58° Poeticforum - Le poesie che amiamo

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Eccoci arrivati al 58° Poeticforum; spero che sarà più "affollato" di quelli immediatamente precedenti. Numerosi amanti della poesia, che fine avete fatto? So che ci siete, vi aspetto! :mrgreen:
Iniziamo con una proposta a testa :)
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Dopo la passeggiata by Pathurnia


La donna ha fatto sosta a rifiatare
su di un masso. Segue con occhi attenti
falchetti che sembrano aquiloni, fermi
nel cielo prima della picchiata. A due passi
un muretto a secco, costruito da poco
fa da cornice ai prati.
Ci han lavorato la passata estate
uomini stranieri, silenziosi.
Forse quelli di qui hanno perduto memoria
dell'opera paziente delle mani.

La donna ha smesso di seguire
i rapaci nel cielo, ora osserva
il muretto e com'è costruito.
I massi giganteschi poggiano sulla cima,
sotto stanno le pietre
e in mezzo a tutti le schegge e i sassolini.

Sfuggito alla trama degli appoggi
un ciottolo è posato leggero,
sciolto, non incastonato
per completare la bianca superficie.

La donna si alza e lo rimuove piano.
Nessun macigno ondeggia, tutto rimane insieme.

Lo restituisce al suo anfratto
e si rallegra.
Anche per gli elementi senza incastro
c'è modo di stare nel disegno
tenendo lasco il laccio della vita.
 
Ultima modifica:

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
L’indifferenza è inferno senza fiamme,
ricordalo scegliendo fra mille tinte
il tuo fatale grigio.

Se il mondo è senza senso
tua solo è la colpa:
aspetta la tua impronta
questa palla di cera.

Maria Luisa Spaziani
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Iniziamo con la poesia della nostra utente Pathurnia :)


Dopo la passeggiata by Pathurnia


La donna ha fatto sosta a rifiatare
su di un masso. Segue con occhi attenti
falchetti che sembrano aquiloni, fermi
nel cielo prima della picchiata. A due passi
un muretto a secco, costruito da poco
fa da cornice ai prati.
Ci han lavorato la passata estate
uomini stranieri, silenziosi.
Forse quelli di qui hanno perduto memoria
dell'opera paziente delle mani.

La donna ha smesso di seguire
i rapaci nel cielo, ora osserva
il muretto e com'è costruito.
I massi giganteschi poggiano sulla cima,
sotto stanno le pietre
e in mezzo a tutti le schegge e i sassolini.

Sfuggito alla trama degli appoggi
un ciottolo è posato leggero,
sciolto, non incastonato
per completare la bianca superficie.

La donna si alza e lo rimuove piano.
Nessun macigno ondeggia, tutto rimane insieme.

Lo adagia di nuovo nel suo anfratto
e si rallegra.
Anche per gli elementi senza incastro
c'è modo di stare nel disegno
tenendo lasco il laccio della vita.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Eccomi qui finalmente, dopo vari problemi tecnici con il PC.
Questa poesia ha scosso fortemente qualcosa in me, ho empatizzato con quell'elemento senza incastro. Talvolta la cura delle parole e dell'ordine va a scapito del calore, qui invece questi due aspetti sembrano equilibrarsi a vicenda. E poi è densa, ricca di riflessioni e concreta; sembra quasi un cortometraggio muto. La metafora è sottile e profonda, eppure semplice. L'ho trovata davvero molto bella.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Grazie, Alessandra.
Tutto quello che la poesia racconta è accaduto davvero, compreso il fatto che quel sasso è stato per me un'illuminazione proprio nel momento in cui mi interrogavo sul valore della solitudine contrapposta all'isolamento.
E poi dentro ci sono un po' tutti i miei motivi ricorrenti, l'amore per la campagna, l'abitudine alla riflessione, quel bisogno di "tenere lasco il laccio della vita" cioè un grandissimo bisogno di libertà ma anche di appartenenza.
Mi piacerebbe che commentasse anche qualcuno che la vede diversamente, magari qualcuno che in questo anno ha sofferto molto per la mancanza degli altri.
Io l'ho sentita ma non tantissimo, qui c'è gente diversa, gente che vola, gente che striscia, gente ladruncola dalle ali blu e nere che mi becca le ciliegie, gente che la sera tardi ripete <<chiù! chiù>>, e perfino ogni tanto gente dalle ali trasparenti di libellula.
Ciao 😘
Pathurnia
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Io non sono brava a commentare e poi non la penso diversamente da te perciò ho apprezzato tanto la tua spiegazione. Con gli altri non ho più veri rapporti, esclusi i miei pochi familiari stretti. Invece ho profondi rapporti virtuali e quelli se sparissero mi mancherebbero davvero assai. Vivo in un paese, semicampagna, nel senso che ho il giardino con piante da frutto, gatti, due galline e fino a qualche anno fa c'era pure l'orto. La gente diversa che frequenti tu la conosco bene ;).
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Grazie Minerva6, sono contenta di trovare persone affini, vedo che il mio stile di vita non è poi così "alieno" :)
In quanto al commentare, come vedi è graditissimo anche solo esprimere le sensazioni che una poesia riesce a dare.
E magari scoprire di avere tante cose in comune.
Rigrazie :giggle:
Pathurnia
 

qweedy

Well-known member
E' una poesia davvero molto bella. Si intuisce che è nata da un fatto realmente accaduto, ed è una poesia che trasmette immagini, pare di vedere tutta la scena, come un film. Io non percepisco solitudine nei pensieri di questa giovane donna, che osserva ciò che la circonda e riflette sulla vita: la sensazione che mi arriva è che sta bene con se stessa e con ciò che la circonda, e non ha bisogno di avere persone intorno. E' una sensazione di pienezza, non il vuoto della solitudine, è un senso di pace, tranquillità e appartenenza alla natura e al mondo.
Bellissimo e potente il finale.
Una sola parola non mi piace, "lasco". Capisco che sia un termine corretto, ma a me fa pensare a "laido" e mi disturba.
Comunque la poesia è perfetta, per forma, immagini, contenuto, e finale.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Ehilà qweedy, grazie! Mi piace il paragone con un film, vuol dire che sono riuscita a comunicare ciò che stavo sperimentando.
In quanto a "lasco", lo so, ho avuto dei dubbi anch'io per il suono, però l'ho lasciata perché mi fa pensare esattamente ad una corda molto molto lenta.
Comunque hai descritto benissimo ciò che provavo. Pienezza è la parola giusta.
Evviva.
 
Ultima modifica:

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Il tuo ricordo, sul fondo

della mia solitudine,

ne rivela l’ampiezza

e tuttavia la limita.


Così un canto d’uccello

addolcisce l’immensità del cielo

e una singola vela

rende umano il mare.


Margherita Guidacci

Questa è la seconda poesia. Vi ricordo che potete ancora commentare tutte le poesie fino alla chiusura del Poeticforum :)
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Poesia che esprime in maniera pacata il classico tema dell'assenza. In questo caso l'assenza diventa presenza di un ricordo: intelligentemente la poetessa accarezza il passato e ne fa un motivo di consolazione.
Ho detto "intelligentemente" in modo intenzionale, perché è proprio l'intelligenza emotiva la facoltà che ci permette di trasformare i dolori e le perdite in dolcezza e attaccamento alla vita.
Se me lo consentite, vorrei proporvi una mia associazione di idee.
Sul tema dell'assenza e del modo di integrarla nella propria vita, c'è una poesia di Edgar Lee Masters, dall'"Antologia di Spoon River", che parla di una donna che ha fatto la scelta opposta, quella del rancore. Eccola

<< Louise Smith

Herbert ruppe il nostro fidanzamento dopo otto anni
quando Annabelle tornò al villaggio
dal collegio, povera me!
Se non l'avessi tormentato, il mio amore per lui
si sarebbe forse trasformato in nobile dolore -
chissà? - riempiendomi la vita di fragranza curatrice
Ma lo torturai, lo avvelenai,
lo accecai, e si mutò in odio -
mortifera edera invece di clematide.
E la mia anima cadde dal sostegno,
i suoi viticci s'intricarono in rovina.
Non permettete che la volontà sia il giardiniere dell'anima,
se non siete certi
che è più saggia dell'anima vostra. >>


Ecco, la poesia di Margherita Guidacci mi ha fatto pensare alla "fragranza curatrice".
Ciao
Pathurnia
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Sono in forte ritardo, perciò prima di commentare inserisco la prossima poesia!


L’indifferenza è inferno senza fiamme,
ricordalo scegliendo fra mille tinte
il tuo fatale grigio.

Se il mondo è senza senso
tua solo è la colpa:
aspetta la tua impronta
questa palla di cera.

Maria Luisa Spaziani
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Se voleva esprimere una rivolta rabbiosa ci è riuscita in pieno, definendo il suo interlocutore tetro e noioso al punto di essere portatore di "un fatale grigio".
Però non mi è molto congeniale una donna che si paragona a una palla di cera, nemmeno nei confronti di un poeta da premio Nobel.
In definitiva direi che sembra l'inno di una persona passivo aggressiva, e mi lascia addosso un senso di fastidio.

:sick::sick::sick::sick::sick::sick:

Pathurnia
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Leggendola senza sapere altro penserei a un'esortazione a lasciare le proprie tracce nel mondo, seppure la poetessa abbia usato toni un po' duri. Mi trasmette un misto di ansia e vitalità. "Se il mondo è senza senso tua è la colpa", scuotiti, fai qualcosa perché il mondo ce l'abbia, un senso, anziché lagnarti e basta. Secondo me la palla di cera è il mondo.
 

qweedy

Well-known member
Però non mi è molto congeniale una donna che si paragona a una palla di cera

Secondo me paragona il mondo a una palla di cera.
Questa poesia la interpreto come una riflessione e anche un rimprovero per l'indifferenza umana. Esorta ognuno a lasciare la propria impronta nel mondo, per migliorarlo.
Inutile lamentarsi di come va la vita, se si rimane a guardare con indifferenza ciò che accade. Meglio agire e dare un senso all'esistenza, nel nome di una responsabilità individuale di ognuno. Chi rimane nel grigio, indifferente a tutto, è colpevole di come va il mondo.

Mi piace molto Maria Luisa Spaziani, ma questa poesia non più di tanto. Secondo me non ha espresso bene l'idea. L'ha fatto molto meglio Borges nella poesia I giusti ("Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo"). Chi nel suo piccolo si impegna e agisce in ciò che crede ("i giusti") salverà il mondo.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Mi sono sbagliata sulla palla di cera :oops:
E' più giusta l'interpretazione di alessandra e di qweedy.

Però che cosa carina, ero di pessimo umore e questo ha influenzato il mio approccio alla poesia ma ora questo scivolone mi ha fatto venire da ridere, mi è passata la tristezza e il pH è risalito a livelli normali.
Ora vado a dar forma alla mia palla di cera (cioè vado a far qualcosa in giardino).
Ciao 😘
Pathurnia
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Anche il mio umore influisce molto il mio approccio alla lettura. In effetti con quel "tua solo è la colpa" ci va giù pesante, però non ha tutti i torti perché lamentarsi senza fare nulla non è il massimo. Il problema è che spesso non siamo in grado di fare davvero qualcosa di buono per noi stessi e per il mondo in generale. E questa scelta del grigio fatale comporta frustrazione. Tutto sommato condivido il suo incitare e invitare all'azione, ma purtroppo solo in via teorica perché in pratica non riesco a fare molto per migliorare la mia condizione, figuriamoci quella degli altri 😟.
 
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