59° Poeticforum - Le poesie che amiamo

alessandra

Lunatic Mod
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Oggi apro il 59° Poeticforum, che sorprese avremo stavolta?
Aspetto una proposta a testa...mentre ci prepariamo al 60°!
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
IL BORGO FANTASMA (una mattina, tanti anni fa, a Laino Castello) )

Agosto, un viottolo s'inerpica
in cima a un deserto di rovine.

I due salgono a balzi per sentieri da gatti
su pietre sprofondate e mura sgretolate.
Case amputate piangono abbandono
focolari anneriti, quaderni nella polvere
cocci, vecchi giocattoli, bottiglie.

Nella penombra a lei par di sentire
un leggero alitare quasi un residuo d'anime
la traccia dolorosa e ineluttabile
il senso sacro di esistenze passate.

Lui - predatore ignaro e vacanziero -
trova una culla di legno un po' scheggiata,
la vuol portare via, ne farà una fioriera.

La donna pensa al riso di un bambino.
- Arriva gente! - grida - ma non c'è nessuno.
Scendono a valle frettolosi. Resta la culla antica
tra le macerie a dondolare piano.



Pathurnia

Ps: Ma si capiva che l'ho scritta io? Ho dimenticato di precisarlo...... scusate
 
Ultima modifica:

Shoshin

Goccia di blu
Alla finestra

A Nelly Villanueva



Solo Dio sa ciò che cercavo, volevo incontrare
non so cosa,
una sera,
sentire l’antico momento dello stupore, le cose
dimenticate da tempo
gli oggetti senza forma dentro di me,
una traccia di cenere o un pezzetto d’acre,
quei nomi immortali nella memoria.
L’ancora, nei bottoni dorati, le carte,
la polvere nel vuoto , l’odore, i vestiti di bambino,
dei resti, briciole di anni fa
e da lontano,
al soffio dell’aria alla finestra, pensai a te: tra le nubi,
un presagio di pioggia era
il mancarti,
con i tuoi occhi inspiegabili, e la sera così moriva.
Era un colore, l’ansia dei presentimenti:
era un’ombra: l’addio,
la notte profonda alla finestra.

Jaime Saénz

Traduzione di Antonio Bux
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
E iniziamo dalla poesia della nostra utente Pathurnia :)

IL BORGO FANTASMA (una mattina, tanti anni fa, a Laino Castello) )

Agosto, un viottolo s'inerpica
in cima a un deserto di rovine.

I due salgono a balzi per sentieri da gatti
su pietre sprofondate e mura sgretolate.
Case amputate piangono abbandono
focolari anneriti, quaderni nella polvere
cocci, vecchi giocattoli, bottiglie.

Nella penombra a lei par di sentire
un leggero alitare quasi un residuo d'anime
la traccia dolorosa e ineluttabile
il senso sacro di esistenze passate.

Lui - predatore ignaro e vacanziero -
trova una culla di legno un po' scheggiata,
la vuol portare via, ne farà una fioriera.

La donna pensa al riso di un bambino.
- Arriva gente! - grida - ma non c'è nessuno.
Scendono a valle frettolosi. Resta la culla antica
tra le macerie a dondolare piano.



Pathurnia
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
A me piace molto questo modo di scrivere, chiaro e ricco di dettagli, mi piacciono le poesie che raccontano una breve storia. Mi sembra quasi di vedere quelle case non più abitate chissà da quanto tempo, quegli oggetti che parlano di chi li ha posseduti e quella culla che la donna ha voluto salvare dalla trasformazione a cui l'uomo, più pratico, già pensava.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
A me piace molto questo modo di scrivere, chiaro e ricco di dettagli, mi piacciono le poesie che raccontano una breve storia. Mi sembra quasi di vedere quelle case non più abitate chissà da quanto tempo, quegli oggetti che parlano di chi li ha posseduti e quella culla che la donna ha voluto salvare dalla trasformazione a cui l'uomo, più pratico, già pensava.
Grazie Alessandra, sono contenta di averti portata un attimo a Laino com'era anni fa.
Ora credo che non sia più così fatiscente, mi sembra di aver letto che è stata in parte valorizzata, chissà se è rimasta ugualmente suggestiva
ciao
Pathurnia
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Passiamo alla prossima poesia, ricordiamoci però che possiamo commentare qualsiasi proposta fino alla fine ... e anche dopo.

Alla finestra

A Nelly Villanueva



Solo Dio sa ciò che cercavo, volevo incontrare
non so cosa,
una sera,
sentire l’antico momento dello stupore, le cose
dimenticate da tempo
gli oggetti senza forma dentro di me,
una traccia di cenere o un pezzetto d’acre,
quei nomi immortali nella memoria.
L’ancora, nei bottoni dorati, le carte,
la polvere nel vuoto , l’odore, i vestiti di bambino,
dei resti, briciole di anni fa
e da lontano,
al soffio dell’aria alla finestra, pensai a te: tra le nubi,
un presagio di pioggia era
il mancarti,
con i tuoi occhi inspiegabili, e la sera così moriva.
Era un colore, l’ansia dei presentimenti:
era un’ombra: l’addio,
la notte profonda alla finestra.

Jaime Saénz

Traduzione di Antonio Bux
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Un caleidoscopio di immagini che suscita in chi legge un senso di incanto.
Mi è difficile essere analitica quando una poesia è così intensa, posso solo lasciarmi prendere da una splendida emozione non priva, però, di una leggera inquietudine.
Magari un giorno potrei tornarci su.
Pathurnia
 
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alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Alla finestra

A Nelly Villanueva



Solo Dio sa ciò che cercavo, volevo incontrare
non so cosa,
una sera,
sentire l’antico momento dello stupore, le cose
dimenticate da tempo
gli oggetti senza forma dentro di me,
una traccia di cenere o un pezzetto d’acre,
quei nomi immortali nella memoria.
L’ancora, nei bottoni dorati, le carte,
la polvere nel vuoto , l’odore, i vestiti di bambino,
dei resti, briciole di anni fa
e da lontano,
al soffio dell’aria alla finestra, pensai a te: tra le nubi,
un presagio di pioggia era
il mancarti,
con i tuoi occhi inspiegabili, e la sera così moriva.
Era un colore, l’ansia dei presentimenti:
era un’ombra: l’addio,
la notte profonda alla finestra.

Jaime Saénz

Traduzione di Antonio Bux
Mamma mia, che meraviglia. Non saprei commentare, la trovo quasi crudele perché descrive la nostalgia, la mancanza in maniera spietata anche se con toni delicati.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Non avessi visto il sole di Emily Dickinson

Se non avessi visto il sole
avrei potuto sopportare l'ombra,
ma la luce ha reso il mio deserto
ancora più selvaggio.

Inserisco la terza proposta :)
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Un deserto selvaggio è quasi un ossimoro, ma con queste parole Emily ha reso tangibile la propria disperazione.
Pathurnia
P.s.: ho appena finito di vedere il film "A quiet passion" sulla vita di Emily, e l'ho trovato straziante. Grazie a voi per avermici fatto pensare. :giggle:
 
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alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ammiro il genio di chi sa esprimere concetti così profondi e complessi, e così veri, in poche semplici parole. Basta un momento di felicità per far sembrare poi, una volta che questa scompare, insopportabile quella che prima per noi rappresentava la normalità.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Riprendo questa vecchia poesia per rimaneggiarla, perché una poesia è qualcosa di vivo e cambia come cambia chi l'ha scritta. Questa è la prima versione:
IL BORGO FANTASMA (una mattina, tanti anni fa, a Laino Castello) )

Agosto, un viottolo s'inerpica
in cima a un deserto di rovine.

I due salgono a balzi per sentieri da gatti
su pietre sprofondate e mura sgretolate.
Case amputate piangono abbandono
focolari anneriti, quaderni nella polvere
cocci, vecchi giocattoli, bottiglie.

Nella penombra a lei par di sentire
un leggero alitare quasi un residuo d'anime
la traccia dolorosa e ineluttabile
il senso sacro di esistenze passate.

Lui - predatore ignaro e vacanziero -
trova una culla di legno un po' scheggiata,
la vuol portare via, ne farà una fioriera.

La donna pensa al riso di un bambino.
- Arriva gente! - grida - ma non c'è nessuno.
Scendono a valle frettolosi. Resta la culla antica
tra le macerie a dondolare piano.



Pathurnia

Ps: Ma si capiva che l'ho scritta io? Ho dimenticato di precisarlo...... scusate

e questa è la versione attuale, perché spesso si lavora per sottrazione


Agosto, un viottolo s'inerpica
in cima a un deserto di rovine.
I due salgono a balzi per sentieri da gatti
su pietre sgretolate.

Case amputate piangono abbandono
focolari anneriti, quaderni nella polvere.
Nella penombra a lei par di sentire
un leggero alitare.

Lui trova una culla un po' scheggiata,
la vuol portare via, ne farà una fioriera.
La donna pensa al riso di un bambino.
- Arriva gente! - grida
ma non c'è nessuno.
 
Ultima modifica:

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Riprendo questa vecchia poesia per rimaneggiarla, perché una poesia è qualcosa di vivo e cambia come cambia chi l'ha scritta. Questa è la prima versione:


e questa è la versione attuale, perché spesso si lavora per sottrazione



Agosto, un viottolo s'inerpica
in cima a un deserto di rovine.
I due salgono a balzi per sentieri da gatti
su pietre sgretolate.

Case amputate piangono abbandono
focolari anneriti, quaderni nella polvere.
Nella penombra a lei par di sentire
un leggero alitare.

Lui trova una culla un po' scheggiata,
la vuol portare via, ne farà una fioriera.
La donna pensa al riso di un bambino.
- Arriva gente! - grida
ma non c'è nessuno.
In effetti è più efficace così, soprattutto la fine. Io avrei lasciato "cocci, vecchi giocattoli, bottiglie" ma è una questione di gusto personale. Mi sembra che in questo caso i particolari rendano più vivo il contesto.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Questo Poeticforum è del 2021 e io ho proposto la stessa poesia che ho proposto nell'ultimo...che fantasia! :mrgreen: E che Alzheimer incalzante, chi se lo ricordava?
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Bè, però anch'io che l'ho commentata senza batter ciglio..
Che dici, prendiamo una stanza doppia?:mrgreen:

E grazie per il commento bis :giggle:
 
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