285° MG - Iliade di Omero

ayuthaya

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Amanti dei classici che più classici non si può, di dei ed eroi dell'antica Grecia... buttatevi insieme a me e a francesca in questa incredibile avventura!
Per quanto mi riguarda ho studiato i poemi omerici in lungo e in largo durante le superiori, ma non li ho mai letti davvero! Un paio di anni fa in audiolibro ho affrontato l'Odissea e sono rimasta sorpresa da quanto è stato semplice e interessante (complice anche una traduzione in italiano moderno).
Per la lettura dell'Iliade avevo a disposizione un paio di possibilità e ho scelto la traduzione di Rosa Calzecchi Onesti curata da Pavese per Einaudi.
E tu francesca che edizione hai?
Ho appena finito il primo canto e sono già entusiasta!
 

MonicaSo

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Ho letto da poco "IlIade. Omero" di Alessandro Baricco.
Sicuramente non è come leggere l'originale, una rivisitazione in prosa e "laica"... però mi è piaciuta e mi ha fatto conoscere meglio un poema che nessuno, a scuola, mi ha mai fatto studiare.
Vi auguro buon viaggio!
 

francesca

Well-known member
Eccomi, sono andata in biblioteca a vedere cosa c'era a disposizione.
Quella che mi sembrava più leggibile era una vecchia edizione rizzoli con traduzione di Cerri, perchè era un po' commentata.
Con testo a fronte in greco, che mi incute parecchio timore, per me è incomprensibile.
Accidenti Ayuthaya, ti sei già sparata il primo canto! Io ho letto pochi versi, ma ho capito che mi devo impegnare un po' di più.
Comunque l'incipit è sempre da brividi!!!
Cantami o Diva l'ira funesta del pelide Achille che infiniti addusse lutti agli Achei

Questo verso risuona da secoli in lungo e in largo per tutto il Mediterraneo.
Ci si sente davvero alla presenza di qualcosa di profondo e immenso che unisce popoli e culture.
 
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ayuthaya

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Allora, c'è da dire che lo sto leggendo in un momento particolarmente fortunato perché da alcuni giorni ho iniziato una lettura condivisa con mio figlio (io leggo, lui ascolta e segue) della versione dell'Iliade per ragazzi. A parte che è bello condividere una lettura così interessante e a me cara, per me vale come una sorta di riassunto anticipato (ogni canto sono tre paginette) e mi sta aiutando adesso per una comprensione più rapida degli eventi. C'è poi da dire che ho dimistichezza con i personaggi e le loro caratteristiche, spero di andare avanti così! Per qualsiasi dubbio chiedi pure Francesca!

Il primo canto è molto interessante e mette in scena la parte più famosa del poema: l'ira di Achille contro Agamennone. L'incipit poi come dici tu è qualcosa di grandioso!
Dietro il litigio fra i due principi (è noto che non esiste un re dei Greci e Agamennone funge solo da capo della spedizione, che coinvolge tutti gli altri greci non per una forma di vassallaggio ma per libera alleanza) si nasconde appunto uno degli elementi fondamentali del contesto storico e politico e cioè il rapporto fra pari e il rischio che corre Agamennone nell'abusare della sua posizione. Achille è molto lucido nel riconoscere ciò che gli spetta per il suo valore e questo lo rende particolarmente rigido. Bello l'intervento degli dei: sarò tradizionalista ma una delle cose che più mi affascinano della mitologia sono proprio gli dei e la loro influenza sugli uomini, perciò non mi piacciono molto le rivisitazioni moderne che tendono ad eliminare questo aspetto per ridurre tutto a una sfera umana.
 

francesca

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Ciao Ayuthaya, io sto finendo il secondo, sono nella parte in cui Omero descrive tutti i partecipanti alla guerra. Certo che ce n'erano di Città e popoli a quei tempi.

Il primo canto mi è piaciuto tantissimo. Mi piace molto la presenza degli dei, come dici giustamente, non saprei immaginarmi questa vicenda senza di loro.
E' vero che sono molto umani: basta pensare al dialogo spassoso fra Zeus e Era, che sembrano proprio due coniugi di lungo tempo che si bisticciano. Ma il loro mondo è una specie di specchio in cui l'umanità può rivedere se stessa, con tutti i propri difetti, invidie, ma senza le limitazioni della propria condizione.
La cosa interessante in effetti è che gli dei sono onnipotenti ma sono soggetti anche loro a delle limitazioni che vengono fondamentalmente dalle loro relazioni. Così Zeus può fare quello che vuole, ma deve stare attento a non far arrabbiare troppo Era, Teti può piegare Zeus al suo volere, ma deve aspettare che tutta lo combriccola finisca il banchetto presso gli Etiopi.
Il loro potere infinito è autolimitato dal loro essere una comunità di Dei. Come se non potesse esistere un divino che non sia basato comunque sull'essere in relazione con altri.

In alcuni punti ravviso una certa dose di ironia, ma non so se è voluta o se è il risultato dovuto ad una lettura fatta millenni dopo la stesura.
Insomma, per ora scorre, non mi immaginavo fosse così piacevole.
E' vero che sto andando avanti con "pie' veloce", e sicuramente mi perdo molte possibilità di approfondimento, ma per ora mi sembra che la lettura così funzioni. Le mie note sono più che altro note filologiche, che analizzano le varie possibili trasuzioni e significati di una parola, ma non sempre mi soffermo così tanto.
E comunque so che nel caso posso chiedere alla mia esperta compagna di lettura :)
 

ayuthaya

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Eccomi! Ieri mi sono totalmente fermata perciò penso tu mi abbia raggiunta o superata: sto iniziando adesso il quarto canto! Mi piacerebbe avere il tempo di commentare alcune note e anche la prefazione che avevo trovato molto interessante.
Diciamo che paradossalmente le parti più controverse e contraddittorie sono quelle che mi interessano di più, poiché laddove c'è una contraddizione vuol dire che il poema sta raccontando qualcosa della sua genesi: ad esempio hai letto il punto in cui dice che la "prova di coraggio" che Agamennone rivolge ai greci probabilmente è la rielaborazione di un episodio indipendente in cui davvero i greci si ribellavano e volevano ritornare a casa? Non bisogna dimenticare che l'Iliade come l'Odissea sono uno straordinario tentativo di comporre in un unico poema qualcosa che nasce come singoli racconti...
Molto interessante sono anche i litigi fra dei: le mie note spiegano che essendo gli dei immortali le loro minacce erano perlopiù verbali e questo li rende, in molte circostanze, particolarmente ridicoli.
Sto leggendo adesso di un litigio fra Zeus ed Era e questa si comporta come se la pace fra i due popoli fosse un'offesa personale a lei medesima, che tanto si è data da fare per sostenere i Greci fino ad ora. Così Zeus ed Era "barattano" distruzioni di città care all'altro come se si trattasse di un gioco da tavola... la cosa risulta abbastanza ridicola!
 
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ayuthaya

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Ieri sera volevo finire il quinto canto ma è parecchio lungo e lo finirò stasera. Tu dove sei Francesca?
 

francesca

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Sono nel pieno della battaglia del canto V. Intorno a me infuriano splendidi Achei dalle gambiere, Troiani dalle chiome fluenti e dei, che si buttano nella mischia senza risparmiarsi, a volte circondati da nebbie celanti, altre volte con le sembienze di comuni mortali.
Sembra di sentire lo scricchiolio delle ossa frantumate da sassi, il rumore delle lance che cozzano contro gli scudi, il gorgoglio del sangue che esce dalle ferite, il tonfo dei corpi di uomini i cui occhi sono chiusi da un velo nero.
Omore non risparmia particolari, mi piace la sua attenzione ai nomi, questo citare i soldati coinvolti uno per uno, con un breve aggettivo, ricostruzione della loro famiglia (figlio di...) o del luogo di provenienza, che li toglie dal mucchio di una mischia che combatte e li fa diventare vivi.
Mi ha colpito l'episodio di Diomede che ferisce Afrodite; prima di tutto non avrei mai pensato che un mortale ardisse a ferire un dio o una dea. Ma a quanto pare è una cosa comune, come spiega dopo Omero che cita altri episodi simili. Tanto che gli altri dei sembrano quasi dirle: sù non te la prendere e la mamma la consola come una bambina che si è fatta la bua. Ma poi non pensavo che un dio potesse essere ferito e che avesse una sorta di sangue-non sangue nelle vene.
 

ayuthaya

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Eccomi qui! Avevo un po' rallentato ma ora sono a casa con l'influenza quindi ho recuperato... sto leggendo il canto XI, è interessante perché, come avevo detto, sto leggendo contemporaneamente insieme a mio figlio la versione per ragazzi (abbiamo quasi finito), per cui i fatti li conosco in anticipo ma l'originale è tutta un'altra cosa!
Quello che mi piace è la sensazione di essere addentro a tutto il mondo greco, molto più vasto della sola Iliade, e questo perché i riferimenti a personaggi ed episodi esterni sono continui! in alcuni casi mi piace controllare su internet per avere qualche dettaglio in più, soprattutto dove le storie accennate sono parecchio complesse perché presuppongono che il lettore conosca già tutto questo "substrato".
Questo spaziare in tutta la mitologia greca mi piace moltissimo!
Poi come dicevo ci sono episodi o interi canti (come il decimo, "I fatti di Dolone") che probabilmente esistevano già e sono stati "appiccicati" in modo non molto coerente ma anche questo mi piace perché trovo la genesi dell'opera interessante come l'opera stessa.
Una domanda per Francesca: hai letto di quando Zeus usa la bilancia per decretare le sorti (temporanee) della guerra? Le mie note dicono che viene usata solo un'altra volta nell'Iliade ma quello che mi chiedo è: questo significa che il vantaggio accordato da Zeus ai Troiani (almeno in questa specifica occasione) è un suo "obbedire" a qualcosa di ancora superiore al suo volere e cioè il fato?
In ogni caso quello che si capisce bene e che quasi mi diverte è che le sorti dell'intera guerra tutti gli dei sembrano conoscerle: Zeus stesso aveva promesso ad Atena ed Era di accordare ai Greci la vittoria, ma ciononostante le due dee non sopportano che i loro beniamini siano sconfitti in singole battaglie e "protestano" con Zeus...
A questo proposito c'è un punto che mi ha fatto molto ridere ed è quando Zeus rimprovera Atena di disobbedirgli mentre di Era non dice nulla "tanto Era gli ca sempre contro ed è abituato"!!! Della serie non mettiamo il dito fra moglie e marito! 🤣
 

francesca

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Sono a metà del canto X.
Non sapevo che questo canto potesse essere un'aggiunta che non faceva parte dell'impianto originale.
Comunque leggendo qua e là qualcuna delle note della mia edizione ho capito che ci sono altre parti aggiunte o rimaneggiate in seguito, tanto che ci sono delle evidenti contraddizioni (per esempio personaggi che appaiono e scompaiono nel corso di una stessa azione).
Per il mio livello di lettura ammetto che se non leggessi le note non me ne accorgerei.

Per quanto riguarda la bilancia, le note della mia edizione dicono così:
Le immagini della bilancia nella mani di Zeus, sulla quale si decidono i destini dell'uno o dell'altro gruppo, di questo o di quell'eroe, è frequente nel poema e in altri testi della letteratura greca. Si è discusso se il responso della bilancia rappresenti un potere superiore a Zeus stesso o, più verosimilmente, una sua dichiarazione che gli eventi stanno per prendere un determinato corso, diverso da quello precedente.
Quindi il tuo dubbio a quanto pare non ha una risposta sicura.
Anch'io però leggendo questa parte l'avevo interpretato come una dichiarazione di Zeus, un modo per manifestare il suo volere.

Anche a me piacciono molto i litigi fra gli dei, soprattutto quelli fra Zeus e Era, sembrano Sandra e Raimondo :)
Anche in altri punti il racconto scende a dettagli così "comuni", direi quasi banali, che a me ispirano tanta tenerezza e mi rendono ancora più partecipe alla storia, mi strappano anche un sorriso perchè il linguaggio rimane alto, quello delle grandi gesta eroiche.
Solo per esempio il dialogo fra Agamennone e Menelao che la notte devono radunare gli altri capi per decidere come agire dopo il rifiuto di Achille di tornare in guerra: si mettono d'accordo su chi deve andare a svegliare chi e poi Menelao chiede una cosa del tipo: "ma poi che faccio, ti aspetto o ti veniamo incontro con gli altri?" E Agamennone: "no, no aspettami lì non ci si abbia a perdere mentre ci si viene incontro."
Una cosa del genere.
Insomma questo dialogo mi commuove quasi: un momento così drammatico, così alto, ma poi la vita è così, è fatta di piccole cose, di piccoli scambi quotidiani, ed Omero è davvero un grande che riesce a tenerne insieme tutti gli aspetti.
 

ayuthaya

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Ho appena finito il canto quattordicesimo. Il canti XII e XIII sono molto "guerreschi" e non sono semplici da leggere, ma persino questo evidente "gusto" per il dettaglio macabro e violento mi affascina perchè in un'opera del genere occorre sospendere del tutto il giudizio da persona di oggi e calarsi nella mentalità dell'epoca. Ciononostante ammetto che non credevo che le descrizioni fossero così particolareggiate e cruente. Ci sono alcuni aspetti molto interessanti che ho notato: innanzitutto come per convincere gli eroi a dare il meglio di sè o a compiere azioni particolari occorre sempre compensarli con qualcosa di materiale; non esiste il romantico "mi immolo per la patria", piuttosto a smuovere gli animi sono l'orgoglio e la paura dell'onta, anche se il movente migliore sono sempre le promesse di ricompense terrene. Un'eccezione è costituita da Ettore che incarna il coraggio per eccellenza e introduce per primo il senso del sacrificio per la patria.
Che poi il lamento preferito degli Achei è "dovremo morire lontano dalla patria?", quando vorrei sapere chi gliel'ha ordinato di lasciare la patria per andare a combattere a Troia... 🤷‍♀️
Un'altra cosa che ho notato è che il "discorso", la "parola", ha almeno lo stesso valore della forza fisica: di fatto i due schieramenti si scontrano sia con le armi sia con la retorica. Questo aspetto è tanto più interessante in quanto gli stessi dei quando intervengono a favore dell'uno o dell'altro solo raramente donano "poteri" miracolosi; perlopiù si "limitano" a incitare i propri beniamini e questo incitamento si traduce sempre in gesta eroiche e imprese formidabili.
Sono d'accordissimo poi con ciò che scrive rancesca sugli aspetti "quotidiani" che contaminano il linguaggio aulico e solenne e sono il veri valore aggiunto: in alcuni punti poi si traduce in scene quasi comiche, in piccoli sketch da cabaret. Mi ha fatto morire questo scambio fra Ettore e il fratello Paride, che abbiamo già visto non godere di una bella fama...
"Paride sciagurato, bellimbusto, donnaiolo, seduttore, dov'è Deìfobo e la forza del sire Eleno (...)?" E Paride, che povero non stava facendo nulla di male, ma stava combattendo anche lui, risponde: "Ettore, l'ira certo ti fa accusar l'innocente. Altre volte può darsi ch'abbia lasciato la lotta forse, ma non mi fece imbelle del tutto la madre." :ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO:
Comunque il massimo dell'ilarità la raggiungono sempre gli dei... Era decide di ingannare Zeus perchè gli Achei possano recuperare terreno, e cosa fa?
"Allora Era divina grandi occhi esitò, cercando come potesse ingannare la mente di Zeus egioco: questo infine le parve nell'animo il piano migliore andare sull'Ida, dopo aver bene ornato se stessa, se mai Zeus bramasse d'abbandonarsi in amore contro il suo corpo, e un sonno caldo e tranquillo potesse versargli sopra le palpebre e nei pensieri prudenti" E così si lava, si profuma d'ambrosia, si agghinda ben benino e si fa prestare da Afrodite "la fascia ricamata, a vivi colori, dove stan tutti gli incanti: l' v'è l'amore e il desiderio e l'incontro, la seduzione, che ruba al senno anche ai saggi."
Mi sa che Era la sapeva lunga... e quando Zeus la vede, per esprimerle il proprio ardore, le fa il catalogo delle sue vecchie conquiste e le dice che in nessun caso ha mai provato così tanto desiderio come ora... proprio un bel modo di provarci! 🤦‍♀️Fortuna che Era non ci bada, perchè il suo scopo è ben altro...
Insomma devo dire che non mi annoio e proseguo spedita...
 
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ayuthaya

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Ho finito il XV libro, che è veramente divertente avendo come protagonisti per tutta la prima parte gli dei e in particolare il rimprovero di Zeus a Era e poi la gelosia di Poseidone nei confronti del fratello... davvero questi dei non si fanno mancare nulla!
Dal prossimo canto entriamo nel vivo con l'inizio dell'avventura di Patroclo...
 

francesca

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Io sono un po' più indietro al canto XIII.
Continua la battaglia, e le descrizioni di questi epici eroi con le loro armature luccicanti sono davvero mirabili: ci sono un paio di descrizioni anche di Atena che vestita l'armatura dorata e l'elmo, monta sul carro per scendere dall'Olimpo così belle che mi sembra di vederla.
Anch'io ho notato che dopo la presa di posizione di Zeus gli dei non osano schierarsi apertamente, ma si limitano ad incitare i propri campioni con "parole che volano", assumendo le sembianze di qualcun altro.

Certo pensavo a come a scuola viene fatto scempio di questa meraviglia: io la ricordavo come una noia mortale, un continuo fermarsi ad analizzare le metafore, e i collegamenti, la veridicità dei fatti storici, le contraddizioni ecc... ma questo racconto è meraviglioso, c'è azione, amore, litigi, gelosie, mistero, vita quotidiana, tutta arriva anche senza stare a spulciare ogni minimo dettaglio. E io ho fatto solo lo scientifico, immagino quei poveretti del classico che si devono sorbire anche tutta la parte di greco antico.
 

ayuthaya

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Io sono un po' più indietro al canto XIII.
Continua la battaglia, e le descrizioni di questi epici eroi con le loro armature luccicanti sono davvero mirabili: ci sono un paio di descrizioni anche di Atena che vestita l'armatura dorata e l'elmo, monta sul carro per scendere dall'Olimpo così belle che mi sembra di vederla.
Anch'io ho notato che dopo la presa di posizione di Zeus gli dei non osano schierarsi apertamente, ma si limitano ad incitare i propri campioni con "parole che volano", assumendo le sembianze di qualcun altro.

Certo pensavo a come a scuola viene fatto scempio di questa meraviglia: io la ricordavo come una noia mortale, un continuo fermarsi ad analizzare le metafore, e i collegamenti, la veridicità dei fatti storici, le contraddizioni ecc... ma questo racconto è meraviglioso, c'è azione, amore, litigi, gelosie, mistero, vita quotidiana, tutta arriva anche senza stare a spulciare ogni minimo dettaglio. E io ho fatto solo lo scientifico, immagino quei poveretti del classico che si devono sorbire anche tutta la parte di greco antico.
Ahahah! Beh, ti dico che io degli anno del classico ho un ricordo meraviglioso! I nostri studi si suddividevano fra lo studio generale, teorico, degli autori classici e la traduzione di alcuni brani (ma se ben ricordo era un greco classico, successivo a quello omerico) che a volte ci mettevano a dura prova! Però a me piaceva tanto, soprattutto il greco. Quello che purtroppo non si fa è leggere un'opera per intero (in italiano), secondo me come dici tu farebbe toccare con mano la vivacità dello stile! Noi al ginnasio leggemmo l'Eneide (opera latina di Virgilio) ma non lo ricordo con grande gaudio, forse è proprio il fatto di leggerlo a scuola!!!
Comunque mi sta venendo il desiderio di proseguire la mia avventura con qualche tragedia o commedia successiva, magari più avanti se vuoi ci possiamo organizzare!
Io sto finendo il XVIII canto: Efesto sta realizzando la nuova armatura da dare ad Achille.
 

ayuthaya

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Gli ultimi canti sono bellissimi, pieni di azione e passione... Sono a metà dei Giochi funebri per Patroclo, tra oggi o domani mi piacerebbe finire!
 

francesca

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Ciao Ayuthaya
ci sono, un po' lenta, non perchè abbia perso slancio, ma perchè in questo periodo ha avuto poco tempo, ma mi sto riprendendo, adesso ho un bel periodo di ferie.
Sono al canot XVIII.
Patroclo è morto, Achille sta aspettando la nuova armatura per vendicarlo.
Tu l'hai visto Troy? Io no, mi stavo chiedendo se non valesse la pena...
 

ayuthaya

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Ciao Ayuthaya
ci sono, un po' lenta, non perchè abbia perso slancio, ma perchè in questo periodo ha avuto poco tempo, ma mi sto riprendendo, adesso ho un bel periodo di ferie.
Sono al canot XVIII.
Patroclo è morto, Achille sta aspettando la nuova armatura per vendicarlo.
Tu l'hai visto Troy? Io no, mi stavo chiedendo se non valesse la pena...
Diciamo che io alle prese con il Covid ho avuto parecchio tempo a disposizione... 😅 Comunque per quanto riguarda Troy io l'ho visto e mi piacque, ma non ti aspettare nulla di paragonabile all'Iliade: in Troy le divinità sono totalmente escluse e non solo, alcuni eventi sono totalmente stravolti. Per cui nel caso ti consiglio di aspettare per vederlo, così non rischi di fare paragoni!
 
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