Eccomi!
1: Per ogni libro, qual è stato secondo te il personaggio meglio riuscito e quale (se c'è stato) quello peggio riuscito e perché?
2: A quale dei personaggi ti senti più vicina e perché?
3: Escludendo forse il libro di Alice Basso che è il quarto di cinque, da quale finale sei rimasta più soddisfatta?
1. Fahrenheit 451: I personaggi non sono tantissimi e a mio parere sono tutti ben riusciti. Mi è rimasta impressa Clarisse, sebbene sia presente solo nelle prime pagine. Diversa, poetica in un contesto estremamente inquietante e cinico, e nella sua semplicità è lei, inconsapevolmente, a scatenare il cambiamento.
La scrittrice del mistero: se nominassi la riuscitissima protagonista Vani Sarca sarei banale, perciò ammetto di avere un debole per il commissario Berganza, forse il più equilibrato e (quasi) realistico in un mondo di personaggi sopra le righe. Non mi è piaciuta granché l'ex fidanzata di Riccardo (della quale non ricordo il nome), utile alla trama ma per me poco incisiva.
Ohio: a distanza di mesi dalla lettura, i personaggi che ricordo meglio - e forse per questo li ritengo i più riusciti, nel senso che comunque il fatto che li ricordi significa che possiedono tratti caratteristici "vincenti" - sono Bill Ashcraft, per il quale ho provato un particolare affetto, e Tina Ross: lui il tipico idealista incompreso e malinconico, sebbene un po' eccessivo, lei una giovane donna estremamente insicura e fragile, fragilità secondo me ben resa considerando anche che lo scrittore è un uomo. Giusto per nominare un personaggio "meno riuscito"- ma anche Ohio è un romanzo popolato da personaggi straordinari - nominerei Stacey Moore, forse meno "unica" rispetto agli altri, non troppo diversa da personaggi già incontrati in altri libri.
Perturbamento: e qui come faccio a indicare i personaggi più o meno riusciti? Non si tratta di un vero e proprio romanzo - anzi, è stato definito da alcuni un "antiromanzo" - e non dico di più per non spoilerare, però non posso non sottolineare che di sicuro il personaggio più particolare è il Principe, ma anche perché... non posso dirlo...e mi astengo dal nominare personaggi mal riusciti.
David Copperfield: anche qui è davvero difficile, perché tanti sono quelli riusciti. Su tutti citerei Steerforth, personaggio controverso e conflittuale, e che dire di Uriah Heep, l'immagine dell'ipocrisia e del viscidume? Se, a distanza di 40 anni dalla prima lettura del romanzo, quando sento le parole "umile" e "ipocrita" penso a lui, qualcosa vorrà dire! Il meno riuscito? Naaa, non c'è, o almeno non mi viene in mente.
2. Agnes di David Copperfield: lungi dal somigliarle, credo addirittura che non esista una persona così buona e soave, totalmente incapace di sentimenti negativi...però la sento vicina perché anch'io, come lei, spesso tendo a soffrire in silenzio.
3. Nessuno di questi libri mi ha colpito per il finale. Paradossalmente mi ha soddisfatto proprio quello de La scrittrice del mistero, perché mi ha incuriosito, spinge a leggere il volume successivo. Escludendo la Basso, direi David Copperfield perché tutti i cerchi si chiudono e ogni personaggio ha un suo percorso completo e soddisfacente.
Proprio belle queste domande, mi hanno fatto riflettere molto. Grazie.