CXI GdL - La canzone di Achille di Madeline Miller

francesca

Well-known member
Nel frattempo libro finito.
Il finale mi è piaciuto un po' di più, ma confermo il mio scarso coinvolgimento e apprezzamento della lettura.
Fra l'altro, ho cercato un po' in rete, e tutte le recensioni sono positive, piene di entusiasmo e di elogi. Ma posso anche dire che non è la prima volta che libri super apprezzati mi lasciano molto tiepida.
Di fronte ad un Patroclo come lo ha pensato Omero, che in punto di morte, nel capitolo XVI, dice a Ettore:
<<Sì, Ettore, adesso vantati:
a te hanno dato vittoria Zeus Cronide e Apollo,
che m’abbatterono facilmente: essi l’armi dalle spalle mi tolsero.
Se anche venti guerrieri come te m’assalivano,
tutti perivano qui, vinti dalla mia lancia;
mi uccise destino fatale e il figliuolo di Latona,
e tra gli uomini Euforbo: tu m’uccidi per terzo.
Altro ti voglio dire e tientelo in mente:
davvero tu non andrai molto lontano, ma ecco
ti s’appressa la morte e il destino invincibile:
cadrai per mano d’Achille, dell’Eacide perfetto>>.
Cosa vuol essere il Patroclo della Miller?
Un Patroclo che implora con il pensiero i nemici di risparmiargli la vita pensando che la sua morte provocherà quella dell'amato Achille, ok, è una rivisitazione, ok, ha la dignità dell'innamorato che pur di assicurarsi il bene dell'amato è pronto a tutto, anche ad una preghiera che sa di umiliazione. Ma a me resta la sensazione che Omero si rivolti nella tomba a veder trattare così i suoi personaggi.
Non ho capito nemmeno bene l'intento dell'autrice.
Perchè questa non è una rilettura del rapporto Achille-Patroclo in chiave moderna, è uno snaturamento.
E' un piegare una narrazione di altri alle proprie idee narrative.
Che non è proibito, va bene.
Però se i risultati sono anche così poco convincenti, almeno per me, non vale la pena.
Poco convincenti perchè i personaggi sono monocolore, prevedibili, bidimensionali, non escono mai dal loro binario. Mi è sembrato poco convincente anche la parte dedicata agli dei.
Confermo che mi è piaciuto molto come la Miller ha reso Odisseo, perchè ha saputo mantenere la sagacia del personaggio nei dialoghi in dui è presente, un po' più fiacco quando si presenta come canta storie.
Ma anche tutta la storia di Briseide mi è sembrata veramente insapore, poco verosimile, mi è risultato più facile immaginarmi il dio Apollo che butta giù dalle mura di Troia Patroclo, che la storiella della schiava rispettata, con cui fare passeggiate nei boschi a raccogliere erbe, controparte femminile della relazione Achille-Patroclo.

Francesca
 

darida

Well-known member
Ho finito anch'io
Confermo quanto già espresso in precedenza e anche se non è andato peggiorando nella parte conclusiva, non mi ha coinvolto e men che meno emozionato/stupito . Non ho trovato originalità, se questo era l'intento. Purtroppo la parte melensa della storia ha prevalso e in qualche modo mi ha influenzato nella lettura impedendomi di apprezzare la dove c'era una pausa dal sentimento soap 😬
Ho letto anche io molte recensioni entusiastiche che francamente non mi spiego.
Ho fatto delle ricerche in rete per spolverare un po' la memoria sulla mitologia greca e vabbè, se non altro mi ha spinto a curiosare e approfondire...
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Capitolo 18 concluso, considerazioni con spoiler! Ah, colpo al cuore per la vicenda di Ifigenia, preferisco decisamente la versione a lieto fine! Non so a voi, ma a me Achille sta sembrando parecchio scostante; è indubbio che tutti noi abbiamo lati della personalità diversissimi fra loro, ma la sua faccio proprio fatica a definirla: prima vuole solo godersi la vita con Patroclo, dopo un secondo decide di buttare tutto all'aria per la gloria; fatto che sarebbe più che comprensibile vista la mentalità di quei tempi, se non fosse che lo vediamo fare il galletto con l'esercito e sfidare Agamennone non giurandogli lealtà, per poi due scene dopo sbroccare quando si trova a toccare con mano gli effetti della morte per la prima volta. Scusami caro, ma cosa credevi di dover fare in guerra? A primo impatto risulta brutale, ma riflettendoci Odisseo ha assolutamente ragione, e la colpa di tutto a mio parere ce l'ha Teti che ha sempre tenuto il figlio dentro una campana di vetro non permettendogli mai di combattere con altri esseri umani e in generale di passare del tempo con suoi coetanei ad eccezione dei pasti.
P.S. Ottima l'idea del gruppo di lettura sull'Iliade, per me sarebbe la prima volta in versione completa.
 

isola74

Lonely member
L'ho finito anch'io !
la seconda parte sicuramente è migliore della prima, almeno c'è un po' di movimento con la guerra e con i battibecchi fra Achille -Agamennone -Menelao e Odisseo.
Patroclo purtroppo è un personaggio senza carattere (se non alla fine quando si indegna per la sorte di Briseide e prende un minimo di iniziativa), mi sembra soltanto il fidanzato di Achille che lo segue ovunque e si sacrifica per lui ..... non meritava secondo me questa caratterizzazione.
Per il resto concordo con voi : si tratta di uno dei libri più sopravvalutati degli ultimi anni.
L'ira funesta di Achille sembra solo l'ira del fidanzato a cui hanno ucciso il compagno ... probabilmente l'autrice avrebbe dovuto invocare la musa un po' meglio :rolleyes:
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Ho finito anche io! Devo ammettere che la parte della guerra e il finale mi sono piaciuti; i personaggi sono scolpiti in modo netto: l'arroganza di Agamennone, il cieco orgoglio di Achille, la divina freddezza di Teti (che ciononostante alla fine...), la crudeltà di Neottolemo. Ci sta bene perché sono miti classici e non conoscono "sfumature" come siamo abituati noi oggi. Bello l'escamotage finale che giustifica a posteriori il racconto di Patroclo e quindi il romanzo stesso.
Avrei preferito più veridicità e meno melodramma nella figura di Patroclo che comunque era un soldato e combatteva insieme agli altri... inverosimile lo sforzo dell'autrice di renderlo eccessivamente buono e anacronisticamente pacifista.
Tra una prima metà del libro che lascia a a desiderare e una seconda abbastanza riuscita, questo romanzo si fa leggere (l'argomento incanta a prescindere) ma non convince.
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Appena finito: purtroppo non è stato il capolavoro che mi aspettavo, l'ho concluso con fatica e noia e sono certa che lo dimenticherò con incredibile rapidità.
 
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