Miranda, Lin-Manuel - Tick, tick... BOOM!

Roberto89

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Un aspirante compositore di musical entra in crisi quando sulla soglia dei trent'anni si accorge di non essere prossimo a realizzare i propri sogni.

Fonte: Wikipedia
 

Roberto89

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Questo film è un mix fra un film biografico, un film drammatico e un musical. La storia narrata è quella di Jonathan Larson, compositore e drammaturgo, e dell'inizio del suo (purtroppo breve) successo.

Il film ha una struttura un po' complessa, non lineare. La trama si sviluppa partendo dal protagonista che, sul palcoscenico, racconta la sua vita (esibendosi nell'opera che porta lo stesso nome del titolo) e quindi narrando vari episodi del suo passato. La parte di storia che ci interessa quindi è quella raccontata, non quella "del presente", cioè di lui che racconta, ma brevi riprese in cui vediamo il protagonista che narra in prima persona ci ricordano che tutto il racconto non è altro che un'opera a cui stiamo assistendo.

L'attore che interpreta il protagonista, Andrew Garfield, secondo me è più che azzeccato. Rispetto a ruoli come quello interpretato nel 2012 in The Amazing Spider-Man, in questo film lo trovo molto più capace di esprimersi, più in linea con questa storia e con questo personaggio.
Come ho detto il film è un mix di dramma, biografia e musical. Forse troppo musical, per i miei gusti, anche se la cosa è comprensibile visto che in pratica è proprio questo ciò che Larson scriveva. Le canzoni sono belle ma forse troppo frammentate; avrei preferito meno canzoni ma intere piuttosto che tanti spezzoni. A volte le canzoni si mescolano a riprese che mostrano eventi della vita del protagonista e che, in qualche modo, spiegano meglio ciò che le canzoni raccontano in modo più libero. Forse anche per questo il montaggio del film è un po' particolare; a me personalmente ha disturbato un po' all'inizio ma ci si abitua presto al ritmo narrativo del film.

I temi trattati dal film sono parecchi. Giusto per citarne alcuni: amicizia, amore, tempo (che scorre troppo in fretta), morte, talento, arte. Il fatto che siano tanti ci sta perché essendo un film biografico è difficile concentrarsi solo su alcuni aspetti e trascurarne altri.
Forse fra tutti il più importante, o quello che finisce per dare più peso a tutti gli altri temi, è il tempo che scorre: il protagonista sente il tic tic del tempo che scorre, gli anni passano e lui non è ancora riuscito a raggiungere il successo che vorrebbe, a far sentire la sua voce e dire ciò che vorrebbe dire. E questa diventa per lui quasi un'ossessione, qualcosa a cui dedicare tutte le sue risorse ed energie (e non solo le sue).

Interessante la scelta di mettere, alla fine del film, alcune riprese del vero Jonathan Larson. Anche se aggiunge un po' di dramma alla storia, allo stesso tempo ci aiuta a dare un volto a quella persona la cui vita ci è stata raccontata nelle (quasi) 2 ore precedenti.

Voto: 3 stelle e mezza
 
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