Zhao, Chloe - Nomadland

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Stati Uniti, Nevada, ai giorni nostri
La cittadina industriale di Empire viene eliminata; dismessa la fabbrica, abbandonate le abitazioni, dispersi gli abitanti.
Fern, una energica sessantenne che era rimasta a custodire la casa e i ricordi dopo la morte del marito, non ha scelta. E’ troppo vecchia per trovare un lavoro ma troppo giovane per avere una pensione dignitosa, non può permettersi una casa né una vita normale, quindi attrezza un Van come se fosse un camper e parte per una vita nomade attraverso l’ America. A chi le dice “Ma allora sei una senzatetto?” risponde con dignità “Sono senza casa, non senzatetto”, rifiutando l’etichetta di emarginata.
Percorrerà gli States seguendo le tracce di una comunità di nomadi come lei disseminata per tutto il territorio, farà incontri, allaccerà amicizie e affetti, scoprirà un universo di persone lontanissime negli itinerari ma sempre destinate a incontrarsi e riincontrarsi; troverà individui avventurosi, capaci di stare a lungo da soli ma accomunati da un atteggiamento di solidarietà, cura reciproca, scambio di esperienze e comprensione profonda.
Il ruolo di Fran è interpretato da Frances McDormand, che ci offre la rappresentazione di una donna sempre sul confine fra una concreta e realistica capacità di adattamento e la riflessione intimistica sul senso della bellezza e della libertà. Il suo sguardo è come la superficie di un immenso abisso di ostinazione, pazienza, dolore, amore e tenerezza verso la vita e le creature.
E poi c’è il mito del viaggio che, anche se risale all’epopea dei pionieri e attraversa l’ideale giovanile della vita “on the road” degli anni ’50, si colora oggi non più dell’eroismo brutale dei colonizzatori e nemmeno dell’individualismo superomistico e autodistruttivo dei personaggi di Kerouac, ma è piuttosto connotato dalla consapevolezza di essere (come afferma il vecchio Bob Wells, un personaggio del film che interpreta se stesso),<< scarti del sistema capitalistico>> sì, ma scarti consapevoli, decisi a resistere fino in fondo ai margini del sistema per creare un nuovo modo di essere liberi e anche solidali.
La pellicola ci fa innamorare ancora una volta degli orizzonti sterminati e delle sublimi solitudini dove anche fare un bagno nuda, galleggiando in una conca fra le rocce, , diventa un modo per riappropriarsi della forte e profonda sensazione di esistere.
E diventa metafora di quel viaggio che tutti dobbiamo compiere per ritrovare il senso profondo ed unico della nostra vita.






........
 
Ultima modifica:
Alto