275° MG - La famiglia Karnowski di Singer

ila78

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Sono oltre il capitolo 30 ma vado piano perché questo contesto storico mi "disturba" tantissimo, sia nei libri che nei film.(ho visto Schindler's list una volta sola, obbligata dalla scuola non lo guarderò mai più, mi spiace). La scena della "lezione" del preside con Jerg Karnowski credo turberà i miei sonni per molto tempo.
La mia "eroina" Elsa rimpiange il fatto di non essersi sposata, anche questo mi ha infastidito.
Comunque aldilà del "fastidio" personale sono pagine bellissime, pura poesia (e triste verità) quando dice che di fronte alla tragedia imminente tutti pensavano a una cosa che sarebbe successa ad altri.
Molto bella anche la scelta di definire i soldati delle SS "uomini con gli stivali neri" rende perfettamente l'idea di come li percepivano all'inizio: bulletti arroganti con i capelli biondi e buffi stivali.
 

ila78

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E niente... sarà che sono ebrei polacchi emigrati a New York ma gli zii io non riesco a non immaginarli con le sembianze di zio Antonio e zia Assunta della Tata. 🤣🤣🤣🤣
 

ila78

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Non so se per te è stata la stessa cosa ma la compassione per Jegor si è trasformata presto in fastidio, nelle ultime pagine è veramente un fastidioso pappamolle.
Troppo bella la scena dove i vicinu di quartiere aiutano il Dott. Landau lasciandogli il latte e il postino che gli porta le lettere di Elsa dall'inferno. Quando lei ritorna e si ritrovano "miracolosamente" due bottiglie di latte e un mazzolino di fiori mi sono quasi commossa.
 

darida

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Non so se per te è stata la stessa cosa ma la compassione per Jegor si è trasformata presto in fastidio, nelle ultime pagine è veramente un fastidioso pappamolle.
Troppo bella la scena dove i vicinu di quartiere aiutano il Dott. Landau lasciandogli il latte e il postino che gli porta le lettere di Elsa dall'inferno. Quando lei ritorna e si ritrovano "miracolosamente" due bottiglie di latte e un mazzolino di fiori mi sono quasi commossa.
Ciao!
Jegor rappresenta il decadimento generazionale con caduta in verticale. Ho da subito provato "avversione" verso di lui per questo ho cercato, per quanto possibile, di comprendere le sue assurde ragioni. Non credo di esserci riuscita...
È vero, commoventi certi passaggi e scritti con maestria e delicatezza.
Ormai sei alla fine 👍
 

ila78

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Ciao!
Jegor rappresenta il decadimento generazionale con caduta in verticale. Ho da subito provato "avversione" verso di lui per questo ho cercato, per quanto possibile, di comprendere le sue assurde ragioni. Non credo di esserci riuscita...
È vero, commoventi certi passaggi e scritti con maestria e delicatezza.
Ormai sei alla fine 👍
All'inizio fa pena e tenerezza, forse perché è solo un bambino e capisci che paga per colpe più grandi di lui, poi però quando rifiuta ostinatamente ogni mano che gli viene tesa in nome di quello stesso "ideale" che gli aveva fatto passare l'inferno lo prenderesti a schiaffi.
 

darida

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Mia cara Ila, provo a tirare le somme in merito a questo grande romanzo-confermo il tuo bello, bello, bello- e rilancio! 😉
Singer è stato uno scrittore oltre che di talento anche profetico, se pensiamo che ha pubblicato nel 1943 è morto nel 1944 ed era oltreoceano, la dice lunga sulla sua grande sensibilità. Ha saputo anticipare l'orrore senza urlarlo e non per questo è risultato meno efficace, come hai fatto notare tu alcuni passaggi sono difficili e dolorosi da leggere, ci vuole quasi uno sforzo fisico, ma ne vale la pena per annoverare anche questa opera tra i migliori libri che abbiamo avuto il privilegio di conoscere.
Andando nello specifico direi che anche la parte che poteva risultare più ostica; ebraismo con annessi e connessi è stata ben distribuita, senza mai risultare eccessiva/pedante. Anche la cupezza che spesso caratterizza questo genere è conforme alla vicenda senza aggiunte, c'è persino quel pizzico di ironia legata ad alcuni personaggi che quasi quasi tentano la fuga dai loro cliché millenari😁

Magari continuerò andando a fare le pulci a qualche personaggio qua e là 🙂
Ti aspetto!
 

ila78

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Mia cara Ila, provo a tirare le somme in merito a questo grande romanzo-confermo il tuo bello, bello, bello- e rilancio! 😉
Singer è stato uno scrittore oltre che di talento anche profetico, se pensiamo che ha pubblicato nel 1943 è morto nel 1944 ed era oltreoceano, la dice lunga sulla sua grande sensibilità. Ha saputo anticipare l'orrore senza urlarlo e non per questo è risultato meno efficace, come hai fatto notare tu alcuni passaggi sono difficili e dolorosi da leggere, ci vuole quasi uno sforzo fisico, ma ne vale la pena per annoverare anche questa opera tra i migliori libri che abbiamo avuto il privilegio di conoscere.
Andando nello specifico direi che anche la parte che poteva risultare più ostica; ebraismo con annessi e connessi è stata ben distribuita, senza mai risultare eccessiva/pedante. Anche la cupezza che spesso caratterizza questo genere è conforme alla vicenda senza aggiunte, c'è persino quel pizzico di ironia legata ad alcuni personaggi che quasi quasi tentano la fuga dai loro cliché millenari😁

Magari continuerò andando a fare le pulci a qualche personaggio qua e là 🙂
Ti aspetto!
Io faccio una menzione speciale a quello che forse è l'unico personaggio del tutto positivo, insieme al Dott. Landau. Solomon Burak. Un combattente, dall'inizio alla fine, non si arrende mai, lotta per ottenere quello che vuole e QUASI sempre vince, mentre gli altri sono fermi e radicati nelle loro posizioni e spesso le subiscono, loro e i loro cari, lui sa essere elastico e al grido di "Un soldi più uno in meno..." Affronta le difficoltà, anche le più terribili e ne esce. Chapeau per Salomon "Shomele".😉
 

darida

Well-known member
Esatto! e mi piace anche che Salomon spezzi il cliché del commerciante ebreo dal braccino corto :mrgreen:
Sul finale ho gradito il passo indietro fatto dal capostipite, forse ha mostrato ancora più umiltà del figlio, inoltre alcuni rapporti famigliari hanno perso quella rigidità che lo stesso devoto David aveva impostato.
Della fine di Jegor che dici? Te la aspettavi così?...
Sono anche stata felice per Lea che nonostante i tempi duri a New York ha trovato la sua dimensione, dopo tanti anni di semi mutismo a Berlino ha potuto con orgoglio dare sfogo al suo yiddish😉
 

ila78

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Esatto! e mi piace anche che Salomon spezzi il cliché del commerciante ebreo dal braccino corto :mrgreen:
Sul finale ho gradito il passo indietro fatto dal capostipite, forse ha mostrato ancora più umiltà del figlio, inoltre alcuni rapporti famigliari hanno perso quella rigidità che lo stesso devoto David aveva impostato.
Della fine di Jegor che dici? Te la aspettavi così?...
Sono anche stata felice per Lea che nonostante i tempi duri a New York ha trovato la sua dimensione, dopo tanti anni di semi mutismo a Berlino ha potuto con orgoglio dare sfogo al suo yiddish😉
No, mi aspettavo che riuscisse a tornare in patria e si rendesse conto, alla fine della guerra, di quanto solidi fossero quegli "ideali" che tanto gli piacevano.
 

darida

Well-known member
No, mi aspettavo che riuscisse a tornare in patria e si rendesse conto, alla fine della guerra, di quanto solidi fossero quegli "ideali" che tanto gli piacevano.
Ho qualche dubbio che avrebbe capito, quindi va bene la pietas che lo ha accolto e chissà, una sorta di finale aperto...
 
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