CXIV GdL - Il sentiero delle babbucce gialle di Kader Abdolah

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Per i primi due giorni facemmo lunghe passeggiate sulla costa, parlando soprattutto dei nostri connazionali immigrati a San Diego e dei messicani che a centinaia attraversavano il confine. «Con il buio li vedi passare davanti alle finestre», mi disse Reza. «Qui la gente ha paura, la sera non osa uscire di casa. Ma immagino che in Europa sia anche peggio. Seguiamo quel che succede attraverso la tv. Tutte quelle barche con centinaia di uomini, donne e bambini. È una cosa impressionante. Certo li capisco, e capisco anche gli europei. L’Europa è radicalmente cambiata, non è cosi?» «Questo è senz'altro vero, è incredibile quante cose siano cambiate. Ma a cambiare di più non è stata l'Europa, sono stati gli immigrati.>> «Che cosa intendi dire, in che senso sono cambiati?» «Gli abitanti delle varie nazioni europee hanno paura degli stranieri. Ma non riflettono su quanto è determinante lo spirito del loro Paese, sulla forza della loro lingua, della loro cultura, dei loro costumi. Queste forze cambiano lo straniero, fanno di lui un cittadino nuovo. Ci vorrà un po' perché accada, ma non c'è altra strada, né per quelli che arrivano, né per chi in Europa ci abita già. È uno degli argomenti che voglio affrontare nella mia conferenza.» Continuammo a parlare di come l'immigrazione ci avesse cambiato.
 

qweedy

Well-known member
Avevo segnato una parte che riguardava gli immigrati, devo postarla. Credo che Aurelia sia proprio l'esempio delle tante donne e uomini che emigrano in cerca di una vita migliore e lei è stata fortunata perché l'ha trovata, magari rappresenta la speranza di cambiamento che non deve essere mai abbandonata.
Particolari in tutto il libro sono le figure femminili, figure positive, per le quali il narratore mostra sempre ammirazione e rispetto. Come se fossero la parte buona e forte della storia, ognuna con le sue caratteristiche e le sue peculiarità.


Sarei curiosa di leggere altro di Kader Abdolah per capire se questo stile è una sua cifra narrativa o se è voluto per il genere di storia che ha voluto raccontare in questo libro.
Magari fra un po' potremmo pensare a un nuovo gruppo di lettura su un altro titolo.

Forse la figura femminile più strana è proprio l'ultima, Aurelia, arrivata non si sa da dove, e con cui non c'è alcuna lingua comune per poter comunicare, se non a gesti. Eppure questo non impedisce loro di vivere insieme in armonia. Penso che anche lei se ne andrà, con le sue babbucce gialle, anche lei è di passaggio.
Le donne in questo romanzo sono forti, molto forti, anche più forti degli uomini, a cominciare dalla figura della madre, bella e fragile, e per continuare con la figura di Akram Jun, coraggiosa insegnante di inglese, che lotta per l'emancipazione.

In un'intervista a chi gli chiedeva che differenza c’è tra l’immigrato Abdolah e gli immigrati di oggi, lui ha risposto: "Nessuna. Loro non lo sanno, e non lo sapevo nemmeno io, ma quello che stanno cercando è una nuova identità, un nuovo sé."

Fra un po' sarei felice di partecipare a un nuovo gruppo di lettura su un altro suo titolo.
 
Alto