Evaristo, Bernardine - Ragazza, donna, altro

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Un denso, lungo racconto corale, o meglio dodici racconti, uno per ciascuna delle protagoniste, tutte apparentemente indipendenti l'una dall'altra ma in realtà in qualche modo legate. Ognuna racconta la sua vita e la sua esperienza diversa da quella delle altre, ma uguale per un motivo: sono tutte donne di colore, appartenenti alle più varie etnie o classi sociali, che hanno vissuto in qualche modo il razzismo sulla loro pelle, in qualsivoglia forma. Per il resto, risalta la singolarità di ciascuna. C'è Amma, lesbica ribelle finalmente giunta a un punto di svolta nella sua carriera, punto di svolta perseguito con grande fatica: lo spettacolo teatrale da lei diretto che verrà presentato quella sera fa in un certo senso da filo conduttore, poiché a esso fanno riferimento anche altre storie. C'è Yazz, sveglia figlia ventenne di Amma, con le sue amiche dell'università, a loro volta ciascuna con la sua storia; c'è Hattie, un'anziana fattoressa particolarmente in gamba, e il suo nipote trans; Dominique e Shirley, le due più care amiche di Amma, l'una trasgressiva e l'altra seriosa; c'è Carole, oggi funzionaria di banca un po' snob, e così via. La storia di ciascuna viene raccontata in modo intenso e ricco di dettagli evocativi, scavando in profondità senza tanti fronzoli o elucubrazioni, bensì con il racconto dei semplici fatti, delle origini delle donne, della loro infanzia e gioventù, delle angherie subite in quanto donne, in quanto nere o, talvolta, in quanto non eterosessuali. Alla fine di ogni capitolo sappiamo perfettamente chi è la sua protagonista, cosa sente, come è dentro e perché è come é, dato che nella vita di quasi tutte esiste almeno un evento decisivo, che le ha cambiate. E conosciamo i suoi difetti, le sue mancanze, gli elementi scomodi della sua esistenza, quelli di cui nessuno parla mai. Un libro particolare, in parte quasi una rivendicazione dei diritti delle donne in forma di racconto, in parte un romanzo, come si evince dal finale inatteso. Lo stile è unico: tra la prosa e la poesia, ritmato, sincopato, senza punteggiatura e con tanti a capo, come in poesia appunto. Il primo capitolo mi ha un po' spiazzato - la storia di Amma non è tra quelle che ho preferito - ma mi sono ricreduta immediatamente al secondo, e non sono più stata smentita. I personaggi di contorno - familiari, fidanzati/e, amici delle dodici protagoniste - sono una miriade: qualcuno si ricorda, qualcuno no, ma si ricordano le sensazioni che anche le loro storie ci lasciano. Un gran libro, sensibile, che fa venire voglia di scrivere.
 
Ultima modifica:
Alto