Pavese, Cesare - Il compagno

Ondine

Logopedista nei sogni
Pavese scrive di questo romanzo: Come i giovani delle classi colte borghesi maturassero alla vita e alla storia negli ultimi anni del fascismo, ci è stato raccontato da molti. Resta a tutt'oggi da indagare come ci siano arrivati gli altri - i proletari e gli incolti. L'autore non si illude di esserci riuscito, ma ha provato.
Pavese non ha fatto la Resistenza e con questo romanzo forse cerca di riscattarsi scrivendo una storia che riprende il periodo della lotta partigiana così come avrebbe voluto viverla lui stesso. Il compagno è stato accomunato ad altri due libri dell'autore, Il carcere e La casa in collina, in quanto tutti e tre sono riconducibili ad una sorta di educazione politica dei personaggi che sono protagonisti. La storia è ambientata tra Torino e Roma, l'epoca è antecedente all'armistizio dell'8 settembre 1943 dunque si è ancora in piena era fascista, e i riferimenti alla guerra civile spagnola ci fanno capire che quel giorno è ancora lontano. Pablo è un giovane sfiduciato, lontano dai fermenti politici e culturali, che di giorno lavora in una tabaccheria e di notte suona la chitarra, si innamora di Linda che ha una sartoria teatrale e che è la ragazza di Amelio. Pablo e Linda iniziano una relazione e per non essere inferiore alla ragazza il protagonista comincia a lavorare prima in una officina e poi come camionista fino a quando conosce un amico di Linda, un impresario teatrale, che lo introduce nella vita notturna degli attori di avanspettacolo. Pablo si trasferisce poi a Roma, dopo aver terminato la storia con Linda che gli preferisce l'impresario, e conosce una donna, Gina, con cui lavora in una bottega dove si riparano le biciclette. Insieme ai lavoratori della periferia romana il protagonista si impegna nella lotta partigiana al punto da dare asilo ad un uomo spagnolo ricercato dalla polizia fascista. L'aspetto interessante di questo romanzo, secondo me, è la descrizione del modo di vivere la Resistenza da parte della classe operaia, come un dovere e nello stesso tempo come un atto naturale. Ma questo, oltre ad essere un romanzo centrato sull'educazione politica, è un romanzo di formazione dove il protagonista è alla ricerca di una sua identità sentimentale e lavorativa. Il finale rimane aperto.
 

isola74

Lonely member
Concordo con Ondine.
È un romanzo di formazione e allo stesso tempo un romanzo politico, ma politico in senso semplice , racconta la vera politica fatta dal basso, senza fronzoli e senza proclami.
Pavese ha saputo conciliare con semplicità la vita di questi giovani, i loro sogni e le loro speranze in un futuro migliore con la realtà sociale del paese senza fatica, con naturalezza.
Mi è piaciuto
 
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