorno, poi New Jersey, new York e da lì una settimana a Orlando in Florida.
Il giorno dopo essere atterrato a Orlando, avrebbe dovuto raggiungermi anche Pino che parla solo il dialetto, quando gli parte la dentiera anche male, porta l’amplifon con le pile perennemente scariche e se s’innervosisce (che gli capita facilmente vista l’età) attacca a bestemmiare come un dannato.
Pino doveva fare Malpensa, New York, Orlando.
Ciò vuol dire atterrare da solo a New York, non parlare l’inglese, non saper cosa fare, non sentire, non capirci nulla, innervosirsi anche perché sono ore e ore che non fuma, non sapere in che coda mettersi, che deve mostrare l’ESTA, che deve compilare alla perfezione il modulino d’ingresso e che, davanti al poliziotto non può bestemmiare come quando gli parte la chiave del 22 e si schiaccia un dito contro lo spigolo della pressa.
Onde evitare che nel migliore dei casi perdesse quattro voli per Orlando o che più probabilmente finisse a Guantanamo tutto vestito d’arancione, gli scrissi la seguente e-mail:
STAMPARE SU UN FOGLIO E CONSERVARE INSIEME ALL’ALLEGATO, ALLA FOTO, AL PASSAPORTO, ALL’ESTA E ALLA LETTERA D’INVITO
- Sull’aereo compila il modulo che ti daranno come da foto allegata (e allegai foto del modulo col suo nome, cognome e rassicurando tutti dicendo che non voleva ammazzare il presidente e trasmettere l’HIV a nessuno).
- Quando atterri, segui gli altri versi Passport Control
- Mettiti nella coda con la scritta EU ESTA
- Quando è il tuo turno, consegna prima l’allegato, poi il passaporto col modulino, l’ESTA e infine la lettera d’invito
Sull’allegato da consegnare immediatamente prima di ogni altra cosa al poliziotto, c’era scritto (in inglese):
Alla cortese attenzione della Polizia di Frontiera
- mi chiamo Pino de Pinis
- sono italiano e mi scuso se non parlo inglese
- ho un grave problema di udito
- devo andare a Orlando per business presso la Pinco Pallo’s di cui allego lettera d’invito
- per favore mi aiuti a capire le sue istruzioni
- per qualsiasi dubbio, il mio collega Carcarlo mi sta aspettando all’aeroporto di arrivo ed è disponibile sia al telefono per tradurre che per parlare coi vs colleghi di Orlando
THANK YOU VERY MUCH
Quando poi ci incontrammo a Orlando, Pino era raggiante perché diceva che quelli in coda davanti a lui avevano impiegato circa 10 / 20 minuti ciascuno a passare, mentre lui in 3 minuti era stato spedito.
- Pensa che il poliziotto, la prima cosa che fece fu sorridermi e salutarmi facendo ciao ciao con la manina. Prese i miei documenti che aprì solo per timbrarli senza nemmeno leggerli. Mi fece segno di mettere sul vetro prima un pollice, poi le altre dita, poi l’altro pollice e infine le altre dita pure. Mi fece cenno di guardare verso la webcam e un’istante dopo ero fuori! Credo mi abbiano guardato tutti con invidia. Mai stato così bello essere trattato come un deficiente. –
Purtroppo la sua gioia finì non appena scoprimmo che la sua valigia era andata persa col caricatore delle batterie dell’amplifon…e giù bestemmie, ma ormai la frontiera l’aveva passata!