Lewis, Norman - Napoli '44

lettore marcovaldo

Well-known member
Norman Lewis, giovane ufficiale inglese, entrò a Napoli nel 1943 al seguito della Quinta Armata americana, addetto a compiti di Polizia e Intelligence presso una piccola unità di supporto.
In queste sue memorie si può dire che faccia da filo conduttore, in un certo senso, un sentimento di sorpresa, che si manifesta in due contesti differenti.
Il primo parte dal contatto con la realtà della città e della popolazione italiana: Napoli è allo stremo e la sua popolazione e quelle delle località limitrofe affrontano grandi difficoltà. Eppure la vitalità e la voglia di risollevarsi, nei modi più disparati, colpisce in senso positivo il giovane ufficiale.
In quel contesto le sue parola fanno trasparire grande empatia e interesse.
La seconda causa di stupore per Lewis è la sostanziale approssimazione del comando americano nel gestire la situazione. I locali, bene o male, sembrava che riuscissero a tirare avanti con la borsa nera che attingeva a piene mani dalle immani scorte di materiali e viveri degli alleati. Questo attraverso furti sistematici basati sull'attiva collaborazione di ladri e derubati.... Di conseguenza gli statunitensi si comportavano come se avessero deciso che tutto sommato la situazione potesse andare avanti da sola, chiudendo un occhio e a volte entrambi. Pragmatismo o superficialità?
Quale fossero la ragione Lewis ne rimane piuttosto interdetto e perplesso.
Ci sono poi altre osservazioni e note derivanti più direttamente dalle conoscenze acquisite durante il lavoro di Intelligence.
Nel diario comunque domina la grande capacità di descrizione, partecipazione e curiosità per quello che vede e incontra nei tredici mesi del suo servizio.
 
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