Volgin, Andrey - The Balkan line (Bielorussia, 2019)

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
.....

Come e perché io sia andata a vedere questo film non è facile da spiegare, ma provo a ricostruire la concatenazione di pensieri.
1. Pensieri sulla guerra: ma è proprio vero che gli ultimi 70 anni sono stati anni di pace? E i Balcani? Ma poi, cosa è successo nel 1999 che io non riesco a ricordare?
2. Pensieri sui nostri vicini slavi: dov'è esattamente il Kosovo e quanto dista da noi?
(Assurdo, è minore la distanza dal punto di partenza marittimo, cioè Bari, a Pristina, la capitale del Kosovo, che la distanza tra Santa Maria di Leuca e Torino!!)
3. Perché i popoli slavi e balcanici ci sembrano così estranei, e sono tanto vicini, mentre viviamo quasi in simbiosi con gli Stati uniti d'America che sono così lontani fisicamente?
Sono andata a cercare un film che rispondesse almeno alla prima domanda, ma non posso affermare che "Balkan line" abbia risposto efficacemente.
Come era prevedibile, il film si struttura come una specie di western (accidenti, riecco l'America) in cui i buoni sono i serbi, (cristiani e biondi), spalleggiati dai russi, mentre i cattivi sono i "predoni" albanesi, islamici, feroci assassini e stupratori. I serbi intraprendono un'azione suicida per strappare agli albanesi un aeroporto che è diventato la loro base, e (esattamente come i coloni di un vecchio western) vendono cara la pelle, cadendo ad uno ad uno, finché quasi sull'orlo della disfatta arrivano "i nostri", cioè i numerosi potenti e ben armati alleati russi.
Alla fine il capo di questo "manipolo di eroi", belloccio e dagli occhi di ghiaccio, avrà pure l'amore di una bella e bionda infermiera che si è trovata coinvolta nella vicenda.
Come film di genere magari riesce a coinvolgere per ritmo, azione ed anche ( ma poco) per la caratterizzazione dei personaggi che non è del tutto superficiale e cattura le simpatie; però la vicenda non è contestualizzata, la suddivisione in buoni e cattivi è arbitraria e unilaterale, e se (come ho detto) il film riesce a coinvolgere, non riesce però a convincere.
[Qualcosa in più ho trovato nel film "Muri", almeno dal lato della situazione dei diversi popoli che abitano nel Kosovo].
Un'ultima considerazione: ma non sarà che solo la pervasività dei mezzi di informazione ci impedisce oggi di mettere la testa sotto la sabbia?
Non lo so, ma a parlare di queste cose mi sento come se avessi sempre ingoiato la pillola azzurra dell'illusione e solo oggi avessi a portata di mano la pillola rossa della realtà, e questa realtà fosse fatta di mille conflitti ignorati perché "riguardavano altri", anche se quegli altri erano i nostri vicini.

🙋‍♀️
.....
 
Alto