60° Poeticforum - Le poesie che amiamo

Shoshin

Goccia di blu
Mi chiese
cosa avrei portato su un'isola deserta

Una barca e te
dissi
e la barca la bruciamo sulla spiaggia

poi me ne andai lasciandola li
per tenermi il sogno.

Jón Kalman Stefánsson

Da Con il porto d'armi contro l'eternità del 1988
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Manifesto del contadino impazzito di WENDELL BERRY


Se amate il guadagno facile,
l’aumento annuale di stipendio,
le ferie pagate.
Se desiderate sempre più cose prefabbricate,
se avete paura di conoscere i vostri vicini di casa,
se avete paura di morire
allora nemmeno il vostro futuro
sarà più un mistero per il potere,
la vostra mente sarà perforata in una scheda
e messa via in un cassettino.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno,
quando vi vorranno far morire per il profitto
ve lo faranno sapere.
Ma tu, amico, ogni giorno,
fai qualcosa che non possa entrare nei loro calcoli.
Ama la Vita. Ama la Terra.
Ama qualcuno che non se lo merita.
Conta su quello che sei e riduci i tuoi bisogni.
Fai qualche piccolo lavoro gratuitamente.
Non ti fidare del governo, di nessun governo,
e abbraccia gli esseri umani,
nel tuo rapporto con ciascuno di loro
riponi la tua speranza politica.
Approva nella natura quello che non capisci
e loda questa ignoranza,
perché ciò che l’uomo non ha razionalizzato
non ha distrutto.
Fai le domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio.
Pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale
è la foresta che non hai piantato
e che non vivrai per sfruttare.
Afferma che le foglie quando si decompongono
diventano fertilità:
Chiama questo “profitto”.
Una profezia così si avvera sempre.
Poni la tua fiducia
nei cinque centimetri di humus
che si formeranno sotto gli alberi
ogni mille anni.
Metti l’orecchio vicino e ascolta
i bisbigli delle canzoni a venire.
Sii pieno di gioia,
nonostante tutto,
e sorridi,
il sorriso è incalcolabile.
Finché la donna non si svilisce nella corsa al potere,
ascolta la donna più dell’uomo.
Domandati:
questo potrà dar gioia alla donna
che è contenta di aspettare un bambino?
Quest’altro disturberà il sonno della donna
vicina a partorire?
Vai col tuo amore nei campi.
Stendetevi tranquilli all’ombra.
Posa il capo sul suo grembo
e vota fedeltà alle cose più vicine al tuo cuore.
Appena vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale per indicare
la falsa traccia,
la via che non hai preso.
Sii come la volpe che lascia molte più tracce del necessario,
alcune nella direzione sbagliata.
Pratica la meditazione.

*

(sottoscrivo☺️ )
Pathurnia
 

qweedy

Well-known member
Cercavo te nelle stelle
quando le interrogavo bambino.
Ho chiesto te alle montagne,
ma non mi diedero che poche volte
solitudine e breve pace.
Perché mancavi, nelle lunghe sere
meditai la bestemmia insensata
che il mondo era uno sbaglio di Dio,
io uno sbaglio del mondo.
E quando, davanti alla morte,
ho gridato di no da ogni fibra,
che non avevo ancora finito,
che troppo ancora dovevo fare,
era perché mi stavi davanti,
tu con me accanto, come oggi avviene,
un uomo una donna sotto il sole.
Sono tornato perché c’eri tu.

11 febbraio 1946

Primo Levi
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
La tristezza fa rumore

dice che quando cade
la tristezza in fondo al cuore
non fa rumore
come la neve
vaccate

vi assicuro
la mia tristezza, almeno
è grossa
pesante
molto rumorosa

fa un casino della madonna
come un bue che si sfracella
dopo una caduta libera di trecento metri
sul tetto di un’Alfasud rossa
parcheggiata in doppia fila

Guido Catalano
 

Shoshin

Goccia di blu
Ti parlo padre?
In difesa dell’inverno,
magro merlo scampato
all’eccidio delle foglie,
ti parlo come a un nulla
vastissimo senza cornice
grammaticale né stellare?
Ti dico piccole impronte
di creature votate al gioco?

Sono una bambina padre,
ripiego le ali su una luce
al centro del petto,
un nido per lo scempio
uno strappo logico.
Tu sei un soldato padre?
A guerra finita cosa
resta di te e quali
parole per dirlo,
per la tua divisa muta.

Sono un pugnale padre
quello che ti aprirà il cuore
e farà vita dei tuoi
delitti, farà fiera e lotteria:
a chi i tuoi occhi
a chi le mani
chi offre qualcosa
per il tuo grugno?

Io sono un libro padre
una legge dell’universo
stampata negli astri
e nelle cellule di noi
fogliame volato via
cenere di albero bruciato.
Sono viva padre
e non per vendetta
e nemmeno per diritto
sono viva per musica
per sintonia con lo spazio
che ci ama nelle vene
che le fa ridere le fa allegre
e spensierate in balli
di mattina, soli.

Ho paura di tutto padre,
perché tutto è vivo
e mi accompagna,
mi insegna gesti
parole fitte,
appartenenze vertiginose,
prima che naturali.

C’è un fiume padre,
più potente di qualsiasi seme,
fiume che ci nasce
prima di qualunque crollo
nella nascita,
c’è fede forte di animale bambina,
fede che ci precede
e ci invita,
come voce
terra mondo,
padre.

Chandra Candiani da 'Fatti vivo' (Einaudi)
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Iniziamo dalla prima proposta


Mi chiese
cosa avrei portato su un'isola deserta

Una barca e te
dissi
e la barca la bruciamo sulla spiaggia

poi me ne andai lasciandola li
per tenermi il sogno.

Jón Kalman Stefánsson

Da Con il porto d'armi contro l'eternità del 1988
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Mah, se a me un uomo facesse la stessa domanda risponderei:
<<una barca e te, poi lascio te sull'isola e mi tengo la barca, se è un cabinato ancora meglio :LOL: >>
Pathurnia (di nome e di fatto ) 😗
 

qweedy

Well-known member
Per continuare sulla via indicata da Pathurnia, trovo che il romanticismo poetico iniziale si perda già nel secondo verso, nel voler bruciare la barca, (perchè? per precludere ogni possibilità di fuga? :rolleyes: ) per poi affondare completamente sul finale, dove lui se ne va, dopo averla illusa con l'immagine languida di loro due sull'isola deserta. Perchè lui se ne va? Per tenersi il sogno. :eek: Tipicamente maschile....

A parte gli scherzi, sento molta ironia in questa breve poesia, che a prima vista può sembrare idilliaca, ma a me sembra piuttosto feroce...
 

Shoshin

Goccia di blu
Iniziamo dalla prima proposta


Mi chiese
cosa avrei portato su un'isola deserta

Una barca e te
dissi
e la barca la bruciamo sulla spiaggia

poi me ne andai lasciandola li
per tenermi il sogno.

Jón Kalman Stefánsson

Da Con il porto d'armi contro l'eternità del 1988
Da una nota biografica di Silvia Cosimini sulla poesia di Jon.

"Il ricordo è più importante del momento passato;nello stesso modo,la realtà ha più valore se ricercata nella memoria,e anche i sogni sembrano più preziosi se non si realizzano."

Silvia Cosimini è la traduttrice in italiano dei romanzi di Jon Kalman Stefansson
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
D'istinto questa poesia o meglio la sua conclusione mi ha trasmesso fastidio, però allo stesso tempo ne apprezzo la singolarità. Poche righe che spiazzano.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Prossima proposta...

Manifesto del contadino impazzito di WENDELL BERRY


Se amate il guadagno facile,
l’aumento annuale di stipendio,
le ferie pagate.
Se desiderate sempre più cose prefabbricate,
se avete paura di conoscere i vostri vicini di casa,
se avete paura di morire
allora nemmeno il vostro futuro
sarà più un mistero per il potere,
la vostra mente sarà perforata in una scheda
e messa via in un cassettino.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno,
quando vi vorranno far morire per il profitto
ve lo faranno sapere.
Ma tu, amico, ogni giorno,
fai qualcosa che non possa entrare nei loro calcoli.
Ama la Vita. Ama la Terra.
Ama qualcuno che non se lo merita.
Conta su quello che sei e riduci i tuoi bisogni.
Fai qualche piccolo lavoro gratuitamente.
Non ti fidare del governo, di nessun governo,
e abbraccia gli esseri umani,
nel tuo rapporto con ciascuno di loro
riponi la tua speranza politica.
Approva nella natura quello che non capisci
e loda questa ignoranza,
perché ciò che l’uomo non ha razionalizzato
non ha distrutto.
Fai le domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio.
Pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale
è la foresta che non hai piantato
e che non vivrai per sfruttare.
Afferma che le foglie quando si decompongono
diventano fertilità:
Chiama questo “profitto”.
Una profezia così si avvera sempre.
Poni la tua fiducia
nei cinque centimetri di humus
che si formeranno sotto gli alberi
ogni mille anni.
Metti l’orecchio vicino e ascolta
i bisbigli delle canzoni a venire.
Sii pieno di gioia,
nonostante tutto,
e sorridi,
il sorriso è incalcolabile.
Finché la donna non si svilisce nella corsa al potere,
ascolta la donna più dell’uomo.
Domandati:
questo potrà dar gioia alla donna
che è contenta di aspettare un bambino?
Quest’altro disturberà il sonno della donna
vicina a partorire?
Vai col tuo amore nei campi.
Stendetevi tranquilli all’ombra.
Posa il capo sul suo grembo
e vota fedeltà alle cose più vicine al tuo cuore.
Appena vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale per indicare
la falsa traccia,
la via che non hai preso.
Sii come la volpe che lascia molte più tracce del necessario,
alcune nella direzione sbagliata.
Pratica la meditazione.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
D'istinto questa poesia o meglio la sua conclusione mi ha trasmesso fastidio, però allo stesso tempo ne apprezzo la singolarità. Poche righe che spiazzano.
Scusate se torno un attimo alla poesia precedente. Vorrei dire a @Shoshin che certamente è vero che il ricordo abbellisce ogni evento passato, e che giustamente i sogni quando restano tali sono perfetti.
Però mi vorrei soffermare sul periodo storico di queste poesie, il 1988. Era quasi un millennio fa. Dare alla propria donna il ruolo di "contenitore di un sogno" era come renderle omaggio. Allora andava bene.
Ma oggi noi, quarant'anni dopo, siamo molto cambiate e la nostra sensibilità rimane urtata da questa concezione di depositarie di un sogno, concezione che ci vede comunque passive.
Lo so, lo so, l'arte non va giudicata con criteri moralistici o politici o sociologici, altrimenti dovremmo dire che la Solveig di Ibsen era un'oca perché continuava ad amare Peer Gynt dopo che lui l'aveva abbandonata, o che Penelope era una donna passiva perché non aveva mai smesso di aspettare Ulisse.
Quindi ok, diciamo che la poesia è carina perché esprime un'atmosfera sognante ed è anche sorprendente nella sua originalità.
Però noi che stiamo leggendo viviamo qui e ora, abbiamo una sensibilità diversa, siamo più attente ad ogni segno di romantica presa per i fondelli, e quindi, ci scusi l'Autore, ma dopo aver apprezzato la dimensione estetica della sua poesia non possiamo fare a meno di sentirci (come dice @alessandra) infastidite dal contenuto.
In ogni caso, grazie a @Shoshin per averla proposta😊
Pathurnia
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Prossima proposta...

Manifesto del contadino impazzito di WENDELL BERRY


Se amate il guadagno facile,
l’aumento annuale di stipendio,
le ferie pagate.
Se desiderate sempre più cose prefabbricate,
se avete paura di conoscere i vostri vicini di casa,
se avete paura di morire
allora nemmeno il vostro futuro
sarà più un mistero per il potere,
la vostra mente sarà perforata in una scheda
e messa via in un cassettino.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno,
quando vi vorranno far morire per il profitto
ve lo faranno sapere.
Ma tu, amico, ogni giorno,
fai qualcosa che non possa entrare nei loro calcoli.
Ama la Vita. Ama la Terra.
Ama qualcuno che non se lo merita.
Conta su quello che sei e riduci i tuoi bisogni.
Fai qualche piccolo lavoro gratuitamente.
Non ti fidare del governo, di nessun governo,
e abbraccia gli esseri umani,
nel tuo rapporto con ciascuno di loro
riponi la tua speranza politica.
Approva nella natura quello che non capisci
e loda questa ignoranza,
perché ciò che l’uomo non ha razionalizzato
non ha distrutto.
Fai le domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio.
Pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale
è la foresta che non hai piantato
e che non vivrai per sfruttare.
Afferma che le foglie quando si decompongono
diventano fertilità:
Chiama questo “profitto”.
Una profezia così si avvera sempre.
Poni la tua fiducia
nei cinque centimetri di humus
che si formeranno sotto gli alberi
ogni mille anni.
Metti l’orecchio vicino e ascolta
i bisbigli delle canzoni a venire.
Sii pieno di gioia,
nonostante tutto,
e sorridi,
il sorriso è incalcolabile.
Finché la donna non si svilisce nella corsa al potere,
ascolta la donna più dell’uomo.
Domandati:
questo potrà dar gioia alla donna
che è contenta di aspettare un bambino?
Quest’altro disturberà il sonno della donna
vicina a partorire?
Vai col tuo amore nei campi.
Stendetevi tranquilli all’ombra.
Posa il capo sul suo grembo
e vota fedeltà alle cose più vicine al tuo cuore.
Appena vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale per indicare
la falsa traccia,
la via che non hai preso.
Sii come la volpe che lascia molte più tracce del necessario,
alcune nella direzione sbagliata.
Pratica la meditazione.
Bellissima filosofia della vita, ma soprattutto bello e amaro è il titolo.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Mi sento perfettamente in consonanza con quello che scrive Wendell Berry, e anche se nella mia vita ho messo in pratica alcune delle esortazioni di questa poesia, essa mi insegna molto sull'atteggiamento più sereno da tenere nei confronti della natura.
Infatti a volte mi dispero pensando alla sorte futura del mio giardino e mi rattristo pensando che gli alberi che ho messo a dimora con le mie mani potrebbero essere sostituiti dal cemento, ma Wendell mi insegna ad aver fiducia
nei cinque centimetri di humus
che si formeranno sotto gli alberi
ogni mille anni
....e forse - aggiungerei - anche nei semi che il vento avrà sparso intorno.
Apprezzo particolarmente la parte finale:

Appena vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale per indicare
la falsa traccia,
la via che non hai preso.
Sii come la volpe che lascia molte più tracce del necessario,

alcune nella direzione sbagliata.
Questi consigli rivelano la consapevolezza di doversi mimetizzare per proteggere il proprio stile di vita dalla ruspa della modernità che tutto distrugge e divora.
Ciao
Pathurnia
 
Ultima modifica:

qweedy

Well-known member
Straordinaria questa poesia, per il contenuto attuale e filosofico. Una filosofia di vita che forse salverebbe il mondo, e che sicuramente non è quella più diffusa in questi tempi.
Mi hanno fatto sorridere questi versi, ripensando a tutte le telefonate indesiderate che ricevo dalle compagnie telefoniche:

Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno,
quando vi vorranno far morire per il profitto
ve lo faranno sapere.


Morire per il profitto, a quanti accade anche ai giorni nostri...

Conta su quello che sei e riduci i tuoi bisogni.
Fai qualche piccolo lavoro gratuitamente.


Qui invece mi ha fatto pensare a Pepe Mujica, ex presidente dell'Uruguay, che fu definito “il presidente più povero del mondo” perché, dello stipendio che riceveva dallo Stato, ne donava circa il 90% a organizzazioni non governative e a persone bisognose, trattenendo per sé l’equivalente di 800 euro al mese. “La mia idea di felicità è soprattutto anticonsumistica. Hanno voluto convincerci che le cose non durano e ci spingono a cambiare ogni cosa il prima possibile. Sembra che siamo nati solo per consumare e, se non possiamo più farlo, soffriamo la povertà. Ma nella vita è più importante il tempo che possiamo dedicare a ciò che ci piace, ai nostri affetti e alla nostra libertà. E non quello in cui siamo costretti a guadagnare sempre di più per consumare sempre di più. Non faccio nessuna apologia della povertà, ma soltanto della sobrietà.”

Quanto mai attuale anche l'investimento sul futuro, "pianta sequoie":

Investi nel millennio.
Pianta sequoie.


E infine, anche a me spesso è capitato di notare che certe donne al potere finiscono con l'essere peggio degli uomini:

Finché la donna non si svilisce nella corsa al potere,
ascolta la donna più dell’uomo.


Brava Pathurnia per la scelta, grazie per averla condivisa!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
La prossima proposta...


Cercavo te nelle stelle
quando le interrogavo bambino.
Ho chiesto te alle montagne,
ma non mi diedero che poche volte
solitudine e breve pace.
Perché mancavi, nelle lunghe sere
meditai la bestemmia insensata
che il mondo era uno sbaglio di Dio,
io uno sbaglio del mondo.
E quando, davanti alla morte,
ho gridato di no da ogni fibra,
che non avevo ancora finito,
che troppo ancora dovevo fare,
era perché mi stavi davanti,
tu con me accanto, come oggi avviene,
un uomo una donna sotto il sole.
Sono tornato perché c’eri tu.

11 febbraio 1946

Primo Levi
 

qweedy

Well-known member
La poesia è dedicata a Lucia Morpurgo, che Primo Levi, all'epoca ventisettenne, sposerà l’anno successivo.
E' una poesia d'amore molto intensa, l'amore per la donna diventa la sua unica ragione di vita.
Sopravvissuto ad Auschwitz, Levi - che non è credente ("C'è Auschwitz e dunque non può esserci un Dio") - si aggrappa all'amore per la sua donna e al desiderio di famiglia, figli e normalità per continuare a vivere.
Tutto questo però a un certo punto della sua vita non è più stato sufficiente.

 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
La poesia è insieme pacata e intensa, però provo difficoltà a scrivere qualunque altra considerazione perché mi sento infinitamente piccola davanti a Primo Levi e come sempre quando penso a lui sento un nodo in gola.
Pathurnia
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Provo una sorta di rispetto timoroso quando mi approccio alle sue parole.
Questa poesia mi fa rabbia perché non riesco a non leggerla alla luce del "dopo". L'amore a cui Primo Levi si è aggrappato non è riuscito a superare tutto il resto. Forse è difficile anche provarlo, l'amore, quando si è visto tanto odio.
 
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